Dopo due letture forse riesco a percepire quello che vuoi trasmettere con questa tua poesia, e trovo l'argomento sensibile e profondo.
Purtroppo, ho fatto fatica a seguirti nel ragionamento a causa, ironicamente, della scorrevolità del testo: leggevo e leggevo e poi mi sono accorta che gli occhi proseguivano ma la mente non vi si soffermava e le immagini che costruivi non si formavano; ed ho avuto bisogno di una doppia lettura. Ho avuto difficoltà anche (lo dico dopo la terza rilettura, questa volta ad alta voce) per l'assenza, in alcuni punti, di punteggiatura. Sembra strano, perchè è poesia e non prosa, ma mi ha fatto perdere e quando arrivavo al termine dell'ultima subordinata avevo già perso il collegamento con la principale. Per esempio: [ Il clima sembra impazzire, / e i miei occhi si colorano / di un rosso sangue / mentre fisso le mie mani / ed il mio corpo ricoperto da graffi / profondi che si alternano / ai lembi chiari della mia pelle / restati per chissà quale ragione / ancora illesi. ] Faccio molta fatica a leggere questa strofa in particolare, ma non è l'unica.
In conclusione, il mio cervello non è abituato a questo stile.
Ho apprezzato, però alcune consonanze e assonanze che staccavano il ritmo: (grande/ingombrante/mente), (nome /morte), allitterazione della z nella 10a strofa, etc..
Grazie per questa poesia, Ghil |