Recensioni per
Gabriel
di intothedarkness

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/04/19, ore 09:59
Cap. 1:

Ciao! Prima di tutto, buona Pasqua (di nuovo xP). Seconda cosa, sono arrivata qui e ci ho messo... tutto ieri pomeriggio per scrivere una recensione.
No, non perché la storia fosse brutta, anzi. Il contrario. Mi ha presa così tanto e mi è piaciuta a tal punto da farmi restare priva di parole. Ci sono degli errori che però ti faccio notare alla fine, così che tu possa correggere - questa storia è davvero una perla, merita parecchio; per ora, mi limito ad analizzare cercando di non spoilerare a chi legge le recensioni prima della storia.

A introdurre la narrazione è una parte pienamente introspettiva. Un filosofare che apre più argomenti, ma si prosegue in modo fluido e senza problemi. Soggetti interessanti di questo flusso di pensieri sono la paura, le conquiste e gli errori umani e gli umani stessi: paura, che ci rende uomini, che ci aiuta a essere più cauti e meno mostri; le conquiste, che fanno essere gli umani padroni di ogni cosa (come dice lo stesso protagonista); e la vita, degna guerriera, a cui bisogna tener testa.
E se già questo era interessante, poi ci viene introdotta Lei
Nonostante la sua descrizione sia per lo più soggettiva - dal punto di vista del protagonista - e introspettiva, sembra di vederla, Emily. Un personaggio particolare, proprio come Gabriel, che fin da piccolo amava osservare piuttosto che parlare e ha sviluppato una grande capacità di deduzione, oltre a quella di porsi grossi interrogativi; sua madre lo trova pazzo, ma io geniale e con una psicologia intrigante (che poi, io amo la psicologia. Questi personaggi sono stati per me dei tesori).
A proposito della madre, il suo rapporto con lei è contorto dalla prima all'ultima riga. Sembra che non le voglia bene, ma si preoccupa per lei quando un uomo, quello che dice di predire il futuro, la inganna e nel finale dell'intera storia, vuole pure parlare con lei.
I pezzi stile flashback sulla sua infanzia ci aiutano a comprendere di più il personaggio e il motivo di suoi certi comportamenti - io li avrei messi in corsivo; magari un lettore meno attento può perdere il filo logico della storia.
Adesso, io shippavo Emily e Gabriel. I loro discorsi mi hanno fatta sciogliere di tenerezza, soprattutto perché si scopriva un Gabriel più felice del solito (complice quel "sei il mio più sicuro rifugio"); potrebbe sembrare folle, il modo in cui pensa e parla di lei, ma a me piace e svela quanto complesso sia il personaggio. Un altro dialogo che ho amato? Quando Gabriel dice che si disgusta e gli disgusta il mondo ed Emily dice che starà con lui. Che lei c'è.
Ad interagire con Gabriel c'è un altro personaggio, Andrea. Seppur ci sia per poco, sei stata bravissima a dargli una sua personalità. Durante la loro discussione, mi sono sentita divisa: mi rivedevo in Gabriel, perché preferisco anche io estraniarmi nel mio mondo, ma Andrea ha ragione: a che pro proseguire una vita priva di esperienze, facendosi solo "pippe mentali", stando da soli? Ecco qui, un altro spunto di riflessione presente nella storia.
Gabriel non si può chiamare pazzo. E' lucido, forse più sveglio degli altri, ma non riesce a trovare il suo posto in quel mondo e si sente inadeguato, perché gli interessi degli altri non sono le sue priorità.
Quando ho letto che Emily era sparita perché Gabriel l'ha allontanata senza volerlo, mi è preso un colpo e mi sono incupita. Mi ero affezionata al loro rapporto contorto. Poi, però, è arrivata una rivelazione che mi ha scioccata.
Sconvolta in positivo, certo, ma comunque sconvolta. A partire da questa frase: "[...] Volevo creare nella tua testa sempre e comunque una sorta di contrasto. Ma tu hai perso di vista il tuo obbiettivo e sei diventata unicamente Gabriel. Questo gioco doveva servire per evidenziare i tuoi pregi, per ritrovarti, per amare quello che odi di te. invece a mio malgrato ha creato una scissione ancora maggiore. [...]". Il lettore, me in primis, si è ritrovato sbalzato in una realtà completamente diversa da quella che si aspettava. Ammiro come hai fatto entrare noi lettori nella storia e ci hai fatti arrivare gradualmente alla scoperta della verità scioccante, è una cosa complicata. Congratulazioni e vivissimi complimenti, ho davvero apprezzato questo passaggio.
Non parlerò della parte finale in recensione, perché se qualcuno legge potrebbe farsi spoiler, ma sono stupita e... ho a dir poco adorato questa storia e il suo finale. L’ultimo rigo è un tocco che rende ancor più sublime il testo.
Al genere "drammatico", dovresti aggiungere "introspettivo". E' una storia complicata, un lettore disattento potrebbe perdersi, ma merita tantissimo e la inserirò tra le storie preferite. A te può non sembrare, forse, ma nonostante la complessità, il tutto è scorrevole e alla fine ci si ritrova carichi di sensazioni. E di domande.
Un racconto profondo, intrigante, enigmatico come i suoi protagonisti. Complimenti, ancora complimenti, è meraviglioso.

Adesso arriviamo alla parte antipatica delle segnalazioni xD alcuni sono errori di battitura (nomi e parole a inizio frase con lettere minuscole), quindi nessun problema!
Oltre a ripetere ciò che ho detto nell'altra recensione (il fatto che si mette solo un punto interrogativo e/o esclamativo e non "??"; il fatto che a inizio dialogo, va la lettera maiuscola; il fatto che dopo "?" e "!" va la lettera maiuscola) [anche se è inutile ripeterlo, perché questa storia è stata scritta prima di quella], ti faccio notare altre cose:
-"perchè" -> so che è una piccolezza, ma si dovrebbe scrivere con l'altro accento (perché); ci ho messo secoli ad abituarmi pure io...
-"un pò" -> scrivere così equivale a scrivere "un poco", quindi non va l'accento, ma l'apostrofo (po');
-"ci da il diritto" -> direttamente dalla Treccani: DA senza apostrofo, né accento è preposizione semplice; DA' è la seconda persona dell'imperativo di "dare"; dà è la terza persona dell'indicativo presente di dare. Quindi la correzione è "ci dà il diritto".
-"cè" -> sarebbe "ci è", quindi va scritto "c'è";
-alcune volte hai separato soggetto e verbo con una virgola ("La paura, è parte [...]" - "Mia madre, la definirei [...]"). Non andrebbero mai separati, ma suppongo sia stato un semplice errore di distrazione!

E per finire, una cosa che non so se è errore o meno xD
"[...] "Mamma è convinta che dovrei aprirmi [...]" -> forse è meglio " che debba aprirmi"?

Scocciatura a parte, ti ripeto che ho amato questa storia. Merita di essere letta da più persone. Complimenti, adesso farò qualche comparsa tra tue altre storie xD alla prossima,
-Kira.