Recensioni per
Quei giorni di marzo
di swimmila

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/03/20, ore 00:05

Due capitoli semplicemente meravigliosi. Sei riuscita con una prosa unica e rara a rappresentare quelli che dentro di me, ho sempre pensato fossero i tormenti taciuti di Oscar nelle settimane successive all' episodio dello "strappo".
Fersen, ormai, non esisteva più, si era dissolto nel confronto con quell'altro sentimento, così devastante e straziante da totalizzare ogni pensiero o fremito dell' animo. Amore, questo era il sentimento che provava per Andrè, era amore e viene difficile pensare che non le appartenesse da sempre. Magari incompreso, forse rinnegato oppure semplicemente costodito. Non poteva non essere da sempre in lei, questo sentimento così dirmpente che aveva cancellato ogni altra cosa.

Recensore Veterano
28/06/19, ore 11:48

Il tuo modo di scrivere è veramente eccezionale. Da tempo non leggevo qualcosa scritto così bene. Metafore appropriate, ricchezza lessicale, immagini poetiche...mi hai lasciata davvero senza parole.
E poi la tua interpretazione dei sentimenti di Oscar: la consapevolezza dei sentimenti di Andrè già prima dell'episodio della camicia e l'aver "cancellato" Fersen già prima del loro ultimo incontro...
Davvero una bellissima fanfiction

Recensore Master
28/06/19, ore 11:27

Scrittura potente la tua, che inevitabilmente colpisce e tiene incollato il lettore fino alla fine. Non è mai semplice descrivere i moti dell'anima ma sei riuscita a trasmettere tutta la profondità di Oscar. L'azione è nota a tutti , poche parole asciutte per descrivere il movimento ma sembra di essere lì con lei in quell'istante . Sei veramente molto brava, sarà un piacere leggere qualcosa altro di tuo.

Recensore Veterano
26/06/19, ore 18:20

Quante bugie è possibile dire. E qui ritrovo di nuovo le similitudini del mio racconto in cui la nonna ricorda ad André, anche se ormai adulto, in quella sua voce calma, che non si dicono le bugie. E se André mente alla nonna dicendole che non aveva fatto niente a Oscar, qui vediamo Oscar che mente a se stessa e lo sa benissimo. E in questi momenti che vedo le due storie complementari. 😊❤

In quei giorni di marzo, la vita di Oscar è stata stravolta. Altro che convenzioni sociali. Ha capito che l'addio a Fersen su cui ha fantasticato per anni non le pesava tanto. Come se Fersen non fosse mai esistito nell sua vita, o mai entrato nel cuore. Invece ciò che la uccideva dentro era la distanza tra André. E lo ha trovato davanti a sé il nuovo comandante. Ha cercato di sorprendere i soldati ed è rimasta lei folgorata per quel viso inaspettatato, quello sguardo che conosceva e che le poteva leggere dentro.

La parte stupenda che mi colpisce al cuore di ciò che scrivi è questa:
non sapeva come dire ho bisogno di te; non so stare senza te; mi hai rapito l’anima; sei nei miei giorni, nel mio quotidiano; sei maledettamente mio in un modo che dovrai spiegarmi; dove credi di andare senza di me, ed io dove penso di andare senza di te.

Rendi Oscar meno cieca di quanto la pensassi. Ho sempre pensato all'ironia delle cose. André cieco per davvero sapeva cosa voleva. Oscar, vedente, non sapeva guardare con il cuore. E in quello che hai scritto finalmente può vedere la realtà.

Chiudi con una parte triste, o almeno per la mia interpretazione. Ho visto l'abbandono di André che poi è tornato nella vita di Oscar prepotentemente. E poi? Il richiamo di un altro dolore sembra l'attesa di un altro addio amaro. Nel frattempo, Oscar dovrebbe godersi la dolcezza della presenza di André nella sua vita.

Recensore Master
26/06/19, ore 14:34

Cara Swimmila,
Mi sono presa un po' di tempo per recensire, nella vana speranza di trovare le parole giuste...
Non le ho trovate e perciò mi tocca usare quelle solite. Questo è senza dubbio un eccellente scritto.
Nel leggerlo mi è davvero parso di essere su quell' arenile normanno. Ho sentito il calore di quel sole
sulla mia pelle, le raffiche di quel vento tra i miei capelli, gli urli dei gabbiani, alti nel cielo... Tutto
decisamente bello! Non mi riesce però di arrivare ad accettare in pieno i sentimenti di questa Oscar,
purtroppo. Non mi riesce perchè sono troppo innamorata di ciò che mostra l' anime. In quei foto-
grammi Oscar non è una creatura spezzata e immane, sperduta ai limiti di qualsiasi mondo possibile.
Per colmo dell' assurdo, ella è proprio tutto il contrario, cioè una donna che finalmente sa chi è e che
cosa vorrebbe. Una donna che, prendendo atto di tutti i guai della sua vita, e non solo dei propri, si
rende conto del fatto che, purtroppo, ella non può far molto per cambiare o risolvere tanto disordine.
Una Oscar che mi è sommamente cara, così sincera e vitale. Questo è un tuo scritto, magnifico, che
non entra in competizione con l' anime, ovviamente, riuscito perfino nelle righe in cui racconta di
questa "altra" Oscar. Io non posso che attribuirgli una recensione positiva, ma nel farlo non posso
evitarmi di provare un po' di malinconia. Avrei anche potuto non recensire, ma sarebbe stato ingiusto
nei confronti dei meriti di un testo così buono.
Con affetto L MMXV

Recensore Veterano
25/06/19, ore 14:59

Carissima... che bello leggere questo punto di vista, l'altra faccia della moneta. E poi la cosa mi incuriosice perché anche se ho pubblicato L'aria da poco, è possibile che questo tuo scritto lo preceda. E mi fa piacere sapere di condividere questi momenti.

Oscar è distrutta. Ha abbandonato la persona che non le aveva mai chiesto niente, ma che desiderava semplicemente starle accanto. È struggente questo momento. La sua riflessione davanti al tramonto risucchiato dal mare in compagnia di un animale che non ha speranze. Mi sono piaciute le descrizioni del cane e del tramonto. Sono parole attente ai dettagli che, una sull'altra, formano un insieme complesso. Immagini ricche di colore e dolore.

Fersen non c'è. La mente di Oscar è piena di quello che è successo con André di quell'addio che gli ha regalato da codarda. Lo ha fatto per proteggersi? Perché aveva capito che lo amava ma si ostinava a dirsi che non era amore. Bugiarda. No. L'amore non ti toglie il fiato, non ti stordisce i sensi, non ti fa ubriacare... o forse... forse... è proprio quello che provi quando non puoi fare a meno di una persona nella tua vita e definire la sua presenza come un'abitudine è solo un tentativo di fuga o solo un modo per non vedere la realtà, per convincersi il contrario. O forse è solo paura.

Recensore Veterano
25/06/19, ore 12:16

Mia cara e dolce Swimmila,
lo struggimento della mia piccola, i suoi dubbi, le sue riflessioni ….. quanto rammarico che prova il cuore di questo povero padre!
Ah …. povera la mia piccola, dolce, tenera figliola (non metto indifesa solo perché ha avuto la meglio sul suo reggimento…..)
A presto, mia cara.
Gen. Augustin Reynier François comte De Jarjayes

Recensore Master
25/06/19, ore 12:04

Altro passo di notevole spessore,dove passiamo dall’atmosfera marina della ventosa Normandia a quelle di una caserma colma di uomini problematici e dall’animo sempre in subbuglio che proprio Oscar si ritrova a andare a comandare. Mentre quegli uomini si sono arruolati per cercare una vita migliore lei di contro è lì per dare dimostrazione di una forza di volontà che cerca in tutti i modi di ritrovare dentro se stessa anche se è ben consapevole di essere sola, pronta a continuare a mentire a se stessa pur di non sentire il suo vero io quello che riemerge dalle acque tumultuose dove era naufragato non appena fra i soldati rivede il volto amico di Andrè e il cuore ha un moto di pace finalmente dopo tanto tormentarsi, ma per vigliaccheria nell’ammettere che la sua sola presenza le dona conforto, poiché ha bisogno di lui come dell’aria per respirare, perché senza di lui non sa più dove è giusto andare, in quanto capisce che solo lui ha rapito i suoi momenti felici che sono nel loro convivere e condividere quotidiano lo lascia nuovamente allontanare da sé. Quanto tempo sprecato nel cercare di rincorrere una felicità che si aveva a portata di mano e che senza pietà la si era sempre voluta ignorare per non apparire debole. Nella sua solitudine deve però cercare di essere onesta se non con gli altri almeno con se stessa: Andrè è colui che la completa e rimane la parte migliore di sé. Il rimando al mare che cambia a seconda degli stati d’animo il suo fluire fa comprendere che la calma appena ritrovata è solo pura apparenza, in quanto quegli animi agitati e confusi che si crogiolano in inutili pene stanno solo attendendo che un nuovo dolore li colga. Non so se ho compreso bene il tuo scritto ma queste sono state le sensazioni profonde che ha lasciato in me. Spero di ritrovarti presto e ti rinnovo i complimenti per la tua arte nello scandagliare l’animo umano. Un caro saluto.

Recensore Master
25/06/19, ore 11:58

Gentile Autrice, è la prima volta che cerco di commentare un tuo scritto pur avendo letto tutto ciò che hai proposto, ma per me è sempre molto difficoltoso lasciare una recensione poiché i tuoi lavori vanno letti in prima battuta e poi riletti per comprenderne in pieno il significato profondo che talvolta è nascosto dalle parole ricercate che utilizzi e che ti contraddistinguono. In questo primo passo possiamo osservare come Oscar si identifichi con il mare di Normandia, o meglio con le sue profondità, dove le sembra di vivere, non riuscendo più a trarre un respiro lungo e pieno. Osserva il mare e il suo movimento che pare ricordarle nel suo moto ondoso a riva che le cose lasciate in qualche modo ritornano, così come i suoi pensieri verso Andrè e alla vigliaccheria da lei ostentata per cercare di far comprendere che il suo non aver più bisogno di lui fosse solo perché voleva che lui potesse avere una vita vera e felice che invece stando vicino a lei avrebbe solo consumato il tempo appresso ad un sogno che non si sarebbe mai potuto concretizzare. Vuole far credere alla parte più intima di se stessa che l’averlo vicino fosse solo abitudine e non un sentimento vivo e radicato in lei che per sua formazione mentale non può e non vuole ammettere. Qualsiasi moto dolce del suo cuore le si ritorce contro persino quando cerca di avvicinare il cane che macilento sta camminando sulla spiaggia, con gli occhi e il corpo scavati, lui dalla fame, mentre lei ha qualcosa che la scava dentro di cui conosce l’origine ma per orgoglio non vuole ammettere. Bellissime e potenti le descrizioni della natura nei suoi colori a volte violenti come colme di dolore sono le sensazioni di una Oscar senza la speranza di poter consolare il suo animo in tumulto. Notevole prova di scrittura, complimenti e a presto.

Recensore Master
25/06/19, ore 06:38

Ciao,
Ben tornata Ilaria!
Hai descritto gli stati d'animo di entrambi i protagonisti riportando la puntata di " una nuova vita."
Passaggio molto sofferto quello di entrambi: da una parte abbiamo Oscar confusa, che soffre per un un'amore non corrisposto. E dall' altra c'è Andrè che decide di arruolarsi per non lasciare la donna che ama più di sé stesso, in balia di sé e dei uomini rozzi e maleducati. Uomini ben lontani dai soldati della guarda reale.
Bel capitolo!
Come sempre bravissima e ti auguro un buon inizio di giornata.

Terry

Recensore Master
24/06/19, ore 23:45

Ciao carissima, Bello, poetico, dolce e amaro. Lo so che è un ossimoro, ma é così che lo percepisco. Oscar combattuta, incasinata, che neppure lei si capisce! Bello. In una sola parola. A presto!

Recensore Master
24/06/19, ore 18:31

Molto bella e poetica questa tua piccola storia che indaga i giorni peggiori della vita di Oscar.

Recensore Master
24/06/19, ore 16:44

Cara Ilaria, purtroppo Efp si è " mangiata" la mia recensione!
Cercherò di fare del mio meglio per ricordare i punti salienti che avevo analizzato precedentemente sebbene con una nota di forte rammarico e avvilimento dal momento che non sarà mai più la stessa cosa.....😟
Parto dal titolo : " Avrebbe potuto".Eh sì, la nostra Oscar avrebbe potuto essere diversa, cambiare alcune cose nella sua vita (mentre il destino, come sappiamo non lo possiamo scegliere noi) e soprattutto soffrire e far soffrire di meno chi aveva accanto.
Bellissimo questo cambio di sequenze temporali, sei passata in un soffio dalla Normandia alla caserma, dalla solitudine alla consapevolezza. Tutto questo con la tua incomparabile perizia e portentosa attitudine letteraria .
Non sono d' accordo o forse non ho compreso bene un passaggio " Le lacrime, pronte da mesi a recitare una parte ormai superata. Un addio a cucire i lembi di una ferita già guarita ". Perché? Non sarà piuttosto l' ennesima menzogna che Oscar racconta a se stessa a farla da padrona in questo capoverso?
Lei mentendo, secondo me disse al conte " Ho già cancellato certi sentimenti dal mio cuore, questo è un addio ".
Soffre in realtà come una bestia accoltellata. Proprio dopo quest' addio Oscar lascerà Versailles e ci sarà lo strappo con André.
Mi piacerebbe cogliere la giusta interpretazione di questo passaggio.
Applausi a scena aperta sull' incontro/scontro con André. È lampante che Oscar non vedesse l' ora di rivederlo e che le sue tattiche di allontanamento ormai non convincano più nessuno.
Quel " fa come ti pare " detto con bonaria accondiscendenza vale più di mille parole. E André lo sa benissimo.
Quella secondo me era l' occasione migliore in cui Oscar " avrebbe potuto " liberarsi di André in via definitiva.
André era il suo sottoposto, non era soltanto e non più il servitore della sua famiglia, in qualche modo la decisione di licenziarlo non era riservata a lei.
Qui invece Oscar era liberissima di cacciarlo dall' esercito eppure non lo fece e André questo lo sapeva, in fondo. Come sempre sapeva mille altre cose che la riguardavano
Infine ho apprezzato moltissimo la tua chiusa sul mare. Il suo ondeggiare inesorabile ora lento, quieto e placido, ora burrascoso, agitato e in tempesta, azzeccata la similitudine con Oscar, personaggio così affascinante e sfaccettato che tu (e altre bravissime autrici)riesci a delineare con cura e missing moment altresì sublimi ed emozionanti. Grazie mille a presto!
(Recensione modificata il 24/06/2019 - 05:19 pm)
(Recensione modificata il 24/06/2019 - 05:20 pm)

Recensore Master
24/06/19, ore 15:24

Cara Ilaria, ho letto con immenso piacere questo tuo nuovo scritto, che racconto non è, fiction nemmeno, sembra più un' opera letteraria, un saggio che come tale non và recensito, và interpretato. Non si può dire mi piace e basta c'è bisogno di una parafrasi che certamente sarà, da parte mia la benché minima decodifica di tanta tua profonda e introspettiva analisi . Protagonisti di questo primo capitolo, il sole , il cane e i pensieri tormentati di Oscar , sullo sfondo del mare di Normandia in un lontano giorno di marzo che stava volgendo al tramonto. Io ravviso Oscar e il cane randagio molto simili nella loro sofferenza, e nella loro riservata dignità. Alla fine nell' anime Oscar cerca un contatto con l' animale ma viene respinta. È un particolare che mi ha lasciato sempre perplessa. Andre ' ama Oscar ma lei non lo vuole , tu dici giustamente " non era amore solo l' abitudine di averlo accanto". Questa lontananza secondo le menzogne di Oscar gli farà bene, potrà aprirgli le porte verso una nuova vita, ognuno per sé, così dovrebbe essere. Ma è proprio vero? E allora perché gli volta le spalle pronunciando quelle parole cattive?Lo capisce da sola che è stata vigliacca, che è stata ingiusta. Nessuno, nemmeno un cane sofferente e macilento può lenire la sua solitudine. Anche il sole che dapprima sembrava partecipe sostenitore delle sue angosce ora le appare soltanto come un' ennesimo inganno, una burla. Forse è proprio Oscar la più grande nemica di se stessa. Ciao Ilaria e scusa, forse ho sbagliato (quasi) tutto ma a me è sembrata così. Complimenti....scontati! Sei sempre eccezionale