Recensioni per
Drowning Man
di _Atlas_

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/04/19, ore 13:28

Ciao Atlas!
Eccomi giunta in punta di piedi sul tuo account, a sbirciare un po' delle tue storie... **

Era da un po’ che desideravo leggerti e così eccomi finalmente qui! Sono un po’ immersa nell’aspettativa che circonda Endgame e quindi ho trovato questa shot particolarmente piacevole e calzante: mi piace l’idea di un progetto introspettivo che leghi tra loro i vari film e mi complimento anche per l’IC del personaggio e per come hai gestito il panico che rende incredibilmente umano Tony, senza per questo snaturarlo. La paura del portale e il pensiero galoppante di New York e di cosa può significare una cosa del genere per l’unico Avengers che si è costruito con le sue proprie mani la salvezza e la fortuna e l’identità di supereroe sono ciò che definisce Stark a partire dal primo film e per tutti i dieci anni dell’MCU. Il panico che Tony prova è ancora più insidioso e realistico perché si insinua nei momenti comuni, perché arriva a tradimento nei momenti più disperati e perché parlarne e confessarsi è difficile, anche se l’interlocutore è Pepper.

Il momento più toccante è l’ammettere di avere paura, un’emozione umana che qui non è declinata nella codardia, bensì nella consapevolezza razionale e, purtroppo, fin troppo realistica, della possibilità di perdere e della consapevolezza dei limiti umani, invalicabili. Non è una profezia auto-avverante, quella di Stark, bensì una presa di coscienza che rende ancora più eroico il suo comportamento. La fragilità di Tony si contrappone alle scelte che noi lettori/spettatori sappiamo già che farà e così il pathos aumenta. La mente analitica di Tony lavora sulla terribile visione e il dialogo con Pepper, dove, come da canone, lui inizia le battute e lei le finisce, diventa un momento di dramma e comunione insieme, ma anche d’intesa e attesa verso il compimento del destino della terra e di Iron Man. Altra cosa che mi è molto piaciuta della tua shot è che hai scelto di ambientare un momento così importante, caratterizzato da una presa di coscienza anche destabilizzante, ma, ripeto, molto umana, in una giornata qualsiasi, anzi: un giorno in cui Pepper era allegra e aveva voglia di cucinare. È bastato davvero pochissimo per riuscire a caratterizzarla e l’ho vista perfettamente nella mia testa – magari in pantaloncini e scalza, come nel primo Avengers. Ecco, anche questa semplice felicità è dolorosa, da leggere, adesso, dopo Infinity War e in attesa di Endgame. I dialoghi sono scritti molto, molto bene e l’intero testo è stato davvero molto piacevole da leggere. Ho rimandato davvero troppo a lungo la lettura delle tue storie e spero di poter tornare presto a leggerti!

Nel frattempo, ti faccio i miei complimenti: scrivi davvero molto bene ^^!
Un caro saluto e buon weekend,
Shilyss

Recensore Master
20/03/19, ore 17:55
Cap. 5:

E finalmente riesco ad arrivare qui <3
Ah, da dove cominciare... innanzitutto: c'è tanto ammmore in questo capitolo, devo preoccuparmi? E a parte questo: quant'è bella l'immagine di Tony (quasi) sereno, col tramonto sullo sfondo e Pepper che disfa quella bruttissima valigia? Tanto, lasciatelo dire <3
Di questo capitolo ho apprezzato proprio l'assenza quasi totale di dialogo. Ci sono situazioni inesprimibili a parole e che solo i gesti possono colmare, e questo lo capiscono benissimo sia Tony che Pepper. Ho adorato le riflessioni di quest'ultima, e il tentativo di entrambi per ritrovare una sorta di normalità dopo gli eventi che li hanno separati, ma soprattutto ho amato la sua discrezione e la presa di coscienza che Tony in questo momento ha bisogno davvero di vivere appieno il suo dolore, così che non torni a perseguitarlo in futuro.
L'immagine di voler sprofondare ancora prima di risalire l'ho sentita molto vicina, e l'ho trovata terribilmente realistica. Trovo umano da parte di Tony volersi concedere delle "debolezze" quando per una vita intera si è imposto di reprimerle, e il fatto che ci sia Pepper accanto a lui non può che farmi ben sperare per un suo recupero e per uscire finalmente dalla sua gabbia.

Grazie per aver scritto questo capitolo bellissimo, ti confesso che aspettavo con ansia di rivederli insieme scritti da te, e non sono rimasta delusa <3
Un bacione e spero a prestissimo col prossimo capitolo,

-Light-

P.S. L'accenno agli U2 è stato molto gradito, questo dettaglio del tuo headcanon su Pepper mi piace tantissimo :')
P.P.S. Ti prego, dimmi che l'accenno allo zio Morgan che compra degli alpaca è un riferimento a RDJ che, se non sbaglio, tempo fa comprò proprio degli alpaca **

Recensore Junior
04/03/19, ore 22:12
Cap. 5:

Questo capitolo fluff è stato come una fiala di miele in endovena, ma ammetto che l’impressione complessiva mi è piaciuta.
Ho apprezzato moltissimo l’assenza di dialogo, basando l’intera vicenda solo dal punto di vista fisico e gestuale, descrivendo il post-Siberia in modo alternativo ma perfetto.
Ho letto anche le altre tue storie che trattano questo stesso argomento “a parole”, ma questa versione mi è arrivata molto di più nella sua silenziosa semplicità, dove qualche lacrima e un abbraccio esprimono molto più di mille meravigliose parole.
Questo per dire che l’ho trovata perfetta, personalmente lo considero un fluff moderato e ti assicuro che entrambi i personaggi li reputo IC.
I miei complimenti, alla prossima,
_T :*

Recensore Master
03/03/19, ore 15:24
Cap. 4:

Gira che ti rigira, questo capitolo non l'ho recensito... shame on me! :'D
Cercherò di non essere ripetitiva, perché tante cose te l'ho già detto, ma sappi che l'ho adorato <3

Tanto per cominciare, il modo in cui hai lasciato sviluppare il dialogo, tra reticenze, non detti e apparente leggerezza di Tony, sembra uscito direttamente dai film; soprattutto, si capta proprio quell'atmosfera di Civil War, con i dialoghi tesi e gli sguardi e i gesti che dicono molto più delle parole.
Ti rassicuro sulla resa finale di Rhodey, sapendo quanto ti ha fatta impazzire: è lui al 100%, con quella sua impassibilità tipica che lascia il posto allo sconcerto e alla preoccupazione per l'amico. Nessuno sarebbe in grado di gestire al meglio una notizia come quella che riceve da Tony, e ho anzi apprezzato sia la sua solidarietà che il suo condannare Rogers, nonostante sia sempre stato chiaro quanto lo rispetti. Neanche Capitan America può passarla liscia, se di mezzo c'è il suo migliore amico. Il discorso che fa sull'affrontare le difficoltà, poi, paragonandolo a quello che ha intrapreso lui, l'ho trovato estremamente IC nel suo essere pragmatico e spontaneo, in linea con la mentalità di un militare tutto d'un pezzo come lui che non torna indietro sulle decisioni, come appunto dice anche a Tony nel canon.

Ovviamente i riferimenti a Pepper (stilettate a tradimento) e a Peter (un lumicino di speranza) sono stati molto graditi, oltre che ben inseriti nel discorso.
Aspettavo già dal primo capitolo il faccia a faccia con Rhodey, e non posso che farti i complimenti per come l'hai gestito e sviluppato, a dispetto di tutte le difficoltà di stesura :D

Bravissima come sempre <3
Ti mando un abbraccio hulkoso, sperando che l'ispirazione ti assista e di poter leggere presto il prossimo confronto (qualche ideuzza in merito ce l'ho :3)

-Light-
(Recensione modificata il 03/03/2019 - 06:52 pm)

Recensore Junior
22/02/19, ore 18:45
Cap. 4:

Tony e il post-Siberia sono sempre un accoppiata pazzesca, lascia sempre quel senso di destabilizzazione devastante che hai saputo ricreare alla perfezione.
Trovo perfettamente sensato che Tony ne parli con Rhodes, ma non pensavo di "sentire" così tanto anche questa conversazione come le precedenti :')
Non ho molto da dire, se non che mi è piaciuta un sacco e aspetto fiduciosa la prossima parte rinnovandoti i complimenti, hai gestito in modo impeccabile l'intero dialogo.
Alla prossima,
_T :*

Recensore Master
04/02/19, ore 23:11
Cap. 3:

Buonasssera!
Possiamo dire che sono rimbambita? Certo che possiamo, visto che io ho salvato gli appunti per questa recensione sin da quando hai postato senza poi tramutarli in recensione vera...
Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per avermi citata nelle note <3 Non me l'aspettavo proprio, e sono contenta che la mia raccolta abbia tappato un po' di buchi :')

Ma adesso torniamo a noi, ovvero a quel solito poveraccio: signorina, lei vuole forse attentare alla mia sanità mentale oltre a quella di Tony?
Ammetto che non mi aspettavo di vederlo privo di un interlocutore, ma direi che questa scelta narrativa ha funzionato alla grande per farlo dialogare con se stesso, anche se ovviamente ciò gli è utile solo fino a un certo punto. La metafora della gabbia per indicare la sua situazione mi è sembrata molto efficace, soprattutto applicata al "supereroe volante" per eccellenza.
Mi piace inoltre come sottolinei sempre la duplicità di New York agli occhi di Tony: città natale, rifugio conosciuto e amato, ma anche specchio della sua stessa paura, inevitabile quanto il cielo che la sovrasta.
Nella presa di coscienza delle sue colpe (e se ne attribuisce forse anche troppe coffBannercoff) trovo molto indicativo il fatto che decida comunque di affrontare a viso aperto le proprie paure, anche con un gesto semplice come tornare a New York.
L'ultima immagine di Tony immerso nel cielo buio mi ha trasmesso una sensazione di solitudine infinita, e a questo punto spero che tu scelga di mettergli presto qualcuno accanto, che vederlo così è sempre straziante *sigh*

Insomma, secondo me hai evidenziato benissimo il processo di autoisolamento che Tony innesca dopo Ultron, e tutto ciò che hai scritto si ricollega molto bene a Civil War, in cui Tony è, molto semplicemente, allo sbando (e con questo non voglio dar ragione a Cap, non sia mai).

Un altro bel capitolo che va ad arricchire questa raccolta, e spero proprio che il prossimo arrivi presto <3
Un bacione (e ti rifilo il solito abbraccio hulkoso),

-Light-

P.S. Riguardo al titolo del capitolo e della raccolta, che qui si richiamano a pennello: sappi che ho un intero headcanon sul fatto dell'affogare in relazione a Tony (parzialmente esplicitato in Phoenix e a breve nella mini-long *luna nera*), da ricollegarsi principalmente all'Afghanistan e alle sue brutte esperienze con i barili d'acqua. Non so se il riferimento sia stato intenzionale o meno, ma sarebbe l'ennesima conferma della nostra telepatia :')

Recensore Junior
23/01/19, ore 22:14
Cap. 3:

La prima cosa che ho notato e mi è rimasta impressa anche dopo una seconda lettura, è la forte sensazione di solitudine.
Il periodo post-Sokovia è demoralizzante e stressante un po' per tutti i personaggi, che sono chiamati seriamente a fare i conti con le proprie responsabilità, ma tra tutti quello che ne risente di più è Tony... un po' per la sua indole di incolparsi per la catastrofe, un po' perchè percepisce effettivamente l'intera faccenda come una sua mancanza/colpa, misto alla sua situazione con Pepper e l'esilio volontario.
Ho apprezzato particolarmente la riflessione sul gettarsi alle spalle la chiave della gabbia che si è costruito intorno a lui, culminando con questo passaggio bellissimo e tristissimo: "Si erano abbracciati un'ultima volta pochi giorni prima, e poi l'aveva lasciata andare senza nemmeno provare a trattenerla; non la meritava, di questo era sempre stato consapevole."
Sono sinceramente curiosa di come proseguirai la storia, in attesa del prossimo capitolo, baci,
_T

Recensore Master
16/01/19, ore 19:16

Eccomiiiii <3

Ok, il mio tempo di reazione (ovvero, di recensione) è come sempre biblico, ma alla fine ce l'ho fatta a passare :')
Ti avevo già accennato quanto mi intrigasse il fatto che avessi scelto di affrontare proprio questo lasso di tempo pre-Ultron, e riconfermo le mie parole: l'analisi della "genesi" di quest'iniziativa deleteria è condotta benissimo, soprattutto perché lascia intuire come il germe fosse già ben presente anche prima della manipolazione di Wanda. Certo, anche senza il suo intervento il progetto avrebbe probabilmente comunque preso forma, prima o poi, ma forse Bruce e gli altri avrebbero avuto il tempo di realizzare cosa stesse architettando Tony e soprattutto perché. Nessuno dei suoi compagni sembra prenderlo sul serio quando parla della "minaccia imminente" come causa scatenante, e mi rimarrà sempre impresso Rhodey che quasi lo sfotte quando parla di New York, segno che a parte Pepper nessuno ha idea delle reali ripercussioni che quell'evento ha avuto su di lui.
Ma sto divagando come al solito, torniamo a noi :'D


Lo scambio di battute tra Tony e Bruce è gestito ottimamente, e apprezzo molto come si sia posto da freno e deterrente nei confronti dell'amico, molto più di quanto abbia fatto poi in Age of Ultron, con la possibilità concreta di attuare il progetto. Ben assestata anche la frecciatina sul suo essersi addormentato in vesti di psicologo improvvisato, una ripicca del tutto comprensibile e supportata dalla sottoscritta, ma mi piace che tu abbia cercato di farlo redimere almeno un po' facendolo sinceramente interessare alla salute dell'amico. Anche se Tony non riesce mai ad essere del tutto sincero... mannaggia a lui. D'altra parte, capisco anche il desiderio di non volersi esporre così tanto con qualcuno con il quale non ha poi così tanta confidenza, avendo per di più il fardello di non essere "super" come lui.
Quell'imprecazione finale è molto d'effetto in tutta la sua ambiguità: un misto di profonda preoccupazione per lo stato mentale in cui versa Tony e di frustrazione nell'ammettere che quell'idea, seppur frutto di un chiaro disagio, è comunque allettante ai suoi occhi di scienziato.

Bravissima come sempre, io lo sapevo (pureleisatutto) che questo progetto sarebbe stato meraviglioso <3 E adesso non posso che interrogarmi su chi sarà il prossimo martire volenteroso disposto a sorbirsi i dilemmi esistenziali di Tony... qualche ideuzza ce l'ho ;)
Spero a presto con un pronto aggiornamento <3 
Un bacione,

-Light-

Recensore Junior
13/01/19, ore 23:19

Buonasera!
Il primo capitolo mi aveva incuriosito molto, avevo adorato il confronto con Pepper e mi piace molto il taglio che hai voluto dare all’intera storia, riprendendo il medesimo filo conduttore anche qui.
La discussione con Banner è geniale, mantiene un tono leggero per tutta la vicenda, ma con sfumature un po’ più profonde per quanto riguarda il rapporto d’amicizia tra i due scienziati.
La discussione sul progetto Ultron si colloca perfettamente nella narrazione della vicenda, gettando delle basi concrete a ciò che si vede in AoU.
I miei complimenti, spero di rileggerti,
_T

Recensore Master
03/01/19, ore 00:13

AAAAAAAAAAAAAAAAA
Intro standard, come sempre, ma stasera è più enfatica del solito perché sai quanto abbia aspettato questa storia e quanto sia bello vederti tornare a scrivere in generale. Adesso tocca a me dirti bentornata :')

Vorrei evitare di scriverti un papiro e ripetere cose che ti ho già detto in privato, ma so già che fallirò, quindi mi metto l'anima in pace.
E quindi ti ripeto, consapevolmente, quanto mi piaccia la scelta di un'atmosfera invernale, con la descrizione di una New York ammantata dalla neve. Un'immagine dalla doppia valenza, se si pensa che è sì bella, ma sottintende anche una sorta di letargo e immobilità, situazione in cui si viene a trovare appunto Tony bloccato nelle sue ansie. Magari ci ho ricamato troppo sopra, ma è per sottolineare quanto anche l'ambientazione vada a impostare perfettamente l'atmosfera e i temi di questo primo capitolo.

L'analisi degli attacchi di panico di Tony è vivida e trapela chiaramente tutta la sua inquietudine e lotta interiore mentre cerca di tenere a bada una belva che ha appena imparato a conoscere e riconoscere. Bravissima, davvero, ammetto che questo è stato il mio passaggio preferito in assoluto, e mi sono sentita molto vicina a Tony.

Mi è piaciuto che tu abbia deciso far svolgere il tutto in una situazione quotidiana, senza particolari eventi esasperati; proprio questo dà la misura di quanto si debilitante il problema di Tony, che è costretto a conviverci costantemente. Il suo dibattito interiore è estremamente realistico proprio perché ad occhi esterni parrebbero domande ridicole, ma è evidente che presentino un ostacolo non indifferente nel momento in cui ci si trova a dovervi rispondere per superare le proprie paure. E scusa per la frase contorta :'D
Pepper è come sempre immensa, soprattutto considerando la situazione delicata appena superata con Tony. E mi era mancato tantissimo leggerla descritta dalle tue parole <3 
Mi chiedo se "quella volta" a cui si riferisce Tony sia quella famosa discussione in laboratorio (l'unica occasione in cui, da sobrio, Tony si lascia sfuggire un "ti amo", vorrei ricordare) terminata con l'abbraccio più bello nella storia del Pepperony. Se sì, è un riferimento graditissimo <3
La confessione di Tony, ora come la prima volta che l'ho letta, mi ha spezzato un pochetto il cuore, ti ringrazio :'D <3 A parte questo, ho molto apprezzato come subito dopo percepisca fisicamente un miglioramento poiché esterna finalmente le proprie paure, e come Pepper sia abbastanza abile da guidare la discussione sulla strada giusta, suggerendo a Tony una soluzione che probabilmente in vita sua non ha mai preso in considerazione, né l'avrebbe mai fatto da solo. Insomma, hai affrontato con delicatezza, semplicità e realismo un tema molto complesso, e sono sicura che farai un ottimo lavoro anche nei prossimi capitoli :)

A questo punto sono molto curiosa di scoprire chi saranno i futuri confidenti di Tony, anche se mi sono fatta già un paio di ideuzze ;)
Bravissima come sempre, non mi resta che aspettare l'aggiornamento, sperando in qualche sneak peek per tenere a bada l'hype *luna nera* Dai, la pianto prima che mi mandi la postale.
Un bacione enorme e spero a presto,

-Light-

P.S. Punti bonus per il titolo, che come ti ho detto circa ottanta volte, è la mia canzone preferita degli U2 <3

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