Recensioni per
Ciò che noi chiamiamo rosa
di Leia345

Questa storia ha ottenuto 45 recensioni.
Positive : 44
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
27/02/22, ore 15:45

Storia intensa i pensieri di Oscar sono espressi in maniera sublime. Che peccato che non ci sia una continuazione! Un gran peccato!!!! Spero che prima o poi l'autrice risprenda questa magnifica e originale fanfic

Recensore Veterano
28/01/22, ore 15:30

Ma dico le storie più belle sono sempre interrotte ? Io spero che la riprenderai al più presto , ci spero , forza io sto aspettando

Nuovo recensore
28/06/20, ore 16:00

Les bateaux-mouches NON SONO AFFATTO "ORRENDI"!Al contrario,SONO MOLTO CARINE e FANNO PROPRIO UNA PARTE DEL FASCINO della Senna,che NON E "APPESTATA" di queste imbarcazioni,ma,al contrario,E ARRICCHITA DELLA LORO PRESENZA!
NESSUNA PERSONA,tantomeno la "persona a lei più cara",AVREBBE POTUTO MAI DIRE a Francoise-Oscar "che era sempre stata snob e che lo era ancora"!Questo E PRORPIO RIDICOLO!Oscar NON E MAI STATA SNOB,bensi LA VERA E PROPRIA ANTITESI di una snob e CHIUNQUE LA CONOSCESSE sapeva questo molto bene!
E altre osservazioni sulla tua storia:se ci sono POCHE PERSONE (non "sempre di piu",come tu dici!) chi fanno uso "di sostanze psicotrope durante l'orario di lavoro",questo NON SIGNIFICA AFFATTO che quelle persone si possono definire come "drogate"!Questa E UNA VERA E PROPRIA SCIOCCHEZZA!Queste sostanze NON SONO DELLE VERE DROGHE perche ovviamente NESSUNO SANO DI MENTE NON SI DROGA AL SUO LAVORO,ma SOLO DELLE SOSTANZE UTILIZZATE IN MEDICINA(come antidepressivi,ansiolitici,sonniferi) o STIMOLANTI(come caffeina e nicotina)!Quindi,DEVI CORREGGERE il termine "drogato" usato in quel contesto!
Inoltre,NON CAPISCO AFFATTO perche la parola "realista" che Andre ha detto riguardo la mostra su Maria Antonietta e la visione che il mondo ha sulla regina sarebbe potuta "risultare offensiva per qualsiasi francese liberale"!Che STUPIDAGGINE!QUALSIASI FRANCESE LIBERALE HA UNA VISIONE SUFFICIENTEMENTE OGGETTIVA su Maria Antonietta e questa visione NON RICHIEDE "SFATARE" NESSUN LUOGO COMUNE sulla sua vita!
NON E VERO che 20.30 oppure 21.00 sono ore troppo tardi per un colloquio di lavoro!Un tale colloquio PUO SVOLGERSI MOLTO BENE anche a queste ore,se e stato fissato in anticipo!Dunque,POTEVI SENZA ALCUN PROBLEMA DESCRIVERE quel colloquio a 20.30-21.00,con il sole verso il tramonto!
E NON SONO AFFATTO D'ACCORDO con qualcuno che dice di "qualche appiglio del proprio passaggio che però,oggi,sarebbe ben nascosto,occultato tra le vetrine scintillanti e i blindati della gendarmerie" oppure che "forse questo può aver predetto la vecchia"!QUANTE STUPIDAGGINI!Nessun "appiglio del proprio passaggio" e ben nascosto e occultato "tra vetrine scintillanti e blindati della gendarmerie"!Se ci esisteva davvero un tale appiglio,allora POTEVA ESSERE TROVATO MOLTO BENE perche NON ERA "ben nascosto"!E gli blindati della gendarmerie NON OCCULTANO NIENTE perche NON SONO PRESENTI DAPPERTUTTO nella Parigi!Poi,quella vechia SICURAMENTE NON POTEVA PREVEDERE ASSOLUTAMENTE NIENTE e NON C'E ALCUN RAGIONE per qualcuno di dire questo!Quella vecchia SEMPLICEMENTE PASSEGGIAVA sulla strada!E il termine di "Oscar-flaneur" NON SI ADDICE AFFATTO a questa storia prima perche Oscar SI CHIAMA FRANCOISE,poi perche LEI NON E UNO FLANEUR,ma solo una che visita alcuni posti di Parigi!Anche il cielo NON E fondo e azzurro "quando tira il vento",come dice questa persona!Questo e VERAMENTE RIDICOLO!Il cielo(compreso quello di Parigi!) e "fondo e azzurro" PROPRIO QUANDO NON TIRA IL VENTO che puo portare delle nuvole!
Ancora NON E VERO che,come dice la stessa persona,Parigi "è come se fosse sempre la stessa,con i ruderi delle terme romane o quelle sue case medievali un po’ storte,che spuntano qua e là, non si comprende come fanno a stare ancora in piedi,forse tenute su perchè incastrate tra i severi palazzi ottocenteschi"!Parigi NON E AFFATTO "come se fosse sempre la stessa"!Al contrario,E MOLTO DIFFERENTE DI QUELLA CHE ERA NEI TEMPI PASSATI e questo OGNUNO CHE E STATO VERAMENTE A PARIGI LO SA MOLTO BENE!E quasi NON ESISTONO PIU delle "case medievali" a Parigi!Proprio non so da dove questa persona ha potuto tirare QUESTA SCIOCCHEZZA!E MOLTO RISAPUTO che quelle case rimaste dal medio evo SONO STATE DEMOLITE nella sistemazione di Parigi dal XIX secolo!E per le VERAMENTE POCHE case medievali chi sono rimaste fino ad oggi SI COMPRENDE MOLTO BENE come fanno a stare in piedi e QUESTO NON ACCADE IN ALCUN CASO perche sono incastrate tra palazzi ottocenteschi oppure tra altri edifici moderni,bensi perche SONO STATE RAFFORZATE E RESTAURATE per resistere al tempo!Inoltre,NON ESISTE PIU UNA VERA E PROPRIA PARIGI MEDIEVALE,che "non fosse stata stravolta dai lavori del XIX e XX secolo"!Quelli lavori e trasformazioni HANNO TOCCATO PROPRIO TUTTO,anche l'Ile de la Cite!
(Recensione modificata il 02/07/2020 - 03:17 am)
(Recensione modificata il 02/07/2020 - 03:20 am)

Nuovo recensore
25/05/19, ore 12:04
Cap. 1:

Ciao, sono qui da poco. La tua storia mi ha incuriosito, scrivi molto bene e riesci a farmi immaginare ogni scena. Alain l'ho trovato molto simpatico. Andre' non ricorda nulla ha solo frammenti di ricordi mentre lei ricorda tutto, e questo penso sia molto doloroso. Aspetto con curiosita' il prossimo capitolo.
(Recensione modificata il 25/05/2019 - 12:06 pm)

Recensore Junior
15/05/19, ore 11:47

Torno su questo sito dopo tanto, tantissimo tempo e trovo una tua storia, che ho avidamente divorato parola dopo parola. Avevo bisogno di una storia così e sono contenta che a scriverla sia tu. Una sola cosa, a costo di sembrare la maestrina antipatica, ma te la voglio dire lo stesso, perché il mio intento non é criticare ma segnalare per dare un contributo: ci sono diversi errori di battitura e/o dovuti all'amato/odiato correttore automatico che disturbano a volte la lettura. Se anche per te é cosa non trascurabile prestarci attenzione. Spero di non averti offesa.

Recensore Master
14/05/19, ore 15:17

Questo è un capitolo molto intenso in cui ha luogo la prima resa dei conti fra Oscar e André.
Assistiamo a un ribaltamento di ruoli, perché, in questa vita, è Oscar che si strugge mentre André si ritrae e si nega. Dietro il non ricordare di Pierre - André, c'è, infatti, un non voler ricordare. Se tutti rammentano e lui no è perché fa resistenza e quel continuo girare per il mondo è un tentativo di prendere le distanze da un passato scomodo e ancora troppo ingombrante.
Françoise - Oscar fa bene a chiedersi se quello che sta facendo è giusto o no. Pierre - André, infatti, ha un suo equilibrio che è fatto di non ricordi, ma che è, pur sempre, un equilibrio. Vive una vita girovaga, probabilmente povera di sentimenti e di legami, ma relativamente serena. Fa bene lei a chiedersi se è giusto trascinarlo in quell'inferno. Ho l'impressione, però, che tutti questi redivivi obbediscano a degli impulsi ancestrali e radicati e che un destino oscuro li stia guidando. Pierre - André, infatti, pur ostinandosi a dimenticare, è giunto al colloquio spontaneamente e non costretto da altri. Credo che il libero arbitrio di questi personaggi sia più apparente che reale.
Oscar vuole rimettere le cose a posto sia con André sia con Maria Antonietta che, nella vita precedente, aveva tradito e che, adesso, vuole riabilitare e affrancare da tante falsità.
I due rinati, alla fine, si stringono la mano e il contatto fisico, prima ostinatamente rifiutato da Oscar in quanto veicolo di scambi di reminiscenze fra quelli come loro (è così che la protagonista ha ristabilito il suo legame con Rosalie, con Alain e con il padre), fa partire scariche di ricordi, di emozioni e di sensazioni, il tutto con un tramonto sanguigno e infuocato sullo sfondo che ricorda, in maniera preoccupante, quello della sera in cui morì André.
Nonostante tutto, André è refrattario anche al banco di prova del contatto diretto, razionalizza le strane sensazioni provate, quello che non riesce a spiegarsi lo respinge e rifiuta, un'altra volta, di ricordare.
Di tutti i capitoli, questo è il più riuscito sia sotto il profilo dell'introspezione sia sotto quello dei dialoghi (il detto e il non detto). E' bello come i due si tengono testa senza lotta, ma per sondarsi e, se Pierre - André non capisce e non riesce a ricomporre il puzzle, Françoise - Oscar si trova di fronte all'unica tessera, la più importante, che si rifiuta di tornare al suo posto.
(Recensione modificata il 14/05/2019 - 03:27 pm)

Nuovo recensore
07/05/19, ore 16:25

Bellissima.
Trama accattivante e stile diretto.
Non interrompere questa storia per favore.
Brava!

Recensore Master
27/04/19, ore 22:03

Questo capitolo ci svela molto.

Oscar - Françoise ricorda e ricorda pure Alain. Sicuramente, ricorderà anche Rosalie.

Non si sa bene cosa ci sia dietro questo lungo e interminabile susseguirsi di vite: un dono o un maleficio, una benedizione o una maledizione, una seconda possibilità o un supplizio di Sisifo?
Dipende, forse, tutto dal tradimento di Oscar? Oscar tradì la Regina che, per lei, era una benefattrice e, adesso, deve scontare questa mancanza e organizzare la più grande mostra mai esistita su Maria Antonietta è un modo per rimettere le cose a posto e per rendere giustizia alla sfortunata Regina?

André, invece, non ricorda anche se Parigi gli trasmette ansia e l'arte e la storia servono a colmare le lacune della mente e del cuore. Non dimentichiamo, poi, l'istinto che lo guida verso Françoise, al momento giusto e nel posto giusto. Qualcosa si agita nel subconscio di questo pellegrino delle epoche storiche.
Adesso, sicuramente, otterrà il posto di lavoro che era destinato a lui da sempre, visto che Françoise, essendo troppo esigente, ha scartato tutti gli altri candidati.
Abbiamo, così, scoperto che esiste pure la raccomandazione soprannaturale per passare avanti ai competitors! :-D

Un po' inquietante è il nome che André ha adesso, Pierre Lachaise che ricorda il cimitero monumentale di Parigi, il Père Lachaise. La circostanza è casuale oppure è voluta? Oscar e André, in questa storia, furono, forse, sepolti in quel cimitero anziché ad Arras? Abelardo ed Eloisa, in fin dei conti, furono sepolti nel cimitero del Père Lachaise e il romanzo di Rousseau, che compare nel fumetto, intitolato alla nuova Eloisa, sottintendeva la vecchia.

Un'altra cosa singolare è che il primo incontro fra i due redivivi avvenga mentre è in atto un tramonto rossastro, lo stesso nel quale fu mortalmente ferito André, segnando la separazione dei due amanti.

Cosa è successo, poi, al padre di Françoise?

Alain, in effetti, era un uomo assurdo e anche un po' fuori di testa. :-D Speriamo soltanto che, in questa storia, non sia anche un drogato! Le sostanze psicotrope lasciamole a chi ha progettato il Centro Pompidou nel pieno centro storico di Parigi! :-D

A presto!

Nuovo recensore
27/04/19, ore 14:26

Nella lettura, fotogramma per fotogramma, si intercalano i gesti ai pensieri ed i pensieri ai gesti.
Persino nei silenzi si intuisce il ragionamento o semplicemente la progressiva perdita di severità di Oscar/Françoise che sa e rivive dentro di sé ciò che è stato, ciò che è stata lei, ciò che sono stati loro.
Ciò che è stato André per lei.

L’avvicinamento è lento, intevallato dal timore di lei di rivelarsi a lui che ancora non sa, anche se l’anima, attraverso una melodia muta, inudibile all’orecchio, a poco a pro inizia a scivolare nella eco ancestrale dell’altra anima, ritrovando quell’accordo che le aveva unite per più di vent’anni.
Credo che il timbro della voce già da solo porti con sé un accenno di quell’accordo.

Ci ha messo un po’ ma alla fine Françoise ha stretto la mano a Pierre.
Da una parte sarebbe stato troppo scortese rifiutare il gesto per la terza volta, dall’altro mi piace pensare ed immaginare che alla fine anche lui la riconosca, anche se non sa chi è davvero, anche se non sa il suo vero nome – il Bardo in questo senso è assolutamente perfetto…che cos’è un nome?
In realtà intuisce e riconosce dentro di sé la parte dell’altra, così come lei percepisce dentro di sé una parte di lui.
Per ora è solo una scossa ma credo che il contatto fisico sia in fondo più dirompente di mille parole e di mille spiegazioni.

Interessante e sferzante il colloquio che ondeggia tra stoccate sul desiderio di fare carriera, lavorare per una donna, superamento delle barriere di genere che in fondo Oscar ha, a suo modo, già affrontato nel passato e che ora si ripropone.
E’ sorprendente come certi argomenti paradossalmente rappresentino una reminescenza ma al tempo stesso una conquista dei nostri tempi.
Sono personaggi che consentono di spaziare davvero nel tempo, perché in fondo, sotto tanti aspetti, erano già terribilmente moderni e all’avaguardia rispetto al tempo in cui sono vissuti.

…non è il nostro tempo...siamo fuorilegge, non per nostra volontà...
E se sono fuorilegge, un motivo ci sarà, forse aver sfidato la più temibile delle condanne, ossia la morte imposta dal destino e dalle scelte compiute nel passato?

E poi…
Quando André libera il viso dai capelli…
Insomma…
Nessuno ci ha mai pensato ma chissà quante volte deve aver compiuto quel gesto…
Io al posto di Françoise sarei ancora lì…
Grazie, Capo Rouge

Recensore Master
27/04/19, ore 06:51

Ciao! Ho notato la tua storia inizialmente incuriosita dal fatto che ho adorato le tue Epifania e Il testimone, ma ero titubante per l’ambientazione attuale, che di solito mi lascia perplessa.
Ho letto e, capitolo dopo capitolo, non mi hai delusa: la tua penna è evoluta rispetto al passato e continua a piacermi il modo in cui scrivi; il racconto è originale e ha l’aria di avere una trama organica già definita, di essere un progetto studiato e concreto. La commistione tra passato e presente è interessante e la vena di mistero molto accattivante; un’idea che mi sembra davvero intrigante e che mi sta proprio incuriosendo!
Grazie di cuore essere tornata! Il fandom ha sempre bisogno di buone penne (e anche noi lettrici)!!
Maddy

Recensore Junior
26/04/19, ore 17:12

Ciao Leia,
a me piace molto la tua storia, la trovo molto coinvolgente. Mi è piaciuto l'incontro tra Oscar e André, carico di tensione e di sentimento. E' bello che sia tutto così avvolto dal mistero... rende il tuo racconto molto affascinante. Attendo con ansia il nuovo capitolo.
Un abbraccio. Eledhwen71

Recensore Master
26/04/19, ore 15:43

Cara Leia, nei capitoli precedenti ci avevi fatto assaporare un alone di mistero e ci avevi quindi predisposti ad un’alta aspettativa data dall’incontro che ci sarebbe stato tra Francoise e Pierre, ma quello che io personalmente ho provato leggendo questo nuovo capitolo è stata pura ansia mista a tenerezza per le sorti di questi due individui che si ritrovano dopo un tempo interminabile e non possono, perché uno dei due non può, riconoscersi e quindi avvicinarsi e lasciare così andare tutta una serie di sentimenti fortemente trattenuti ma che spingono per palesarsi. E’ struggente vedere quanta forza di volontà debba esercitare su se stessa Francoise per non farsi scoprire da un Pierre che nonostante osservi il comportamento della sua interlocutrice comprende che ci sia molto di più di quanto lei non lasci trapelare, e questo qualcosa è molto simile all’angoscia. Molto belle le atmosfere che hai saputo ricreare mentre lei guarda il tramonto e lui invece osserva il profilo di lei che si staglia sul tramonto rosso parigino imprimendo in tale visione un che di sanguigno. Notevole il passaggio dove descrivi i suoni che ricordavano sogni passati e si trasformavano in immagini visibili solo con la luce del cuore, quello che ne scaturisce è una bellissima immagine. Ma è tutto ciò che narri dopo a farci sentire tutto il dolore provato da Francoise in questo momento in particolare, ma che deve essere stato quello che ha provato durante tutto il tempo durante il quale lo ha cercato: lei sa chi è ma lui non la ricorda e deve essere difficile rimanere impassibili di fronte ad una tale verità. Lei però ha anche un ulteriore timore: ha cioè paura di stabilire un contatto fisico poiché ha il terrore di potergli fare del male e qui mi viene da chiedere come mai, perché, cosa ha Francoise di diverso dagli altri esseri umani? Lei è sicuramente diversa da chiunque ma ha già evidentemente tentato questo approccio sia con Alain, Rosalie e suo padre, quindi perché con Pierre dovrebbe essere differente? Lei inoltre dice che lui ora è un uomo libero, forse perché è riuscito in qualche modo ad affrancarsi dal destino che invece ha travolto lei stessa? Evidentemente tra i due c’è un magnetismo per il momento inspiegabile e una forte empatia che si acuisce nell’attimo del congedo quando si danno la mano per salutarsi, ed è in questo frangente che accade l’inspiegabile: una specie di connessione neurale che li mette in contatto per un solo e brevissimo istante ma che non produce gli effetti sperati per una delle due parti in causa. Lo scoramento che segue questi momenti è descritto talmente bene che sembra di vedere Francoise che si accascia al suolo ormai priva di forze ma saldamente decisa a continuare nella sua missione di riportare a lei André. Le aspettative erano molteplici e tu le hai superate brillantemente portando però ulteriori interrogativi. Non farci attendere troppo perché troppa è la voglia di sapere, altrimenti i miei neuroni potrebbero andare in tilt. Un caro saluto e a presto!

Cara Leia, innanzitutto spero che tu stia bene e mi scuso per disturbarti per chiederti il motivo dei mancati aggiornamenti alla tua fantastica storia. Spero solo siano dovuti a problemi di tempo anche perché ho notato che non hai più risposto alle recensioni che ti sono state fatte ai vari capitoli. Il tuo è stato un inizio esplosivo caratterizzato da un enorme interesse da parte di tutte noi lettrici, ed io fra loro mi sono chiesta come mai non aggiornassi più e perciò ho voluto scriverti. Spero che non prenderai queste mie poche righe come una intromissione inopportuna, ho anche pensato fra me e me che l’aspettativa di noi lettrici ti avesse messo troppa ansia, ma dalle risposte che inviavi non mi sembrava questo il caso. Auspico che riprenderai il tuo lavoro che so tu stavi perfezionando qua e là e cambiandolo in corso d’opera per migliorarlo anche secondo quanto era stato scritto nelle varie recensioni che ti avevano potuto dare ulteriori spunti per sviluppare al meglio la tua intricatissima e accattivante trama. Attendo con ansia che tu possa riprendere il filo del racconto e se così non fosse per mettermi l’animo in pace indica la sospensione momentanea dello stesso, poiché so che a volte capita di non riuscire a scrivere come si vorrebbe per confezionare una storia bella da ogni lato la si osservi. Spero vorrai rispondere a questa mia, ma nel caso non te la sentissi, ti auguro comunque un buon proseguimento e a risentirci presto. Un caloroso abbraccio. Elena
(Recensione modificata il 24/07/2019 - 03:32 pm)

Recensore Master
26/04/19, ore 13:06

Cara Leia,
Già... L' amore impone sincerità, ma anche cura e rispetto. A quanto pare, anche alla tua Oscar è dato
parecchio di soffrire. Dopo due secoli di un tipo di sofferenza adesso ne è arrivato un altro. (Uffa!!!)
Nuovo capitolo e nuove rivelazioni, ma nemmeno una scalfittura al nocciolo dell' arcano... Complimenti!
Solo un magnifico, ma tanto piccolo da apparire soltanto un assaggio, colpo di scena. Un testo steso
con grande maestria, una narrazione condotta sapientemente, un racconto ricco di ogni caratteristica
che possa renderlo ricco dal punto di vista letterario (atmosfera, sentimenti, richiami al passato dei
due protagonisti, dati informativi utili al lettore e alla buona riuscita dell' opera)... Ingiusto chiederti di
più! Eppure... E' proprio ciò che vorrei io! Stai "diabolicamente" eccitando ogni atomo della mia invasi-
va ed invadente curiosità. Quanto vorrebbe, e con essa anche tutto il resto di me, sapere già tutto di
questa faccenda! Lo vorrebbe morbosamente... Ma dico??! Ti pare giusto? Si lo è! E' quello che capita
di "combinare" a chi scrive una bella storia. Brava! Una bella storia... appena iniziata però. Ahhhhh...
Quanto ci sarà da aspettare? Nell' elenco di prima ho dimenticato di inserire il sapiente uso che tu sai
fare dell' ironia, dote assai preziosa. E adesso che accadrà? Mistero fitto! Torna presto, mi raccomando!
Un affettuoso saluto

Recensore Master
26/04/19, ore 11:51

Trovo che questo capitolo sia perfetto: hai reso a meraviglia il loro incontro, con la consapevolezza di lei, e la confusione di lui, il dolore di entrambi, esplicito in Françoise e celato in Pierre, ma ritrovarsi non sarà semplice. Stupenda la scena della scossa nel contatto finale.

Recensore Junior
25/04/19, ore 23:50

Bellissimo mi è piaciuto molto l'incontro tra i due dove Francois sa chi è lui mentre Pierre(André) no ma è come se percepisse qualcosa e allo stringersi le mani questa percezione diventa quasi realtà...dentro di lui avverte qualcosa lo si capisce anche dal fatto che si sente geloso per via del suo appuntamento...bello 😍 e ora aspetto il prossimo❤

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