Recensioni per
Canone inverso - Behind enemy lines [PRIMA STESURA]
di Duncneyforever

Questa storia ha ottenuto 138 recensioni.
Positive : 134
Neutre o critiche: 4 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
26/02/19, ore 21:33

Ciao ~ !
Mi dispiace tantissimo per il ritardo accumulato, spero davvero di essere riuscita a scrivere una recensione in grado di ripagare l'attesa. Quindi, bando alle ciance, incomincio subito col constatare di trovarmi davanti un capitolo di passaggio ma per nulla privo di cose interessanti da evidenziare. Mi soffermo un attimo sul significato del titolo dato al capitolo - ormai è diventato un passaggio di routine per comprendere meglio il significato che ci vuoi trasmettere -: Törött rózsa, “rosa spezzata”. Ad un primo acchito si è facilmente ricondotti all'immagine di Isaac come vera e propria metafora fisica del fiore spezzato da un ambiente crudele, ma se ci si pensa bene questa figura si può ricondurre a tutte le rose spezzate presenti nella storia non necessariamente straziate sul piano materiale; per fare un esempio più concreto mi rifaccio a Zohan, l'altra rosa spezzata del capitolo: le sue sofferenze si riversano per lo più sulla sua coscienza distruggendolo dall'interno: - «- Non sai quanto dolore mi dia essere un tale vigliacco. Ho perso la mia innocenza il giorno in cui scelsi da che parte stare, ma la mia coscienza non tace, poiché le urla delle persone a cui ho sottratto la vita mi tormentano ogni notte. Mi chiamano e mi tendono la mano in cerca di giustizia. »-, ma non per questo valgono meno perché si trova dall'altra parte dell'ago della bilancia. È interessante vedere come racconti la storia: non ci sono buoni e cattivi divisi in modo netto, questo concetto espresso tra le righe mi trova molto d'accordo, personalmente credo si sbagli a demonizzare le persone a prescindere senza conoscere ciò che le spinga ad agire e scegliere Zohan come personaggio portatore di questo significato rompe i canoni del nazionalsocialista demone indiscusso della guerra - sebbene sia un soldato “speciale” questo non lo toglie dall’etichetta impostagli di soldato tedesco -, dimenticando le atrocità commesse anche dagli Alleati.
Mettendo un attimo da parte la figura di Zeno, cui ritroveremo alla fine della recensione nella parte dedicata al dialogo con Sara, ne approfitto per approfondire un tema accennato nello scorso capitolo e reintrodotto in questo per spiegarlo meglio, ovvero il parallelismo tra Sara e Isaac: entrambi sono vittima sia dei loro carnefici sia delle persone che avrebbero dovuto sostenerli, e come un presagio orribile mostra la cruda verità a Sara, di come sarebbe potuta finire se Reiner non ci fosse stato a sostenerla quando ancora credeva di aver perso la guerra contro Rüdiger e come potrebbe ancora finire man mano che quel fatidico ‘43 si avvicina come un buco nero che inghiotte tutte le sue speranze. Sara dunque si sente in dovere morale di proteggere Isaac, per quanto in suo potere, e disprezza a maggior ragione quei soldati disumani privi di dignità, i quali pur di avere salva la vita, si prostrano chiedendo pietà e ponendo maggiore enfasi alla loro incoerenza, la quale si scontra contro l'ideale del soldato ariano imposto dalla società.
Reiner in questo frangente è furioso, non per il disonore mostrato da quei soldati, ma per il disgusto di cosa hanno mostrato (anche se involontariamente) a Sara: nonostante l’abbia sempre avvisata in cosa sarebbe potuta incappare nel campo, vederselo davanti agli occhi è stato ugualmente devastante per lei e Reiner lo sa, per questo la punizione è stata altrettanto devastante per quei soldati - il fronte orientale era considerato all'epoca un vero e proprio inferno - e non credo ci sia voluto molto per convincerlo, la “stizza” del Kommandant verso Isaac proviene da un sentimento di pura gelosia per le attenzioni che il giovane riceve da Sara, più che dai pregiudizi causati dai propri ideali, infatti dopo gli avvenimenti accaduti nel capitolo precedente, il loro legame si è finalmente stabilizzato tanto da non avere più dubbi sul fidarsi tra di loro: Reiner la lascia andare da sola per incontrare Zeno - anche se, come scopriremo dopo, ha minacciato i soldati di lasciarla stare a fin di bene - e Sara si fida ciecamente nel consegnare Isaac nelle mani del biondo sapendolo al sicuro. Anche se le loro interazioni in questo capitolo sono veramente poche si riesce comunque a percepire la tranquillità che mostrano entrambi nell’approcciarsi l'uno all'altra e di come finalmente Sara si sia lasciata definitivamente andare nei confronti di Reiner, se non altro all'interno delle mura della villa.
Dunque Sara si incammina verso la caserma per incontrare Zeno come promesso un paio di capitoli addietro. Qui avviene un dialogo interessante per i motivi già accennati in precedenza ma non solo, si accennano a temi importanti come la situazione devastante nella quale di trova Zeno: «Il migliore amico si è gettato contro il reticolato per la disperazione; i genitori sono scomparsi in un incidente; i parenti non ebrei lo ripudiano; i parenti ebrei sono stati uccisi in vari campi di concentramento e, i pochi rimasti, non vorrebbero comunque avere a che fare con lui dopo la fine della guerra, sapendo ciò che ha dovuto fare per salvarsi.» ; si ricorda l'amara scomparsa di Friedrich ancora presente nei ricordi dei due (inoltre ho veramente apprezzato la descrizione del legame di amicizia cui legava, e lega, i tre: «- La nostra amicizia è più forte della guerra, più forte dell'odio, della morte stessa. -») ma soprattutto si capisce come Zeno, oltre ad assumere il significato di “rosa spezzata”, impersonifica anche il lettore che diligentemente ha seguito le vicende fino ad ora, ponendo quesiti nei quali possiamo rivederci, come per esempio quelli riguardanti Rüdiger («- Rüdiger, invece? Non può far nulla per contrastare quel bastardo? -»)  e Reiner («- Ma questo Reiner di cui parli in continuazione... - [...] - Dei del cielo... Non ci posso credere... - [...] - Tu, innamorata di un... -»), ai quali Sara provvede a rispondere chiarificando anche la questione Reiner una volta per tutte «- Non ho detto che ne sono innamorata! Io non... Ah! Accidenti! So che può sembrare un paradosso, però mi sento legata a lui da un'irrazionale affinità: penso sia il fascino del proibito ad infiammarci, il trasgredire le regole a far incontrare due vie del destino divergenti tra loro... Lui non mi fa sentire sbagliata e gli sono molto grata per questo. -[...]».
Insomma, tirando le somme alla fine del capitolo, posso dire che hai fatto un buon lavoro - come sempre del resto -, non è facile rendere un capitolo di passaggio interessante con molti temi e spunti di riflessione al suo interno, ma soprattutto spero di averli interpretati nel modo corretto. Spero davvero di aver fatto anche io un buon lavoro e che l’attesa ne sia valsa la pena.
Alla prossima,
 
ℓiʑ ゚・*:.。*:゚・♡