Recensioni per
Committed
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/05/19, ore 16:53

Eccomi qui **
Okay, questo capitolo è stata un'emozione dall'inizio alla fine. Spessissimo mi capita di figurarmi i personaggi davanti e di sentirli parlare come se li stessi guardando sullo schermo, ma mai come questa volta. I dialoghi fra Sherlock e John erano incredibilmente vividi e reali nella mia testa. Ovviamente, all'inizio sono entrambi sconvolto, più per ciò che si sono rivelati che per altro. John non può credere che Sherlock lo ami e quando gli chiese se abbia ingannato la macchina della verità, Sherlock ovviamente gli dice di sì, finchè John non scopre.... beh, che non era possibile ingannare suddetta macchina e giuro, quando va a cercare Sherlock ha inizio quel dialogo che HO AMATO con ogni forza.
Sono d'accordissimo con Mrs.Hudson che si era ritrovata a dire che Sherlock in verità nascondeva dentro di sé più sentimenti di quel che si può pensare. Qui lo vediamo, vediamo Sherlock che, non con poca difficoltà, dice chiaramente che ama John e che ha sofferto. Ma anche John ha sofferto, diciamo che si sono fatti male a vicenda senza volerlo. Finalmente dicono ad alta voce quella che è la verità. John mi ha fatto morire di tenerezza, perché al solito pensa di non essere all'altezza di Sherlock, ma in verità lui lo ama per quello che è e il mio cuore implode, avevo le lacrime agli occhi T_T
Lestrade che arriva tutto contento, come se non aspettasse altro, ha tutta la mia stima, lui tanto sapeva che si sarebbero messi insieme e si, lo sapeva pure Mycroft (macchè, lo sapevano tutti, solo loro due non lo avevano capito xD).
E quindi tutto è bene quel che finisce bene. E' stato un viaggio introspettivo e profondamente emozionante, sono felice di aver letto questa storia.
Alla prossima :)

Nao

Recensore Master
02/05/19, ore 12:03

Ciao Koa!
Sono felice di trovare questa storia esattamente dove l'avevo lasciata, spero che tu ti sia convinta a non cancellarla.
In ogni caso, mi fa piacere essere riuscita a recensirla tutta, come ti ho già detto, prima di tornare alla pirate!lock, ci tenevo a darti il mio parere su questa!

Ciò che ho apprezzato maggiormente in questo capitolo, oltre alla confessione di John, è il fatto che tu non ci abbia rifilato la classica scena romantica che spesso conclude storie simili.
Il lettore, così come John stesso, qui s'immaginava una corsa culminata in un abbraccio strappalacrime, baci e dichiarazioni d'amore immediate, mentre tu ci proponi una litigata coi fiocchi, tanto che John non prende a pugni Sherlock solo in virtù dei progressi fatti con Ella.
Ma torniamo indietro di qualche minuto, a questi due sciocchini che non riescono nemmeno a guardarsi in faccia, a John che è ancora convinto che Sherlock abbia imbrogliato la macchina.
Cavolo, ma a che pro? Bastava che dicesse di non amarlo, sarebbe stata la verità e nessuno avrebbe preso la scossa. Perché imbrogliarla al contrario? Ma Watson è talmente preso da se stesso, dal suo autocommiserarsi, dalla tragedia appena scampata (e mi riferisco alla minaccia di dover confessare i suoi sentimenti, non al rischio di morte) che non riesce a vedere la realtà, proprio come non l'ha vista in tutti gli anni trascorsi a Baker Street.
Sherlock NON PUÒ amarlo sul serio, non lui, piccolo stupido, insignificante uomo senza speranza.
Se solo sapesse...
E infatti qualcosa lo scuote, una consapevolezza che gli arriva per caso alle orecchie.
La macchina della verità utilizzata dal gioielliere è impossibile da imbrogliare.
E qui ha inizio quella corsa disperata che ha tolto il fiato anche a me.
Non poteva essere semplice, non arrivati a questo punto, non con tutto ciò che hanno vissuto negli ultimi anni e che ancora li tormenta e affligge nel profondo.
Sherlock non può scordare il matrimonio di John, come questi non ha ancora completamente superato il finto suicidio.
E se lo dicono, gridandosi in faccia, arrabbiati e frustrati.
Finché Sherlock non ammette quanto sia innamorato di Watson, quanto lo sia sempre stato. E la sorpresa più dolce e al contempo straziante è che anche lui si sia sentito rifiutato, che, nonostante il suo narcisismo e la sua altezzosità, sia convinto che il suo migliore amico non lo voglia e da sempre si tormenti per capirne il motivo.
Tutto il resto è ovviamente bellissimo.
Come ti ho già detto detto, la caratterizzazione di John è stupenda. Il modo in cui lo muovi e le parole che gli metti sulle labbra sono perfettamente IC, come il suo passare dall'ironia al sarcasmo. Mi è piaciuto molto questo dettaglio, l'ho trovato significativo e straordinariamente da lui.
Ciò che ho amato maggiormente è stato quel "lasciami entrare", un concetto importantissimo e così dannatamente profondo da farmi strabuzzare gli occhi almeno quanto li strabuzza Sherly.
"Lasciami entrare" che è anche "lascia che io ti guardi in profondità, per quello che sei" e che implica ovviamente il "guardami poi a tua volta per quello che sono io", un pensiero spaventoso, per due uomini che sanno d'essere imperfetti e che temono oltretutto di essere, per motivi diversi, inaccettabili.
Eppure è l'unico modo possibile, l'unica strada per potersi trovare e perdonare una volta per tutte.
E infatti ecco che crollano i muri, che le parole non hanno più importanza, che basta un bacio per spegnere tutto il resto e dare il via ad un nuovo futuro insieme.

Ora, a me questa storia è piaciuta moltissimo, probabilmente tu sai di poter fare meglio di così e ne sono convinta anch'io, soprattutto dopo aver letto certi tuoi lavori, sta di fatto che l'ho davvero apprezzata e che sono felice di averla letta!

Ora torno su la Norbury, di corsa, perché già mi manca troppo la ciurma del bel Pirata Bianco!
A presto!
S.

Recensore Junior
30/04/19, ore 00:21

Questa è la prima volta che recensisco una tua storia e se non l'ho mai fatto è perché non mi sono mai sentita in grado di scrivere una recensione lunga, bella e dettagliata come quelle che scrivi tu. Ed è vero: non ne sono capace e mi dispiace tanto. Però non potevo non scriverti quanto mi sia piaciuta questa storia e quanto mi dispiaccia di non avertelo detto per tutte le altre storie che hai scritto. Lo vedi? Non è una recensione. Non è neanche un tentativo di recensione. È solo un grazie.

Nuovo recensore
28/04/19, ore 21:11

Finalmente sono riuscita a finire di leggere! Come ti dicevo su facebook, non sono brava come le altre a recensire riga per riga e non ho tanto tempo... Ci tengo solo a farti sapere che sei molto brava e sei riuscita ancora una volta a trovare una situazione originale per questi due testoni imbranati, ma come fai?!? E anche se mi piace il rating rosso, qui non era necessario, il bello stava nel percorso che li ha portati finalmente a dichiararsi, e dopo tanta fatica e tanto stress una sana dormita ci stava proprio bene! E a proposito anch'io sono stanca, vado a nanna, buonanotte e alla prossima!

Recensore Junior
28/04/19, ore 12:21

Lestrade arriva a salvare in estremo John. Quando finalmente sono tutti in salvo arriva il momento di tirare le somme di questa brutta esperienza. Commentavamo proprio al secondo capitolo di quanto John abbia bisogno di gesti eclatanti, bene, ora ha avuto un “Si” urlato, e ahimè ancora non riesce a capacitarsi della realtà dei fatti. Tutte le alternative gli sembrano più valide, che Sherlock possa aver ingannato la macchina della verità, piuttosto che possa per davvero provare qualcosa nei suoi confronti. Certo è assurdo, e mi fa tanta rabbia, ma è proprio da John Watson.
Quando John spezza quel silenzio imbarazzato che li ha avvolti speravo dicesse qualcosa di carino, o proponesse di parlare dell’accaduto, invece dà voce ai suoi pensieri e chiede se effettivamente Sherlock ha ingannato il macchinario. Povero Holmes, innamorato di quest’uomo insensibile. No, scherzo, è che mi è dispiaciuto tantissimo, ho quasi sentito da dietro lo schermo il rumore del cuore di quello frantumarsi.
Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se Watson alla fine non avesse scoperto che quella macchina della verità non può essere ingannata. Forse sarebbero tornati a Baker Street e avrebbero fatto finta di nulla per altri mesi o anni. Due testoni. Perché io me la sono presa solo con John, ma anche Sherlock ha le sue parti di colpe, anche lui è difficile da interpretare (soprattutto se non vuole farti capire). E soprattutto, anche lui avrebbe potuto provare a chiarire una volta per tutte. Invece sempre per non rischiare di rovinare la mediocrità nella quale sono costretti (perché soffrono tanto tutti e due), tace.
Per fortuna comunque c’è questa benedetta svolta e cominciano a discutere. In un primo momento come è giusto che sia si rinfacciano un po’ di cose a vicenda. E dei nodi vengono al pettine, riguardo il lasciare sempre John indietro e all’accumulare casi da parte di Sherlock.
La scena finale è tenerissima, con uno che si perde nell’abbraccio dell’altro ed entrambi che si tolgono questo peso dal petto esprimendo finalmente le loro perplessità. Sherlock che non capisce cosa ci sia di sbagliato in sé stesso e John che pensa di non essere all’altezza dell’amore dell’altro. Poi si baciano, come se non ci fosse un mondo attorno a loro. Bellissimo.
La chiusura nella quale viene spiegato come le cose cambiano, la felicità che sono riusciti a raggiungere stando assieme, è una conclusione perfetta. E dato che la loro famiglia è composta da tante persone, è bello vedere come John comunichi a tutti, uno per volta, di stare assieme a Sherlock. La signora Hudson, primissima shipper che aveva ragione, non è solo “un’inguaribile ottimista”. Mycroft, col suo ombrello, schifato e che aveva già dedotto tutto. Ho apprezzato l’accenno un po’ a tutti.
Ho letto nelle note i tuoi ringraziamenti, ma sono io che devo dire grazie a te, ad aver dato vita ai versi di questa canzone. Anche il titolo, che come hai scritto, riprende proprio la canzone, trovo che sia calzante a quanto succede nel racconto. Guardarsi negli occhi è un gesto che spesso richiede una certa forza, gli occhi sono lo specchio dell’anima. Quando i due uomini sono sottoposti al gioco crudele della macchina della verità, non riescono a guardarsi, così come quando vengono tratti in salvo, Sherlock ha lo sguardo perso nel vuoto. Solo nel momento del confronto riescono ad allacciare lo sguardo e lasciare entrare l’altro in sé, aprendosi ad una confessione d’amore.
Solo la tua bravura ha reso possibile cucire ad arte questo testo su questi personaggi, nonostante tu abbia detto che la canzone si prestava. Ed anche la puntata di Smallville, è quella che meglio di altre ha reso possibile la svolta necessaria a far mutare il rapporto tra i protagonisti. Guarda caso anche lì si tratta di “alieni”. E chi non è un po’ diverso l’uno dall’altro dopotutto!? Sai che noia altrimenti.
Questa fanfiction mi è piaciuta molto. Son felice di sapere che sei già all’opera con altri racconti. Non vedo l’ora di leggere altre tue pubblicazioni.
Alla prossima, buona domenica,
K.

Recensore Master
28/04/19, ore 11:44

Buongiorno, Sweety
ho letto già ieri sera, ma dopo un tot di ore al pc devo chiuderlo... ed è stata la buona scusa per rileggerla stamattina. E sì, è un trionfo di puro e delicato Johnlock, quello dove tutto il loro essere nati uno per l'altro può emergere ed essere mostrato completamente.
Partendo dall'inizio, il giallo era piuttosto semplice, ma ovviamente hai seguito Smallville, quindi il punto di questa mini-long non era la trama mistery ma cosa l'avvenimento così strano e sconvolgente ha fatto emergere. Non dico che non sarebbe mai successo altrimenti, ma chissà quanto tempo sprecato ci sarebbe stato ancora, quanta insicurezza che alzava il muro divisorio, rendendolo più difficile da abbattere.
Quando - lo dice il tuo giusto titolo - il punto è lasciar entrare la persona che che così disperatamente vorrebbe raggiungerti.
Sherlock è pure un genio, ma la fantastica macchina della verità per spie del KGB non poteva ingannarla neppure lui. E il momento in cui John lo scopre mi ha stretto il cuore, non tanto ripensando a quello che è successo prima (c'era anche l'adrenalina, il panico da tenere sotto controllo, l'idea fondamentale che era bloccare il killer) ma a quello che è successo da 5 minuti, cioè che non volendo John ha di nuovo appena dato a Sherlock di "perfetta macchina".
Lo credo che deve fare un inseguimento per parlarci (con le sue gambette di Hobbit ^^) perché Sherlock sta troppo male. Per lui, tra i due, deve essere stato più difficile dover confessare cose che non è abituato a considerare, che vuole annullare, ma ormai non può più. Si sono fatti male a vicenda, è vero (tu sai che io trovo sempre, sentendomi molto sola in questo, che Sherly non abbia fatto torto a John a sparire due anni per salvargli la vita finendo per essere torturato) con sparizioni, violenze, "lutti" e matrimoni assurdi, però il risultato è che non vivrebbero se non insieme; crescendo Rosie, essendoci ogni giorno, fidandosi, aiutandosi. Amandosi come questa parola vorrebbe essere esaudita. Come pochi riescono a fare. In quell'abbraccio piangente c'è tutto un mondo fragile e meraviglioso, uno smascherare le proprie paure - come uno speccho di quanto successo col rapitore - ma di propria volontà, perchè l'altro merita di sapere di essere tanto amato. Sai quanto mi toccano le tue parole quando scavi a fondo nel loro animo, perché li conosci così tanto e lo fai veicolare tutto, questo è una specie di manifesto anti- "la Johnlock è un'amicizia" Può essere usato come prova in tribunale! ;)
Tutte le tue storie sono preziose, ma quelle prettamente romantiche com queste di più, le tue classiche!
Ora vado con Greg a fare in tifo, compriamo le patatine e la birra e ci godiamo lo spettacolo!
Un bacio dolce, tesoro.
Ps io lo so cosa bolle in pentola....*-*, scrivi brava!
Setsy

Recensore Master
28/04/19, ore 10:51

Rieccomi^^
In ritardo in realtà rispetto a quanto avessi programmato... Ammetto che già allo scorso cap non avevo resistito e avevo recuperato il finale dal gruppo, perché non potevo proprio aspettare.
Ho ripensato tanto a quanto hai scritto. Sarebbe bellissima una ff che partisse da qui, con la loro relazione basata sulla consapevolezza dell'importanza di dirsi la verità. Sarebbe un esperimento interessante.
Complimenti, questa ff mi è piaciuta moltissimo.
Baci, Béa