Valutazione del contest: Ti odio tanto che potrei morirne, di Setsy
LadyPalma con: dal fuoco, nel fuoco
grammatica: 3.70/5
Manca il titolo all'inizio della storia: so che c'è nello specchietto, ma all'inizio di un testo è bene ripeterlo
nuova lotta - questa volta
Il trattino da usare è sempre quello dei caratteri speciali, cioè ― (tutte le volte)
Nella Sala reale
Non c’è motivo di scrivere Sala con la maiuscola, non ha un valore simbolico eccezionale
"Questa volta si fa a modo mio [omissis]possibilità”
Questo errorino so a cosa è dovuto, succede anche a me: aggiungendo le virgolette dimenticate direttamente su EFP, queste non prendono lo stesso font. Bisogna copia-incollarle, nel caso (sempre)
nell'Alto fuoco
Altofuoco, tutto attaccato
la persona più significativa, era il piccolo Tommen
la virgola divide il soggetto e il predicato
sottoforma
sotto forma, staccato
portando con sè due
sé
stile: 9.25/10
In questa fiction lo stile è molto limpido e diretto, e devo dire che se di primo acchito nel medioevale fantasy cerco un linguaggio abbastanza aulico, GOT sfugge alla necessità di questa preferenza. Il motivo è che pur non potendoli usare chi ha letto i romanzi sa che non sono scritti come un'epica, quindi un linguaggio più chiaro resta comunque credibile e non perde di mordente. In qualche passaggio ti sei lasciata andare a delle frasi fatte che sono troppo colloquiali, però, come "forse perché era quello che le era uscito meglio" o "si era portata dietro del vino". La narrazione in terza persona è stata un'idea vincente, perché i due protagonisti hanno personalità decise e se oltre ad esserci una focalizzazione sul POV di Davos questi avesse parlato in prima persona, il caro cavaliere avrebbe fatto "sparire" Cersei. Vedo che hai soppesato tutto con cura, così come le frasi che sono piuttosto concise ma non sbrigative, altre più complesse quando non si tratta di discorsi diretti ma di descrizioni di un insieme di ambienti e personaggi di nuovo molto simile a Martin, davvero. I dialoghi, che per me sono la parte più complessa delle fanfiction, sono accuratamente costruiti, spontanei, anche perché avvengono per la maggior parte in privato, quindi come spettatori assistiamo a un'espressione naturale dei protagonisti, che possono evitare il linguaggio di corte, per capirci.
Pur essendo una fiction abbastanza lunga hai evitato ripetizioni pesanti, mostrando un buon vocabolario, cosa che apprezzo molto, soprattutto quando ho potuto gustare una bella e ricca scelta di aggettivi. Per qualcuno appesantiscono, io trovo che invece tratteggino il personaggio descritto senza l'orribile "effetto spiegazione" del narratore che deve convincere il lettore di immaginare un certo dettaglio, lato della personalità, etc.
IC: 15/15
Partirei per questa storia da un cenno sui personaggi secondari, visto che hanno avuto il loro peso. Joffrey per primo, folle come pochi. Lui risolve tutto con la violenza indiscriminata, e il senso delle conseguenze non lo conosce proprio, mentre Varys e Ditocorto tutto sommato cercano di intervenire a favore di una condanna più mite. Non dico per generosità, ma per intelligenza. Altrettanto è messa in risalto la bontà del piccolo Tommen, che col fratello non ha nulla a che vedere. Lui è davvero un bambino ingenuo e innocente, e come si capirà più in là inadatto al gioco del trono, definizione creata proprio da sua madre. Gli hai addirittura offerto il ruolo della dolce Shereen, quello di insegnante. Credo che fosse il momento più commovente del canone, quindi leggere che anche modificando la trama per esigenze del contest hai “salvato” quel passaggio mi ha fatto notare come tu abbia colto i punti salienti che riguardano l’adorabile Ser Davos. Lui è rimasto se stesso, valoroso, di chiari principi, fedele alle sue idee ma non per questo di mentalità davvero rigida. Un personaggio fantastico che hai saputo giostrare da una parte non allontanandoti troppo dalla sua vicenda, dall’altra regalandogli questa abilità di stratega un po’ superiore alla realtà. Far cambiare idea a Cersei sul bruciare l’Alto Passero con tutto il Tempio era un’impresa impossibile, ma in effetti non c’è stato qualcuno che ha tentato questo consiglio in modo bonario, quindi non hai neppure contraddetto la realtà. È impossibile non restare contagiati dall’umanità di Davos, l’hai reso in tutto il suo splendore. La guerra non gli dispiace, per il suo vero Re l’ha combattuta perdendo i suoi figli, ma uccidere non è la sua prima soluzione, questo è approfondito specialmente in quei frangenti nei quali potrebbe vantarsi, o essere vendicativo. È stato ritenuto degno di essere graziato, più volte, ma non approfitterebbe per cercare potere. L’hai studiato benissimo. Cersei è un po’ ammorbidita, ma era una necessità da coppia del contest. I suoi figli restano al primo posto, fino a perdere la lucidità che ha in ogni altra circostanza. Non è una donna sanguinaria in senso sadico, ma politico, vuole vincere e basta, per questo è possibile che qui rinunci a qualche proposito omicida e ascolti quest’uomo così diverso dalle persone che la circondano, che guadagnano qualcosa dal ronzarle intorno finché è potente. Cerca anche conforto da lui per il suo lutto, e non faticavo a credere a quello che hai scritto, perché sono rimasti Cersei e Davos malgrado la variazione della vicenda. C’è molta introspezione, utilissima quando dobbiamo capire cosa porta la fiera Lannister verso l’umile Cavaliere delle Cipolle. Questo passaggio è emblematico: “L'unico modo in cui lei avrebbe accettato di perdere un po' della sua cattiveria era corrompere di malizia anche lui”. Giusto.
trama, sua creatività e credibilità: 9.75/10
La trama della tua fiction ha un buon rapporto tra parti canoniche ― preponderanti ― e variazioni che ti sono servite come motore delle azioni dei tuoi personaggi, visto che in realtà questa interazione non c’è. L’idea di mantenere il continuum temporale aiuta i lettori a credere molto nella possibilità della tua versione, potrebbe quasi essere andata così. La creatività quindi è meno evidente, ma molto buona, perché è chiaro che tu abbia cercato di realizzare il più classico dei what if? Ottima scelta. Il personaggio di Cersei è quello intorno al quale ruota la storia, che infatti si svolge alla Fortezza Rossa, il “luogo più sicuro dei sette regni” (no comment!) dove quindi la Regina Lannister si comporta da padrona, certa di una quasi invulnerabilità. Di fatto essere a contatto con la splendente umanità del cavaliere la forza a prendere in considerazione il suo punto di vista, giacché non è un pericoloso nemico che nutre mire personali, solo qualcuno che ha idee del tutto differenti dalle sue. Assistiamo così a una grazia estorta al folle Joffrey invece di un’altra impopolare decapitazione, e di contro il suo mitigarla quando decide di far esplodere il Tempio di Baelor. In questo modo i Tyrell non sono sul piede di guerra, e molto innocenti sono salvi. Penso proprio che questo sia il fulcro della trama, perché Davos ricorda con dolore la morte dei figli. Segue una sostituzione di Tommen a Shereen, e infine come da richiesta un loro avvicinamento fisico, con un’affettuosità che credo di poter definire amichevole. Alla fine, giustamente, il tracollo resterà inevitabile, ma ci sarà stato qualcosa di salvabile in Cersei. I due personaggi si sono divisi bene la scena, una fungendo da punto fermo della trama, Davos ruotando come l’elemento libero che modifica le cose. Viene quasi il dubbio che alcuni passaggi siano stati veri, e questo mi fa moto piacere per un altro motivo, cioè per l’attenzione e precisione che hai speso per scrivere. Non fare passi falsi è importante quando ci si appoggia molto alla vera storia. È stato interessante e insieme “facile” ― in senso buono ― da leggere per la sovrapposizione a quanto noto.
Improbabilità della coppia: 15/15
Questa è davvero una "strana coppia". Penso che se esistono due caratteri opposti in Game of Thrones sono i loro! L'affidabilità e il tradimento, la comprensione e l'egoismo, e via dicendo. Era possibilissimo che si incontrassero più volte ma quando è avvenuto sono rimasti in posizioni ostili per quanto falsamente in tregua, proprio disinteressati uno all'altra se non per studiarsi come potenziali nemici. E non lo sono in modo direttissimo, quindi c'è stato molto lavoro da parte tua per far sì che il lettore credesse di avere di fronte qualcosa di funzionante, per quanto con l'avviso del crack paring. La fiction li mostra durante molti passaggi della trama canonica con l'espediente dell'imprigionamento per cui c'è un crescendo di occasioni di avvicinamento, lento ma costante, che aiuta a digerire la pietanza peculiare che hai preparato. In fine hai scelto comunque di lasciare un finale negativo ― come ho detto ai tuoi colleghi per GOT è l'idea più logica ― che mostra che per quanto abbiano ricevuto questa possibilità inattesa non potranno goderne a lungo. Impossibile ma credibile, davvero ben realizzata.
titolo: 1.90/2
Un titolo che resta ambiguo fino alla fine, ma questo è anche il suo fascino. Può riferirsi soprattutto a Ser Davos, la cui storia hai fatto partire, appunto, dal momento in cui i suoi figli sono morti nel fuoco e terminare in una passione bruciante. O si tratta di Cersei, che è una Lannister, il cui leone araldico corrisponde come iconografia all'elemento fuoco e che termina vittima dei draghi di Daenerys. O sono entrambi, passati da una forte motivazione all'altra. Ci sono anche il fuoco di R'Hollor, l'Altofuoco, il fuoco di drago, appunto. Resta un filo di dubbio, ma è solo una puntigliosità da contest.
gradimento generale: 2.90/3
La storia è articolata e completa, segue un percorso molto lungo rispetto agli avvenimenti reali della serie e quindi dà modo di notare dei cambiamenti, o meglio variazioni dovute alle circostanze esterne che favoriranno l'avvicinamento di questa coppia molto improbabile. Hai gestito vari personaggi di contorno, rispettando quindi il canone che vede una storia corale. Una rilettura in più avrebbe avvantaggiato la fiction riguardo le sviste.
totale: 57.50/60
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