Recensioni per
It ended, as it started, with a garden.
di CyanideLovers

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
23/12/23, ore 12:33

questa fanfiction mi ha cambiato radicalmente la vita in prima superiore. riletta dopo cinque anni durante il primo semestre alla facoltà di Filosofia. Fatta leggere a tutte le mie amiche fan di GO.
Niente, è bella come il giorno in cui l'ho scoperta. Non so se vedrai mai questa recensione ma sappi che ti devo molte cose.

Nuovo recensore
28/08/19, ore 00:02

Questa non è solo una storia magnifica, ben architettata, interessante, triste e malinconica.
No.
Questa storia è un flusso perfetto che si svolge in modo assolutamente naturale, senza mai stancare o annoiare nonostante la lunghezza, il tema difficile e il costante ritornare degli eventi.
La scrittrice riesce ad "incastrare" perfettamente la teoria dell'eterno ritorno di Nietzsche in un fantasy come Good Omens, riesce a trasmettere il senso di sconfitta, rassegnazione e il dolore del Demone Crowley che non può fermare l'apocalisse e che quindi piega la testa e si arrende sapendo che dovrà morire.
Ma sopratutto riesce a descrivere meravigliosamente il lento degenerare dei ricordi dell'Angelo Aziraphale, costretto ad affrontare l'eternità da solo che, nonostante l'inesorabile oblio dei ricordi del demone che ha amato, mantiene comunque il ricordo di una sensazione che lo porterà a scegliere di cadere.
Il tema dell'eterno ritorno e l'eternità sembrano essere il tema principale della storia.
Crowley, un angelo caduto, nella serie e nel libro originale, sembra sempre un passo davanti All'angelo, nella serie sa dove trovarlo, sa già come sarà l'eternità (Noiosa, solo armonie celestiali, senza gusto) e la scrittrice trova il modo perfetto per spiegare questo fenomeno:
Nella storia originale ci viene detto che Crowley è caduto perchè ha fatto troppe domande. Alla morte del demone, Aziraphale torna in paradiso, dopo aver dimenticato il demone inizia a fare domande (Nel momento peggiore possibile) ed è sempre portato, durante la creazione, a seguire gli stessi passi del suo amato demone. Il passaggio è tanto naturale da non essere una sorpresa dunque: Aziraphale cade, diventa un demone, viene incaricato di andare a tentare Eva sotto la forma di un serpente, si ritrova sulle mura del giardino, accantto ad un altro angelo che, con qualche descrizione sottile, sappiamo che è Crowley che sembra essere rinato senza ricordi del suo passato e con un nuovo nome, che inconsciamente ha seguito gli stessi passi di Aziraphale.

La storia è malinconica, straziante, ricca di note e notizie, il finale dolce amaro lascia un sorriso sul viso del lettore perchè sono sempre i due protagonisti che abbiamo imparato ad amare ma allo stesso tempo non lo sono più.

Una nota di merito perchè nei momenti cruciali (Il mondo che brucia per l'apocalisse, la caduta degli angeli, l'incontro con Eva) sono resi con poche frasi ma che lasciano un gran senso di malinconia e tristezza (Non c'è molto da dire, una scelta stilistica meravigliosa)
In particolare l'incontro con Eva ci regala in poinione l'assaggio della più bella storia d'amore (tra lei e Adamo) in una piccola nota e senza troppi fronzoli ma che ti fa dire "Questo è amore vero"
Crowley ed Aziraphale sono destinati a rincorrersi, litigare, amarsi in eterno seguendo sempre lo stesso pattern per poi tornare indietro e rifare tutto da capo e, nonostante questo, possiamo alla fine sorridere amaramente perchè non si diranno mai "Ti amo" ma si ameranno sempre.

Nuovo recensore
20/07/19, ore 00:40

E' una storia veramente stupenda...non riesco davvero a trattenere le lacrime per la commozione, specialmente la descrizione della tristezza e della nostalgia provata Aziraphale dopo la morte di Crowley e della sua lenta perdita di memoria.
Una scena che mi ha colpito particolarmente e a mio parere rappresenta non solo il climax del racconto, ma anche un'apoteosi questo sentimento di malinconia, di perdita e di relizzazione del sentimento di amore di Aziraphale (ora Zirah) è il dialogo tra lui ed Eva:

"La prima donna le rispose "Non lo so, sciocco serpente" e rise, perché non sapevano niente del mondo.
"Ma sai" rispose lei, per nulla sorpresa dal serpente parlante perché in quel tempo la natura non si era ancora rivolta contro gli uomini e il legame con essa era molto più forte. "Quando Adamo riposa profondamente, quando è dall’altra parte del giardino e io non lo vedo, ho come la sensazione di aver perso qualcosa. Come se non fosse tutto giusto, tutto apposto. Quando Adamo è con me e mi bacia, posso vedere nei suoi occhi che tutto potrebbe sparire, potremmo rimanere senza niente e io mi sentirei ancora piena"*
Il serpente pianse quella sera, pianse per ogni giorno di eternità che aveva vissuto e pianse ancora e ancora, perché capì finalmente cosa fosse quel dolore che lo aveva scosso per tutto quel tempo, quella malinconia e nostalgia che lo avevano attanagliato da che ne aveva memoria.
Comprese che aveva amato qualcuno e lo aveva amato più di Dio stesso e adesso, quel qualcuno non era più accanto a lui."


Lo so che suona strano e infantile, ma io spero che queste nuove versioni di Aziraphale e Crowley riescano a consacrare il loro amoro e ad avere un futuro più felice.
(Recensione modificata il 20/07/2019 - 12:41 am)

Recensore Veterano
19/07/19, ore 00:00

Giuro che non so cosa scrivere senza risultare banale.
Storia meravigliosamente struggente e introspettiva.
La rassegnazione di Crowley, il quasi ti amo e la sua morte sono state un colpo duro, così come è stato difficile leggere (in senso positivo) il "passare del tempo" e la costante ed inesorabile perdita dei ricordi da parte di Aziraphale, molto toccante quando comprende, grazie ad Eva, il perché del suo essere nostaglico e malinconico.
La caduta di Aziraphale era inevitabile e l'inversione dei ruoli è avvenuta in modo naturale ma non banale, i personaggi crescono e si evolvono e Aziraphale e Crowley sono sempre loro ma al tempo stesso non lo sono, ora sono Zirah e Raffaele un ex angelo che ha amato e perso il suo demone e che dopo un eternità ha scelto di seguire Lucifero e un ex demone che tornato ad essere un angelo..nonostante il tempo sia destinato a ripetersi il loro destino è quello di essere insieme in un modo o nell'altro.

Complimenti per aver creato questa OS così particolare, ben scritta e sviluppata con i personaggi IC nonostante la sua particolarità..va direttamente nelle preferite.
Alla prossima.

Recensore Veterano
18/07/19, ore 21:58

Ciao!

Posso ringraziarti per questa OS lunghissima e bellissima e difficilissima? L'avevo adocchiata su AO3, ma avevo avuto solo l'opportunità di leggere l'introduzione. Quando l'ho vista qui entrando casualmente ho pensato che fosse destino per me leggerla. Quindi l'ho fatto e mi sto ancora riprendendo.
Innanzitutto complimenti vivissimi per essere riuscita a tenere le fila di una storia così complessa. Sicuramente Heaven Sent (uno degli episodi più traumatici e belli di sempre a mio parere) ti ha dato una sorta di guida, ma sono del tutto colpita dal modo in cui tu abbia saputo effettivamente trarre vantaggio dagli insegnamenti di Doctor Who. La storia non si può dire che sia lineare, ma nemmeno circolare: è una spirale, perché il tempo non si limita a riscriversi sempre uguale a sé stesso per l'eternità, ma c'è una progressione, un'evoluzione almeno nei protagonisti. Gli altri personaggi che nomini, infatti (gli angeli, Satana, i Lord infernali) sembrano essere effettivamente sempre gli stessi, fissi nelle loro caratteristiche formali, ma Crowley e Aziraphale cambiano, così come cambiano nella serie, nel libro. Anche qui non sono bloccati negli stereotipi, non sono chiusi in un circolo vizioso o virtuoso di ripetizione. Sono IC nella prima parte, quella che precede la morte di Crowley, e sono coerentemente sviluppati a partire da questa base per ciò che viene dopo, per il lutto di Aziraphale e per questo nuovo progetto di Dio di creare qualcosa al di là delle mura che separano il Paradiso dal nulla.
Ho trovato letteralmente struggente il modo in cui hai descritto la degenerazione della memoria di Aziraphale e di come piano piano i particolari di Crowley comincino a sfumare fino a diventare dapprima solo una presenza, poi più niente, solo il ricordo impossibile di un sentimento ineffabile. Ho adorato questo contrasto: Aziraphale che non sa più cosa dovesse ricordare così intensamente, che sta male non perché ha dimenticato Crowley, ma perché non sa di aver dimenticato Crowley, e che non sa nemmeno come sia possibile per lui ricordare qualcosa se non c'è niente da ricordare.
Mi è piaciuto tantissimo il tuo modo di sfruttare la storia che figura nel libro come una sorta di filo conduttore nel percorso non dico di riconoscimento, ma almeno di conoscenza tra l'angelo e il demone.
Il ribaltamento dei ruoli è stato così naturale, così adeguato che quando è arrivato non è stato nemmeno un colpo di scena. Lo dico in senso estremamente positivo: è stato ovvio per l'angelo cadere, fare domande, non imparare la lezione. E il finale è stato bellissimo: questa ripresa del "primo" incontro tra l'angelo Aziraphale e il demone Crowley è stata divertente, un sollievo e allo stesso tempo un tuffo al cuore perché non sono più gli Aziraphale e Crowley che abbiamo conosciuto, ma qualcosa di profondamente diverso, eppure uguale a prima.
Ultima cosa: Crowley che non riesce a dire ad Aziraphale che lo ama è una disperata citazione al Decimo Dottore, vero? Non mi riprendo più.
Non posso che rinnovare i miei migliori complimenti a te che hai scritto la storia e alla collaborazione dei tuoi amici in un locale per aver sviluppato questa teoria. Spero di aver interpretato correttamente il tutto!
Bravissima!

Menade Danzante