Recensioni per
Di ghiaccio e di oscurità
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/04/21, ore 11:12
Cap. 4:

Ciao, buongiorno, molto piacere. Parto in quarta facendoti subito i complimenti per questa storia. Spero che leggerai questo mio commento, anche se è passato un po' di tempo da quando l'hai pubblicata. Sono tornata da poco su questo sito e sto esplorando la sezione delle originali, con particolare attenzione alle storie fantasy e sovranaturali, alla ricerca di mondi in cui immergermi. Questa tua storia mi aveva attirato subito per la presentazione e per quella che mi sembrava, di primo acchito, un'ambientazione storica molto accurata. Man mano che ho letto questa convinzione si è rafforzata e ora che sono arrivata alla fine mi sembra di aver fatto il viaggio insieme a McClintock, con lo stesso senso di meraviglia, smarrimento e inquietudine.
Ma procedo con ordine, già mi scuso per la lunghezza e se dirò cose un po' senza senso ma è una recensione a caldo.
Mi è sembrato dall'inizio di immergermi in un racconto a metà strada tra Melville e Conrad. Melville per l'impostazione ottocentesca del diario di bordo e le bellissime e suggestive descrizioni, Conrad per l'atmosfera e i personaggi. E a proposito dei personaggi: il tenente Colby è quello che mi ha colpito di più, con la sua indole inaccessibile. L'ho trovato così conradiano! In tutto e per tutto, un uomo che avrebbe seguito Kurz alla fine dell'inferno. Non so se effettivamente ti sei ispirato a Cuore di tenebra, ma ho colto molti rimandi in questa storia, soprattutto in Colby. È un personaggio misterioso come il paesaggio in cui è immerso, che diventa la sua tomba. La parte del suo passato è interessantissima, tutta la storia della madre, le sue origini meticce, questo suo essere diviso tra la civiltà e la natura più selvaggia; credo che il terzo capitolo sia quello che mi è piaciuto di più, anche per la scena del cannibalismo che ho trovato inquietante ma estremamente verosimile. 
Devo confessarti che non conoscevo nulla della spedizione perduta di Franklin, ma mi hai incuriosito tanto che sono andata a informarmi. Mi sembra che tu sia stato molto accurato nel delineare il contesto, senza appesantirlo di troppe informazioni (anche se l'incipit, lo ammetto, è stato un po' difficile da seguire). L'idea di inserire l'elemento sovranaturale, con questi fantasmi che accompagnano McClintock (adorato lui, a proposito, ma io sono di parte: adoro gli irlandesi bevaccioni xD), in un certo più vivi dei vivi, è un tocco originale che a mio parere si sposa bene in una vicenda di navi a loro volta fantasma, svanite tra i ghiacci.
Poi quello che fa davvero tanto è l'ambientazione, che in realtà è stata uno dei motivi principali che mi ha spinto ad aprire la storia. Ho apprezzato tantissimo le descrizioni seminate tra le pagine, così calibrate, mai ridondanti, ti danno un'immagine vivida di questo paesaggio fuori dallo spazio e dal tempo, un inferno bianco in cui, ti cito, è perdi la voglia di stare al mondo. Ho una particolare affezione per gli immensi spazi nordici dove in qualche modo ti senti così vicino al cielo che pensare alla morte è inevitabile, posti in cui è facile impazzire; ecco, per me hai reso molto bene questa sensazione e l'ultimo pezzo della storia, col riferimento a Sedna, chiude il cerchio in maniera risonante.
Un'ultima menzione a Lady Franklin, che mi ha conquistata sin dal primo capitolo quando dice quella bellissima frase che non è ancora arrivato per lei il tempo per arrendersi, per rassegnarsi, per piangere. Che donna! Sono andata a cercare anche lei, non la conoscevo e quindi ti ringrazio per avermela fatto conoscere: amo leggere di donne del passato che sono fuoriuscite dai confini in cui il tempo le costringeva. "What the nation would not tdo, a woman did", ho letto. Ecco, a mio parere anche questo sei riuscito a trasmettere benissimo in questa storia. Di sicuro leggerò altro di lei e del marito e delle spedizioni nell'Artico, di cui ho una conoscenza molto nebulosa, non mi ero mai interessata, ma dopo aver letto questa storia mi hai fatto venire tanta curiosità. 


Penso di aver parlato anche troppo ^^' Grazie per la lettura, è stata non solo coinvolgente e accurata, ma anche informativa, mi ha fatto persino venir voglia di rileggere Conrad per ritrovare quella "linea d'ombra" che anche questi tuoi personaggi, mi sembra, sorpassino.

Un caro saluto e ancora complimenti ^^


 

Recensore Master
17/11/19, ore 17:34
Cap. 4:

Ciao carissimo^^
Eccomi giunta alla fine di questo meraviglioso racconto.
Complimenti per la rivelazione finale, dove scopriamo insieme al capitano di aver viaggiato in compagnia di fantasmi. Figure così vivide, umane e realistiche da aver ingannato sia il povero McClintock che noi ingenui lettori.
Alla fine però è anche grazie a questi spettri che McClintock riesce a portare a termine la sua missione, recuperando almeno le notizie delle navi scomparse.
Mi è piaciuto molto il fatto che i fantasmi riescano a ritrovare la pace solamente dopo la scoperta della verità nel mondo dei vivi.
Il ritrovamento del tenente Colby, ovvero l'ultimo tassello del quadro mancante, è stato un momento veramente intenso e commovente.
Alla fine ci lasci con l'immagine di Lady Franklin, sola e sommersa dal dolore, e questi tormenti sono rimasti anche dopo la sua morte con un'altra leggenda di fantasmi.
Complimenti, un racconto veramente intrigante, con riferimenti storici precisi, descrizioni magistrali di paesaggi stupendi e un affascinante elemento mistico.
Bravissimo!
Alla prossima! :)
(Recensione modificata il 17/11/2019 - 05:36 pm)

Recensore Master
30/07/19, ore 19:22
Cap. 4:

Yonoi, questa storia è stata bellissima. Sei riuscito a farmi commuovere fino alla fine ma anche a sorprendermi con la storia di tutti questi fantasmi che definirei 'delicati'. La storia affascina da subito ma prende sempre di più man mano che si procede verso la fine perché poi conosci meglio tutti i personaggi. Nulla è lasciato in asso, tutto è pregno di fascino, fino alla conclusione fascinosa che si riallaccia ai giorni nostri. Lo stile è tale che non mi sorprenderebbe trovarlo sulle pagine di un libro acquistato in libreria. Davvero complimenti... La aggiungerò alle storia da ricordare! :) Baci, e a presto, Rita :D

Recensore Master
25/06/19, ore 18:49
Cap. 4:

Recensione premio per il contest "Senza tempo" . 4/4

Va beh, a questo punto non sono proprio cosa dire: è stata ovviamente inaspettata la rivelazione su tutti i fantasmi che avevano viaggiato con il povero capitano alcolista, però.... non è la cosa che ha attirato di più l'attenzione. Sebbene alla fine siano morti tutti, ho quasi l'impressione che sia finita bene... non so, ma per una volta tutti questi spettri mi hanno dato un'impressione di pace, più che di terrore soprannaturale. Vorrei concludere queste quattro recensioni con un piccolissimo appunto: a parte il fatto che ho trovato un solo errore di battitura in millemila parole di storia (proprio in questo ultimo capitolo, ma non me lo ricordo nemmeno più...), è proprio la costruzione di tutto a farmelo ripetere per la centesima volta: lo stile, la costruzione della trama con gli intrecci spaziali e temporali, la lunghezza del racconto, le descrizioni, il background dei personaggi... ecco, per tutto ciò, ma sei davvero sicuro al 100% di non essere uno scrittore professionista? Perché se così non fosse, io davvero non me ne posso capacitare! E ti giuro che non lo dico perché sono in vena di complimenti, ma davvero in modo sincero.
Complimenti per tutto, però, ancora una volta...
Alla prossima (che sarà tra pochissimo in quanto ho da valutare ancora la tua drabble!!!). ;) :)
mystery_koopa

Recensore Master
01/04/19, ore 11:43
Cap. 4:

Recensione premio per il Contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” - Giudice Shilyss

Carissimo yonoi,

Non ho resistito a stasera e così ieri sera ho ripreso la lettura e, in una breve pausa, ho terminato questo piccolo gioiello. Il finale chiude perfettamente il cerchio, con McClintock che si rende conto d’aver navigato e interagito con una serie di fantasmi, non ultimi Torrington e Marlowe. Le tragiche vicende del primo e di Colby – su di lui dovrei scrivere un trattato, ma Dio, l’ho adorato – si collegano perfettamente al resto e chiudono virtualmente il cerchio: la scoperta del tumulo finale e del messaggio sanciscono l’estraneità di Colby alle vicende relative al cannibalismo, ma anzi: lui ha vendicato e punito l’inconsulto gesto, morendo da eroe e martire e riabilitando la sua figura sia nei confronti dei Marlowe e di Millicent sia dissipando le insinuazioni e le nebbie di Fraser, che lo guardava con un certo qual sospetto.

La vicenda dei Torrington è più oscura: io ho voluto interpretarla (perché sai che il lettore spesso legge ciò che vuole e in fondo il bello è anche questo) come il Fantasma dell’Uomo Comune che cerca la consolazione d’una memoria e di una sepoltura degna, concetto che gli avventurieri e gli esploratori, ma anche i soldati, avevano piuttosto cara. Intrisa di romanticismo e molto gotica nel senso più “shellyano” del termine, la tua bellissima storia analizza il bisogno dell’uomo di scoprire l’insondabile – il mitico passaggio a Nord Ovest – scegliendo di raccontare non la vicenda di Amundsen, la fortunata, ma le altre, quelle finite male.

Inserire elementi storici a personaggi inventati ha contribuito in un certo senso a omaggiare la vicenda di Lord Franklin e della sua fedele moglie e di tutti quegli uomini e quelle donne che, nel corso della storia, hanno dato la vita per soddisfare l’ego, per vanità, per intraprendenze e per lo stesso coraggio che spinse Ulisse a varcare, come gli fece dire Dante, le colonne d’Ercole a seguire “virtute e canoscenza.” Le spedizioni fallimentari servono a chi verrà dopo di noi come traccia e sono anche l’eterna sfida dell’uomo contro l’oscurità e la natura. Il fatto che tu abbia deciso di raccontare questa eterna sfida che a volte ci vede ancora come perdenti e che altre abbiamo trionfalmente superato è l’elemento che, assieme a uno stile di scrittura sempre incredibilmente piacevole da leggere, rende la tua storia veramente speciale.

Sono convinta che potrebbe trovare la sua naturale collocazione in uno scaffale di qualche libreria e ti dirò, l’elemento fantastico dei fantasmi è talmente ben inserito anche rispetto al periodo delle scoperte che crea un’interessante contrapposizione tra il secolo dove la scienza comincia a essere ciò ce conosciamo oggi (sono dell’Ottocento numerose invenzioni e innovazioni, compresa la ben nota Rivoluzione Industriale) e l’ultimo secolo della superstizione (che è sempre l’Ottocento). Una spedizione esplorativa rigorosa, fatta di esperimenti e prove e tracce, connotata dal mistero insondabile del mondo dei morti che reclamava la possibilità di raccontare una storia. Cosa c’è di meglio? L’epilogo tutto femminile con Lady Franklin presso il cottage e le note sulle ultime esplorazioni effettuate e i ritrovamenti delle barche hanno rappresentato la ciliegina sulla torta.

Complimenti vivissimi,
Shilyss

Recensore Veterano
24/03/19, ore 17:17
Cap. 4:

Ciao! Finalmente ho completato la lettura ^-^ Devo dire che avrei volentieri affrontato qualche capitolo in piu', nonostante tutto, perchè non c'è stata una parte che non mi sia piaciuta o che abbia trovato lenta.
Quindi alla fine Torrington minore era davvero un fantasma come il maggiore! Il vero colpo di scena però è stato Marlowe: non lo avrei mai creduto uno spettro pure lui. Una nave di fantasmi in piena regola.
Ripeto quanto detto fin qui: è una storia ben costruita, che oscilla tra l'avventura e il soprannaturale senza cadere in clichè scontati, ogni personaggio è riconoscibile e utile ai fini della trama (per non parlare del fatto che di alcuni avrei voluto capitoli spin off dedicati, tipo Colby ma anche McClintock: l'aver navigato su una nave di fantasmi mi sembra il biglietto da visita ideale per nuove avventure XD) , l'ambientazione è perfetta e descritta in un modo che sembra di esserci in mezzo a quei ghiacci...
Chapeu.
Spero di riuscire al più presto a iniziare qualche altra tua storia!^-^ A presto.

Recensore Master
07/03/19, ore 17:42
Cap. 4:

Ciao carissimo, ecco che alla fine arrivo anch'io.
Una storia suggestiva, immaginifica, che evoca come da titolo immagini di ghiaccio e oscurità. Non per niente, il più profondo degli inferni è di ghiaccio e non di fuoco...
La spedizione finisce tragicamente, in un gelo che non perdona. Immaginiamo le navi alla deriva come spettrali incisioni di Dorè, con le anime perse che vagano sul ponte di coperta, tra sartie strappate e vele a brandelli...
Ci lasci un'ultima immagine: quella di Lady Franklin, muta e composta nel suo dolore, all'estremo nord dell'Isola, persa nella contemplazione di cose che forse solo lei può vedere.
Una storia magnifica e spaventosa, con stupende descrizioni. Complimenti come sempre!^^

Recensore Master
04/03/19, ore 18:39
Cap. 4:

Ecco, io non so cosa potrei dire
Quello che ho letto è l'estratto di un romanzo, non una "semplice" fiction, e visto che lo fanno persone senza arte né parte (e lo sbandierano qui) spero che nella famosa Vita Reale tu pubblichi qualcosa perchè il contrario sarebbe uno spreco folle!
All'inizio non distinguevo cosa fosse del tutto tua, come vicenda, finchè dalle note ho ricostruito che era proprio una storica. Ma molto migliore di come potrà essere su un testo apposito.
L'elemento sovrannaturale - più esattamente di magic!realism, che adoro - ci sta troppo bene. Oltre ad essere tu un esperto di storie di fantasmi scritte favolosamente, il che basta e avanza per avere la mia attenzione, sembra più logico così del contrario. Chi siamo per decidere che in condizioni estreme non si apra un contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti? Io ci credo e so di aver avute anche delle esperienze delle quali sono certa, per cui...
Tutti i personaggi sono incredibili, e il meraviglioso Cody fatto per innamorare le ragazze. Ma era vero anche lui?
Le descrizioni dei paesaggi fatti di neve sembrano di Jack London, ma molto più artistici e belli, giuro: e senza cani maltrattati in modi orrendi, cosa di cui ti sono grata. Capisco la sitazione ma se avessi descritto di qualche husky in pentola mi sarei dovuta fermare...
I morti in modo violento, giovani, o uccisi ingiustamente non hanno pace, è normale: un saluto, una sepoltura - meglio una cremazione, ma qui non usava - aiutano a sapere che sono ricordati e pianti; e smettoon di sentire che devono ancora fare qualcosa sulla terra. La Morte come bambino dagli occhi a mandorla è uno splendore, è quella serena di chi è nel giusto.
La scena del cannibalismo non mi ha inqietata troppo, non era compiaciuta o splatter, che avrebbero stonato molto, non essendo un horror. Era come sarà stato in Siberia nei campi di concentramento. L'orrore "normale" di chi sente l'istinto di conservazione, non mi sento di dare un giudizio, ma certo al tua storia fa pensare.
Come sempre!
un inchino con la piuma del cappello che sfiora terra,
Setsy

Recensore Master
24/02/19, ore 19:49
Cap. 4:

... Certo che vien da chiedersi se c'era almeno un vivo ad accompagnare il povero capitano...😨😳😲
Ma ciao, finalmente riesco a leggere anche il finale!
Un po' per curiosità un po' perché ornai erano in ballo e non restava altro che ballare, alla fin fine i nuovi esploratori hanno fatto l'intero percorso che avevano intrapreso i poveri sopravvissuti delle due grandi navi.
Le informazioni raccolte permettono finalmente di trovare tutti i tasselli, anche quelli mancanti e far riposare in pace tutti gli spiriti che per un motivo o l'altro erano legati alle sorti del primo equipaggio.
E così ognuno ha saputo che fine aveva fatto il congiunto perduto, compresa Lady Franklin che ha mirabilmente atteso per altri anni di potersi ricongiungersi al marito, diventando nel mentre un po' una leggenda e rassomigliante financo alla dea inuit sempre triste e in attesa... Ma dove caspita le vai a trovare ste chicche leggendarie?! 😎🤩
Ottima conclusione direi!
A presto (perché torni presto no? 😋)!
Nala
P s. La grotta col lago di stalattiti deve essere stata qualcosa di meraviglioso da contemplare...
(Recensione modificata il 24/02/2019 - 08:34 pm)

Recensore Master
21/02/19, ore 21:03
Cap. 4:

Ave Yonoi, leggo da capo e trepidante la Tua storia, dopo il doveroso inchino, alla mente salgono i versi di Baudelaire, il sonetto su l’alfa e l’omega, il principio e la fine, che hai magistralmente ricostruito, è ben vero come dice il capitano, Mr Mc Clintock che "I morti non possono farci più nulla. E' piuttosto dei vivi che occorre avere paura."
Così la storia degli equipaggi fantasmi e fantasma di HM “Erebus” and “Terror” giunge al termine, nessun sopravissuto.. anche se fino all’ultimo ci abbiamo sperato, il tenente Colby, in particolare, ci piaceva assai .. Invece sono tutti defunti, tra la neve e il gelo, l’Artico domina in ogni dove.
Tutti passati, tuttavia di Marlowe et Torrington mi hai colto di sorpresa, mi ha ricordato il ragazzo-becchino Simon della Chevalier, romanzo “Quando cadono gli angeli” .. Anime patite, sfortunate, hai scritto una storia meravigliosa
So che lo sai, rimarco solo il concetto, tanto le mie recensioni sono sempre un papiello ..

a ogni buon conto, il finale è superbo, struggente..
A la prochaine, Yonoi!
Leggendo questa storia, la mente corre alla poesia “L’albatros” di Baudelaire, ti lascio con..
Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
(Spesso, per divertirsi, uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, vasti uccelli dei mari,
che seguono, compagni indolenti di viaggio,
il solco della nave sopra gli abissi amari.)
….Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empêchent de marcher..
(Il Poeta è come lui, principe delle nubi
che sta con l’uragano e ride degli arcieri;
esule in terra fra gli scherni, impediscono
che cammini le sue ali di gigante…)
Vivere è aspro, complesso ben si sa noi umani, ma leggendo vere, belle storie ci libriamo sui ghiacci, sul Polo e l’orizzinte, come albatri spieghiamo le ali fino alla prossima storia, a nuove letture.. per volare in alto, o restare di guardia come Lady Jane Ascoltando i sussurri, i suoni e le leggende.

Grazie per questa meraviglia Jane Queen

Recensore Master
21/02/19, ore 18:28
Cap. 4:

"I morti non possono farci più nulla. E' piuttosto dei vivi che occorre avere paura." Parole sante, capitano McClintock. Parole sante.

E così, anche la triste vicenda degli equipaggi della Erebus e della Terror è giunta alla fine. Ti confesso che per un attimo avevo sperato che qualcuno fosse sopravvissuto, magari proprio il tenente Colby (e che quindi quella dello scorso capitolo fosse tutta un'allucinazione o qualcosa del genere). E invece, sono tutti morti, e si sono lasciati dietro solo tanti parenti in lacrime e dei fantasmi. E a proposito di fantasmi, non mi aspettavo che anche Marlowe e Torrington lo fossero. Povero McClintock, si è fatto un viaggio fino al polo nord in compagnia di un esercito di fantasmi. E non era neanche ubriaco! Me lo immagino, mentre cerca di rintracciare la mamma dei Torrington o quando scopre che il colonnello Marlowe era già deceduto. Verrebbe quasi da ridere, se il resto della vicenda non fosse così tragico. Povere anime sfortunate, chissà quanto hanno patito.

Comunque, nonostante tutte queste tonnellate di angoscia, il finale è stato molto bello, così come il resto della storia. Tutto molto ben strutturato, gli elementi storici e inventati si incastrano alla perfezione.

Alla prossima storia, yonoi!