Carissima Abby,
giungo qui ad un orario spaventosamente tardo, perché in questi giorni sto avendo dei problemi e non ho mai avuto tempo di passare (e nemmeno di scrivere...) e di questo devo chiederti immensamente scusa ma, davvero, l'intenzione c'era solo che una serie di eventi non piacevoli mi hanno tenuta lontana sia dalla scrittura che dalla lettura; spero comprenderai.
Ho visto proprio ora che hai aggiornato col secondo capitolo, e quindi mi accingo a leggere il primo, così che poi presto possa proseguire (e anche con Antonio, sono veramente contenta di avere due storie parallele da leggere, scritte da te! Per me è come prendere un té caldo al pomeoggio, quando mi rilasso. Sei come un giorno di sole, che in questo periodo ci ha un po' abbandonati, almeno a Roma.)
detto questo, voglio farti prima di tutto i complimenti per una cosa: mi avevi detto di aver paura di creare una storia troppo simile all'altra, ma sappi che già da qui si intende che non ci riuscirai. Giovanni e Antonio possono somigliarsi nella gentilezza, ma credimi sono due cose completamente diverse. Giovanni è più razionale, più propenso a pensare prima di parlare, a mettere davanti l'enventualità di mentire, se serve. Una cosa che, sinceramente, si discosta già molto dal carattere del giovane Orsini. Giovanni è anche molto intuitivo, molto meno "ingenuo" di Antonio, almeno in questo primo capitolo. Non ha paura di dire cosa pensa – tratto che anche Antonio ha ma che palesa in modo diverso. Antonio è più genuino, Giovanni almeno ora sembra decisamente più maturo, più calcolatore e sappi che la sua caratterizzazione mi ha già conquistata. Le sue intenzioni di conoscere Cosimo, di sapere che un uomo tanto famoso è per forza ritracciabile, donano al giovane una capacità di intuizione davvero notevole, e difatti le sue speranze sono subito accontentate.
Cosimo e Pietro sono in giro, eleganti, importanti. Si avvicina con una delicatezza e gentilezza, ma anche con una sorta di coraggio che avvalora la mia tesi che sì, è decisamente diverso da Antonio, la quale l'approccio con Messere Pazzi è stato decisamente meno naturale e diretto, ma sentito e genuino. Due realtà parallele che sottolineano ancora non solo la tua capacità narrativa, ma anche quella di saper creare dei personaggi che sono veri, reali e che si fondono perfettamente con una realtà che ci è stata mostrata. Come Antonio, anche Giovanni è un personaggio che sembra essere sempre stato lì, sembra essere nato nei racconti della serie... davvero, ti devo fare i miei più sinceri complimenti come sempre, anche se sono ripetitiva, ma ci tengo a dire le mie impressioni a caldo, caldissimo.
La loro conversazione è intelligente, e sebbene Giovanni menta su alcuni aspetti della sua vita, Cosimo li deduce e non ne vede assolutamente intenti oscuri. Riconosce nel giovane delle intenzioni totalmente buone, che non minano alla famiglia Medici e che ne fanno, a quanto pare, un buon partito lavorativo. Bugie a fin di bene, comprese dal giovane Cosimo, che lo accoglie non solo come "collega" – tra l'altro in un momento difficile per Firenze, ma anche a casa sua, come ospite e questo, sono certa, sarà l'ingranaggio che darà inizio alla nostra vicenda.
Sono felice di poter ripercorrere anche la prima stagione, con un personaggio tutto tuo e, chissà se verso il finale, Antonio e Giovanni si incontreranno? Sai che sarebbe proprio una cosa carina?
Insomma, questa storia ha tutti i presupposti per essere amata come l'altra. Giovanni è già spendente nei miei occhi, vicino ad Antonio e non posso far altro che amarlo e accoglierlo nella mia testa, dove mi farà compagnia nei momenti bui e ne ho tanto, tanto bisogno.
Grazie mille per aver scritto ancora una volta di un salvataggio; di aver preso a cuore questi personaggi, di averli fatti tuoi anche qui e avermeli presentati come li voglio... e per non cadere MAI nello scontato; non lo sei, non lo sarai mai, per questo i tuoi scritti sono tanto coinvolgenti.
Ti chiedo ancora scusa per il ritardo, appena potrò passerò di nuovo e risponderò anche alla tua bellissima recensione che, credimi, è stato un colpo di gioia in giornate non del tutto serene.
Carissima amica mia, ci sentiamo presto e, per favore, non smettere mai di scrivere dei tuoi personaggi.
Miry |