Recensioni per
La valle delle farfalle
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/11/19, ore 15:49

Voglio ringraziarti enormemente per avermi spronata a vedere Anne with an E. Ho seguito il tuo consiglio e mi sono letteralmente innamorata di questa serie e dei suoi personaggi. A questo punto non potevo che venire a leggere le storie che hai scritto, soprattutto nell’attesa che escano gli episodi della prossima stagione in italiano o almeno sottotitolati.
Prima di tutto ho avuto una stranissima sensazione: ho finito da poco la visione delle puntate e il tuo racconto mi ha immersa di nuovo in Avonlea. Quindi è una cosa positiva, non mi accade spesso, ma hai saputo tratteggiare gli aspetti legati all’ambiente naturale in maniera molto fedele all’originale. Per non parlare poi degli aspetti psicologici dei personaggi. Devo dire, quest’ultima cosa si evince principalmente dai dialoghi, poiché i ragionamenti veri e propri ai quali assistiamo sono solo quelli di Gilbert.
 
A meno di leggere l’introduzione, non è subito chiaro quello che stia accadendo. È ovvio solo che il protagonista sia Gilbert Blythe, tutto è filtrato attraverso il suo punto di vista e i suoi ricordi. Il ragazzo cerca Anna, si è deciso ad andare da lei solo dopo che è stato spinto a farlo da Sebastian e Mary.
Sebastian, nonostante il suo carattere non sempre facile, è diventato come un fratello per Gilbert e Mary ci ha impiegato ancora di meno ad integrarsi in questa specie di famiglia. Lei è semplice e schietta, e ho l’impressione che abbia fatto quasi da collante tra i due uomini che per indole propria hanno gravi problemi a comunicare.
Blythe in particolare, nella serie viene preso addirittura a modello dai compagni di classe, ma non è per nulla il tipo che sta al centro dell’attenzione o che smuove le masse. In verità è timido e un po’ schivo. L’aspetto che tu evidenzi maggiormente nel racconto è la timidezza e il suo sentirsi non all’altezza per Anna. Non è il tipo che ha poca autostima, perché ad esempio a scuola si impegna e sa di valere. Il suo cruccio è di non poter soddisfare le aspettative di Anna.
 
Sono molto incuriosita dall’impressione che possono avere di me le persone, se è distorta rispetto a quello che credo di comunicare o al contrario se corrisponde al vero; qui vediamo che idea hanno Gilbert e Mary, o Marilla e la signora Lynde di Anna.
Per Lynde è quel tipo di ragazza che vive segretamente un’amore; Marilla invece crede che Anna perda troppo tempo dietro cose futili anziché impegnarsi nelle faccende di casa. Secondo Mary è coscienziosa e dedita allo studio, è romantica e ama la letteratura e la natura. Sulla natura ci torni più di una volta. Magari questo assegnare ad ogni oggetto naturale (fiori, alberi, vento, sole) un’anima rende Anna una ragazza completamente fuori dall’ordinario e che i più non comprendono.
Per Blythe Anna Shirley è romantica più di ogni altra cosa, e lui non lo è affatto. Scioccamente crede che i propri sentimenti possano avere meno valore se non li dimostra con poesie o dichiarazioni stupefacenti. Il giovane ha quel modo di vivere melodrammatico e quasi apocalittico tipico dei giovani, cito: “Un altro passo e lei lo avrebbe visto. E da quel momento in avanti il mondo così come lo conosceva sarebbe cambiato.”
 
Come ho detto all’inizio arriviamo a capire che Gilbert è intenzionato a dichiarare il proprio amore ad Anna in maniera graduale. Ed è lento anche il processo che ha portato il ragazzo a maturare questa decisione. Sicuramente una grossa mano gli è stata data da Mary e Sebastian e chissà quanti altri che gli hanno assicurato che i propri sentimenti sono ricambiati (è palese a chiunque), ma lui non si sarebbe mai convinto a parlare se non si fosse trovato avanti ad un limite di tempo. Mi riferisco al fatto che entrambi devono partire per il college e non avranno modo di vedersi per parecchio. E chissà quante cose la distanza potrebbe cambiare.
Quando Gilbert trova Anna si fa coraggio e le parla. In un moto di sincerità ammette tutti i suoi timori invece di arrivare al sodo e dirle finalmente che l’ama. E qui è lei che ribalta la situazione e dice a lui di amarlo e si arrabbia per le paturnie che si è fatto l'altro.
 
Non conosciamo i pensieri di Anna Shirley, e la vediamo solo attraverso gli altri, Gilbert in particolare, ma è senza dubbio lei. Descritta benissimo! Concisa quando è arrabbiata e prolissa e fantasiosa subito dopo quando paragona la propria storia d’amore a Romeo e Giulietta.
Gilbert anche è IC. Credo idealizzi un tantinello troppo la figura della ragazza. Si ripete che è bella e perfetta, anche quando agisce d’impulso e si imbroncia. È una contraddizione in termini: lui che non si ritiene abbastanza romantico in realtà si ritrova ad esserlo con i pensieri (anche senza riuscire davvero a dimostrarlo).
Non conoscevo affatto la valle delle farfalle. La conclusione del racconto, con questo dettaglio in aggiunta, trasforma l’intera composizione in qualcosa di estremamente… romantico. Scusa la ripetizione del termine, ma è l’unico che renda veramente bene l’idea.
Il bacio che si scambiano i due giovani non posso dire che sia superfluo perché lo attendevo con trepidazione, inutile negarlo, ma non avrebbe tolto assolutamente nulla a pere mio.
 
Riguardo la tua nota finale sulla sintassi, non ne parlo quasi mai nei miei commenti: non mi ritengo un’esperta. Credo che tu abbia fatto veramente un buon lavoro. L’esposizione è adatta al personaggio principale, meno machiavellica rispetto ad altre con Sherlock per protagonista, per dirne una. Non mi è sembrata particolarmente lirica e ridondante, anzi è molto scorrevole, nonostante ci siano parecchi passaggi quasi bucolici.
La storia mi è piaciuta molto e mi hai emozionata. Probabilmente le cose nella serie non andranno così come le hai raccontate, ma non mi importa davvero nulla. Sarà questa la versione che preferirò.
Alla prossima,
K.

Recensore Master
09/05/19, ore 16:25

Recensione Premio per il contest "La magia delle parole - II Edizione"

Ciao!
Mi dispiace averti fatto aspettare (a tutti voi partecipanti) fino agli ultimi giorni. Dopo tutti questi mesi non ho ancora potuto iniziare questa serie, ma ho comunque voluto leggere questa os, perché ricordo bene l'anime e questa coppia mi piace molto. Spero che la mia lacuna della serie non mini alla completezza della recensione.
Inizio col dirti che mi è piaciuta la fine, strettamente collegata al titolo che già di per sé, senza il dettaglio sull'isola e quindi il parallelismo tra le farfalle e Anna e Gilbert che tornano in quel loro posto segreto perché destinati a stare insieme, sapeva donare alla os un'affinità di leggerezza e romanticismo. Forse per via del simbolismo delle farfalle nella cultura giapponese, o perché sono da sempre il sinonimo dell'innamoramento giovanile, di quella sensazione nello stomaco che fa male e ti chiude la gola. Insomma, il titolo, anche nella sua sfumatura più semplice e immediata, l'ho trovato perfetto e calzante per aprire il passo a una storia densa di sentimento, timidezza, e innocente genuinità di cuore. Dopo di che, il riferimento/analogia con la valle delle farfalle rende il tutto più profondo e romantico, più concreto e maturo se così vogliamo dire, perché se le farfalle nello stomaco sono un'immagine quasi infantile, il senso di destino e imperituro amore che invece simboleggia la valle delle farfalle arricchisce la giovinezza di questi due personaggi con un'immagine proveniente dal futuro, la certezza che anche dopo anni quel luogo avrà lo stesso candore e sarà impregnato dello stesso genuino e profondo amore che i due condividono.

Come sempre, cerco di dare il mio piccolo consiglio anche per l'aspetto più tecnico.
Lei avrebbe frequentato una scuola femminile della Pennsylvania, in effetti il migliore che ci fosse in tutto il continente -> Tecnicamente "il migliore" fa riferimento a "scuola" della principale, e quindi dovrebbe essere al femminile. Capisco che forse l'intento era quello di collegarlo a "college", ma c'è un cambio di genere che mi stona.

Questi però lo degnò appena di un’occhiata mentre uno sbuffo riempì il silenzio, sembrava avergli dato dell’idiota eppure ancora non aveva parlato. -> Questo è un ricordo presentato con il trapassato prossimo, mentre in questa frase il verbo cambia rispetto agli altri con cui è abbinato. E anche in seguito, abbandoni il trapassato prossimo e usi il passato remoto. Secondo me, dovresti portare tutti i tempi al trapassato, fino a quando il ricordo non si è esaurito.
e a intanto a perdersi -> una "a" di tropppo
Sentire il suo calore era una meraviglioso -> "una" di troppo
il balia dell’oscurità -> in balia

Ho apprezzato l'essenzialità della punteggiatura. Soprattutto in alcuni passaggi, dove hai omesso le virgole e abbondato con le "e" congiunzioni. Secondo me, hanno dato un ritmo genuino, semplice, veloce del parlato di Anna, di chi si perde in ciò che dice e ci perde anche il cuore.
Più in generale, ho trovato lo stile adottato in questa storia diverso da quello a cui mi hai abituato. E' semplice, con un'esposizione introspettiva sempre presente ma meno marcata a livello emotivo. Solitamente porti il lettore a essere avvinghiato dalle tue parole, a perdersi nel fitto complesso di sentimenti dei personaggi. Stavolta, vuoi forse complice personaggi giovani e più genuini, ho trovato l'introspezione meno profonda, ha scavato meno nel cuore dei personaggi. Ho trovato che ti sei soffermata invece molto di più sul paesaggio e sul contesto, dando spazio anche a eventi di contorno che hanno dominato per tutta la prima parte. Ecco, forse questo è un aspetto che mi è piaciuto un po' meno. Tre dei paragrafi centrali vengono introdotti con un commento sul paesaggio che a me è parso un po' ripetitivo, mentre il focus della storia, ovvero Anna e Gilbert, è stato emarginato nel finale. Quest'ultimo punto è un espediente che può anche starci e che a me piace, ovvero focalizzarti più sull'indecisione di Gilbert, sul suo ripensare ed esitare, e quindi sull'attesa e l'inseguimento della scena principale, ma come ti dicevo prima l'introspezione è meno marcata del solito e questo ha reso la prima parte più lenta e meno coinvolgente.
Anche il lessico è meno vario del solito, ma questa è una scelta che sicuramente hai preso con cognizione di causa, e che io credo si adatti bene al tipo di storia che hai voluto creare.
Nella seconda parte, invece, si sente di più il tuo senso dell'empatia, torna la volontà di sviscerare con gli occhi e con la mente i personaggi, di farli danzare davanti agli occhi del lettore. resta tutto improntato su una struttura semplice, che in questo caso dona leggerezza e innocenza a un incontro e a una confessione che abbonda di spontaneità e, non so dirlo meglio al momento, delle sfacciataggine di chi guarda la vita con occhi limpidi, senza pensieri torbidi o influenze esterne. Ed è così che io immagino Anna, nonostante le brutture vissute, le angherie e i pregiudizi che ha dovuto combattere: una persona che non si è lasciata macchiare da tutto ciò, che conserva quella fantasia innata che rende i bambini puri e sconvolgenti allo stesso tempo.

E, infine, i personaggi, dove secondo me hai fatto il lavoro migliore. Innanzitutto mi piace la contrapposizione delle due materie che i due seguiranno: medicina lui, letteratura lei. Lui pratico, operoso, più concreto a suo modo eppure affascinato e pieno di bontà; lei sognatrice, determinata, sicura eppure tanto fragile e imprevedibile.
Questa contrapposizione viene maggiormente rimarcata dai due modi differenti con cui entrambi si approcciano allo stesso obiettivo, quasi fossero in sintonia senza saperlo (o per meglio dire, lui rifiuta di crederci, mentre lei lo trova scontato, ovvio, una verità che è inutile confermare a parole, tanto che quando parla e dice di amarlo sembra riprendere un discorso iniziato da tempo): lui indeciso fino all'ultimo, incapace di decidersi a mettere in atto ciò che si era ripromesso di fare, e lei già avanti, proiettata sul loro futuro insieme, spontanea e diretta.
Il particolare che poi ho adorato per la tenerezza è il fatto che i primi baci che si scambiano siano romantici e timidi, ma allo stesso tempo spontanei e pieni d'amore: baciano le mani, galanti tutti e due, immersi perfettamente in questa natura che è la casa del loro amore, del loro essere innocente e puro. Quando alla fine la bacia, Gilbert esulta come un bambino, sconvolto e allo stesso tempo finalmente in pace con se stesso.
Adesso ho ancora più voglia di vedere la serie.
A presto!

Recensore Master
21/03/19, ore 16:08

Ciao cara, eccomi di nuovo da te ^^
Ho scelto di leggere questa storia perché mi ha sempre incuriosita. E poi il titolo è così evocativo! Non ho visto il telefilm cui fai riferimento, ma conosco le vicende di Anna Shirley abbastanza bene, tanto da potermi muovere facilmente e godere della tua sempre prosa squisita.
Come al solito dimostri una rara maestria nel gestire l’introspezione dei personaggi: quello che proponi è un vero e proprio viaggio nella mente di un giovane uomo – Gilbert Blythe – innamorato, certo, ma anche sul punto di fare quel passo che, inesorabilmente, lo porterà fuori dall’adolescenza, per poi lasciarlo sulle soglie dell’età adulta. Lui ed Anna sono in procinto di intraprendere strade diverse, alla fine dell’estate lasceranno entrambi Avonlea – luogo che assume quasi un’aura magica e incantata nella mente del ragazzo – per frequentare due prestigiosi college: è chiaro che, in un momento del genere, il bisogno di chiarire situazioni rimaste irrisolte si fa pressante, perché una volta partiti e, in definitiva, separati, non sarà più possibile affrontare certi argomenti e parlare a cuore aperto. Gilbert e Anna si amano – da sempre, probabilmente, anche se Anna sembra essere la più consapevole fra i due; nel senso che, sebbene anche Gilbert abbia piena coscienza del sentimento che lo lega ad Anna, è quest’ultima ad avere la certezza che ciò che prova non è a senso unico. Gilbert è ancora pieno di dubbi, paventa un rifiuto, non si sente all’altezza della mente brillante, romantica e appassionata di Anna. Teme di non sapere usare le parole bene come Charlotte Brontë (tranquillo, Gilbert, nessuno sa usare le parole bene come lei, puoi metterti l’anima in pace), e che il suo amore, dichiarato senza l’eloquenza e il fervore che la ragazza tanto apprezza nei libri, possa non essere accettato. E ciò nonostante Gilbert, non appena viene a sapere che Anna si trova in riva al fiume, finalmente sola e libera dai preparativi per la partenza e da altri impegni, corre da lei sapendo perfettamente che quella potrebbe essere l’ultima occasione per parlare, per chiarirsi, per definire, anche, le linee di un futuro altrimenti incerto e nebuloso.
Anche questa volta, però, Anna lo sorprende, quasi aggredendolo in risposta ai suoi dubbi, e lanciandosi a sua volta in una dichiarazione magnifica e sincera davanti alla quale Gilbert non può che rimanere stupito ed estasiato. Lui trova sempre Anna bellissima, ma in quel preciso momento per lui lo è ancor di più, e il modo in cui i suoi occhi la vedono, l’infinito amore che avvolge ogni suo singolo pensiero su di lei, è di una dolcezza disarmante ed è impossibile non rimanerne toccati e commossi.
Il riferimento alla valle delle farfalle è il tocco finale, l’immagine concreta di due anime destinate ad incontrarsi e a restare insieme, sempre, e insieme affrontare le difficoltà della vita e il tempo che li vedrà separati.
Ti faccio, ancora una volta, i miei più sinceri complimenti, perché tutto ciò che scrivi lascia il segno, e questa storia ne è un’ulteriore testimonianza.
Un bacio e alla prossima!
:*

padme

Recensore Junior
10/03/19, ore 15:02

Ciao, eccomi qui per per recensire, anche se un po' in ritardo!
Non leggevo qualcosa di tuo da tantissimo tempo, ma pur avendola letta mesi fa ricordo ancora distintamente la tua AU teatrale su Sherlock BBC, dunque ero davvero curiosa di leggere un altro tuo racconto.
Come già ti avevo anticipato non ho ancora visto Chiamatemi Anna, ma con questa storia sei riuscita a fare due cose che secondo me sono davvero positive: la prima è stata aumentare la curiosità nei confronti di questa serie, la seconda è stata farmi empatizzare ugualmente con i personaggi che hai trattato. Questa non è una cosa scontata e penso lasci intendere che hai colto molto della serie, inserendo nella tua storia una serie di dettagli, situazioni che mi hanno permesso di comprendere in modo abbastanza semplice le dinamiche fra i personaggi.
Te l'avevo già detto a suo tempo, ma mi piace molto il tuo stile. È dinamico e ho apprezzato tantissimo la presenza di dialoghi non solo fini a loro stessi, ma talvolta inseriti fra le azioni. Mi riferisco per esempio alla parte iniziale, dove Gilbert ripensa a quanto Sebastian gli ha detto per convincerlo ad uscire con il suo modo di fare un po' brusco; non hai riportato i discorsi con frasi indirette e penso che questo abbia mantenuto la storia ad un buon ritmo. Senza contare che anche tutti i dialoghi successivi sono efficaci e si legano bene a tutta la narrazione, cosa che non è scontata: si tratta di stili e dei dialoghi non ben costruiti possono tranquillamente rischiare di suonare troppo spezzati o su un piano diverso. Il tuo non è proprio questo caso e da amante dei dialoghi ti faccio i miei più sentiti complimenti.
Mi è anche piaciuto il fatto che tu ti sia soffermata solo sulle descrizioni più rilevanti: sul viso di Anna, su ciò che secondo Gilbert la rende bella. Sull'ambientazione, quando la raggiunge, perché si tratta del loro luogo speciale e ha dunque una rilevanza importantissima nel racconto. Insomma, non appesantisci il testo con descrizioni superflue che potrebbero distrarre il lettore.
Per tutta la parte iniziale del racconto ho percepito una certa impazienza, un po' come Gilbert, nel voler raggiungere Anna sentendo che improvvisamente il tempo a loro disposizione è finito. Mi è arrivata anche la sua incertezza, sia prima di arrivare a destinazione, sia quando una volta al suo fianco non è davvero in grado di articolare un pensiero per far uscire le parole. Credo tu sia riuscita a trasmettere bene la sua incapacità di parlare dovuta al troppo da dire che si converte in silenzio.
Il fatto che sia stata Anna a dichiararsi, arrabbiandosi per la premessa fatta da Gilbert, mi è davvero piaciuto; da come l'hai descritta - ripetendo che non conosco bene i personaggi - mi è parso il comportamento più IC ed è stata una bella svolta da vedere. In qualche modo Gilbert ha infine trovato la forza direttamente in Anna, avendo confermati da lei stessa tutti i sentimenti che Sebastian e Mary erano già convinti lei provasse.
Anche la dichiarazione di Gilbert non è stata affatto scontata, anzi mi è piaciuta molto. Il mio dialogo preferito è però quello di Anna che parla della valle delle farfalle, che menziono anche perché mi ha fatto apprezzare molto la scelta del titolo: quando leggo una storia sono curiosa di scoprire le origini del titolo, o quantomeno spero che effettivamente il racconto me lo spieghi. A fine one-shot il titolo assume un significato del tutto speciale e mi è davvero piaciuto.
Menziono anche la questione della predestinazione di cui parla Anna. È un tema che mi piace davvero tantissimo e trovo che tu sia riuscita a gestirla benissimo: a inizio racconto il mio timore era quello di rimanere con l'amaro in bocca a causa della loro necessaria dipartita, ma dopo le parole di Anna, proprio come Gilbert, non riesco a pensare che passeranno il loro futuro lontano l'uno dall'altra.
Ti faccio davvero i miei complimenti per questa one-shot! So che non ti seguo abitudinariamente e di conseguenza le note finali che hai inserito non sono qualcosa che posso comprendere, ma ti assicuro che il risultato è molto più che decente.
Alla prossma!
(Recensione modificata il 10/03/2019 - 03:04 pm)

Recensore Master
12/02/19, ore 15:36

Ciao Koa **
Era da troppo tempo che volevo leggere questa storia, e DISONORE SU DI ME per averlo fatto solo adesso. Tra l'altro ho visto che hai pubblicato una nuova storia, quindi mi sa che finito qui, vado subito a leggerla, perché per quanto mi riguarda sono totalmente rapita da quest OS.
Non so da dove iniziare. Innanzitutto complimenti davvero per l'atmosfera che sei riuscita a ricreare, sembrava di essere lì davvero, insieme ai personaggi. E io me li sono immaginati, il prato, le farfalle, il fiume, il sole... insomma, tutto!
I personaggi poi sono così meravigliosamente loro. Lo è Gilbert, nel suo essere così innamorato e anche sicuro, lo è Bush, nei suoi tentativi di spingere l'amico verso di lei senza pensarci troppo. Ho adorato Mary, che è stata sicuramente più realistica. Non nasconde a Gilbert che probabilmente potrebbe accadere che Anna possa innamorarsi di qualcun altro, una volta lontani, ma subito dopo lo spinge - o quasi gli ordina xD - di andare da lei e dichiarargli i propri sentimenti. Perché il tempo stringe e se non lo facesse adesso ne avrebbe il rimpianto per sempre.
E così va a trovare Anna in questo bellissimo luogo, Anna che come sempre si porta dietro i suoi libri ed è circondata da fiori. Mi piace il fatto che tu sia soffermata sull'insicurezza di Gilbert. Perché è assolutamente vero che Anna è una persona particolare, è una persona profonda, un'anima genuina, allegra e a volte malinconica. Quindi è assolutamente plausibile che in qualche modo non si sente alla sua "altezza".
Ma ovviamente Anna ci stupisce tutti e alla fine è proprio lei a dichiararsi per prima. Non mi sarei potuto immaginare diversamente questa conversazione, l'ho veramente adorata.
Sono d'accordo sul fatto che la lontananza non può far nulla contro due amanti destinati... che sarà un pensiero troppo infantile, ma non importa.
Il finale è davvero carico di tanta amore e speranza.
Davvero complimenti, non potevo aspettarmi altro da te **
A prestissimo.

~ Nao

Recensore Master
28/01/19, ore 17:22

Ciao Koa,
Sono davvero spiazzata da questa storia e sappi che lo sono in modo totalmente positivo, per due ragioni:
la prima è lo stile che hai adottato; uno stile che ho trovato molto poetico, molto in linea con i personaggi che hai deciso di rappresentare, e che rendono la lettura di questa godibilissima shot molto fluida (non dico che le altre storie non sia fluide, anzi, sostengo invece che tu sia capace di scegliere un registro per ogni cosa, e che ogni volta tu riesca a centrare esattamente il punto).
La seconda ragione è la resa dei personaggi: E' la prima storia che scrivi sul fandom, e si vede lo studio che ci hai fatto dietro. non ne hai tralasciato uno, e sono tutti così ben caratterizzati che sembra quasi di leggere una mininovel sulla serie. Come un estratto preso e messo su un libricino, che ne racconta un missing moment molto importante e lo fa senza estraniarsi da quello che è il tono della serie tv.

Sai cosa mi piace molto delle tue storie? La tua enorme capacità di saperle costruire senza dimenticare nulla. Tutto va esattamente nella direzione dove dovrebbe andare, senza perdersi mai. Segui un filo, che il lettore tira, e si ritrova poi nel finale, senza nemmeno accorgersene. Davvero, una cosa non da tutti, vorrei sottolinearlo. Ed è per questo che mi fa sempre piacere poter scambiare con te.
Ma passiamo alla storia, mi sto decisamente dilungando sullo stile, spero di non averti tediata.

La storia inizia con un percorso introspettivo di Gilbert, che ci racconta cosa sta accadendo, mentre intrecciati a tutto questo ci sono le sue paure e l'amore per Anna... messo ora alle strette nel dirglielo, perché dovranno separarsi. Ho davvero apprezzato come tu abbia strutturato questa cosa. Un Gilbert che si muove verso il fiume, per andarla a cercare, per trovarla sola e parlarle finalmente di ciò che prova, mentre ricorda e assimila ciò che i suoi amici gli hanno detto; lo hanno spronato a dirle tutto, perché loro sanno e non nascondo al ragazzo che anche Anna prova lo stesso e che non dovrebbe avere così paura... ma Gilbert ne ha,e ci spieghi anche cosa lo spaventa. Lui vede Anna sopra un piano molto più alto del suo; lei è intelligente, è emotiva, è sentimentale. Ama i libri e le storie più di ogni altra cosa. Lei è parte delle storie che ama, le decanta, fa monologhi e sfoglia Jane Eire come se fosse semplicemente un libro sacro dalla quale rubare l'anima delle parole; come un oggetto magico. E forse per lei lo è. E quando Gilbert e Anna sono insieme, i toni della storia mutano. Gilbert cambia, il suo sorriso con lui ed è innamorato. L'apoteosi di un amore incapace di essere nascosto dagli occhi e dalle labbra, e tu questo lo descrivi con una sensibilità che ti fa sorridere al suo stesso modo, mentre la leggi. Io ho un debole per le storie d'amore, e se scritte in modo così coinvolgente mi rendono parte del mondo che ne viene descritto e qui è successo esattamente questo.

Ed è Anna a dichiararsi, rabbiosa del fatto che Gilbert, appunto, si reputo meno di lei per via della sua lontananza da quel mondo di cui lei fa parte...ma ne fa parte anche lui, lei lo ama. Non ci sono motivi per amare una persona, la si ama e basta e questo concetto è una meraviglia, se poi viene descritto da una Anna che si siede a terra col broncio, e smettere di parlare, arrabbiata con luie la sua insicurezza.
E quello che hai scritto:

Anna era fatta così e adesso, in quel suo sembrare testardamente decisa a non rivolgergli la parola, lui l’amava un po’ di più.

E' così... difetti e pregi fanno parte di ciò che amiamo, ed è per questo che anche le imperfezioni incantano, e Gilbert è completamente fuori di testa per lei. Sta esplodendo, per lei.
E infine è tutto detto, dagli sguardi e poi dalle parole. Un momento davvero bello, quello in cui lui si apre e dove c'è la promessa di una more eterno e che, malgrado quella separazione imposta, loro si ritroveranno sempre.

Una storia bella, permeata di malinconia e sentimento. Esplode di emozioni, grazie anche alla caratterizzazione che hai colto e che sei riuscita a riproporre qui, perfettamente. Davvero, un'esperienza difficile da dimenticare.
Sono felice che tu me l'abbia consigliata. A presto spero.
Miry

Recensore Master
16/01/19, ore 22:30

Sweety, alla fine non ho potuto resistere e visto che si tratta di un fandom quasi uguale alla versione che conosco - Anna dai capelli rossi, come anime - mi sono immersa nella lettura di una cosa tua, con la fiducia ben riposta che sarebbe stata una bella esperienza
E infatti... forse non potrò fare molti commenti sull'IC, perchè valutarlo da una versione all'altra è improbabile, ma il resto... perchè sei così brava di qualunque cosa scrivi? Anzi, ho notato quanto ci sia una caratteristica che risalta in fandom come questo o Mary Poppins, mentre in Sherlock ovviamente non si può vedere molto: la tua delicatezza nel raccontare i personaggi femminili. Fin qui non ne ero sicura perchè ho pochi raffronti, ma ora ho le prove, miss ù__ù
L'idea della valle delle farfalle è così adatta che senza le note avrei giurato di ricordarlo come qualcosa che faceva davvero parte di Anna (o dovrei dire AnnE? io la ricordo automaticamente nell'altra versione e visto hai usato l'italiano lo faccio anche io), una visione di una poesia e bellezza unica proprio perchè è vera - ricordavo questo stupendo fenomeno della natura - e le cosa autentiche inserite nelle storie di fantasia le arricchiscono e danno più valore ancora a quello che è puramente dell'autore. Immaginare questo incontro tra animaletti che seguono una natura imprenscindibile in duetto con il destino che unisce i due giovani ha una dolcezza che tocca l'anima. Anche tutti i problemi di Gilbert strappano un sorriso, e così i consigli degli amici. Non si detto che i grandi amori nascono da grandi dissidi? Anna è stata molto testarda- pure troppo- a farla pagare a Gilbert per tanti anni per una presa in giro infantile, ma si sa, questo da più gusto alla costruzione della storia d'amore
Mi ricordavo che Gilbert studiasse da professore, non da medico, ecco perchè con l'IC vado piano, sono confusa...
ma Anna è molto riconoscibile: irrefrenabile, un cervello in moto, una gioa di vivere non minata dall'essere orfana, un'empatia enorme per tutti e tutto quello che ha intorno
che poi i capelli rossi per una donna sono meravigliosi *-*
E' sempre bello leggerti, le tue parole mi arrivano dritte al cuore; forse un giorno parlerai di matematica e leggerò lo stesso
baci volteggianti,
tua, Setsy

Recensore Junior
10/01/19, ore 11:16

Complimenti per questa bellissima storia d'amore, mi è piaciuta davvero molto, la tenerezza è l'emozione di Gilbert nel confessare i suoi sentimenti è commuovente, e Anna che rende tutto così romantico, bellissimo anche il loro ritrovo d'amore come nella valle delle farfalle, mi hai fatto sognare, grazie, bravissima come sempre ☺️

Recensore Master
08/01/19, ore 21:57

So che dovrei procedere con ordine e finire di recensire le storie che ho nella lista...ma per questa devo fare un'eccezione. Innanzitutto lasciami precisare che amo Anne of Greengables da quando ero piccola e adoro ancora di più la serie tv Anne with an E, quindi cosa c'è di meglio di una FF su di lei per ingannare l'attesa mentre aspetto con ansia la terza stagione? Che dire? Hai reso la caratterizzazione in maniera eccellente, soprattutto Anne...sembra di sentirla parlare davvero! Ho letto il dialogo finale immaginandomi la sua voce! La scelta di utilizzare il POV di Gilbert mi è piaciuta tanto, forse sarebbe stato più semplice far raccontare Anne, visto che ne conosciamo meglio i pensieri e il modo di vedere le cose, mentre di Gilbert e dei suoi processi mentali sappiamo poco. Invece tu hai fatto un lavoro impeccabile, hai letto ed interpretato meravigliosamente l'animo di un personaggio prevalentemente introverso, sul quale c'è ancora tanto da scoprire, ed è una cosa che necessita di una discreta abilità empatica ed interpretativa. Quindi bravissima! La trama mi è piaciuta molto, con una parte iniziale in cui vediamo Bash e Mary in un perfetto contesto familiare. E ho provato una sorta di sollievo a saper Gilbert lì con loro, finalmente con la sua nuova famiglia. Superfluo sottolineare come anche questi due risultino perfettamente IC. Poi abbiamo introspezione totale, ed è anch'essa raccontata benissimo, con il flusso di pensieri del giovane Blythe che corre insieme a lui fino ad incontrare Anne ai piedi di quell'albero. Bellissima e perfettamente IC anche lei, con il libro di Jane Eyre in mano, a decantarne citazioni a memoria (oddio lo faccio anch'io! Forse per questo la amo così tanto XD), i capelli sciolti e la ghirlanda di fiori di campo. Insomma, È LEI. Ascoltiamo il goffo tentativo di Gilbert di confessarle i suoi sentimenti e vediamo come lei prenda in mano la situazione e, con la semplicità e la limpidezza che la caratterizzano, lo sorprende e si dichiara per prima. E poi inizia a sognare ad alta voce, la cosa che amo di più, sul loro amore, sul loro destino è su ciò che li attenderà ogni estate in quel luogo magico. Ho apprezzato moltissimo questa tua storia, grazie per averla scritta. Non dovrei dirlo, ma semmai deciderai di scrivere ancora su di lei, spero che nella prossima FF nominerai anche Matthew, che è il mio personaggio preferito ^^ Bacetti MissAdler

Recensore Master
08/01/19, ore 15:24

Ciao cara! Potevo non recensire subito questa storia che io aspettavo con tanta, troppa trepidazione? Penso tu sappia quanto io mi sia innamorata di Anna e Gilbert, in particolare modo dopo questa Serie Tv che mi ha davvero conquistato il cuore, quindi immagina la gioia quando ho scoperto che tu, una delle mie scrittrici preferite, voleva scrivere proprio su loro due. Una gioia immensa, ho amato ogni singolo estratto che hai postato e leggere adesso la storia completa... sappi che è stata un'emozione enorme e che il mio cuore è gonfio d’amore. Prima di tutto complimenti per come hai reso perfettamente tutti i personaggi secondari, Bash soprattutto. Hai reso il suo spirito, la sua spontaneità che l’ha sempre contraddistinto (Bash stesso lo rinfaccia a Gilbert, con gentilezza), e hai ricreato quel rapporto speciale che lega i due amici, in un rapporto che spesso supera l’amicizia, perché uno diventa la famiglia dell’altro. E Mary? Non abbiamo avuto occasione di vedere moltissimo di lei eppure anche lei è stata descritta perfettamente, tutte quelle parole, quei gesti, quel modo di fare risoluto e deciso: è lei, non può essere che lei. Sono la nuova famiglia di Gilbert, e trovo oltre il verosimile il fatto che entrambi sappiano bene quanto Gilbert sia innamorato di Anna e che basta, adesso non deve sprecare più tempo perché tempo non ne ha più. 
La scelta del momento in cui farli dichiarare? Perfettamente IC, a parer mio. Gilbert non si sarebbe mai mosso se non messo all’angolo dalla paura e dalle lancette dell’orologio e nonostante tutto... è Anna che si dichiara per prima. 
Posso complimentarmi soprattutto per come hai trasposto oltre la perfezione il modo di parlare di Anna? Più IC di così non esiste, mamma mia! È la nostra Anna, l’Anna che non si può far a meno di amare. Il suo temperamento gioioso, le sue emozioni vissute in maniera estrema, il modo in cui tanto facilmente passa da uno stato d’animo all’altro. 
E il semplice “Perdonami” di lui che scioglie ogni cosa, ogni carezza tra i due che sembrano scintille anche sulla nostra pelle. Sono loro, non hanno bisogno di altro, hanno loro stessi e il loro amore, ed è tutto. Ed è vero: erano destinati e si appartengono, si apparterranno per sempre. 
Ho notato tantissime citazioni, potevo non esserne felice? 
Prima di tutto il libro di Bronte, che mi ricorda una tra le puntate più belle (trovo anche qui oltre l’IC che Anna sappia a memoria il libro. È perfettamente da lei).
Il loro primo incontro :) Il modo in cui lo hai ricordato mi ha stretto il cuore. 
E poi le farfalle. Bellissima la valle delle farfalle, la storia, e io andavo con la mente alla prima puntata della seconda stagione quando Anna è contornata da tantissime farfalle ed è tutto bellissimo. 
C'è tantissima passione in questo lavoro e un sincero amore per Anna e Gilbert, fidati che l’ho sentito in maniera prepotente. 
Da parte mia, da parte del mio cuore di lettrice e di ragazza romantica, sappi che credo questa storia perfetta. So bene che per chi scrive ci sono sempre dubbi, in un modo o nell’altro, ma nel mio piccolo vorrei dire che davvero questa storia mi ha colpita tantissimo e la conserverò come se fosse un regalo. 
Complimenti per tutto e scusa l’emozione, bravissima :) 
A presto!