Okay, facciamo che questa volta ci scambiamo i ruoli e oggi la ritardataria procrastinatrice la faccio io?
Buongiorno carissima, come mai nessuna recensione a questa storia così carina? Bisogna rimediare subito!
Intanto spendo qualche parola sul contesto natalizio: anche se ormai siamo quasi a Pasqua, quando la lessi nel periodo delle vacanze invernali mi fece davvero piacere ritrovare questo clima. Natale è la mia festa preferita, e ammetto di avere un debole per gli alberi pieni di lucine colorate, starei a guardarli per ore – sì, puoi aggiungerlo all’elenco delle fisse strane, te lo concedo.
Passando meglio alla storia, non è affatto male questo secondo tentativo comico dopo il primo approccio con Praising Helix, anche se devo confessare che Pierangelo Petri avrà per sempre un posto speciale nel mio cuore che nessuno potrà mai rimpiazzare. Ma, forse perché ci troviamo in una AU universitaria che mi è più vicina, in questo caso sono riuscita a immedesimarmi anche meglio dell’altra volta.
E quindi, vogliamo parlare di questa AU? Se c’è una cosa che ho adorato, è stato il modo in cui hai gestito l’universo Pokémon nel mondo reale, legandolo soprattutto a Pokémon Go che appunto ha come principio base quello di collegare nella maniera più immersiva possibile la nostra vita di tutti i giorni alla sua controparte videoludica. Non solo, hai anche recuperato tutta la situazione di amore/odio verso i fan dell’ultima ora quando il gioco uscì un paio di anni fa, che trovo nel caso di Ivan assolutamente IC, come anche (e ci mancherebbe altro!) il suo ragionamento pienamente coerente per cui una micetta adorabile come quella che ha portato a casa debba chiamarsi Carvanha. Per ultimo, come di consuetudine ti dirò la mia parte preferita: stavolta vince a mani basse e senza ombra di dubbio il lunghissimo inciso tra parentesi di questo Max frustrato e deliziosamente nerd in cui, sono sicura, qualsiasi giocatore Pokémon di vecchia data può ritrovarsi senza il minimo sforzo. Nelle sue riflessioni è racchiusa tutta l’essenza di quel che siamo noi appassionati. (Anche se, a dire il vero, nel periodo delle elementari eravamo io e i miei amichetti a ghettizzare chi non giocava a Pokémon al centro estivo – roba che Gennaro Bullo levati –, e la stigmatizzazione l’abbiamo sofferta molto più avanti).
Per quanto riguarda il resto, non ho molto da aggiungere, questi erano i punti che mi erano rimasti più impressi e che considero quelli che davvero hanno reso nel modo migliore questa commistione tra universi alternativi così che i rimandi all’uno e all’altro siano assolutamente esilaranti.
Ormai mi sono affezionata da tempo a questa coppia ed è sempre un piacere ritrovare Max e Ivan a battibeccare fra loro. Buona la tattica del nostro ragazzone per salvarsi in corner, un po’ meno l’idea dell’aceto (sul serio, Ivan?!), però cos’altro dovevamo aspettarci da questo giovanotto impegnato con tutte le sue forze nella strenua difesa dei mari dall’inquinamento? Adoro poi come tu abbia mantenuto il fatto che sia agofobico come nell’altra storia e che non riesca a fare le analisi per questo, quello è stato un tocco di classe. Spero tanto che sia tornato presto a casa con i profilattici, ma soprattutto con la candeggina, perché povera creatura, non potete farmi stare la piccola Carvanha in mezzo al marciume. Nel frattempo ci penserà Max a stare con lei, e lo farà nella maniera più tenera e inaspettata possibile ❤️
Cara, forse avrei dovuto spendere qualche parola di più su Carvanha, il problema è che non riuscirei a dire altro oltre a quanto sia dolce, adorabile, subdola, ma anche tanto, tanto amorosa. Spero solo che Caloub e Futura possano perdonarmi per questa mancanza.
Ti mando un bacio dolcissimo e mille e cinque abbracci (da riversare anche sui mici, ovviamente, divideteli in tre)!
A presto,
Persej (Recensione modificata il 25/03/2019 - 11:27 am) |