Booooya! Ed eccomi qui per recensire un nuovo fantastico capitolo! Capperi in salmì, certo che ne sono successe di cose, non saprei nemmeno da che parte cominciare... respiro profondo e poi un bel tuffo...
Dunque, tutto comincia con i nostri eroi che sono in viaggio, e poiché non hanno nulla da fare incaricano Akuma di raccontare favole metaforiche. Mi ha fatto ridere il commento di Tōma sulla storia della lepre e della tartaruga sul fatto che la saprebbe raccontare meglio lui, e ho adorato il parallelismo con la storia dello scorpione e della rana e della tigre e l’addestratore (che è quello che ho preferito in quanto è il significato più potente). Lo scorpione che punge la rana, che rappresenta i Kihara, tuttavia, mi ha fatto pensare ai Gekota che Mikoto ama tanto, Madonna, non saranno stati loro ad ammazzarla? Poi però andando avanti nel capitolo mi sono smentita, perché Akuma non ne sa proprio niente di Mikoto, l’unico è Tōma, e la sua faccia quando ne parla non mi fa presagire nulla di buono. Maledetti Kihara, giuro che vi brucerò…
Mi fa molto strano sentire Last Order chiamare Akuma “padre” e non “papà”, in un certo senso mi sa troppo di formale; ma penso ci stia dopo quello che è stato descritto riguardo il loro rapporto da quando Accelerator è diventato Shiori Akuma, e la cosa mi ha messo una tristezza infinita T^T
Ed ecco che i nostri eroi giungono nella cittadina di Ishikawa, una flebile fiaccola di speranza in questo governo ladro, ma che purtroppo non è altro che l’ennesimo sfruttamento di uno di quei bastardi di Kihara, questo stronzissimo Ransū Kihara… il fatto che Akuma lo conosca mi mette molta, troppa ansia.
“Mi fanno pena. Pensano davvero che la loro Santa tornerà? Se vogliono davvero cambiare le cose, allora uno di loro dovrebbe estrarre quella spada.”
“Perché non lo fai tu, allora? Perché ti sei rassegnato. Stessa cosa pure loro. Non criticare, tu non sei meglio di loro… ma almeno loro credono in qualcosa, seppur in una fede sciocca.”
Molto bella l’idea della Reliquia della Santa, magari è un piccolo dettaglio, ma è a me davvero piaciuto: la mia amatissima Kaori (riposa in pace T^T) è ora un simbolo di adorazione religiosa da parte dei pochissimi speranzosi.
Da qui in poi la depressione viene sostituita dall’ilarità, perché giuro, Tōma latin lover, con le citazioni di Jack Sparrow… ma come faccio a non ridere e a non adorare? Se l’è proprio fatte tutte, pure Itsuwa! E Mikoto… dal modo in cui ne parla, deduco che fosse l’unica che, in un certo senso, amasse sul serio…
Ed ecco che arriviamo al momento clou del capitolo a cui dobbiamo il titolo Mental Out: la nostra Misaki Shokuhō, la quale scopriamo essere a capo di una minuscola società di ribelli, la EAGLES, che prima o poi potrebbe essere tranquillamente schiacciata dai Kihara… questo martellamento continuo riesce davvero a far immedesimare l’inferno maledetto all’interno del quale i nostri personaggi si stanno muovendo. Di nuovo, qui rido per Tōma che si ingelosisce per le fascinose advance di Misaki nei riguardi di Akuma xD
E il tutto si chiude di nuovo nella disperazione e nella depressione, perché scopriamo che il figlio di Misaki (e a quanto pare, anche di Tōma, rivelazione scioccante pure per me, devo ammetterlo) è nei guai per colpa di quella merda di Ransū… temo, purtroppo, che nel prossimo capitolo avremo spiacevolmente a che fare con lui, e con Akuma che si rifiuta di fare l’Accelerator della situazione non vedo proprio come ne usciranno incolumi.
Mi mette taaaaanta allegria e buonumore questa storia, già, già, ma è giusto così, considerato la storia da cui prende ispirazione. Torno nell’angolino a deprimermi, ma prima ti faccio i miei complimenti, perché è stato un capitolo interessante e appassionante dalla prima all’ultima riga.
Alla prossima!
Rory (Recensione modificata il 25/09/2019 - 05:16 pm) |