Ecco la valutazione che avrei dovuto lasciarti se Grantaire fosse stato abbastanza ricorrente:
Stile e Grammatica: 4,5/5
Andare a capo ad ogni punto l’ho associato alla separazione tra i pensieri dovuto all’ubriachezza. La storia si articola in tre parti: la narrazione, la descrizione priva di verbi e la morte, con frasi che iniziano tutte con un’azione del protagonista. Ci sono metafore per descrivere Enjolras e la sbornia è solo accennata. La grammatica è perfetta e lo stile è originale, ma ci sono alcune frasi troppo letterali(-0,5).
Attinenza al personaggio: 10/10
Perfetta. Hai ripreso tutte le caratteristiche principali di Grantaire senza esplicitarle e concentrandole nella sua ultima scena: l’ubriachezza, la visione cinica e cruda tranne che riferendosi a Enjolras e la sicurezza negli ideali in punto di morte.
Cripticità: 6,5/15
Hai lasciato solo personaggi maschili alla prima frase(-4). L’inizio e l’ultima parola rimandano anche a Javert [personaggio con la miglior tematica di sviluppo], ma la morte descritta in modo così letterale permette a chi ha letto il libro di individuare Grantaire senza dover ragionare più di tanto(-3). Anche la metafora del fiore è troppo ovvia, comparendo nel romanzo(-1,5). Il personaggio scelto è terziario, quindi piuttosto impegnativo. |