Questa non è solo una storia magnifica, ben architettata, interessante, triste e malinconica.
No.
Questa storia è un flusso perfetto che si svolge in modo assolutamente naturale, senza mai stancare o annoiare nonostante la lunghezza, il tema difficile e il costante ritornare degli eventi.
La scrittrice riesce ad "incastrare" perfettamente la teoria dell'eterno ritorno di Nietzsche in un fantasy come Good Omens, riesce a trasmettere il senso di sconfitta, rassegnazione e il dolore del Demone Crowley che non può fermare l'apocalisse e che quindi piega la testa e si arrende sapendo che dovrà morire.
Ma sopratutto riesce a descrivere meravigliosamente il lento degenerare dei ricordi dell'Angelo Aziraphale, costretto ad affrontare l'eternità da solo che, nonostante l'inesorabile oblio dei ricordi del demone che ha amato, mantiene comunque il ricordo di una sensazione che lo porterà a scegliere di cadere.
Il tema dell'eterno ritorno e l'eternità sembrano essere il tema principale della storia.
Crowley, un angelo caduto, nella serie e nel libro originale, sembra sempre un passo davanti All'angelo, nella serie sa dove trovarlo, sa già come sarà l'eternità (Noiosa, solo armonie celestiali, senza gusto) e la scrittrice trova il modo perfetto per spiegare questo fenomeno:
Nella storia originale ci viene detto che Crowley è caduto perchè ha fatto troppe domande. Alla morte del demone, Aziraphale torna in paradiso, dopo aver dimenticato il demone inizia a fare domande (Nel momento peggiore possibile) ed è sempre portato, durante la creazione, a seguire gli stessi passi del suo amato demone. Il passaggio è tanto naturale da non essere una sorpresa dunque: Aziraphale cade, diventa un demone, viene incaricato di andare a tentare Eva sotto la forma di un serpente, si ritrova sulle mura del giardino, accantto ad un altro angelo che, con qualche descrizione sottile, sappiamo che è Crowley che sembra essere rinato senza ricordi del suo passato e con un nuovo nome, che inconsciamente ha seguito gli stessi passi di Aziraphale.
La storia è malinconica, straziante, ricca di note e notizie, il finale dolce amaro lascia un sorriso sul viso del lettore perchè sono sempre i due protagonisti che abbiamo imparato ad amare ma allo stesso tempo non lo sono più.
Una nota di merito perchè nei momenti cruciali (Il mondo che brucia per l'apocalisse, la caduta degli angeli, l'incontro con Eva) sono resi con poche frasi ma che lasciano un gran senso di malinconia e tristezza (Non c'è molto da dire, una scelta stilistica meravigliosa)
In particolare l'incontro con Eva ci regala in poinione l'assaggio della più bella storia d'amore (tra lei e Adamo) in una piccola nota e senza troppi fronzoli ma che ti fa dire "Questo è amore vero"
Crowley ed Aziraphale sono destinati a rincorrersi, litigare, amarsi in eterno seguendo sempre lo stesso pattern per poi tornare indietro e rifare tutto da capo e, nonostante questo, possiamo alla fine sorridere amaramente perchè non si diranno mai "Ti amo" ma si ameranno sempre. |