Recensioni per
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Okay, già il titolo di questa storia è qualcisa di molto promettente.
Mi piace come inizia: storia di un ragazzo che finora appare molto adatto alla vita in convento, che in mezzo a un paesucolo malconcio riesce a cogliere gli aspetti più belli della vita di monastero, ovvero quelli relativi all'arte e alla filosofia. Certo, anche il suo poco amorevole sodalizio col greco fa abbastanza ridere!
Così come è divertente la parte di Teofano, una ragazza volitova e spiritosa, che ha abbastanza voglia di trollare il prete da spedire tre truffatori nelle stanze della basilissa.
Un inizio davvero brillante e divertente, complimenti!

Caro il mio yonoi, tu non mi deludi mai.
Sai sempre come cogliere il mio cuoricino, volta dopo volta non faccio che emozionarmi; finirò che ti chiederò in sposo. Ok, finito lo sproloquio, alle cose importanti.
Io davvero non so come fai a farmi innamorare così, ma ho trovato un'altra storia che mi garba.
Sarà che tutto ciò che si chiama Storia mi chiama, che Ravenna è una città della mia anima, che i tuoi personaggi sono sempre così umani da rendermi felice di aver trovato qualcuno dalle tue abilità; ma ecco che ora ti scrivo una recensione, in questo caso piuttosto breve, smaniando di andare avanti.
Ora, sulla trama non dico perché ormai sai che attendo almeno il secondo capitolo per parlare a riguardo; ma è innegabile che la storia trasudi del colore dei mosaici, delle imprese miniate dei monaci, del respiro bizantino dell'oro, dello spirito giullaresco di chi vive allegramente gabbando e ingannando, ma senza far chissà che male agli altri. Tra le altre cose, mi sono piegata in due davanti al nome di Liutprando usato per un dolce ciuco, pace all'originario portatore; mi sono innamorata dei riferimenti e dei termini precisi che usi, come il termine basilissa per Zoe. Non nego che poi mi intrigano parecchio Decimo e la cara Teofano, con le loro personali storie e vicende... Specie quest'ultima, che ha un'anima da portatrice di caos e con l'espressione "Le corna di Belzebù" mi ha fatto alzare le mani in segno di resa.
Volo subito al prossimo capitolo.

Manto

Ehi yonoi! Oggi ti sto impallando l'account di EFP :D
Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di storico... molto storico di tuo. Ovviamente te la cavi benissimo anche qui. Sei stato capace di creare perfettamente le ambientazioni nelle quali si sono mosse i tuoi personaggi. Il dolce Anselmo, che giustamente comincia a detestare il suo maestro e lo stesso San Benedetto... Ma il lavoro gratifica sempre e Teodoro, da buon luminare, ha notato le sue doti...
Poi passiamo a questa principessa fuori dai canoni. Una donna sicura che riesce a tener testa non solo a degli uomini, ma a un asino! E si sa come siano testardi questi ultimi. Tra i due ho preferito il carattere dirompente di lei (non me ne volere, ma la solidarietà femminile raramente mi abbandona, soprattutto se si parla di periodi storici in ci le donne erano trattate alla pari di muli! A tal proposito...).
Passerò nei prossimi giorni a leggere il seguito, sono proprio curiosa di sapere cosa ne sarebbe stato se i due Imperi si sarebbe riuniti... :)
Complimenti,
Nina ^^

Ciao yonoi!
Eoni fa dissi che avrei dato un'occhiata alle tue storie, e infatti così ho fatto. Finalmente, libera dal giogo degli esami, posso iniziare a leggere quelle che più m'intrigano.
Ho iniziato da questa perché è la più recente e perché ha partecipato a un contest che ho adorato, seppur ho dovuto ritirarmi (oltre, ovviamente, al fatto che mi ha attirata).
Ti faccio i complimenti per lo stile, che ben si adatta alla storia e al periodo storico in cui si svolgono le vicende. Avendo divorato libri classici su libri classici, non posso che apprezzare questo modo aulico di esprimersi. Mi hai ricordato un po' Umberto Eco ne Il nome della rosa, e non posso che farti tanti complimenti.
I miei più sentiti complimenti anche per i personaggi, descritti in maniera minuziosa e dettagliata: la prima persona aiuta senz'ombra di dubbio a immedesimarsi in loro, nei loro vissuti e nei loro pensieri. Decimo è quello che mi è piaciuto di più, senz'ombra di dubbio, anche se credo che il mio preferito in assoluto sia Teodoro, con la sua irascibilità ma incommensurabile saggezza.
Anche Teofano mi ha incuriosita, ha un carattere davvero molto particolare per essere una principessa e ho adorato la sua presa di posizione finale, in cui prende il ciuco e conduce il carro dalla basilissa.
La tua è senz'altro una storia avvincente, dai tratti scanzonati in alcuni punti, che s'incastrano bene col resto e donano alla storia un delizioso tocco di leggerezza. Le descrizioni sono minuziose, e catapultano in questo mondo vivace e vivido che hai costruito.
Sono davvero curiosa di vedere come procederanno gli eventi.
Alla prossima :)
(Recensione modificata il 21/08/2019 - 05:02 pm)

QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40,5/50
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco, di yonoi.

Grammatica e Stile: 9,5/10
Capitolo 1:
“Civitas De” – “Civitas Dei”
“dedicarmi interamente nel mio lavoro” – “dedicarmi interamente al mio lavoro”
Capitolo 2: Nessun errore.
Capitolo 3:
“Carantania” – “Carinzia” – I due toponimi indicano lo stesso luogo, ma nel tempo in cui è ambientata la sua vicenda era già in uso la forma più recente del nome del ducato.
“fradice” – “fradicie” è la forma più corretta in quanto l’ultima sillaba è preceduta da una vocale, ma va bene anche così.
Il resto è tutto perfetto!

Parlando invece dello stile, che dire, se non ottimo! Sicuramente il suo punto di forza è da ritrovarsi nel lessico, utilizzato perfettamente durante l’intera durata della storia: fin dalla prima parte del racconto dei due monaci ci sono molti termini specifici relativi alla conciatura delle pelli e alla conseguente creazione delle pergamene, mentre proseguendo nella lettura della storia l’attenzione si sposta su tutti i particolari del lavoro amanuense di scrittura e decorazione dell’Evangelario, che oltre ad essere meticoloso è anche stato descritto perfettamente in ogni sua fase. Davvero complimenti, il tuo lavoro di ricerca non può che essere stato estremamente approfondito! Allo stesso modo, il lessico si adatta perfettamente anche ai personaggi, trasparendo perfettamente nei dialoghi e nei pensieri di ognuno di loro: ciò denota le differenti condizioni sociali dei diversi soggetti da te raffigurati, che senza dubbio rendono la storia molto interessante da questo punto di vista (anche se… approfondisco il discorso nel parametro della trama).
Passando invece alle sequenze più narrative, non le ho trovate pesanti, fortunatamente, anche se talvolta sono state un po’ troppo lunghe a mio parere; non ti sei perso in dettagli inutili, questo no, ma ho trovato questa storia meno fluida nella lettura rispetto alle altre tue che ho letto: ovviamente va benissimo così, dato che devo valutarla singolarmente e non fare confronti con le altre, ma il mio consiglio (trascorsi i 15 giorni previsti dal regolamento) è quello di rivedere l’impaginazione, andando a capo un po’ più spesso e lasciando ogni tanto anche una riga bianca per far riprendere il segno e il fiato al lettore! Le descrizioni (sia degli ambienti, sia delle azioni specifiche compiute dai personaggi) mi sono parse un pochino dispersive come numero di particolari aggiunti, ma anche condensate in uno spazio che sembrava quasi ridotto per poter dire tutto ciò che sembravi voler aggiungere: tuttavia il racconto è stato, come detto, piuttosto scorrevole nella lettura, anche se molto lungo. Molto coinvolgenti invece le scene d’azione con protagonista la giovane Teofano, a cui hai dato molto attenzione e che sono state capaci di tenere sulle spine il lettore grazie anche al misterioso “potere” della non tanto santa reliquia!
In conclusione, quindi, complimenti. Lo stile con cui le tue storie sono narrate è sempre adatto al contesto in cui decidi di ambientarle, e questo non può che essere un punto a tuo favore; limando alcuni piccoli dettagli sarebbe tutto perfetto!

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 10/15
Seppur la trama sia stata sviluppata ampiamente, probabilmente questo è il parametro che meno mi ha convinto all’interno della valutazione, sia per quanto riguarda la trama in sé, in particolar modo i finali da te scelti, e soprattutto per l’utilizzo del pacchetto. Partirei proprio da questo: nel pacchetto da te scelto era richiesto di raccontare gli scontri con il mondo islamico, in particolar modo tu hai scelto come “occasione di scontro” una Reconquista anticipata contro i Mori d’Andalusia, ma la tua storia è ambientata, tranne che per pochissimi paragrafi tra Spagna e Ungheria, solo in Italia! Pertanto, la richiesta non è stata soddisfatta: sì, le vicende si svolgono durante questa campagna e nei paesini italiani si possono vedere le sue conseguenze, come il reclutamento dei contadini e dei tre ambulanti, ma il “raccontare gli scontri con il mondo islamico” che era previsto dalla traccia non si è proprio visto all’interno della tua storia, che parla d’altro! Anche l’ucronia non è stata ben sviluppata, a mio parere, perché cambiando un paio di nomi le vicende da te descritte potrebbero ambientarsi semplicemente nell’Italia “reale” di quel periodo senza che la riunificazione dell’Impero fosse rilevante.
Per la trama vera e propria hai scelto una struttura a episodi tipica della tradizione cinematografica italiana, con tre storie che si sfiorano ma senza mai intrecciarsi: il libro è per Teofano ma i monaci non arriveranno mi a portarglielo, i lestofanti con il ciuco le portano la falsa reliquia e poi provano a derubare Anselmo e Teodoro, finendo tuttavia a combattere in Andalusia nonostante l’immeritato aiuto da parte del monaco greco… insomma, se da un punto di vista televisivo questa tecnica permette di avere una visione più ampia del contesto in cui si ambienta la vicenda e al contempo di allungare la durata della proiezione senza allungare inutilmente le diverse sottotrame, in un testo scritto e soprattutto molto ricco di dettagli e introspezione come il tuo la cosa mi è risultata incredibilmente pesante, sebbene il periodo fosse di mio interesse. Hai dipinto in questo scritto i diversi strati della società dell’epoca, e questo sicuramente mi fa piacere perché denota ricerca e voglia di coinvolgere il lettore anche nella quotidianità e non solo nelle grandi imprese, dando quindi un quadro completo della situazione in cui la tua storia va ad essere ambientata, ma come ho già detto mi è sembrata una scelta poco adatta al contest, considerando che la traccia del pacchetto non è stata proprio sviluppata.
A questo punto vorrei parlare dei tre finali, dei quali, detto sinceramente, solo quello di Teofano mi sembra adeguato alla vicenda narrata: gli altri due, ricollegandomi ancora al discorso precedente, non sono affatto letterari, ma sembrano parti di una sceneggiatura cinematografica, con i diversi personaggi che si allontanano dalla telecamera col tramonto sullo sfondo… una scelta visivamente d’effetto, ma che lascia al lettore l’idea che “ma se non si incontrano mai allora tanto valeva eliminare completamente la vicenda dei due monaci e alleggerire il tutto!” Ovviamente non dovrebbe essere così, essendo essa la parte più interessante come ricostruzione storica, ma l’aspettativa data dal pacchetto e l’eccessiva lunghezza del tutto fanno sorgere spontaneamente pensieri del genere.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
La tua è una storia corale, in cui i protagonisti sono molti e ognuno di loro è presentato con lo stesso approfondimento e quantità di spazio. Come detto precedentemente, essi agiscono in tre differenti filoni della trama.
La principessa Teofano, figlia dell’imperatore, è un personaggio che mi è piaciuto molto: sebbene non spicchi per originalità come concept, mi è piaciuto molto il suo ispirarsi come modello di donna non a una guerriera dell’epica, ma a Santa Marina, autrice di un altro tipo di forza molto più profonda. Sicuramente in lei si rivede l’ambizione tipica della madre Zoe (che anche qui pare confermare la sua fama di avvelenatrice… avrà contribuito anche lei a rendere letale la tela della reliquia?), ma anche una maturazione che diviene evidente con il proseguire della vicenda, fino all’età adulta in cui, consapevole di aver già vissuto “l’avventura” che tanto aveva desiderato da giovane e di dover passare una solitaria vita da vedova, decide di ritirarsi in convento a custodire il segreto della reliquia. In lei è possibile vedere sia un accenno di mentalità occidentale, sia una part più greca – orientale, e questa cosa mi è molto piaciuta.
Anche il giovane monaco Anselmo e il suo “maestro” Teodoro mi sono parsi interessanti, molto sfaccettati, in particolare per quanto riguarda la vicenda personale del giovane che, un tempo, fu Decimo: le sue indecisioni sono quelle di una persona normale, ben inserite ma mai banali, e questo ha contribuito decisamente al realismo della sua vicenda; il suo compagno, invece, dietro all’aspetto severo nasconde un animo misericordioso: e lo sanno bene i tre lestofanti… anche loro sempre coerenti a sé stessi, pronti a truffare e ingannare il prossimo e ad inventare diversi espedienti per tirare avanti. Chiamare il loro mulo con un nome altisonante è stata una grande idea, un ossimoro molto d’impatto fin da subito!
I personaggi secondari, poi… ognuno di loro, nella sua breve apparizione, è stato unico e molto ben centrato: in particolare Berta… che brutta fine che ha fatto! Anche se, va detto, le qualità per vivere in un mondo così non le aveva, e l’hai evidenziato molto bene. Grandissimi complimenti!

Titolo: 2/5
Il titolo di questa storia non mi è piaciuto per niente: nonostante richiami la struttura “a episodi” della vicenda, e praticamente di conseguenza un contesto tipicamente italiano, l’ho trovato eccessivamente lungo e dispersivo, in quanto alla fine “viaggiatori” lo sono tutti quanti i protagonisti. Tra l’altro, poi, mi ha subito dato l’impressione di poter essere sostituibile con “Storia stereotipata sul medioevo” senza che l’impatto sul lettore ne fosse modificato… sapevo che, essendo tu l’autore, non avrei trovato nulla del genere, ma come lettore casuale non posso negare che l’unica impressione sia stata questa. Non apprezzo per nulla i titoli “a elenco”, mi sembra quasi che siano indicatori solamente di una mancanza di altre idee. Mi dispiace molto, ma in quanto giudice ci tengo ad essere obiettivo e sincero su ogni parametro.

Gradimento personale: 9/10
In conclusione, nonostante non fosse attinente alla traccia proposta, la storia mi è piaciuta. Ho già espresso negli appositi parametri i punti a favore e a sfavore del mio gradimento della storia: da una parte lo stile e la ricostruzione storica, dall’altra una trama a episodi che non è riuscita a coinvolgermi del tutto. L’unica cosa che devo ancora segnalarti riguarda le parti “divertenti” sui tre lestofanti… mi dispiace, ma non mi hanno proprio fatto ridere, anzi mi hanno quasi annoiato. Purtroppo non è colpa tua, ma del mio senso dell’umorismo ridotto e molto particolare… in ogni caso, complimenti come sempre per la ricerca e la realizzazione!

Ciao :-)

Finalmente riesco a lasciarti una recensione! Della serie meglio tardi che mai...
Questo primo capitolo mi ha colpito e incuriosito parecchio sia per la descrizione minuziosa degli ambienti (l'uso dei termini specifici latini per quanto riguarda gli acconciatori di pelle e soprattutto per lo scriptorium). Adoro il protagonista e condivido il suo desiderio di lavorare nello scriptorium. Chissà se Teodoro è così severo solo per mettere alla prova il giovane novizio o proprio di carattere.
Teofano è un bel peperino, insomma non molte principesse si comporterebbero in quel modo e farebbero entrare un asino e il suo padrone nel proprio palazzo!
Il titolo è bello e intrigante, quasi fiabesco.
Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli e scoprire come si intrecceranno le vite dei personaggi qui introdotti ;-)

In bocca a lupo per il contest ;-)

A presto,
Carme93

Un unico impero... Che magnifica Storia sarebbe stata!!! Temo però non con Ravenna capitale, data la
sacralità intrinseca a Costantinopoli/Bisanzio. Ma quanto son contenta di essere capitata qui oggi e di
essermi imbattuta in questo tuo racconto!!!!! C'è dentro tutto quello che piace a me! Un bel carosello
di: storia vera, verosimile e leggendaria, di avventure e disavventure, di storie di viaggio e stanzialità.
Soprattutto di un preciso periodo storico, che tanto mi è caro, cioè di Medioevo.
Il tutto tenuto insieme da un' ottima qualità di scrittura e da una non comune capacità narrativa.
Avrei solo un piccolo appunto da fare a questo primo capitolo: l' entrata di Teofano è un po' troppo
repentina. Avrebbe dovuto raccontarci pure lei qualcosa di più di se stessa. Di Decimo abbiamo appre-
so parecchio, mentre di lei ci hai detto veramente poco. La sua "voce" ha scarso spessore nel racconto.
Non è facile, del resto, inserire due voci narranti nello stesso racconto.
Un caro saluto

Ave Yonoi, finalmente passo, dopo svariate letture, la tua storia si snoda a ritmo lento e godibilissimo, mi ricorda “Il nome della Rosa” e i libri di Marcello Simoni, la triade sull’Abbazia dei cento peccati, etc.. Non per tediare, ma i libri, a mio parere, come le storie si parlano tra loro, eccetera. .
Scritta in modo coeso e preciso, ci porti nelle torride giornate del novizio Anselmo (già Decimo, prima di diventare oblato, perché debole e fragile, come Sugero, l’Abbè di Saint Denis).. Egli malaticcio e fragile, che non si teme sopravviva, riesce nell’impresa e step by step resiste, fino a giungere nel magico mondo degli amanuensi. Magica la descrizione dei colori, la preparazione di velli e pergamene è prettamente fisica..
E la stasi della seconda parte, la giovane principessa figlia dell’oriente e dell’occidente si mette in viaggio, con il suo vissuto di storie e passato, nette cesure ma l’asino ci fa fermare..
Anyway, lo scenario è delineato, perfette le cesure .. la vita scorre monotona, ma ecco che un incarico porta fuori dalle mura del convento .. Forse nel prossimo capitolo le due narrazioni si raccorderanno, comunque i vari registri di stile sono un capolavoro.. In punta di riso, sullo stile di Boccaccio, Buffalmacco et Calandrino e varie altre..

Enigmatica e affascinante, la tua storia è davvero accurata .. In bocca al lupo per il contest.
A la prochaine JQ
(Recensione modificata il 07/07/2019 - 09:51 pm)

"In verità, tendevo a confondere il paradiso con l’ozio"
“Che dici mai, furfante?” lo interruppe un pretino minuscolo, che sgomitava per farsi avanti e non finire fagocitato dalla folla. “La notte del Venerdì Santo, il Cristo era già nel sepolcro.”
“Hai un bel coraggio, straniero. Sicché un dono simile verrebbe dalle mani di tre pezzenti più un ciuco.”
Ahahahaahha!! 😂😂
Ok.... comincio la mia recensione con le parti che mi hanno fatto ridere di gusto 😁😂
Ho lasciato la tua storia per ultima da leggere perché era a capitoli e una delle più lunghe. Devo dire che è scritta benissimo, con toni suggestivi: lo scenario è perfettamente delineato sia nello stile del testo che nella descrizione delle occupazioni dei vari personaggi e nell'espressione dei loro pensieri. Ho apprezzato la descrizione piena di riverenza dei colori fornita da Decimo (Anselmo) per cui si nota avere una particolare propensione (è poetico anche mentre descrive il volo e i colori delle rondini). La prima e la seconda parte sono quasi tagliate di netto anche se risultano ovviamente collegate, ma immagino che solo nel capitolo successivo l'intreccio tra le due sarà più evidente: non è solo il tempo e lo spazio che cambiano ma anche il tono che da solenne — adatto a un'abbazia — scende fino al burlesco, al quotidiano, e introduce una nota farsesca al racconto suggerendo che da questo punto si prediligerà proprio questo tono.
Rimango in attesa del seguito per farmi un'idea più precisa riguardo la trama 😊
A presto,
Ryo13

Capitolo d'apertura interessante, ben scritto e di gradevole lettura.
I personaggi sono ben delineati e la narrazione ben si adatta al tempo in cui si svolge la storia. Affascinante la scelta dei termini che usi con acuta sensibilità.
In quanto al ciuco... Liutprando promette davvero d'essere un personaggio "tosto".
Spero che questo sia solo un assaggio di quello che prepari per noi lettori.

Interessante, questo inizio. Molto, molto interessante. Come atmosfera, tema e ambientazione mi ha ricordato molto "Il nome della rosa" e "I pilastri della terra", due libri non proprio leggerissimi ma che ho amato un sacco. Il periodo medioevale è molto affascinante, e hai reso benissimo l'ambientazione non solo dell'abbazia ma anche di Ravenna. Pur essendo questa tecnicamente un'ucronia, si adatta benissimo anche al vero periodo medioevale. Il titolo e il testo mi lasciano pensare che i personaggi su cui si concentrerà la storia non saranno solo il giovane monaco Decimo e l'augusta Teofano (che nome strano. Sembra quello di un'insetto), ma anche i tre lestofanti e il ciuco Liutprando (poverino, chissà quanto l'hanno fatto faticare). Ok, lo ammetto, mi hai incuriosito. Voglio proprio vedere come si intrecceranno tutte queste vicende.

Al prossimo capitolo, e in bocca al lupo per il contest!

Buongiorno.
hai ripreso buona parte delle caratteristiche fondamentali di questo periodo storico; non solo alcuni riferimenti a santi e reliquie, ma anche tutto il discorso riguardante il cosiddetto sacro e profano, un periodo in bilico in cui la facciata religiosa si mischiava a un substrato che lo era molto meno xD
Devo dire che l'unica cosa che non mi ha colpito è stata la lentezza assoluta del testo. A metà lettura però ho capito che invece è il punto forte della narrazione, perché anche questo riprende, in fondo, dalle cronache medioevali.
Interessante il fatto che hai ripreso il concetto di Esarcato.
Credo che il contest lo vincerai tu! ^^