Ciao!
Passo a lasciarti la prima recensione premio del contest "Expecto Patronum".
Ero molto curiosa di leggere questa storia: Horace, pur non essendo uno dei personaggi che più mi suscitano simpatia, credo abbia una storia interessantissima, ed è un peccato che non sia mai considerato (nei due anni in cui ho frequentato piuttosto assiduamente il sito, credo che questa sia la prima volta che mi capita di leggere una storia che lo abbia come protagonista).
Quel che più mi è piaciuto è il significato che hai voluto dare alla storia: noi Lumacorno lo conosciamo quando ha sì ancora un percorso di crescita da fare, ma qui è stato davvero interessante vedere il percorso che ha compiuto per liberarsi di parte dei propri pregiudizi. Oltretutto, credo che tu abbia trovato il modo più efficace per raccontare un cambiamento del genere: spesso riflessioni e argomentazioni razionali davanti ai pregiudizi servono a poco, ed è solo l'esperienza pratica che aiuta davvero a comprendere quanto ci stiamo sbagliando (a patto di avere quel minimo di onestà intellettuale per ammettere di esserci sbagliati).
Credo tu abbia caratterizzato questo Lumacorno più giovane e più legato alle proprie convinzioni molto bene: nei paragrafi iniziali è proprio insopportabile, pieno di sé e ottuso nella superiorità con cui tratta chi ritiene inferiore (sebbene, mi viene paradossalmente da dire, lo faccia quasi "in buona fede": e proprio questa è la forma di razzismo più subdola e pericolosa).
La sua evoluzione all'interno della storia è ben caratterizzata, perfettamente giustificata dagli eventi e coerente con ciò che accadrà in seguito. Ecco, forse avrei evitato la riflessione finale, almeno in forma così esplicita, perché il messaggio era già chiaro ed evidente, e in questo modo ho avuto un po' l'impressione di leggere una lezioncina, una morale superflua, ed è un peccato, perché la forza della storia stava proprio nel mostrare un evento che fosse talmente significativo da non aver bisogno di essere spiegato. In effetti questo, però, è soprattutto un mio gusto personale: in ogni caso, hai strutturato la storia in modo tale che una riflessione simile non stonasse del tutto, trattandosi di una narrazione in prima persona.
Mi è piaciuto molto anche lo stile, che è estremamente semplice ma efficace, e molto coinvolgente.
Ho giusto una perplessità sul momento in cui Lumacorno si intestardisce a voler conoscere Lily: vero è che lui ha indubbiamente un talento nello scovare delle potenzialità, ma così mi pare che davvero sfiori la chiaroveggenza XD non so, il fatto che "si infatui" di lei solo perché ha dei begli occhi mi sembra una motivazione un po' debole... magari sarebbe bastato inserire anche solo una piccola disputa verbale in cui lei dimostra la sua intelligenza, insomma, un qualcosa che attirare l'attenzione di Lumacorno ma che avesse anche delle basi oggettive, ecco.
Molto bello anche il momento quasi "a specchio" tra Malfoy e Lumacorno, che già anticipa un po' in finale, parlando di pregiudizi.
Non sono nemmeno certa che Silente, dieci anni prima della sua caduta, già sospettasse che Voldemort avesse fatto uso degli Horcrux: lui dice di averne avuto la conferma dopo aver conosciuto la questione del diario, ma credo sia plausibile avesse sei sospetti anche prima. Così tanto prima, però, mi sembra prematuro... non so, a me sembra più plausibile che abbia iniziato ad avere dei sospetti dopo la prima caduta di Voldemort, quando ha potuto appurare che nella sua sparizione ci fosse qualcosa di strano. O magari sono io ora a non ricordare qualche dettaglio XD
In ogni caso, a parte questi dettagli, la tua storia mi è piaciuta molto: è interessante andare a indagare le motivazioni che spingono i personaggi secondari, soprattutto quando questi personaggi, per quanto non troppo presenti nei libri, svolgono un ruolo fondamentale per l'avanzata della trama.
Spero di riuscire a leggere presto anche l'altra storia! |