Recensioni per
Commoner cuckoo
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/01/21, ore 00:04

Ciao cara**
Mamma mia, quanto mi è piaciuta questa shot! E' così intensa che mi è parso di leggere una long intera, anzi... divorato una long intera. Hai raccontato tutta una storia, partendo da dopo "l'ultima pagina", in un continuo direttissimo.
Mi è piaciuta un sacco la dinamicità che hai dato immediatamente alla storia, con Janneza che corre via, con questo fagotto tra le mani, che ha rubato e che, Kazran forse ingenuamente, pensa lo abbia fatto per motivi molto più materni che di puro tornaconto, come invece alla fine era...
Chissà, magari sarebbe stato meglio darlo all'altra drow? E questo è un enigma che mi sono posta fino alla fine, perché di certo le cose, per Daren, sono crollate inesorabilmente sempre più a fondo, ogni istante che ha vissuto con quella famiglia, perché quello che ha fatto è stato impegnarsi, tentare il tutto e per tutto per non lasciare che il padre risentisse della crisi data dal nuovo conciatore rivale e, soprattutto, che Minroos potesse restare con loro senza che che Pharius lo vendesse come schiavo; e l'impegno di Daren per mantenere quella famiglia salda, esattamente come è sempre stata pur avendo i suoi alti e molti bassi, c'è la sempre messo forse più di tutti.
L'idea di avvelenare i rivali con quello stratagemma del veleno sugli abiti l'ho trovato geniale quanto crudele, ma Daren è pur sempre un drow, e la vita degli sconosciuti non gli pesa, non gli interessa, non ha alcuna importanza e uccidere qualcuno che non fa parte della sua famiglia non gli toglie il sonno.
Forse è questo ad aver reso il piano così minuzioso, attento, perché le conseguenze non sono poi così importanti, non c'è la paura dei sensi di colpa di dopo, ma quella che il gesto non possa bastare a salvare la sua famiglia, come se il peso di tutto poi, fosse sulle sue spalle. Mi piace sempre tantissimo Daren, e qui è decisamente lui in potenza, specie per la velocità con cui realizza pensieri coerenti e senza troppe sfumature, se decide una cosa la fa. Decide di impegnarsi, come quando chiede al padre di insegnargli a scassinare il lucchetto per entrare nella bottega del rivale, o la velocità sempre messa alla prova sul lavoro, così che possa essere più produttivo e meno un intralcio, così che la produzione possa essere superiore e Minroos possa restare lì...

eppure è qui, che tutto crolla. Come una punizione divina, una lite tra fratello si trasforma in una tragedia e io non me lo sarei mai aspettato. Ma, dopotutto, con la tua fantasia sempre così particolare, come fai ad aspettarti qualcosa? Non puoi e sei lì, che ti chiedi come evolverà tutto... e non evolve nulla, crolla un muro... anzi il mondo addosso a Daren, quando sua madre, con quella freddezza, constata al suo risveglio che è ancora vivo. Lui sì, e Minroos no. Il vero figlio di Pharius e Janneza, quello che Pharius avrebbe venduto e che Janneza avrebbe invece salvato.
L'odio verso Daren, che ha raccolto solo per salvare Minroos nel caso Pharius avesse deciso di ucciderlo...

La differenza dell'amore che a modo loro hanno dato a quei figli, mettendoli su piani diversi, è devastante ma così vera, purtroppo realistica e il dolore di un genitore che ti odia è immenso.
La scena finale, dove lei uccide il marito, prendendolo nel momento più giusto, conoscendo ogni mossa da fare, liberandosi di un peso, della rabbia, che però non ha riversato su Daren, risparmiandogli la vita ma rinnegandolo per sempre.
E qui conosco un lato di Daren che me lo fa amare ancora di più che mi fa capire che, il personaggio frizzante e mitomane che ho conosciuto, nasconde dietro di sé un passato di sventura, dove ha sempre dato, ha sempre cercato di dimostrare qualcosa, ricevendo solo calci in faccia. È stato solo ed è rimasto solo, così tanto che alla fine è riuscito a sopravvivere, a pianificare una fuga e un piano per non lasciarsi annichilire dal mondo.
Ho amato questa shot, è profonda, piena di dolore e ingiustizie, ma anche di una crudele umanità che fa parte anche del nostro mondo.
Come sempre mi lasci un sacco di cose su cui riflettere, ed è uno dei motivi per il quale mi piace tantissimo leggerti.
Alla prossima, cara
Miry

Recensore Master
16/05/20, ore 14:38

Ciao cara!
È sempre molto bello immergersi cronologicamente nelle tue storie. Ho la terribile curiosità di sapere dove sia finita la sorella di Daren, ma credo che la ritroveremo molto presto. Per il momento soffermiamoci su di lui, su questo bambino che provoca involontariamente la morte del fratello che non era tale, ma che amava. Mi è piaciuto moltissimo come hai gestito l’inganno del mago, che riesce a piazzare suo figlio dalla madre che aveva un motivo per tenerlo. Poi ovviamente questa madre è una drow che considera il bambino unicamente un mezzo per un fine (la vita del suo vero figlio). In relazione anche all’altra shot potremmo dire che l’amore materno è l’unico legame della famiglia o, perlomeno, uno dei più forti, perché la società drow è complicata e tu riesci a mostrarmi molte sfaccettature che probabilmente non avrei apprezzato, se non avessi letto in ordine cronologico. Janneza è un personaggio femminile interessante perché agisce per amore e per vendetta. Quando seduce e uccide il marito per vendicare il bimbo morto lo fa per amore, dato che è una mezz’elfa che arriva a mettere a repentaglio la propria sopravvivenza pur di salvare Minroos. E salvare questo bimbo che non ha la perfetta bellezza degli elfi è lo scopo anche dell’ignaro e nobile fratello, Daren. La parte con cui con metodica passione decide di avvelenare i concorrenti del padre è un mix riuscito di spiegazione e di azioni, che offre anche una panoramica su quello che è uno dei mestieri da paria in epoca medievale, quello, appunto, del conciatore considerato impuro.

Ci sono tante piccole cose interessanti, nella prospettiva di questo drow che non si fa alcuno scrupolo a causare la morte di chissà quante persone: ama suo fratello e vorrebbe proteggere la sua famiglia, ma possiede anche una capacità molto spiccata nel rendersi conto delle circostanze, come quando percepisce che se Janneza avesse voluto ucciderlo, l’avrebbe fatto, segno evidente che uccidere il padre del proprio unico figlio che è anche la fonte del suo sostentamento è più accettabile che uccidere un bambino non amato e cresciuto unicamente come paravento, passami il termine. Eppure è anche inevitabile che le strade della madre disperata (alla maniera dei drow) e del suo non figlio si debba separare, un po’ per tradizione picaresca, un po’ perché Daren comincia, presumo, quella lunga strada che lo porterà a essere adulto e a voler ritrovare le proprie origini. Mi è piaciuto che Janneza, di nuovo lei, sia lucida: non crede a Daren e al suo piano astutissimo e letale (e questo è un peccato e un dispiacere, ma è assolutamente credibile ed è un dettaglio che ho apprezzato), ma riconosce che Daren non è la causa della morte del figlio, che si è trattata di una concomitanza di eventi in cui il bambino c’entra, ma non così tanto e che il solo responsabile sia il destino o colui che ha picchiato a morte Minroos. Sono curiosa di scoprire come e in che modo Daren crescerà e come il senso di colpa per non aver potuto fare nulla per quello che considerava suo pari, Minroos, influirà o meno sul suo percorso. Ecco perché passo da te tardi, porca miseria t’ho rifilato una shot, non una recensione! Ho molto apprezzato **,
Shilyss ^^

Recensore Master
29/04/20, ore 16:12

Ma che meraviglia!
Ho adorato la prima parte, il modo in cui il piccolo Dhaunryn è stato "piazzato" per essere messo al sicuro e come il figlio di un'altra femmina drow ne prenderà il posto da qualche altra parte, per depistare eventuali inseguitori.
Tutta la manovra di Kazran è perfetta, forse un po' avventata, ma perfetta.
Il rischio più alto è dato dal fatto che la madre del secondo bimbo, oltre che mercante, fosse sacerdotessa (qui si dovrebbero considerare i costi dell'educazione di una sacerdotessa), e quindi qualcuno di prezioso, per il quale si rischia di scatenare vendette altrui (ma del resto, se una sacerdotessa si occupa di merci, di sicuro lei e chi le sta intorno non dispongono di mezzi economici sufficienti per mettersi contro qualcuno che "pare" un nobile).

La seconda parte è di grande effetto: mostra in modo realistico la vita degli shebali, i senza casato. E così scopriamo che Dhaunryn è diventato Daren, il figlio di un conciatore, e che ha l'intelligenza e l'indole di un vero drow. Sette anni, però, sono davvero pochi per muoversi da soli a Menzoberranzan! Dovrai indicarmi quale storia leggere dopo questa per proseguire nella scoperta del destino dei due gemelli ormai separati.
Ti confesso che mi si è allargato il cuore leggendo questa storia, così squisitamente drow in ogni sua parte.

Oltre a questo, la storia è scritta bene, in modo semplice ma curato.
Complimenti. ♥

Recensore Master
24/04/20, ore 02:04

Ciao!
Eccomi qui per l'ABC. Ti ho chiesto un consiglio su dove passare proprio in virtù del fatto che io amo follemente il modo in cui hai caratterizzato Daren: è un personaggio ottimo, uno a tutto tondo, ne amo il sarcasmo, i momenti più riflessivi e la BrOtp con Johel, in più mettici il mio amore per le child!fic e per il sapere il background dei personaggi: insomma, questa storia non poteva non far per me. In più, mi ha dato modo di comprendere alcuni aspetti che nelle altre OS erano restati abbastanza accennati: per esempio, perché Krystel e Daren non siano cresciuti insieme oppure a cosa faceva riferimento Daren quando in una shot della tua raccolta diceva che aveva avuto un fratello adottivo, ma in qualche modo aveva finito per ucciderlo nel salvarlo dalla schiavitù. Era un tratto, quello del senso di colpa, di questo personaggio che mi avevi solamente accennato, incuriosendomi moltissimo e che volevo approfondire, perché sembrava che si portasse dietro qualcosa di pesante. Ed infatti è così, perché quello che accade è assolutamente straziante.
Allora, devo dire che in un primo momento ho compreso l'azione di Janneza, anche se odio il modo in cui fin dal principio si relaziona a Daren, come se fosse uno strumento e nulla di più. In fondo per lei è uno strumento e nulla di più, ma credo - come in realtà anche le azioni di Pharius e tutto ciò che segue - mini profondamente la psiche di un bambino. Sono sempre stata dell'idea che ciò che accade nell'infanzia di un individuo in qualche modo finisce per determinare, in modo più o meno forte, quello che poi diviene da adulto; ora mi sembra che anche gli apprezzamenti di Daren al modo di essere genitore di Johel e di Krystel assumano una sfumatura più complessa, profonda, a tratti angst. Non fraintendermi, quello che Janneza fa è senza alcun dubbio ingiustificabile, ma deve essere stato lancinante per lei vedere morire per responsabilità indiretta di Daren quel bambino che aveva fatto di tutto per proteggere.
Lo spaccato che ci mostri della loro infanzia è molto triste: mi ricordo quelle riflessioni di Daren, in White Lies, su come appunto la società drow non permettesse storture quali l'affetto, su come l'affetto che ha provato, da bambino, per suo fratello lo abbia condotto alla morte ed adesso comprendo perfettamente non solo il significato, ma anche il peso che si portano dietro tali affermazione, insieme al senso di colpa per avergli scansato una vita da schiavo solo per condannarlo alla morte.
Janneza è l'altra protagonista della shot: il modo in cui si relaziona a Daren anche nel finale fa alquanto incazzare, ma credo che con la morte di Minroos abbia visto come il fallimento totale del suo piano; il bambino che avrebbe dovuto salvare lei e suo figlio ha finito infatti per esserne causa della sua morte. E' un personaggio problematico, come ho già detto, ma resta comunque caratterizzato molto bene, nella sua problematicità. E' un personaggio riuscito in quella che è la sua difficile ambivalenza: il desiderio di essere madre per suo figlio, il desiderio di non esserlo per Daren che vede solo come un impiccio.
C'è un altro passaggio che mi ha molto colpito e che vorrei riportarti:
"Era la prima volta che contemplava davvero la morte, che ne sentiva il peso."
Ecco, credo che attraverso questo tristissimo periodo, tu abbia reso bene quello che è il peso di quella mancanza per un bambino che non si trova per la prima volta a scendere a patti con la morte, vivendo in un mondo dominato dalla morte e dalla violenza costante, ma che per la prima volta ne comprende il peso, il significato attraverso il fatto che comunque sia, era sempre suo fratello - anche se non a livello biologico, tale era il legame fra i due.
Lo stile è semplice e adatto al contesto, i tuoi personaggi non sono mai schematici ma problematici: ho sentito il dolore e il senso di colpa di Daren che si lascia logorare da quel dolore come chi non può più rimediare, ma ho anche sentito la determinazione di Jennaza nel volere proteggere suo figlio e la sua disperazione nel perderlo che arriva quasi a farle uccidere l'altro figlio - "il meno voluto", tanto per rubare una citazione -, omicidio che però per qualche ragione non riesce a perpetrare. Anche questo aspetto aggiunge complessità.
Complimenti, dunque. Credo che questa shot ad un certo punto sarebbe divenuta necessaria per arrivare a spiegarci Daren, il perché di alcune sue asperità e caratteristiche.

Alla prossima!
Desy

Recensore Master
03/04/20, ore 17:31

Ciao ^^
So che questo è il seguito di un'altra storia, che non è necessario aver letto per forza per comprenderla appieno (ma comunque penso che per completezza prima o poi ci passerò), intanto eccomi qui. Sappi che mi è piaciuta veramente tanto. Non pensavo che questa fosse la storia di Daren, personaggio che ho conosciuto da poco nell'altra tua long, ne sono stata contenta perché mi si sta costruendo un quadro del personaggio, man mano che vado avanti. Intanto sappi che mi è piaciuto moltissimo l'inizio, con questa mezza umana che scappa via dopo aver rapito qualcosa. Anzi, sarebbe meglio dire "qualcuno". Effettivamente la vera madre del bambino sembrava non tanto interessata a quest’ultimo, quanto più a trovare la rapitrice per punirla. Mi è piaciuta anche l’apparizione di Kazran, affascinante quanto inquietante. Solo in seguito si comprende il motivo delle azioni di Jenneza. Certamente la nascita di un bambino che sia un “mezzosangue” potrebbe rappresentare un problema per il suo padrone, da quello che si capisce la purezza del sangue è importante, e sicuramente un bambino mezzo drow e mezzo umano non passerebbe inosservato. E quindi, per correre ai ripari, Jenneza ha rapito un bambino drow al cento per cento, sperando che il suo compagno magari le permetta di tenerli entrambi (cosa che in effetti succede, meno male). E tali bambini sono Daren e Minroos. Guarda, sono stata troppo contenta quando è apparso il suo nome, quello che tu hai creato – per come l’ho inteso io – è una sorta di multiveso (sì, esatto, tipo quello della marvel lol), e qui c’è un approfondimento di un personaggio che sto conoscendo nel frattempo in un’altra storia… tutto ciò mi gasa molto, lo devo ammettere XD
Chiaramente la differenza palese tra i due finti gemelli ha portato a delle preferenze. Il padre preferisce Daren in quanto purosangue, la madre invece preferisce Minroos, il sangue del suo sangue (senza nemmeno nasconderlo troppo, in verità). E poi guarda, mi dispiace pure per Minroos. Ammetto che sto ragazzino non mi ha ispirato una grande simpatia, ma è pure da comprendere, alla fine suo padre favoriva completamente per l’altro fratello, ed è stato ucciso in maniera davvero brutale e terribile. E infatti, allo stesso modo mi sento di provare un po’ di empatia per Jenneza. Premetto che mi sta sulle scatole per come tratta Daren (oramai me lo sto prendendo troppo a cuore), ma è anche perfettamente normale che sia sconvolta, visto che suo figlio è stato ucciso (da Pharius stesso tra l’altro, ma che bastardo è?). Questo però ha portato ad una svolta, perché infatti Jenneza rivela a Daren che in realtà non è il suo vero figlio. Secondo me lui in fondo se l’è sempre sentito (come poi si renderà conto pure lui in seguito, quelli erano “troppo stupidi” per essere effettivamente con lui imparentati), però non deve essere bello sentirsi dire che è stato preso in quella famiglia solo per “salvare” la vita di Minroos. Però guarda, sono contenta che almeno Pharius sia stato ucciso, se l’è meritato. E mi fa di nuovo tenerezza Daren che dice a Jenneza “Sei l’unica madre che conosco, che devo fare?”.
E lei che gli risponde: “Non lo so, vattene”. Ma sei s***a pure tu allora, non ti difendo più BASTA.
Insomma, alla fine Daren se ne va davvero. E’ un ragazzino, però è dotato di una forza straordinaria, e ho ritrovato in lui atteggiamenti che pian piano sto conoscendo nel Daren più adulto. Scusa questo mezzo sclero, ma la storia mi ha appassionata davvero, io mi lascio andare quando succede.
A presto ;)


Nao

Recensore Master
01/01/19, ore 22:56

Più conosco Daren, leggendo da one-shot e dopo "l'amicizia non genera debiti" più penso sia uno dei personaggi più riusciti che abbia mai letto negli ultimi tempi.
E non solo nelle fanfiction, proprio nella letteratura in generale. Come ripeto, non conoco il fandom in questione, ma sto cominciando a conoscere Daren, e più lo conosco, più lo comprendo e lo vorrei adottare. In senso metaforico, probabilmente se tentassi mi ficcherebbe una spada su per il culo.
Un passaggio in particolare mi ha fatto venir voglia di fargli pat-pat sulla testa. Quando la madre adottiva lo guarda come se non contasse niente e gli dice "Non lo so. Vattene."
A volte l'indifferenza è peggio dell'odio.
Questo detto, la tragic backstory di Daren è una continua serie di tragic backstories unlocked. E' un miracolo che sia venuto fuori la testa di cazzo con saldi principi morali che è - certo, avere una Dea che non semina morte e distruzione di sicuro aiuta. E anche l'amicizia con un certo elfo dei boschi giovialone.
Questo detto, chapeau come al solito. Non mi stancherei mai di leggerti.