Recensioni per
Da minuscolo a Maiuscolo
di apeirmon

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master

VALUTAZIONE DAL CONTEST "EXPECTO PATRONUM"

Stile e lessico: 8,75/10

Lo stile, pur essendo piuttosto semplice e lineare, è secondo me in questo caso estremamente efficace: spesso l’uso della prima persona al presente rischia di dare un effetto un po’ distaccato e povero, quando è usata a sproposito e in maniera superficiale, ma in questo caso tu l’hai gestita molto bene. Soprattutto nella prima parte, dove la scena è tutta costruita in base alle impressioni di Dudley, dove riesci a coniugare molto bene le descrizioni “fisiche” ai passaggi più d’azione. Ripercorri in maniera precisa una scena che possiamo leggere anche nei libri, ma lo fai da una prospettiva opposta, e questo si ripercuote anche sullo stile e sul modo di narrare: Dudley non può capire che cosa gli sta succedendo, e tutta la sua confusione emerge molto bene attraverso la sua voce. Nonostante ciò, la scena resta sempre molto chiara per il lettore, il che è sicuramente un pregio.
Ad una prima lettura, ammetto di essere rimasta un pochino perplessa dallo stile: mi è sembrato quasi adatto ad un racconto per bambini. È stata comunque una perplessità durata poco, e data più che altro da aspettative diverse: mi sembra che il “trend” principale qui sia quello di storie volutamente cupe e dallo stile molto arzigogolato e complesso (sebbene non sempre riuscito), dunque mi preparavo a leggere qualcosa di diverso. Poco male: forse sono un po’ di parte, perché coi bambini e i libri per bambini ci lavoro, ma credo che spesso sia molto più difficile esprimere concetti profondi e complessi con un linguaggio semplice che inseguire la figura retorica perfetta. E tu, in questo, sei stato molto bravo: il sottotesto della tua storia è denso e pregnante, ma il modo in cui lo racconti è sempre lineare e lieve. Non so se questo fosse voluto o meno, ma trovo che, in ogni caso, sia una scelta piuttosto riuscita, nonché coerente con il fandom (che, almeno all’inizio, nasce comunque rivolto anche a lettori molto giovani).
In alcune occasioni, però, ho un po’ l’impressione che questa semplicità nello stile vada a indebolire il pensiero del personaggio, soprattutto nella seconda storia. Perché, che Dudley non fosse proprio sveglio, è indubbio, ma in alcuni passaggi mi sembra un po’ parlare e ragionare come un bambino molto molto piccolo. Se capisco e apprezzo molto tutto il suo riferirsi ai mostri (quelli della sua infanzia, e quelli che si trova ad affrontare da grande), trovo un po’ strano invece che un ragazzo che pratica pugilato a livelli importanti parli di “un cazzotto di quelli da sotto” invece che di un montante (o qualsiasi altro termine un po’ più specifico, non sono una grande esperta).
Nella seconda flash, invece, ho trovato un po’ fuori luogo il continuo ripetersi dell’espressione “mio cuginetto”: credo che fosse una scelta voluta, ma sinceramente l’ho trovata poco a fuoco. Mi ha dato l’impressione di un Dudley che, pur essendo maturato, in un certo senso è anche regredito mentalmente all’età della scuola dell’infanzia.
In realtà, si tratta di sottigliezze che mi sento di farti notare proprio perché tutto il resto, invece, mi sembra estremamente coerente e ben caratterizzato: la descrizione dei Dissennatori, che noi ovviamente riconosciamo anche in mezzo alle immagini confuse e particolari date da Dudley, è davvero bella, e anche nella parte finale mi è piaciuto quasi “vedere” le rotelle nel suo cervello che cercano forse per la prima volta di riscuotersi da diciassette anni di torpore.


Sviluppo del tema del bando: 9,5/10

Qui, secondo me, hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Dudley non è un personaggio facile da trattare, e, soprattutto con la prima storia, secondo me hai interpretato magistralmente il tema del concorso. Non solo perché, effettivamente, il suo incontro con i Dissennatori non deve essere stato esattamente un bel momento, ma anche perché questo ti ha permesso di introdurre in maniera diretta il “vero” effetto dei Dissennatori, riportando a quello che effettivamente potrebbe essere il suo peggior ricordo. Mi sono sempre chiesta che cosa potesse provare il Dudley bimbo nei confronti di quell’altro bambino un po’ strambo che ad un certo punto si è ritrovato per casa. Paura, probabilmente, se non subito per le sue peculiarità, soprattutto per l’atteggiamento dei suoi genitori nei confronti del cugino, e forse anche paura di potersi ritrovare nella stessa condizione. Mi è piaciuto molto che questo ricordo, seppur mostrato quasi “in diretta” (con i discorsi diretti), resti un po’ implicito: non dai esplicitamente indicazioni precise, perché in quel momento è lo stesso Dudley a non riuscire forse a trarre tutte le conclusioni necessarie, ma il lettore può mettere insieme i vari pezzi, e il disegno finale è decisamente significativo. Il Dudley bimbo non lo sa, ma riconoscendo nella voce dei suoi genitori i veri mostri si è mostrato molto più saggio di quanto abbia fatto nei successivi quindici anni. Probabilmente tutto questo è rimasto a livello inconscio, ma direi che anche il giudicarsi “stupido e penoso” è molto significativo, e questo certo deve aver posto le basi per il lungo (e probabilmente doloroso) lavoro per arrivare ad essere, davvero, Big D. La perdita improvvisa dell’infanzia è sempre dolorosa, ma nel caso di Dudley e di tutto ciò a cui lo hanno esposto i suoi genitori la cosa deve essere stata particolarmente traumatica.
Anche la seconda flash, sebbene per qualche verso più semplice, mi è piaciuta molto: il momento migliore della vita di Dudley non è un momento felice a tutto tondo. Arriva dopo una lunga (molto lunga, nel suo caso) riflessione, e come tutte le consapevolezze che nascono da una lunga riflessione che mette in discussione noi stessi, è doloroso. È doloroso, ma anche liberatorio, e commovente: Dudley che finalmente si libera dei preconcetti che lo hanno soffocato durante l’infanzia e prende pian piano le misure della sua vita e dei suoi sentimenti, del suo valore e dei suoi valori.
Non ti ho assegnato il punteggio pieno perché, soprattutto nella seconda flash, il tema, per quanto comunque ben sviluppato, mi sembra un po’ relegato in fondo, in favore di un’ampia caratterizzazione di Petunia (che, in linea generale, è una cosa che ho apprezzato molto, ma forse in relazione al contest poteva essere un po’ asciugata). Si tratta, di nuovo, di una sottigliezza, perché in generale sono estremamente soddisfatta da questo parametro.


IC (o caratterizzazione, nel caso di personaggi secondari): 8,5/10

Sono stata molto contenta di leggere qualcosa su Dudley, perché, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare, è un personaggio che io amo molto. È un personaggio complesso ma che, come tutti i Dursley, in realtà, soffre purtroppo secondo me di una caratterizzazione molto caricaturale e bidimensionale, soprattutto nei primi libri. Il suo pentimento nell’ultimo libro è secondo me una delle cose più interessanti e “buttate via” della saga, un’occasione un po’ mancata, ecco. Tutta questa immensa introduzione per dire, insomma, che mi ha fatto molto piacere vedere finalmente approfondita con cognizione di causa la sua maturazione. La sua introspezione mi è piaciuta molto: c’è tutta la sua difficoltà nell’ambientarsi in un mondo che non conosce (e che forse non ha mai voluto conoscere), c’è il momento in cui capisce che Harry, in fondo, è una brava persona, e c’è il difficile percorso che lo porta ad ammettere a sé stesso che i suoi genitori sono tutt’altro che perfetto.
Mi è piaciuto molto, nella seconda storia, la sua ingenua imbranataggine nel cercare di compiere, forse per la prima volta nella sua vita, una buona azione, una gentilezza.
Quello che mi ha convinta un po’ meno, come già ti ho accennato nello stile, è l’eccessiva “infantilizzazione” di alcuni passaggi: capisco che Dudley fosse abbastanza tonto e, soprattutto nella prima storia, confuso, ma a volte sembra davvero di sentir parlare un bambino molto piccolo, o un ragazzo con delle disabilità cognitive.
Anche Petunia, per quanto non sia protagonista né abbia troppo spazio, mi è sembrata ben caratterizzata: sia nel primo ricordo, quando interviene in maniera fredda a zittire Vernon per non sollevare domande scomode sui Potter, sia, soprattutto, nell’ultima storia, con la sua tensione e la partecipazione che, forse, continua a negare anche a sé stessa.
Mi è parso un po’ strano l’atteggiamento di Vernon: è vero che si tratta solo di una frase, ma visto il suo insistere nel tenere Harry lontano da qualsiasi domanda sui suoi genitori e soprattutto da qualsiasi cosa potesse essere ricondotta a una stranezza, non credo avrebbe mai usato la parola “mostro” davanti al nipote.


Titolo (della raccolta e delle singole flash): 4,5/5

Il titolo generale della raccolta mi è piaciuto moltissimo: “Da minuscolo a Maiuscolo” è un titolo significativo, è accattivante e, pur non essendo “trasparente”, in realtà riassume l’intero percorso compiuto da Dudley: dall’essere un ragazzino gretto e superficiale, minuscolo, diventa una persona diversa, una persona migliore, che riconosce i suoi errori e che ha un valore e uno spessore tutto diverso. I titoli delle singole flash, invece, mi sono sì piaciuti, ma un pochino meno: bella l’allitterazione (che peraltro richiama il capitolo “Dudley Dissennato”, che è poi il punto di partenza e la chiave di volta delle vicende che narri anche tu), ma, soprattutto il secondo, mi suona un po’ forzato, un po’ artificioso, ecco. Mi è però piaciuto (e non credo sia un caso) il gioco fra le lettere minuscole e maiuscole: richiamano il meccanismo del titolo principale, e danno un tocco in più al tutto.
Piccolo appunto extra-concorso: per me non è stato un problema, perché ho letto tutto perfettamente dal testo della mail, ma titoli così lunghi nei capitoli purtroppo sul sito si visualizzano tagliati (almeno, io sia da cellulare che da computer nel menù a tendina non riesco a leggerli completi). Magari potresti inserirli nel testo della storia, più che altro perché, essendo molto belli e significativi, è un po’ un peccato rischiare di perderseli. Se invece è un problema solo mio, ignorami XD


Gradimento Personale: 4,50/5

Queste storie mi sono piaciute molto: pur nella loro apparente semplicità stilistica, nascondono un significato molto profondo, che non è “spiattellato” in maniera del tutto esplicita, ma richiede al lettore quel minimo di ragionamento che mantiene viva attenzione e interesse.
Hai affrontato brillantemente un personaggio e una situazione che, di cuore, potrebbe essere controverso (è facile detestare Dudley), ma tu gli hai restituito a pieno tutta la sua umanità.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera generale che si respira in queste storie, è un’atmosfera, in un certo senso, confortante. Dà speranza, ecco, e questo mi è piaciuto molto.

Totale: 35,75/40