Recensioni per
Il cielo è poi così lontano
di LionConway

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/08/19, ore 19:50
Cap. 1:

Ciao, era da tempo che non passavo sul tuo profilo, e oggi ho trovato un'altra storia dedicata a un'altro capolavoro del cinema: "Novecento" di Bertolucci.
Devo confessare che, nonostante il film tecnicamente mi sia piaciuto molto, non mi ha mai "preso" più di tanto. Succede. Mi sono rimasti bene in mente i personaggi dei terribili Regina e Attila.
La storia comincia proprio nel finale, a guerra appena conclusa, con i contadini in rivolta verso i fascisti e i padroni, che arrestano e processano Alfredo. Egli nonostante non sia certo vecchio anagraficamente, è come se lo fosse dentro, a causa di tutte le disgrazie patite nella sua vita, che lo hanno abbattuto.
Al processo l'unico che sembra volerlo trattare giustamente (anche se comunque non si discosta dalla sua gente) è il veccho amico Olmo, con cui ha cndiviso l'infanzia e gran parte della vita. Ecco, devo dire che anche io li ho visti come anime gemelle, ma non in senso amoros, più come fratelli.
C'è poi uno stacco dove si ripercorre l'infanzia dei due, spiriti uniti anche se distanti, con Alfredo che vede Olmo come un esempio da seguire, tant'è che vuole diventare socialista anche lui anche se nessuno dei due bambini sa bene cosa questo significhi.
E' stata una parte molto bella e trattata molto bene a livello di animo infantile, ma anche la parte del processo mi è piaciuta, l'ho trovata piena di tensione come dovrebbe essere, E sopratutto si percepisce benissimo il legame trai nostr due protagonisti.
Non so se la continuerai, ma io la vedo molto bene anche così, conclusa in questo modo.
Complimenti e a presto (speriamo)!

Recensore Master
10/08/19, ore 13:12
Cap. 1:

Eccomi qui cara!

Allora, sono contentissima di aver cominciato questa storia: mi è piaciuta immensamente e ho trovato le scelte stilistiche veramente azzeccate, ma ci arriviamo con calma.
 Anche se vedo che si tratta di una storia in corso ho avuto un po’ di dubbi quando sono arrivata alla fine, ti dirò, perché sembrava quasi già finita: è così coesa da sembrare autoconclusiva, anche con la parte finale in corsivo che sembra la chiusura di un film, ma sono ultra felice che ci saranno altri capitoli perché merita veramente tanto e non vedo l’ora di approfondire i due personaggi principali e le vicissitudini che sono intercorse fra loro quando si sono ritrovati dopo la prima Guerra Mondiale.

Quando ho aperto la fic non mi aspettavo un cambio di registro così marcato insieme al cambio di location, ma ti sei adattata profondamente ai personaggi e al contesto storico, alla questione della WWII in Italia e all’ambiente che appare sin da subito un po’ più provinciale e effettivamente più rozzo, quasi “sporco” nel parlato e nelle descrizioni, rispetto alla New York a cui mi avevi abituata in BOTW. L’ho trovato un adattamento stilistico molto interessante, mimetico se vuoi (che è sempre bellissimo da vedere in un autore) anche perché ti sei proprio calata nella parte e si vede, si vede anche tutta la passione e la cura che hai messo nel veicolare il periodo storico trattato. In particolare i personaggi sono estremamente credibili, persino il loro modo di parlare si adatta ai diversi momenti all'interno della fic. Chapeau, davvero.

Nella prima parte facciamo la conoscenza di due uomini adulti, due uomini oltre i quaranta che ne hanno vissute tante e che si incontrano dopo tanto tempo: uno un socialista, un vittorioso che esce rafforzato dall’esito della guerra, un partigiano scampato alla morte, nell’altro caso troviamo un padrone (non fascista, perché ci tiene a non essere definito tale), una persona che appare stanca e che in teoria dovrebbe essere in cima alla società ma che gli eventi del periodo hanno spinto in fondo alla scala sociale.

Qui si vede un pochino l’influenza del POV, secondo me, perché mi è parso di intravedere questo antagonismo nei confronti del potente, questo leggero fastidio nei confronti delle ingiustizie sociali dell’epoca: il capitalismo viene visto più o meno in maniera negativa, anche per esempio attraverso la figura del padre di Alfredo che, a differenza del nonno che era una persona lungimirante ed amava i suoi contadini, sostituisce i braccianti con delle macchine e li porta al punto di dover scioperare a furia di cercare di trarne un profitto.
Insomma, diciamo che il periodo storico è più orientato verso la via del socialismo ed è molto chiaro nel personaggio di Olmo: è ovvio nella prima parte ma forse lo si vede ancora più chiaramente quando da bambino suo nonno gli dice che la loro famiglia sarà sempre di socialisti e quando ne parla con l’idealismo proprio dei ragazzini, mentre Alfredo con questa innocenza tutta infantile gli dice “sì, ma anch’io voglio essere un socialista.” E tu adulto lettore lo sai che non funziona così ma ti ritrovi lo stesso a sorridere, perchè è un bellissimo rapporto e perché hai dato una visione delicatissima e “divertente” delle dinamiche sociali attraverso gli occhi onesti di due ragazzini che vogliono essere amici.

A questo proposito si vede, sempre nella seconda parte, una sorta di sregolatezza infantile propria delle campagne (per dire, il pensiero di un bambino di sette anni che si mette sotto un treno per gioco mi ha fatto venire cinque infarti) ma allo stesso tempo la usi come occasione per mostrare la differenza di classe — penso ad esempio a quando Alfredo viene ripreso dal padre per “essersi” ferito — e le difficoltà a cui va incontro la famiglia di Olmo, costretta come altre a mandare i bambini a Genova a causa della mancanza di lavoro per lo sciopero. Quindi la loro amicizia è molto bella già di suo, si sente la texture della soulmate AU in ogni interazione, ma la loro differenza intrinseca la rende ancora più piacevole e angst-ridden (a parte che a me queste cose piacciono tantissimo, mettimi due amici uniti dalla soulmate e divisi dal destino è dalla classe sociale e io urlo perchè O T P).
Detto ciò, passiamo alla tema principale della fic: la soulmate. È bellissima e ho trovato l’esecuzione del prompt perfetta. Il fatto che uno si ferisca e l’altro lo viva sulla propria pelle non è cosa nuova, certo, ma è molto interessante anche perché non mi dai una spiegazione soprannaturale: non siamo in un contesto di urban fantasy storico pesante, i protagonisti sono nati lo stesso giorno e sentono le ferite dell’altro ma in generale la tematica soprannaturale (perchè di sicuro il loro legame normale non è) è molto sottile e quasi accessoria. Si nota giusto giusto la parte in cui inizialmente Alfredo viene calciato e cade insieme alla sedia e quando Olmo si ferisce sotto il treno (che poi gli è anche andata benissimo, avevo il cuore in gola e stavo urlando al pc “che cazzo fai figliolo”), però non c’è un grosso elemento soprannaturale, solo il necessario per dare quella spinta in più. Inoltre il fatto che siano nati insieme e provino dolore assieme significa che probabilmente moriranno lo stesso giorno: Alfredo lo dice dice quasi come fosse un’ovvietà, e COME può non esserlo dato che nonostante le differenze incolmabili si vede lontano mille km che il legame è profondo e sincero.
Certo, partiamo già da una coppia sbilanciata (un padrone ed un contadino, quel “tu mi appartieni” fa quasi tenerezza visto che invece nella prima parte sappiamo bene che la vita di Alfredo è letteralmente nelle mani di Olmo) ma si vede e si può apprezzare il loro legame, si vede che è che qualcosa fatto di acciaio mentre le convenzioni sociali sono labili e sporcate dai ricordi.

Infine, la parte stilistica è meravigliosa. É super godibile, il capitolo è contestualmente ben inserito e il lessico (tipo “andrò alla Merica”) è molto realistico ma non fastidioso, l’ho veramente percepito come se stessi leggendo un libro post WWII o come se stessi guardando un film d’epoca. Comunque si tratta delle campagne attorno Parma e del contesto di una azienda agricola, quindi non stiamo parlando di sofisticati nobili o figli di alti ufficiali e si vede: si percepisce in ogni dettaglio, dalla "erre" di Alfredo alla folla che chiede di infilzare la testa del padrone su un forcone, che richiama gli attrezzi di lavoro al fatto che si distendano sui campi.
Probabilmente è grazie a questo realismo assoluto che mi sono immersa nella lettura ed è stata un’esperienza a tutto tondo: mi sono ritrovata in questo paese con il suono delle urla e della fisarmonica nelle orecchie mentre le persone protestano, mi sono sentita letteralmente sotto il treno (il fatto che tu abbia specificato che si tappino gli occhi per evitare i lampi di luce che appaiono tra i vagoni o rumore assordante le rotaie rende tutto ancor più vivido) e questo carica emotivamente la riunione tra Alfredo e Olmo di angst e non detti sin dalle primissime battute.

Come si fa a non volerne sapere di più quando ti trovi un uomo stanco, che si sente molto più dei suoi anni, sconfitto e picchiato, ed un altro che è letteralmente scampato alla morte e si trova in una posizione di potere? Come si fa a non volerli conoscere meglio con millemila capitoli quando si parlano come nemici nonostante siano palesemente legati da questo destino che non solo li ha voluti unire fisicamente, ma li ha anche spinti l’uno contro l’altro in qualcosa di più profondo dell’amicizia (perché diciamocelo che gli amici non si rotolano nei sacchi di fieno e si scambiano effusioni, su)?

Non dico che siano OTP…ma sono OTP, e si vede che sono soulmate dalla prima all’ultima parola.

Sembra di leggere un autore dell’epoca e i personaggi bucano la pagina, dai protagonisti all’amicizia fra i due nonni fino al simpaticissimo zio Ottavio e al suo tatuaggio ai Caraibi (anche questo riferimento alle leggi contro l'omosessualità è molto on point), è un primo capitolo che coinvolge e appassiona e ti lascia a volerne sapere di più. Soprattutto, Olmo lascerà andare Alfredo, giusto? GIUSTO? <3 <3 

Non ci puoi lasciare così in sospeso 😭

Al prossimo capitolo, questo finisce di filato nei preferiti e non vedo l’ora di leggerne ancora!



Ellie

Recensore Master
09/08/19, ore 12:15
Cap. 1:

Buongiorno donna, finalmente eccomi anche da te. In ritardo, come al solito; prima o poi riuscirò a finire uno scambio puntuale. Non è questa la settimana giusta lol
Innanzitutto, sappi che amo il promt che hai scelto, l'ho usato anche io per la mia soulmates perché è già meravigliosamente angst da solo, poi inserito in una storia finisce in tragedia. Ecco, ho già la sensazione che ci sarà da soffrire, sai? Poi con un contesto storico del genere è ancora più palese che soffrirò tantissimo. 
E' bellissimo che Alfredo e Olmo abbiano questo rapporto e ho amato il modo in cui lo hai introdotto e hai introdotto singolarmente i due, delineandoli subito e con la tua solita capacità di tratteggiare personaggi, sempre diversi, sempre distinguibili e ricordabili. E io sono sempre una frana in materia, non mi ricordo mai nulla, credo di avertelo già detto. 
Il loro è un amore che sembra essere già stato consumato e sembra essersi spento, se non fosse che entrambi provano lo stesso dolore e mi è piaciuto molto come hai introdotto questa faccenda. Tra l'altro si conoscono sin da bambini, il ché dà al loro rapporto qualcosa di, non so, ancora più speciale credo. 
Comunque sia, ho adorato anche l'idea di fare un passo indietro e tornare ad Alfredo e Olmo da più giovani, da bambini. Assurdo che Olmo rischi la vita per giocare sui binari di un treno, come fa a non ferirsi? Tralasciando quell'unica volta in cui si fa male a una mano. Che poi è anche un sacco interessante, come cosa. Lo chiamerei hobby, ma dubito si possa definire tale XD
Comunque, quello credo sia il momento che segna che entrambi provano le stesse sensazioni, infatti ad Alfredo pare di sentire quel treno passargli addosso, sebbene lui non sia fermo sui binari. 
Niente, a sentirli parlare di andare alla Merica sono morta dal ridere, sono bellissimi <3
Purtroppo però alla fine Olmo deve comunque separarsi da Alfredo, anche se non per andare alla Merica (sto ancora ridendo), per trasferirsi a Genova. Al ché mi si è spezzato il cuore, devo ammettere che un po' ti odio perché - e non solo in questa storia, me lo fai anche con BOTW - alterni sempre momenti un sacco ironici ad altri che sono totalmente l'opposto, un sacco angst. E il mio povero cuore non può reggere tutto ciò. 
Poi vabbè, l'ultima scena è stato un infarto, ho pensato che questa volta Alfredo sarebbe morto sotto il treno. Tra l'altro mi mette un'ansia assurda l'idea che lui stia immobile sotto un intero treno che gli passa sopra, dio mio. 
Questa prima parte è bellissima, spero di leggere il prima possibile anche la seconda perché sono curiosissima di capire che piega prenderà questa storia <3
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
07/08/19, ore 14:34
Cap. 1:

Ciao cara!
Eccomi qui finalmente per lo scambio libero del Giardino, nonostante non abbia postato il mio profilo ho voluto comunque chiederti uno scambio perché non vedevo l'ora di leggere questo tuo lavoro che già mi aveva incuriosita prima.
Inutile dire che ho amato anche questo tuo nuovo racconto, il film su cui è basato io non lo conosco quindi per me è proprio come leggere una storia originale, ma sicuramente questo film a cui fai riferimento andrà dritto nella lista di film da dover vedere assolutamente. 
Non so come fai, ma ogni storia che racconti riesce ad arrivarmi dritta al cuore. 
Questo perché sei obbiettivamente un'ottima scrittrice e hai uno stile fantastico, davvero, ammiro un sacco i tuoi lavori e adoro il fatto che nelle tue storie introduci sempre delle tematiche profonde che riesci poi ad analizzare in maniera intelligente e non buttata lì a caso. 
In questo racconto ho amato il rapporto che lega i due protagonisti, Alfredo e Olmo, racconti di un'amicizia iniziata sin dall'infanzia ma divisa successivamente per questioni politiche e per il contesto storico in cui vivono. Mi sono quasi commossa nel vedere come Alfredo si sentisse legato ad Olmo a distanza di così tanti anni, hai strutturato davvero bene questo primo capitolo e ho amato la seconda parte dove riporti a galla il passato dei ragazzi che spezzano la malinconia di ciò che accade invece nella prima parte. Quando Alfredo ribadisce che Olmo non ha smesso di sdraiarsi sui binari con il treno in corsa mi ha spezzato il cuore, perché alla fine del capitolo ci mostri come anche Alfredo faccia questo gesto per sentire più vicino Olmo. Insomma, ho amato praticamente tutto anche stavolta, ogni tuo lavoro non delude mai le mie aspettative e non posso che lasciarti una bandierina verde e aspettare con ansia un tuo prossimo aggiornamento!

Alla prossima!
Shakana

Recensore Veterano
24/07/19, ore 16:52
Cap. 1:

Ciao come sempre sei bravissima e voglio farti i miei complimenti

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