Carissima,
la cosa bella di questa storia (tra le altre cose belle) è l'umanità dei tuoi personaggi, cvhe tu riesci a comunicare attraverso piccoli gesti, attenzioni e parole. Parliamo di gente rude, spesso abbruttita, abituata a uccidere e a vedere morire, che però manifesta attenzioni di una delicatezza e di una tenerezza inimmaginabili. Privarsi del rum voleva dire privarsi della vita, in un certo senso, e i marinai rinunciano alla loro magra razione perché in buona fede convinti che se è tanto importante per loro, evidentemente sarà qualcosa in grado di giovare al ferito.
Maturin si prodiga col poco che ha, gestendosi anche la figura equivoca e poco raccomandabile del corsaro francese, che dà l'idea di un serpente velenoso: non sai mai se ti morderà o se rimarrà acciambellato.
Ho adorato anche Aubrey, che rimane sempre il mio personaggio preferito. E poi... lo credo bene che Pullings si sia sentito rassicurato a dormirgli addosso: chi non lo sarebbe?
Una bellissima storia, che ci ha fatto patire, stare col fiato sospeso e poi gioire pieni di sollievo.
Scrivi ancora cose così belle, ti prego! |