Recensioni per
L'imperatore dei Due Mondi
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/06/21, ore 19:25

Eh, a me è piaciuta moltissimo!
E' proprio il genere di storie che preferisco, epicità come se piovesse!
Il nostro Imperatore dei Due Mondi alla fine è morto, anche piuttosto giovane, ma ne ha fatto di danni, prima!

Caspita! Perché ha distrutto il suo stesso regno?
Capisco che ce l'avesse con gli usurpatori, ma non poteva uccidere solo quelli, invece di fare terra bruciata?
Era proprio come se volesse cancellare completamente il suo passato, dal momento che a ricordarsi com'era limitato all'inizio, gli veniva il mal di stomaco...

E alla fine decide anche che vuole Alfred come amante... ma se lo trovava ripugnante e ha preso un sacco di botte da lui, ahaha.
Ma forse, avendo scoperto di amare gli uomini, è andato sul sicuro, cioè, sapeva per certo che Alfred ci sarebbe stato, mentre sugli altri non sapeva nulla.
E quindi quando Alfred stava con Bjorn pensava a Sigurd e ora che sta con Sigurd pensa a Bjorn, è un fedigrafo, ahaha.
Poveretto, Bjorn.

Il nostro Imperatore non si ferma davanti a nulla e mette a ferro e fuoco l'intera Europa.
Una volta arrivato in Scandinavia sottomette anche quella e ristabilisce il paganesimo, eliminando per sempre il cristianesimo.
Il nostro mondo sarebbe stato ben diverso, se in pieno rinascimento fosse davvero successo tutto ciò.
Sigurd sembra un Alessandro Magno fuori tempo, davvero molto affascinante.

Mi è piaciuta un sacco, davvero molto bravo!

Recensore Master
23/05/21, ore 19:00
Cap. 2:

O mamma mia, che confusione, ahaha!
La religione di carità non pare essere molto ben accetta dal nostro giovane principe, che gradisce molto di più la forza.
Ma se Thor lo ha salvato da morte certa, dandogli un segno della sua presenza, è giusto che creda a lui.
E' diventato davvero spietato, è irriconoscibile rispetto a prima e prova disgusto pensando al se stesso del passato.
Ormai l'uccellino ha preso il volo, è il caso di dirlo.
Già, uccellino si fa per dire, è diventato un rapace!

Ma scusa un po', mi pare che qualcosa non torni: loro sono vichinghi, e vabbé, in ogni caso sono cristiani. Ci sono i conquistadores con le armature e le armi da fuoco e loro invece sono come fermi all'antichità?
E' come se i vichinghi fossero rimasti a mille anni prima.
Era davvero così o lo hai inventato tu?
Comunque avevo visto un film su questo, Erik il Rosso e poi avevo anche letto che i vichinghi non avevano mai avuto problemi con i nativi, mentre i conquistadores... beh, lo sappiamo.

Quindi i nativi si schierano fermamente con i vichinghi e fanno la pelle a quei delinquenti, cosicché anche il ''' dio ''' fa una bruttissima fine, sacrificato al cielo, o meglio, a Thor.
E i nativi apprezzano, ahaha.
Ordinaria amministrazione per loro.

Il nostro principe ormai non lo ferma più nessuno.
Adesso che Thor è libero dal corpo del piccione ed è tornato a guidarli, i vichinghi sono di nuovo invincibili.

Mi sa tanto che mo' ci sarà un viaggio di ritorno e qualcun altro, dall'altra parte del mondo pagherà.

Povero precettore, sopravvissuto a tante prove, solo per finire con il collo tirato come un pollo.

Non mi aspettavo un andamento simile, molto originale.

Alla prossima!
(Recensione modificata il 24/05/2021 - 11:48 am)

Recensore Master
23/05/21, ore 02:02
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui!
Ammazza che storiona, questa!
Ma è vera? Mi spiego, è su personaggi realmente esistiti?
E' incredibilmente coinvolgente e si lascia leggere che è un piacere.
Siamo nel Medioevo, i vichinghi in teoria sono solo un ricordo, perché si sono convertiti al cristianesimo, ma vedo che certe cose non cambiano mai, eh?
Il re almeno ha capito a chi ha messo in mano il suo adorato figlio?

Che a dirla tutta... mi sembra una versione più giovane del mio Cloud e difatti nonostante paia tanto puro e delicato, non ci mette un secondo a diventare un sanguinario, appena si ritrova tra le mani una spada.
Deve dimostrare di essere un uomo e non si tira indietro, per quanto tutto questo lo spaventi a morte... ma viste le brutte intenzioni di quelli, molto meglio che impari.

Quindi era un inganno, è stato allontanato in modo che non torni mai più.
Però le cose potrebbero non andare come previste inizialmente: da come si comportano questi pirati non mi sembrano buoni cristiani, mi sa che se il principe diventa come loro non ci sarà bisogno di farlo fuori.

Pellerossa? Sì, lo so, che i vichinghi sono arrivati in America molto prima di Cristoforo Colombo e quindi non c'è nulla di strano vederli qua, nel cinquecento, andare a fare danno fin laggiù.

Bella storia davvero, sorprendente in ogni senso, la leggo!

Recensore Master
12/02/19, ore 17:31
Cap. 1:

SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 48,5/50
Alessandroago_94, con “L’Imperatore dei Due Mondi”

Grammatica e Stile: 9,5/10
La grammatica è quasi perfetta, in quanto in tre capitoli di minilong ho riscontrato davvero pochissimi errori, tra l’altro quasi tutti di battitura.
Ricorderai, in tutte le tue precedenti storie che hanno partecipato ai miei contest, che ho sempre segnalato alcune imprecisioni sullo stile (in particolare sulla lunghezza delle frasi e sulle virgole): in questo caso, però, non ho assolutamente nulla da dirti, se non che hai davvero fatto dei grandissimi passi in avanti! Il testo appare infatti chiaro e pulito, e il ritmo riesce a essere sia calmo nelle parti introspettive che concitato nei punti salienti del testo. Il lessico è ben dosato e adatto al contesto e non ci sono ripetizioni fastidiose: i capitoli sono stati molto corposi, ma grazie a questi pregi li ho letti velocemente e scorrevolmente tutti e tre di seguito.

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Tra tutte le storie partecipanti al contest, la tua è stata quella che mi ha riservato il maggior numero di colpi di scena, riuscendo tuttavia a rimanere fedele ai requisiti del pacchetto: l’assemblea c’è, viene nominata nel primo capitolo e ricompare poi nel terzo, ma in particolare è l’interpretazione che hai dato alla richiesta di base che mi ha stupito. Non mi sarei mai aspettato, scrivendo il pacchetto, che un autore potesse immaginare un avamposto non più in contatto con la madrepatria i cui navigatori sono in commercio con gli Aztechi! Parlando di questi ultimi, che so appassionarti molto, ho notato l’attenzione nella descrizione dei loro riti e delle loro città, e l’ho sinceramente apprezzata; il colpo di scena decisivo è stato però l’incontro con Cortés, le cui conseguenze sul protagonista saranno poi trattate nell’apposita voce. In conclusione, quindi, oltre che dei personaggi hai creato anche una vera e propria civiltà con una sua storia alternativa ma verosimile, intrecciandola anche agli eventi del “tempo reale” fino a un epilogo quasi distopico. Ho deciso di premiarti per l’impegno nell’idea e nella realizzazione con il punteggio pieno, che hai davvero meritato.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Durante il primo e poi il secondo capitolo ho storto più volte il naso di fronte a una caratterizzazione del protagonista che non decollava e non era nemmeno particolarmente originale, se non per il suo legame con l’unica cosa che lo aveva “informato” del mondo, ovvero il piccione Thor. E poi, dopo essere stato ferito in battaglia (già dopo delle interessanti riflessioni compiute durante il viaggio sulle varie saghe Vichinghe), lo dico chiaro e tondo: ha tirato fuori *quello che doveva tirare fuori*. E lo ha fatto anche troppo (partendo dall’invidia, poi gli omicidi, poi il mondo!), quasi, tanto che ha tagliato COMPLETAMENTE i ponti con il proprio passato: questo, oltre a quelli sull’ambientazione, è stato un altro enorme punto di originalità (solitamente, in letteratura, quando i personaggi cambiano a seguito di tali eventi rimane sempre un elemento in comune con il passato: Sigurd invece non lo fa, ed è una cosa che mi ha colpito moltissimo facendomelo ancora più apprezzare). Al momento della sua morte, però, non ha anelato a diventare una divinità come quel dio guerriero che tanto lo aveva assistito, ma è ritornato quella persona non in cima al mondo che era prima, sapendo però che sarà ricordato per sempre. Personaggio interessante anche il precettore, sempre coerente a se stesso e presenza costante in tutto il racconto. Bellissimo lavoro!

Titolo: 5/5
Senza dubbio, il titolo che hai scelto è perfetto per questa storia: ne riassume il contenuto e, al contempo, richiama anche il genere del romanzo di formazione, in quanto già da solo implica un percorso che porta all’ottenimento di tale onorificenza. Punteggio pieno.

Gradimento personale: 10/10 -> Penalità: -1 -> Totale parametro: 9/10
Posso affermare senza alcun dubbio che la tua storia è stata una delle mie preferite: innanzitutto è quella che mi ha coinvolto di più, sia per il ritmo avventuroso che per l’originalità, e inoltre ha riportato tutte le caratteristiche dell’ucronia. Assegnerei il punteggio massimo in questo campo a occhi chiusi, ma devo purtroppo segnalarti un errore storico che non poteva rientrare in nessuno dei campi precedenti: tu hai posizionato la colonia di Vinland in Groenlandia, ma tale parola andava a indicare solamente le coste dell’attuale Canada, in particolare l’isola di Terranova (essendo un contest incentrato sul genere devo assegnarti una penalità). In ogni caso, grandissimi complimenti! Mi hai davvero rapito con questa perla.

Recensore Master
09/01/19, ore 15:39

Ciao Alessandro!
Bene, siamo giunti al termine di questa saga, e le mie speranze che qualcuno facesse la festa a Sigurd si sono dileguate come le piume di un piccione viaggiatore… C’è molto del “resoconto” in questo capitolo, che procede veloce, senza ripensamenti da parte di Sigurd e senza nessuna eco del suo vissuto precedente. Mi è dispiaciuto per la fine di Bjorn, che era veramente un personaggio curioso: potenza (terribile) dell’invidia. Sigurd finisce per prendere il suo posto negli interessi di Alfred, ma si tratta di farsi amare nelle vesti di qualcun altro. Nonostante ciò, il nostro sembra accontentarsi: aver soddisfatto il suo odio e il suo bisogno di rivalsa, evidentemente, gli è più che sufficiente a titolo di soddisfazione.
Forse un po’ di introspezione in più non avrebbe guastato (mentre nella mia storia accade esattamente il contrario: dovevo metterci più azione!).
Devo dire comunque che la lettura è stata piacevole: il ragazzo è cresciuto, fin troppo: è arrivato al punto di divorare il mondo intero. Non trova alcun ostacolo nella sua fame di conquiste, e in questo trova una sua forma di felicità. Alla fine muore appagato e solitario, come probabilmente tutti i grandi della storia. Del suo mondo di prima non è rimasto nulla, ed egli è consapevole che anche tutto ciò che ha messo insieme col prezzo della razzia, forse non durerà più a lungo. Nonostante ciò, Sigurd non possiede smanie di immortalità, e accetta di “passare” insieme al regno immenso che è riuscito a mettere insieme.
Non si fa costruire mausolei, non pretende di lasciare altro segno di sé. Rimane la domanda se avrebbe potuto essere più felice rimanendo a vivere pacifico tra i nativi, oppure nella foresta. Ma questa è un’altra storia, vista con occhi che non sono certo quelli degli antichi guerrieri, e con una sensibilità diversa. In altri tempi, le saghe hanno alimentato i sogni di intere generazioni. E chissà cosa sarebbe potuto accadere se davvero i vichinghi non avessero abbandonato il loro avamposto nelle terre estreme…

Recensore Master
07/01/19, ore 22:37
Cap. 2:

Ciao Alessandro, rieccomi!
In questo capitolo, la storia di formazione cede il passo – o meglio si unisce – alla saga nordica, in cui dei e uomini interagiscono e danno forma agli eventi. Anzitutto scopriamo il Nuovo Mondo con gli occhi stessi del protagonista, che si trova ad affrontare luoghi sconosciuti e creature inconsuete (come le scimmie), e popoli appartenenti a diverse civiltà, usi e costumi. La sua evoluzione mi ha fatto riflettere sulla fondamentale importanza che deve avere, nelle storie, lo sviluppo del personaggio: il cambiamento che il protagonista di una storia attraversa, giungendo a volte a essere completamente diverso da quello che era al principio, è secondo me il miglior colpo di scena, quello che puntualmente il lettore non si aspetta. Forse perché si tende a dimenticare che noi stessi, per primi, siamo soggetti a un’evoluzione continua.
Dal punto di vista della simpatia/empatia che il tuo protagonista suscita - e qui ovviamente si va sul gradimento personale - devo dire di aver amato intensamente Sigurd nel momento del suo risveglio a contatto con la natura: il suo senso di meraviglia di fronte a quella vegetazione fiorente e sovrabbondante mi ha fatto pensare “adesso deciderà di rimanere qui per sempre… io almeno, al posto suo, l’avrei fatto, inventandomi un “Into the wild” dal clima meno rigido… ;)
Sigurd continua ad essere amabile nel momento in cui aiuta il suo insegnante a sostenere un peso gravoso durante il cammino, e nel suo timido approccio con la popolazione indigena.
La prigionia sotto gli Spagnoli, l’incontro col dio Thor, invece, lo trasformano al punto da renderlo irriconoscibile. Da ragazzino inesperto e timoroso, muta la pelle e diventa feroce. E qui il lettore si chiede (ovvero, se lo augura): andrà a finir male? La morale che è in tutti noi forse lo esige…
Complimenti per l’originalità e l’inventiva di questa storia: davvero non mi attendevo un simile colpo di scena, che una parte di me avrebbe forse preferito che non ci fosse… adesso detesto Sigurd, ma voglio anche scoprire dove andrà a parare… e direi che saper avvincere è una delle più importanti doti per uno scrittore.    

Recensore Master
04/01/19, ore 10:28
Cap. 1:

Buongiorno, Alessandro!
Che dire, questo primo capitolo mi ha letteralmente catturato, tenendomi incollato dalla prima all’ultima riga. E siccome considero questo il miglior complimento per uno scrittore, te lo faccio veramente con tutto il mio entusiasmo e di tutto cuore. Davvero originale e avvincente, questa vicenda. Lo stile è scorrevole, c’è qualche piccolo refuso soprattutto nella prima parte, che però si sorvola, si sorvola eccome, perché questa vicenda rapisce, ti prende veramente il gusto dell’avventura, le immagini si formano vive nella fantasia e si viene trasportati letteralmente in un altro mondo. Ti dirò, quando ho ricevuto da Mystery i pacchetti da scegliere per il contest, ho sentito l’ignoranza più bieca sommergermi come uno tsunami: e chi lo sapeva che i vichinghi hanno abitato le coste della Groenlandia - di più, che si sono spinti fino all’America, con buona pace di Cristoforo Colombo? E, ancor prima: ma chi erano in realtà i Vichinghi? Tutto questo per dire che mi sto veramente appassionando a questa vicenda, anche perché i “romanzi di formazione” mi hanno sempre catturato.
Certo che il re Ragnar è una bella contraddizione vivente: prima chiude il figlio in una sorta di torre d’avorio e lo fa crescere praticamente fuori dal mondo; poi si fa cogliere da una rabbia feroce quando si rende conto che il ragazzo ha bene o male trovato un proprio modus vivendi all’interno dello spazio ristretto che gli viene concesso (tra l’altro, non avrei mai immaginato che i nostri amici piccioni, dalle abitudini così “cittadine” potessero vivere anche in luoghi remoti ed estremi come la Groenlandia).
Il nostro protagonista si trova quindi “buttato a mare” nel senso più stretto del termine, e praticamente da un giorno all’altro, in compagnia di soggetti ben poco raccomandabili e soprattutto dalle intenzioni oscure: tenteranno veramente di sbarazzarsi di lui, a un certo punto della vicenda, oppure si tratta solo di una messinscena per fare uscire il giovanotto dalla comfort zone e spingerlo a reagire e diventare un uomo?
E soprattutto: come mai il vecchio precettore a un certo punto sembra farsi da parte, e non risponde più alle domande del suo protetto? Non è per forse perché è lui stesso implicato in una sorta di congiura ordita dal Consiglio degli anziani per sbarazzarsi dell’erede al trono?
Tutti questi dubbi e possibilità, ovviamente, fanno vacillare la terra sotto ai piedi del principe Sigurd, che chiaramente dovrà trovare in se stesso la volontà e la convinzione per riuscire a sopravvivere in circostanze più che avverse.
Unica osservazione: forse una piccola nota per spiegare geograficamente la rotta seguita dalla spedizione aiuterebbe il lettore ad avere riferimenti più precisi e quindi a seguire meglio la vicenda.
In ogni caso complimenti, storia bellissima e avvincente!

Recensore Junior
29/12/18, ore 22:04

Finalmente sono riuscita a terminare la lettura di questa storia, che ho trovato estremamente interessante sia dal punto di vista narrativo che da quello storico. Nonostante sia un lavoro "lungo" e in un certo senso, epico, è una lettura molto scorrevole (ho impiegato un'eternità a finire di leggere solo perché sono stata interrotta tante, troppe, volte). A metà tra il racconto di formazione e di guerra, presenta uno spunto narrativo curioso, soprattutto nella parte centrale. Il primo capitolo e parte del secondo li ho trovati piuttosto lenti, ma va benissimo così, anzi, danno peso alle vicissitudini del principe Sigurd, che deve abbandonare il nido per diventare uomo. Dalla descrizione dell'incontro con il popolo atzeco fino al finale, c'è una sorta di accelerazione concitata che si è risolta in un finale frettoloso, per certi versi, ma prevedibile (e quindi fortunatamente sintetico) per altri. Nel complesso, mi è piaciuto molto, dalla caratterizzazione dei personaggi, soprattutto Bjorn, alle descrizioni; anche se ho trovato morboso il rapporto tra Sigurd e Thor il piccione (probabilmente è la mia ornitofobia che parla, ignora pure questa parte). 
Che dire di più, buona fortuna e alla prossima!

Recensore Master
22/12/18, ore 21:07

ciao carissiimo, che bel regalo di Natale, i vichinghi che non sono dispersi, un principe che diventerà re e imperatore, compiendo un percorso di crescita e amori, dall'adolescente innocente del primo capitolo in fieri, in bonaccia, che giunge a conoscere le leggi del mondo e le fa sue, fino a diventare l'imperatore dei due mondi.. Meraviglioso, senza tempo citando il contest.. apprezziamo la cura, i dettagli sono portentosi e la fantasia non è da meno .. che splendido what if. Alla prossima JQ PS in bocca lupo per il contest!!

Recensore Master
22/12/18, ore 17:15

Ciao!

E’ un racconto molto coinvolgente e profondo.
Hai prestato molta attenzione alla psicologia dei personaggi; li ho percepiti vicini e ho sofferto per le disgrazie capitate al povero giovane.
Le speranze che il giovane, e anche io, ha posto in Thor si sono rivelate vere e salvifiche.
Ho apprezzato questa storia in ogni sua parte e ti faccio gli auguri per il Conest.

Buona serata

-Bigin