Recensioni per
Un Campione di terra da analizzare
di apeirmon

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/05/19, ore 01:06

Ciao :-)

Finalmente riesco a lasciare una recensione a questa storia! Credimi, è da un sacco che l'ho letta, prima ancora che uscissero i risultati! Ma stendiamo un velo pietoso sul modo in cui non gestico e organizzo il mio tempo e i miei impegni ultimamente...

Devo ammettere che fin dalla prima lettura questa storia mi ha lasciata completamente spiazzata: non mi aspettavo minimamente questo Cedric. Non è un personaggio di cui sappiamo molto (non che sia una novità con i personaggi secondari), per cui la tua visione è senz'altro possibile e poi l'hai resa in modo più che verosimile (i rapporti con i genitori, con i coetanei), magari in qualche punto hai estremizzato un po' (il riferimento all'infanzia è un po' troppo amaro secondo me, insomma i bambini spesso e volentieri non si accorgono di certe cose, questi pensieri più amari arrivano con l'adolescenza, al massimo preadolescenza. O almeno a me è successo così: è stato alle medie che ho capito che gli altri hanno spesso e volentieri un'idea diversa di noi da quella che abbiamo noi e che non tutti sono 'amici'). Verosimile è anche il rapporto con il padre, che, dai romanzi, è evidente che lo adori e fin troppo spesso i genitori cercano nei figli quel successo che non hanno avuto. Naturalmente la madre di Cedric non si è resa conto di quello che effettivamente prova il figlio.
La teoria delle persone famose è particolare, ma, così come i pensieri di Cedric su Harry, mi sembra realistico: spesso ci facciamo un sacco di film mentali e complessi vari quando facciamo o diciamo qualcosa, che spesso si rivelano infondati: Harry sarà stato sicuramente piccato dalla sconfitta, orgoglioso com'è, ma un'amicizia tra i due era comunque difficile (classi e Casa diverse).

Ehm l'appunto sulle Corvonero mi sembra un po' stereotipato. Dai, Cho Chang e la sua amica non mi fanno una grande impressione... Comunque io sono Tassorosso, quindi sono di parte... Comunque dipende sempre dal carattere delle persone non dalla Casa di appartenenza (lo diceva anche Silente). Poi non so se tu hai voluto intendere che comunque Cedric non riusciva più a fidarsi dei propri compagni di Casa.

Quel 'Speriamo bene' mi ha lasciato i brividi: insomma l'ho inteso come 'mi butto in questa impresa, ma speriamo di non lasciarci le penne' e conoscendo appunto quello che sarebbe accaduto, beh appunto è stato un colpo. Ho letto però le tue spiegazioni sul forum e ho inteso che tu hai dato un significato opposto a quel 'speriamo bene', quasi un desiderio di suicidio. Lo trovo terribile, ma decisamente in tono con la storia.

Complimenti, non scrivi mai storie banali ;-) C'è sempre da rifletterci su.

A presto,
Carme93

Recensore Master
25/04/19, ore 21:47

Valutazione dal contest "Nella mia libreria"

Stile e lessico: 7,5/10
Ammetto di essere stata a lungo combattuta, prima di stilare il mio giudizio su questo parametro. Ho letto e riletto diverse volte la tua storia, perché da questo punto di vista non mi convinceva pienamente, nonostante io non abbia riscontrato errori oggettivi.
Cercherò quindi di spiegarti le mie perplessità, fermo restando che, forse, si tratta di un parere più ascrivibile al parametro del gradimento personale.
Per questa storia hai utilizzato uno stile estremamente semplice e scorrevole, caratterizzato da frasi molto brevi e dirette. Il che, come ho già accennato a qualcun altro, non è necessariamente un male, soprattutto abbinato ad una prima persona singolare narrante: è una scelta che permette molta immediatezza e un contatto diretto con i pensieri del protagonista. E, soprattutto in una storia molto breve come una flash, dove lo spazio per la contestualizzazione e l’approfondimento introspettivo è inevitabilmente poco, la scelta è anche piuttosto saggia. Eppure, leggendo ho come l’impressione che l’immediatezza che dovrebbe derivare da queste scelte non esista, quasi che accorgimenti stilistici e risultato siano in contrasto.
Cedric parla in prima persona, ma lo stile resta un pochino arido, distaccato, quasi stessimo leggendo una pagina di diario. La pagina di un diario molto “cronachistico” e poco introspettivo, ecco. Per riprendere un’espressione tanto cara ai corsi di scrittura creativa, mi sarei aspettata che una prima persona “mostrasse” di più, invece qui Cedric racconta molto. Non tanto a livello di avvenimenti, ma nella narrazione dei sentimenti: le emozioni provate da Cedric sono riportate da lui stesso in maniera molto asciutta, quasi asettica, ed è un peccato, perché le basi per un racconto più spigliato e coinvolgente c’erano tutte.
Questa estrema semplicità e questo distacco rendono tutto un po’ piatto e omogeneo, tanto che, a livello emotivo, ho trovato Cedric piuttosto indifferente: non mi è sembrato di avvertire un cambiamento di coinvolgimento da quando parla della difficoltà dei compiti di Moody o di quando esprime il suo disagio nel rapportarsi ai compagni.
Ecco, essendo il testo molto semplice, forse avresti potuto cercare di puntare un po’ di più sulla personalità, dando anche a livello stilistico dei guizzi che permettessero di rendere un po’ più vivace la narrazione, coinvolgendo così di più il lettore. Mi vengono in mente anche solo dei piccoli accorgimenti di impaginazione: alcune delle frasi brevissime che giustapponi sono proprio dei commenti personali di Cedric, quasi delle affermazioni retoriche o dei discorsi diretti pronunciati fra sé e sé (“Quella notte ho pianto”, “Speriamo in bene”). Separarle dal resto del testo con un a capo ed evidenziandole in corsivo avrebbe dato un po’ più di ritmo e avrebbe dato un tocco più “fresco” al tutto.
Ammetto poi di aver fatto un po’ fatica a capire quale fosse il “tono” che volevi dare a tutta la storia: l’inizio, con la questione del cactus che balla il cha cha cha, mi è parso andare verso uno stile più leggero e ironico, ma poi tutto si è condensato attorno a questioni molto più serie e profonde, che riguardano soprattutto l’introspezione di Cedric. Tuttavia, dopo una panoramica delle sue ansie e dei suoi timori, dopo che Cedric si è sentito quasi costretto a prendere parte ad un Torneo suicida, ci freddi un po’ con quello “speriamo bene”: è un po’ come se quel poco di introspezione che avevi costruito si infrangesse su un registro più leggero e poco approfondito, mi ha spiazzata e un po’ disorientata.

Sviluppo del pacchetto: 8/10
S. Plath, La campana di vetro; Cedric Diggory.
Ammetto che questo pacchetto non fosse semplicissimo, soprattutto abbinato a questo personaggio in particolare, ma sono molto contenta che tu lo abbia scelto.
In questo caso, devo dire che l’idea di fondo mi è piaciuta: la campana di vetro, qui, mi sembra costituita dall’affetto un po’ ingombrante dei genitori di Cedric (e soprattutto di Amos), dalle pressioni che lui si sente addosso, dalle aspettative che lo portano a soffocare dietro la facciata di ragazzo perfetto e sempre adatto alla situazione. È una visione abbastanza originale di Cedric, ma considerando che si tratta di un personaggio che, tutto sommato, rimane abbastanza in ombra (lo conosciamo appunto solo attraverso la maschera che mostra agli altri: Harry non arriva mai a conoscerlo davvero), mi piace la tua visione.
Questa campana di vetro intrappola Cedric con le sue ansie forse immotivate, lo spinge a cercare di essere sempre all’altezza delle aspettative di famiglia e amici, e allo stesso tempo lo soffoca, lo isola, gli impedisce di vivere la sua vita in piena libertà: “ma questa richiesta mi toglie la libertà, mi sento intrappolato pur potendo osservare chi ha una vita serena e piena di scelte!”. Ecco, in questo passaggio in particolare ci ho visto bene il prompt.
Di nuovo, però, mi sembra che anche tutto questo resti un po’ distante. Cedric ci racconta di questa campana di vetro, ma non ce la mostra davvero. Forse avresti potuto calcare di più la mano, mostrare fino in fondo cosa significa per lui dover affrontare tutte queste aspettative, perché così si ha un po’ l’impressione di vederlo da lontano, senza avvertire però davvero la sua ansia, non in maniera concreta.

IC/Caratterizzazione: 7.75/10
Su questo parametro, ammetto di aver riflettuto molto: come ti ho già anticipato, ho apprezzato moltissimo che tu abbia scelto di andare un po’ oltre la maschera di Cedric, che nella saga vediamo solo attraverso gli occhi di chi, fondamentalmente, non si interessa davvero a lui come persona.
Quello che sappiamo dalla voce di Harry e dal comportamento di Cedric è che il Tassorosso è un ragazzo buono e gentile, un gran lavoratore, un ragazzo popolare e pieno di talento.
Mi è piaciuto vedere come, dietro tutto questo, ci fosse invece un ragazzo insicuro e costantemente sotto pressione, un ragazzo che questa fama, forse, non l’ha desiderata davvero, ma che si è trovato a doverla inseguire per non deludere le aspettative delle persone che aveva intorno.
Tra l’altro, per quel poco che vediamo di Amos Diggory, mi pare che anche lui sia discretamente caratterizzato: nei libri Amos è un padre sicuramente affettuoso e presente, ma anche un po’ ingombrante, che carica il figlio di grandi aspettative.
Al tempo stesso, però, alcuni passaggi mi sono sembrati un po’ affrettati: forse, in una storia più lunga, certi elementi avrebbero avuto più spazio per essere meglio approfonditi. Posso capire che un ragazzo bello e brillante possa suscitare invidia, ma a me Cedric è sempre sembrato un ragazzo molto benvoluto dai suoi compagni. Certo, c’è qualche battutaccia dei gemelli (che però non risparmiano mai nessuno), ma viene fatta in clima di campionato di Quidditch, quando comunque sarebbe stato visto come un avversario. E sì, durante il torneo i Grifondoro non sono sempre entusiasti di lui, ma io l’ho sempre interpretata come una cosa più “campanilistica”, perché, appunto, lo vedevano come un avversario del “loro” campione, non tanto perché avessero davvero qualcosa contro lui.
Anche la motivazione che qui lo spinge a mettere il suo nome nel Calice mi è sembrata un pochino forzata: se non vuole perdere l’appoggio dei suoi amici per non crollare davanti alla mole di studio del settimo anno, perché partecipare ad un Torneo che, inevitabilmente, gli farebbe perdere ancora più tempo? Vero è che i Campioni, se non ricordo male, erano esonerati dagli esami, ma per qualcuno che dà tanta importanza allo studio mi sembra una motivazione un pochino fragile.
Sono sicura però che tanti di questi elementi, con qualche parola in più, sarebbero potuti emergere molto meglio, e, ripeto, mi è piaciuta tanto la visione originale ma comunque coerente che hai dato del personaggio.

Titolo: 5/5
Il tuo titolo mi è piaciuto da impazzire. So che di solito si consiglia di scegliere titoli brevi e accattivanti, ma io, su questo, ho gusti un po’ particolari. Forse ad una prima lettura può risultare un po’ strano, ma, almeno personalmente, mi ha subito incuriosita molto. A lettura ultimata, l’ho trovato geniale: il doppio significato dell’espressione, il richiamo all’elemento di Tassorosso, il sottolineare quanto Cedric, nella saga, sia in realtà presentato in maniera superficiale… mi è piaciuto proprio tanto. Bravo!

Gradimento personale: 3,25/5
La storia non mi è dispiaciuta, anche se, credo, l’idea avrebbe potuto avere più potenziale.
In generale, mi piacciono moltissimo quelle storie che vanno a grattare un po’ sotto la maschera dei personaggi secondari, quelli che nella saga vengono presentati solo sotto una luce che non può essere definitiva, e qui tu hai avuto un’intuizione molto brillante. Mi sarebbe piaciuto, però, che tutta la storia avesse il “tono” del titolo, un tono brillante, spigliato, pieno di significato. Lo stile molto semplice e quasi spoglio, però, mi ha impedito di entrare troppo in contatto con i personaggi: più che uno spaccato di vita, mi è parso di assistere ad una spiegazione di questo spaccato di vita, non so se riesco a spiegarmi.
Forse è solo una mia impressione, ma credo che questo tipo di trama avrebbe avuto più potenziale in una long, piuttosto che in una flash, cosa che ha penalizzato un pochino alcuni passaggi e alcune riflessioni, che appaiono quindi un po’ affrettate e poco approfondite.

Totale: 31,5/40

Recensore Junior
17/04/19, ore 15:09

Ciao 😊
Ho trovato l'idea della tua storia più che interessante. Cedric Diggory è a grandi linee un personaggio benvoluto e amato nel fandom, ma non per questo preso in gran considerazione. Io stessa ho scritto una volta con il personaggio di Cedri ma -lo ammetto- senza soffermarmi troppo sulla sua psiche, i suoi pensieri e atteggiamento. L'ho usato per quel che mi serviva e poi l'ho ributtato in mare. Leggendo la tua storia mi è preso il dubbio di poter aver ferito i suoi sentimenti.
Intanto il titolo, che per primo mi ha attirato: "Un campione di terra da analizzare". Queste parole mi dicono un sacco di cose a cominciare da "analizzare" e un'analisi della sua persona è proprio quello che mi aspettavo, ma ciò che non avevo previsto era il buio che avvolge la tua fic. Mi immagino la sala Comune di Tassorosso come una botta luminosa e accogliente, il genere di posto dove i cactus ballano con i calamai e non dove un ragazzo si senta così male.
Procedendo nell'analisi del titolo, "campione" salta all'occhio non solo perché Cedric era campionato del Torneo, ma anche perché è il termine migliore per descrivere il Cedric da te tratteggio: bello, intelligente, di successo, con ottimi voti. Un campione nella vita, insomma.
Ma eccolo lì quel "di terra", così basso e umile, così banale eppure così calzante! Perché è questo che Cedric Diggory è: terra, una persona comune, normale come tutti gli altri. Forse sono io che penso troppo ma trovo che il titolo sia assolutamente perfetto per raccontare la storia.
Mi rimane da dire che apprezzo la profondità che hai dato ad un personaggio che viene spesso liquidato come "bravo ragazzo" o "ah sì, l'unico Tassorosso dopo Hanna Abbot". Per quanto trovi spiacevole la sua tristezza, questa mi piace, la trovo calzante, gli dà dimensione e intacca quella patina di cristallizzata perfezione che lo avvolge.
L'ultima cosa che ho da dire è un "Non era il caso" per l'ultima frase, ma lo dico ridendo. È proprio il caso di parlare di ultime parole famose.
Credo di aver terminato e non mi resta che farti i complimenti per l'ottimo lavoro! Buona continuazione 😊
Un abbraccio,
~Ink

Recensore Junior
14/03/19, ore 17:33

Caro apeirmon, per rispondere alla tua domanda introduttiva, credo che una persona modesta possa essere allo stesso tempo anche ambiziosa. Però credo anche che sia interessante analizzarne un caso.
Venendo alla storia, è molto diretta nella sua malinconia. La trovo, allo stesso tempo, cruda e straziante, nonostante, nella sua forma, sia molto semplice e breve. Sono rimasta piacevolmente stupita dopo averla letta. Ovviamente non stupita da te (dopo aver già letto qualcosina di tuo), ma dal formato della fiction. Mi è piaciuta molto anche l'analisi sulle donne e in generale sugli studenti di Tassorosso e Corvonero (e qui possiamo collegarci alla preferenza di Diggory per Cho Chang).
Mi ha trasmesso molto e quel "Speriamo bene" mi ha freddata completamente.
P.s. Non sapevo assolutamente che le Case fossero associate ad un elemento. Mi documenterò.. grazie!

Recensore Master
11/03/19, ore 18:41

Ciao ^.^
Mi sono fermata a leggere girovagando per la sezione di Harry alla ricerca di qualche storia su personaggi "meno conosciuti" e Cedric mi ha sempre incuriosita XD
Ad essere sincera sono un po' arrugginita con le recensioni specialmente non le fanfiction, perchè ultimamente sto puntando sulle originali, ma suppongo che a te tutto questo non interessi, quindi veniamo a noi.
Mi è piaciuta molto.
è una storia breve, ma approfondisce bene il personaggio di Cedric mettendone in luce gli aspetti più intimi, le sue debolezze e desideri. Ci mostri le sue relazioni, con gli amici, con la famiglia, con se stesso; in poche righe hai reso un quadro a tutto tondo di questo personaggio e lo hai reso profondo e veritiero.
La narrazione è semplice, ma non lo dico in modo negativo, anzi, l'assenza di inutili fronzoli rende l'empatia con il protagonista ancora più immediata. E poi è scritta al presente, e ultimamente sono fissata con le storie scritte al presente, quindi sei stato una bella scoperta :-D
Io ho passato dei piacevoli minuti a leggerla e spero che questa mia recensione possa farti piacere a sua volta :-)
ciao ciao