Recensioni per
Bentornati in quest'altro inferno
di LeanhaunSidhe

Questa storia ha ottenuto 501 recensioni.
Positive : 501
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/11/22, ore 17:56

Dialoghi molto interessanti e dettagliati, l'uso del linguaggio è migliorato parecchio dai primi capitoli, così come le critiche ai gold.

Recensore Master
09/10/20, ore 16:17

Ciao carissima!
Ero davvero molto curiosa di tornare a leggere la seconda parte di questo incontro/scontro tra Cancer e suo figlio Zalaia.
Zalaia è un personaggio che, come sempre, non manca di affascinare e catturare con i suoi modi di fare e di essere, e che si contraddistingue sempre per un feroce orgoglio che neppure in questo caso viene meno. La situazione in cui si trova è davvero molto complicata dal punto di vista psicologico: è costretto a stare in un posto in cui non vuole stare, con una persona che disprezza profondamente e con la quale ha accettato di interagire per amore della madre. Questa persona cerca con lui un dialogo, nonostante tutto, e qui si vede molto bene l'atteggiamento del ragazzo che è diviso in due: da una parte si lascia andare a rispondere al padre, a svelare anche qualcosa di sé e del suo passato, anche se controvoglia, dall'altra rimane sulle sue, distante e scostante.
Interessantissimo il confronto iniziale tra i due, in cui Cancer si viene a scontrare con una realtà a lui estranea e che non gli appartiene, e che vede nel figlio, che non mangia la pizza mezza scongelata perché lui caccia, che le zanne e gli artigli mica ce li ha per bellezza. Molto umano lo stupore di Death Mask, che come metro di paragone ha Mnemosine e quindi non è abituato a questa ferinità che il figlio invece dimostra, dato che la donna la tempo era più umana che Dunedain. Questo dettaglio non fa che mettere ancora più distanza tra padre e figlio, perché comprendere qualcosa che ci è estraneo, una cultura diversa, un modo di fare altro, è complicato e mette un muro, una distanza tra noi e quello che cerchiamo di comprendere, cosicché, in questo caso, Zalaia e Cancer si trovano ancora più lontani. Hanno dei punti d'incontro che potrebbero sfruttare, è vero, ma ciò che emerge a primo acchito sono le diversità, nel modo di pensare e di vivere. Dopotutto, Cancer è cresciuto tra i cavalieri, mentre Zalaia in una società militaresca e con una mentalità da branco, e la sua vita tra l'altro non è stata nemmeno semplice. Zalaia è più primitivo, in un certo senso, è più vicino a quegl'istinti primordiali e animaleschi. In questo senso, più che mai sembra un animale in gabbia e in trappola e il suo atteggiamento aggressivo appare, dunque, ancor più realistico e ingiustificato. Non è solo l'odio verso una persona che reputa abbia rovinato la vita alla madre, ma anche il disagio di trovarsi davanti a qualcuno che è diverso da lui e che non può comprenderlo.
Significativo, in questo senso, è il fatto che si senta vulnerabile e a disagio nel mostrarsi nella sua forma umana davanti al padre, cosa che invece non gli succede quando si mischia agli uomini comuni: perché suo padre ha un cosmo, suo padre è potente e, in quella forma fragile e debole, potrebbe fargli del male se volesse. Non si sente, insomma, a suo agio davanti a Death Mask in nessun caso: prima perché lui non capisce la sua ferinità, dopo perché è un umano. Mi è piaciuto molto il fatto che sia proprio questa sua forma umana, che gli è poco congeniale, a essere quella che più lo avvicina al padre e che glielo ricorda, quella in cui può attingere al suo cosmo, un cosmo che lo blocca e a cui si avvicina con timore, anziché sfruttarlo a proprio vantaggio. Ed è altresì interessante che Zalaia detesti servirsi del cosmo no perché detesti suo padre, ma perché gli ricorda di quando era debole e lui e sua madre subivano angherie dal resto del branco, senza che lui fosse abbastanza capace da poter difendere il suo genitore. Zalaia è adulto e maturo e, come hai detto tu, è abbastanza cresciuto da non aver bisogno di una figura paterna, ormai: la madre è stata una donna forte, che gli ha fatto da madre e padre insieme e lo ha cresciuto bene. La società militaresca e guerriera in cui si è trovato calato ha fatto il resto. Zalaia è una persona forte, che odia suo padre non in quanto figura assente per lui, ma in quanto figura assente per sua madre. Non gli perdona di averla dimenticata e abbandonata, anche se a conti fatti non è dipeso da lui.
Ho veramente adorato la parte in cui Cancer osserva la gestualità di Zalaia e vi riscontra una dualità, che è espressione della delicatezza di Mnemosine e del guaritore, unitamente a quella di forza del guerriero. Le mani di Zalaia sono letali e gentili al contempo, e così è Zalaia stesso, che è un guerriero forte e deciso, ma è anche sensibile, come dimostra nel suo profondo amore e attaccamento alla madre. Da qui vediamo come Cancer sia in un certo senso affascinato da questo ragazzo e desideroso di conoscerlo da una parte, ma anche tentato di fargli ripagare l'umiliazione subita dall'altra, mostrando quell'orgoglio indomito che si ritrova anche nel figlio. Leggendo di loro dall'esterno, si può vedere quanto i due si somiglino, più di quanto vogliano e riescano a vedere reciprocamente.
L'addestramento che Zalaia fa sotto Cancer potrebbe essere un terreno d'incontro molto utile per entrambi, un terreno che, se lasciassero cadere l'astio e i muri che hanno eretto, potrebbe davvero portarli ad allacciare un qualche tipo di rapporto, perché questo capitolo mostra e dimostra ancora una volta che questa possibilità c'è, perché al di là di tutto i due si somigliano e, quando non sono impegnati a inveirsi contro, riescono persino a comprendersi.
Devo ammettere che il discorso che fa Cancer al figlio, le giustificazioni (che poi tanto giustificazioni non sono nemmeno) che adduce per il comportamento che ha avuto, mi ha fatto provare un moto di pena per lui: certo, il suo passato è quello che è, e nessuno nega che non sia affatto una bella persona e tutto quello che vogliamo, ma è indubbio che abbia sofferto molto e che la perdita di Mnemosine sia stata una costrizione. Gli è stata manipolata la mente per fargli credere che lei non esistesse, quando invece si trattava di una menzogna, e ha dovuto vivere lontano da lei, pur cercandola, e senza neppure sapere di aver un figlio, un figlio che lui non definisce un errore, ma piuttosto una sorpresa, e credo che in queste parole sia racchiuso tanto, tutto. Perché Death Mask può dire quello che vuole, può anche avere l'impeto di prendere a schiaffi suo figlio per il suo comportamento e atteggiamento, ma il punto è che lo ha riconosciuto come tale, come suo figlio, e lo ha fatto senza neppure doverci pensare. E questo significa che lui lo vuole nella sua vita, che vuole davvero che un tipo di rapporto ci sia, vuole costruire qualcosa con lui. E io avevo quasi creduto che fossero sulla buona strada per un inizio, dato che Zalaia si era aperto con Death Mask sul suo passato e questo gli ha confessato a cuore aperto cosa ha significato per lui stare lontano da sua madre, e invece poi tutto l'idillio e le speranze si sono infranti alla fine, quando il ragazzo è tornato a stare sulle sue, Death Mask lo ha colpito e gli ha intimato di tornare ad allenarsi. Ed ecco che di nuovo è tornata quella distanza a separarli, quella distanza che sembra incolmabile, ma che in realtà si colmerebbe con grande facilità, se solo lo volessero. Ammetto che mi è dispiaciuto vedere che sono tornati al punto di partenza, ma dopotutto non ci si poteva aspettare altro: le ferite di Zalaia sono profonde e ci vuole del tempo perché lui riesca a mettere da parte i suoi rancori, almeno un po', e fare qualche passo avanti in direzione di Cancer. Non dico perdonarlo e guardare oltre come ha fatto Menmosine, ma almeno concedergli qualcosa che somigli anche vagamente a un rapporto.
Questo capitolo è stato davvero di un'intensità meravigliosa, profondo, coinvolgente e a tratti struggente. Mi ha tenuta incollata alla pagina e non mi sarebbe dispiaciuto leggere dell'altro: capitoli così introspettivi e di crescita e consapevolizzazione sono sempre i miei preferiti, e tu li maneggi sempre magistralmente.
Un abbraccio e alla prossima :)

Recensore Master
27/01/20, ore 09:26

Eccomi perlo scambio del giardino di EFP.
Direi che qui ci mostri un bel rapporto padre e figlio si vede che, entrambi, si sentono a disagio soprattutto Death Mask e sembra che davvero lui voglia sapere quando ha imparato a usare il cosmo e di averlo aldila dell'allenamento in se e per se. Ho apprezzato molto anche che ci hai dato uno stralcio della vita di Zalaia e di quanto sia stata dura e di quanto accusi sempre il padre di averli abbandonati.
Lo schiaffo finale è un qualcosa che ci stava benissimo sia perché, nonostante le crudelta che lui ha fatto,nessun padre farebbe morire il proprio figlio.
Ciaoo a presto.

Recensore Master
26/01/20, ore 10:32

Punto nel vivo...e Death alza le difese allo stesso modo in cui lo fa uno scorpione.
Zalaia non gli risparmia critiche, il dolore e il rancore sono percettibili nel suo tono di voce e nelle sue parole, che mi sono immaginata quasi lo avessi qui accanto a me.
Perché loro due mi piacciono, mi piace che Zalaia sia uno dei tuoi tanti punti di congiunzione tra serie classica e originale. Perché hai reso tutto talmente verosimile da risultare perfetto.
Death invece perfetto non lo è, ma io ho sempre creduto che nessun santo di Athena lo fosse. Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio, anche il più virtuoso. Forse solo Aiolos di Sagitter può fregiarsi del titolo di 'puro' probabilmente perché spirato troppo prematuramente.
Torniamo a noi. Deathmask e Zalaia si guardano, si scrutano e tentano di conoscersi e comprendersi, troppo poco è il tempo a loro disposizione. Troppo orgoglioso il giovane Dunedain e troppo testardo e dissacrante Cancer. Così simili pur essendo stati lontani e non essersi conosciuti affatto.
Per Zalaia usare il cosmo è una necessità di cui vorrebbe fare a meno, invece di un punto di forza diventa un handicap, e Death lo ha capito subito.
È qualcosa a cui bisogna porre rimedio in fretta, in battaglia il cosmo è indispensabile. Se Zalaia non lo accetta completamente per lui sarà impresa ardua avere ragione sui propri nemici.
Ho letto questo capitolo arrivando alla fine senza neanche accorgermene. Dialoghi bellissimi, taglienti e carichi di sentimenti celati con un velato rimpianto.
Ho adorato il battibecco padre e figlio, come adoro entrambi ogni volta che sono protagonisti della scena.
Io proseguo subito...perché attendere sarebbe un sacrilegio, e sappi che lo faccio con piacere e non certo per dovere di scambi o altro. Sei stata davvero bravissima. Ci risentiamo a breve.

Recensore Master
08/01/20, ore 17:12

Ciao Lehan!

Come ormai saprai perché l'ho scritto in circa duecento recensioni, amo follemente il personaggio di Zalaia e vederlo interagire, come fa, con Cancer è per me motivo di enorme soddisfazione. Il loro non- rapporto è complicato e trovo simbolico il fatto che Zalaia inizi a parlare di se stesso e della sua infanzia da emarginato proprio quando è l’aspetto umano a prevalere. Un’umanità che lui associa al cosmo e alla sua parte paterna e che lo blocca laddove potrebbe aiutarlo.
Cancer ha molti difetti, però ha abbastanza empatia in sé. Riconosce nel figlio alcune delle caratteristiche che gli sono proprie e anche se alla fine Zalaia gli dice comunque delle cose perfide riesumando un passato di cui il cavaliere d’oro ovviamente non è fiero ci sono delle basi affinché padre e figlio diano qualcosa l’uno all’altro. Il fatto che Mnemosine e Zalaia abbiano subìto angherie e isolamento da parte degli altri membri del branco rende la società di Sire Imuen e Sire Haldir conflittuale e realistica, nient’affatto idilliaca, e questo a mio parere è un altro elemento di merito.

L’atteggiamento di Zalaia verso il padre merita un approfondimento in questa recensione: mi piace che tu abbia sottolineato un concetto che si adatta molto bene al clima di una società guerriera. Zalaia non è triste per l’assenza del padre, perché Cancer è un guerriero e ha un preciso dovere. Il suo odio deriva da un forte istinto di protezione verso Mnemosine che è stata dimenticata. La spiegazione di Death Mask era doverosa e molto sincera – mi è piaciuta. Mi piacciono sempre tanto i capitoli in cui più che la trama fatta di eventi vanno avanti le crescite personali dei vari protagonisti perché è proprio grazie alle introspezioni che riusciamo a immedesimarci nelle vicende dei vari personaggi, anche se questi ultimi vivono avventure fantastiche, come in questo caso. Un capitolo davvero bellissimo, mia cara! Ti faccio tanti, tanti complimenti,
Un abbraccio e a presto,
Shilyss :)

Recensore Master
05/01/20, ore 18:39

Ciao!

Definisco questo capitolo in una parola, eccezionale: il confronto dialettico tra i due avviene su di un piano di sostanziale parità, contrariamente a quello fisico dove abbiamo visto il figlio surclassare il padre. I due non si risparmiano nulla di nulla ma almeno non si prendono a sberle e viene a me da aggiungere, forse perchè entrambi vogliono charimenti che vanno al di la dei cazzotti. Sappiamo tutti che gran pezzo di m... che DM sia stato in passato, ma trovare quella citazione di quanto affermato dallo stesso custode della quarta casa poco prima dello scontro con Shiryu, beh mi ha fatto saltare dalla sedia. Sembrava sincero e in effetti lo era quando ha detto cosa avrebbe fatto per ritrovare suo figlio e la sua compagna ma lo era anche parimenti quando faceva quella tragica affermazione; figura molto tragica quella di DM in questa tua opera. Vuole provare a dirci che non era quel malvagio assoluto che si vedeva nella serie classica ma ovviamente non viene creduto, troppo male ha fatto: in parte anche se in senso lato, mi ricorda persino Darth Vader.
Brava, bello stile, bello tutto. Sei diventata decisamente padrona della matera, complimenti.
A presto
Will D.

Recensore Veterano
02/07/19, ore 15:26

Ora tocca a me recensire! Io amo Zalaia! Sul serio, è uno dei pg originali più belli in cui io mi sia mai imbattuta qui nel fandom, ed il fatto che sia figlio di Deathmask è un valore aggiunto. Sei riuscita a rendere bene la sofferenza del suo essere un mezzosangue, il suo dover faticare il doppio degli altri per raggiungere gli stessi risultati, la sua frustrazione per essere guardato con disprezzo, la sua rabbia per essere figlio di un assassino a sangue freddo e dotato dello stesso cosmo di suo padre. Anche i sentimenti di Cancer sono tratteggiati piuttosto bene: è chiara l'ambivalenza di quello che prova, diviso tra il desiderio di avvicinarsi a suo figlio e l'incapacità di farlo. Deathmask non è una persona empatica, non sa come arrivare l cuore di Zalaia, ma scommetto che non vorrebbe altro. Per le battaglie c'è tempo, questo quadretto assolutamente non idilliaco è irresistibile!
A presto!