Recensioni per
Il tempo dell'attesa
di Arpiria

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/04/19, ore 21:48

Valutazione del concorso "Nella mia libreria"

Stile e lessico: 8,75/10
Credo che la tua sia una storia impossibile da apprezzare appieno con una sola lettura: è una storia estremamente ricca di immagini e sottotesti, di non detti, di concetti espressi attraverso rimandi sottili e immagini apparentemente casuali. La prima volta che l’ho letta, ho trovato forse questo sovraccarico di immagini un po’ inebriante, interessante, certo, ma anche un po’ claustrofobico. Ho avuto l’impressione che tutto si ammassasse un po’ troppo, rischiando quasi di far perdere di vista il punto focale della storia.
L’ho riletta diverse volte, con calma, cercando di godermi ogni passaggio, ogni metafora, ogni accostamento, e devo dire che alla fine questa sensazione si è un po’ diradata (anche se credo che “alleggerire” un po’ alcuni passaggi avrebbe dato un po’ più di respiro al tutto).
È pur vero che una flash è una storia molto breve, e in una storia breve è forse più efficace cercare di veicolare la trama attraverso uno stile un po’ più particolare e curato, ma a fronte di immagini bellissime e secondo me molto riuscite, questo continuo calcare la mano ha portato anche ad immagini a mio parere un po’ meno efficaci.
Il tuo è uno stile estremamente ricco e ricercato, che però si accorda molto bene, a mio parere, con le immagini che utilizzi. Non è facile caratterizzare un personaggio che nella saga non viene nemmeno nominato, come Astoria, ma ho apprezzato davvero tanto il modo in cui l’hai resa, attraverso tutte quelle metafore legate al mondo della natura: la tua Astoria qui è qualcosa di puro, ha un che di selvatico, ma è resa con tante piccole immagini separate, tanti aspetti diversi della sua personalità che in qualche modo vanno a solleticare tutti i sensi.
Mi è piaciuta molto l’atmosfera che hai creato, un’atmosfera quasi di fiaba, con queste ambientazioni boschive e questi richiami a una natura idealizzata, quasi incantata. È stata una scelta particolare, lontana da quello che mi sarei aspettata per Draco, ma mi è piaciuta tanto.
Ci sono alcune immagini, alcune espressioni che mi sono piaciute davvero tanto, come le “braccia profumate di tutto ciò che fiorisce nel bosco”, il “sole sorto freddo”, o anche le “ciocche di vento castano fra le dita”. Sono espressioni molto evocative, che contribuiscono a creare questa atmosfera estremamente malinconica di fiaba “sbagliata”, fiaba a cui è stato strappato il lieto fine.
Di contro, una frase come “Ha amato Astoria come si amano le poesie…” mi è sembrata quasi fuori contesto, troppo semplice e diretta, un po’ fuori dal personaggio e dall’atmosfera.
In alcuni punti ti è scappato qualche spazio di troppo tra una parola e l’altra, e “giugno” andrebbe scritto con la lettera minuscola, ma questi sono proprio dettagli.
In generale, ho apprezzato molto il lavoro che hai fatto sullo stile e sulla resa attraverso le immagini del carattere di un personaggio che non solo non abbiamo conosciuto nei libri, ma che non potremo conoscere davvero neanche qui, dato che incontriamo Astoria solo nella sua assenza.
Se avessi limato un po’ di più alcuni passaggi, lasciando più spazio a meno immagini, probabilmente il tutto sarebbe risultato più incisivo, ma in generale credo che tu abbia raggiunto davvero un buon risultato.

Sviluppo del pacchetto: 7.25/10
E. J. Howard, Il tempo dell’attesa – Draco Malfoy
In questo caso, invece, non sono del tutto soddisfatta dell’uso che hai fatto del prompt: lo hai inserito anche fisicamente, questo è vero, e non è inserito a caso, però lo spazio che gli hai dedicato è davvero poco.
La maggior parte della tua storia è improntata a costruire il dolore di Draco, la sua disperazione per la perdita della moglie, e tutto questo mi è piaciuto molto. Hai secondo me costruito molto bene la loro relazione, mostrando quanto Astoria fosse stata importante per Draco, come fosse stata quella ventata d’aria fresca, di primavera, di vita in grado di strapparlo ai suoi incubi e al suo cupo passato, ed è evidente che la sua perdita sarà devastante, lasciandolo solo e perso in una vita che sembra non avere più senso.
Mi è piaciuto il senso in cui hai inserito il prompt, con quel rendere esplicito che la vita di Draco, d’ora in poi, sarà solo una lunga attesa del momento in cui potrà rivedere sua moglie, e capisco che ci fosse bisogno di creare una base, un’introduzione a questo momento, però mi è parso che il prompt così fosse un po’ sacrificato. Non fraintendermi, se la storia non avesse partecipato a nessun contest, l’avrei trovata ben equilibrata nella sua struttura e nella sua trama, ma “Il tempo dell’attesa” avrebbe dovuto essere un po’ il punto centrale di tutta la storia, e invece arriva solo alla fine e in maniera un po’ “rapida”.
Nelle note parli della Griatempo, e di quanto sia lacerante che Draco non l’abbia mai usata per rivedere sua moglie: ecco, questo ad esempio poteva essere uno spunto interessante per dare più rilevanza al prompt, ma c’è solo nelle note, nella storia non ne fai cenno.
È un po’ un peccato, perché comunque l’idea alla base c’è ed è interessante, ma non è sviluppata: il tempo dell’attesa qui è una conseguenza del tema centrale della flash, non il tema stesso.

IC/Caratterizzazione: 9.75/10
Da questo punto di vista, invece, sono pienamente soddisfatta.
Pur considerando “La maledizione dell’Erede” un brutto incubo da cui ancora non mi sono svegliata (ma ovviamente, non avendolo specificato nel bando, non avrei in ogni caso penalizzato nessuno per essersi ispirato anche a quello), credo che l’unica cosa buona che abbia fatto sia proprio la questione Draco-Astoria.
Come ho già iniziato ad accennare parlandoti dello stile, non è facile caratterizzare in una flash un personaggio che nei libri non conosciamo minimamente, ma con Astoria tu hai fatto un lavoro bellissimo: oltre ad avere apprezzato molto il modo in cui l’hai presentata, con quei flash di immagini e metafore legate alla natura, mostrandola come una creatura di luce, positiva, piena di vita e purezza, mi è piaciuto che tu l’abbia resa un po’ l’ancora di Draco. Pur non essendo io una fan della caratterizzazione di Draco come eroe romantico in lotta con sé stesso tanto diffusa in parte del fandom, credo che, crescendo, lui abbia avuto bisogno, per ritrovare la serenità, proprio di una persona come la tua Astoria: una persona buona, serena, capace di accettare e comprendere le sue ombre scacciandole con la propria luce.
Anche Draco mi è piaciuto: a una prima lettura, ero rimasta un po’ più scettica, perché avevo l’impressione che, pur essendo la narrazione affidata al suo punto di vista, lui non fosse esattamente protagonista, come richiesto dal pacchetto, ma fosse messo in ombra da Astoria. Riflettendoci meglio, però, ho capito che non è così: è vero, del carattere di Draco vediamo una porzione di carattere abbastanza limitata, ma credo che questo sia perfettamente coerente con il momento che hai scelto di raccontare. Draco qui è un uomo annientato dal dolore, dunque credo sia perfetto rappresentare di lui solo il dolore, la perdita, e il ricordo della moglie morta. Mi sono piaciuti i suoi pensieri, il suo indugiare su ciò che ha perso, e anche i richiami alla sua vita passata, ai tormenti e all’incubo vissuto da giovanissimo, quell’incubo che solo Astoria riusciva a placare.
Anche la sua rabbia e il suo atteggiamento disperatamente inconsulto nei confronti di chi stava ricoprendo la bara mi sembra perfetto per un uomo che sta dicendo addio alla sua amata.
Anche il fatto che dica che “un funerale non è posto per disperarsi”, per quanto apparentemente incongruente, è in linea con l’atteggiamento freddo e distaccato dei Malfoy, che in pubblico non mostrano mai nessuna emozione.
Mi ha convinta un po’ meno Scorpius: mi è sembrato fin troppo maturo e responsabile per essere un ragazzino giovanissimo al funerale della madre, ma capisco che da una battuta e mezzo sia un po’ un azzardo giudicare un personaggio, soprattutto se si trova in una situazione estrema, in cui è facile reagire in maniera un po’ inconsulta.

Titolo: 2.25/5
Ecco, non posso dire che “Il tempo dell’attesa” sia un titolo che non mi piaccia: del resto, l’ho scelto come prompt del concorso proprio perché lo trovo un titolo molto bello, significativo ed evocativo. E, in generale, non sono affatto contraria al “prendere in prestito” titoli di altre opere per le proprie storie, quando questo abbia senso. È una cosa che io faccio spesso (addirittura, in una mia long ho intitolato anche io un capitolo “Il tempo dell’attesa”, quindi… XD).
Però, in questo caso, la scelta non mi soddisfa granché. “Il tempo dell’attesa” era il prompt da cui partire, l’ispirazione originaria della storia, quindi capisco la tentazione di sceglierlo come titolo, soprattutto visto che è un’espressione che utilizzi anche nella tua storia, ma insomma, è una scelta ben poco originale. Era un po’ una scelta “già data”, un po’ facile. Fosse stata una qualsiasi altra storia, o se la scelta di ispirarti a questo titolo fosse stata tua, in autonomia, a prescindere dal contest, avrei anche potuto capirlo, ma così mi sembra una scelta piuttosto banale. Anche perché mi era stato chiesto esplicitamente, e io l’ho aggiunto anche alle F.A.Q.: non era vietato usare lo stesso titolo del prompt, ma avvertivo che non l’avrei considerata la scelta migliore.
Soprattutto perché, come ti ho detto anche parlando dello sviluppo del pacchetto, “Il tempo dell’attesa” nella tua storia non è il punto focale, ma qualcosa che arriva solo in un secondo momento, qualcosa di poco accennato. Ho avuto quindi l’impressione che tu lo abbia scelto come titolo (anche inconsciamente) per rafforzare l’uso del pacchetto, senza che però ce ne fosse una ragione concreta.

Gradimento personale: 4.25/5
Come puoi vedere anche dai vari punteggi, la tua storia mi è piaciuta molto sotto certi punti di vista, ma meno sotto altri.
In generale, a me piacciono molto le storie molto introspettive, con poca trama e tanti pensieri, e ho apprezzato che tu abbia scelto di parlarci di un Draco adulto, che ha trovato la sua serenità per poi perderla.
Mi è piaciuto il modo in cui hai caratterizzato Astoria, e in generale tutta l’atmosfera della tua storia: l’ho trovata davvero originale, da questo punto di vista, qualcosa che non mi capita spesso di incontrare.
Lo stile, però, per quanto estremamente curato e sicuramente molto ragionato, non incontra sempre il mio gusto: nonostante alcuni passaggi siano molto belli, a lungo andare io non apprezzo storie troppo “costruite”, da questo punto di vista: si rischia di perdere un po’ la sincerità e la spontaneità del racconto.
Tuttavia, anche a distanza di diverso tempo dall’ultima lettura la tua storia ha continuato a girarmi per la testa, soprattutto per le sue atmosfere estremamente particolari.

Recensore Master
25/04/19, ore 17:14

Ciao :-)

La storia è ben scritta e mi ha colpito particolarmente la descrizione minuta della situazione. Da ogni piccolo e doloroso dettaglio emerge l'amore di Draco per la moglie.
Hai trattato questa tematica così terribilmente tragica con estrema delicatezza.
Molto bello il paragone di Astoria a una poesia che si fa fatica a comprendere, difficilmente si trovano le parole adatte per descrivere l'amore vero.
E Scorpius appare al momento giusto, pronto a porgere una mano al padre nel momento di maggior sconforto.

A presto,
Carme93

Recensore Junior
18/04/19, ore 00:31

Ciao 😊
Ciò che mi ha attratto di questa storia è proprio lo spezzone che hai usato come introduzione, che più che a un racconto mi fa pensare ad una poesia.
Hai scritto con una delicatezza ed una sensibilità che mi hanno colpito, e lo dice una povera anima che oggi ha dovuto rianalizzare "A Silvia" per la terza volta nella sua carriera scolastica. Ma forse è proprio questo che mi ha fatto avvicinare: i versi di Leopardi che ho stampato freschi freschi in mente e che la tua flash ha richiamato.
Devo dire che la coppia Draco/Astoria è molto lontana dai miei gusti personali (ahimè, sono una di quelle banalissime dramioniste) e penso che lo sia un po' in tutto il fandom... Inoltre non ho mai letto "La maledizione dell'erede". Tuttavia queste mie mancanze non mi hanno impedito di capire - o almeno spero - la storia.
L'idea di Draco innamorato e felice con Astoria è per me già sinonimo di originalità, perché come ho detto non è qualcosa su cui indugio sovente, ma tu hai saputo rendere autentico il loro amore. Si vede tutto l'affetto di Draco nel ricavare la cassa dall'albero migliore, ultimo dopo per la moglie, dal ricoprirla d'oro perché Astoria amava il sole (immagine struggente e bellissima a mio avviso). E si vede anche tutto l'amore della donna per il marito, con la sua materna e determinata vicinanza, in come l'abbia sempre allontanato dal baratro. Si amavano -si amano ancora- di un amore quasi cortese, delicatissimo e spicca come Astoria fosse la parte migliore del protagonista, la parte migliore della sua vita.
La parte migliore è indubbiamente quel terribile "Smettetela, le fate male!"... L'angosciante preghiera di chi ragiona con il cuore e non più con la mente, anche dopo essersi reso conto che l'amata ha chiuso i suoi begli occhi per l'ultima volta. Un'immagine terribile quella della terra che le viene sputata in faccia durante la sepoltura, qualcosa che sa di scapigliato, se mi concedi il termine.
Ho apprezzato anche la figura del figlio: benché Scorpius compaia brevemente e verso la fine ha le stesse qualità benefiche della madre e riporta al padre il lume della ragione e un po' di conforto. La promessa del ragazzo mi ha lasciata un po' scombussolata, credo di aver strabuzzato gli occhi. Una consolazione ma anche un monito, nonché un messaggio secondo me implicito "non è ancora ora!".
Direi quindi che è chiaro: la storia mi è piaciuta moltissimo e mi ha colpito per il suo equilibrio tra delicato e crudo, tra angoscia e speranza. Voglio inserirla nelle ricordare perché è proprio questo che voglio fare con questa storia: ricordarla.
Ti faccio i miei migliori auguri per il concorso e spero tu possa avere il riconoscimento che secondo me meriti.
Prima che mi dimentichi, però, ti faccio notare solo un dettaglio: poco dopo l'inizio, quando Draco parla di come ha amato Astoria come una poesia (che poi è esattamente come io ho amato questa storia: come se fosse una delle mie poesie preferite, una di quelle che ti rimangono addosso e ti crescono dentro come edera... Comunque):
"... quelle che sembrano complicate e sei certo che non riuscirai mai a comprendere, ma che per un qualche motivo non ti stanchi mai di . L'ha..." e poi prosegui. Ecco, immagino che manchi qualcosa dopo quel "di".
Credo sia effettivamente tutto.
Ti faccio i miei più vivi complimenti perché hai saputo emozionarmi con qualcosa di inaspettato e in modo altrettanto sorprendente. Hai reso una profondità e una dimensione che non avevo mai visto nel personaggio di Draco, tantomeno in quello di Astoria o Scorpius.
Ti auguro una buona continuazione 😊
Un caloroso abbraccio,
~Ink
(Recensione modificata il 18/04/2019 - 12:38 am)