Recensioni per
...dalle ceneri risorgerai
di pattydcm

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/03/19, ore 00:04
Cap. 18:

Il titolo della tua long mi aveva suggerito immediatamente un collegamento con l’altra tua “Fenix” proprio in senso strettamente semantico perché è noto che la fenice, il mitico “uccello di fuoco, secondo le credenze dei popoli antichi, risorgesse dalle sue ceneri, dopo la sua morte.
Avevo identificato l’animale in questione con Moriarty o con Sh.
Solo leggendo questo capitolo, ho avuto l’illuminazione giusta (spero) che riguarda sì una sorta di resurrezione, ma non quella di Moriarty o della sua perversa organizzazione ma di Greg.
Infatti, sin dalle prime righe, è un crescendo di fatti, per lui positivi, che si spostano e si riallineano, costituendo un nuovo e più chiaro quadro della sua vita.
Anche Greg è come se fosse uscito rinnovato dalla tempesta che ha spazzato via tutte le sue certezze, che ha cancellato i suoi percorsi abituali in cui sentirsi protetto, certo, ma, tutto sommato, in balia di relazioni piuttosto invasive.
Mi riferisco in particolare al suo matrimonio.
 Leggendo questo tuo capitolo conclusivo, ho potuto cogliere il quadro, molto convincente e privo di banalità, con cui hai rappresentato la fine verosimile di un rapporto tra coniugi e, soprattutto, l'evoluzione psicologica dei due personaggi coinvolti.

Ho trovato tutto molto convincente e proprio gratificante la presa di coscienza che fa di Greg un uomo finalmente libero da paure e da concessioni all'invadenza di chi ha sempre approfittato della sua disponibilità, come, appunto, Margaret.

Non è stato, secondo me, un lavoro narrativo semplice il tuo, in quanto tutto mi appare logico, accettabile, verosimile e, posso dire, sono davvero contenta per il nostro yarder.
È riuscito anche a gestire la sua grande disponibilità nei confronti dello sfortunato Leslie che è diventato, a mio avviso, quasi un elemento catalizzatore rispetto ai delicati equilibri tra Margaret, George, Lizzy e, ovviamente, se stesso. Greg ha riaffermato il suo ruolo di padre, sostenuto anche dall'affetto e dalla stima dei suoi figli.

Nella sua famiglia si può dire che sia stata fatta finalmente giustizia, nel senso di riconoscere ad ognuno le proprie responsabilità, i propri diritti ed i propri doveri. Lestrade é davvero uscito vincente dalle ceneri del suo matrimonio.
Chiarito e reso più “leggero” il suo rapporto con 
Molly, perennemente e disperatamente innamorata di Sh; anche Greg non si sente del tutto libero mentalmente per impegnarsi in un rapporto troppo coinvolgente, per il momento, quindi, come bene osservi tu, ” Non stanno insieme, ma…”.
Aria nuova pure nel rapporto con il suo lavoro: Lestrade riesce a guardare, ora, con obiettività a figure controverse come Sally e persino ad insistere per avere ciò che gli spetta, per esempio, le ferie.
Poi c'è il suo relazionarsi con Mycroft, che proietta intorno ombre che lo inquietano ed interferiscono con la sua, certamente non complicata, disposizione ad interagire con gli altri.
Grandioso ed inaspettato l’insolito ritratto che ci proponi di un “Mister Inghilterra” che ha momentaneamente abbandonato i suoi impeccabili completi sartoriali per mimetizzarsi, piuttosto goffamente direi, con dei jeans ed una giacca di pelle.
Immaginarmelo così, mi ha fatto quasi tenerezza, visto il ruolo “protettivo” che, per Holmes, ha la sua abituale “mise” da perfetto gentleman. Lo hai così colto quasi in un tentativo di avvicinarsi, anche dal punto di vista visivo, al modo di porsi più “stropicciato” di Greg, per cui prova, evidentemente, un’attrazione che appare coinvolgente, sia essa amichevole o no, ma comunque animata dal desiderio di non sentirsi più così tanto solo ed in cima, al comando delle vite degli altri.
Il tuo è un Mycroft sempre IC, che esprime un’umanità insospettata e caratterizzata da un’acuta sensibilità.
In generale, mi sono piaciuti molto i momenti in cui hai rappresentato i dialoghi tra lui e Greg perché hai saputo tradurre, con uno stile pulito ed aderente ai personaggi, l’accendersi di un desiderio di approfondire il piacere di stare insieme, senza interferenze drammatiche o inderogabili, per gustare un’affinità ed un loro essere complementari come modo di considerare la vita.
Significativa, e di una particolare efficacia, quell’ultima frase che condensa la sferzante scoperta di essere in grado di poter gestire, con rinnovata energia, la propria vita e che traduce visivamente questo concetto con il dilagare della luce dalla porta che si apre.
Bello, proprio.
Complimenti per l’impegno che hai dimostrato nel dare credibilità e spessore psicologico ai personaggi e densità realistica agli scenari. Brava.