Hai pienamente ragione. Purtroppo per tanta gente, le amicizie sono solo un numero. Sinceramente ho sempre preferito i "pochi ma buoni", perché almeno sai che puoi contare su di loro, sebbene con il tempo anche quelli sono diminuiti.
Essere particolari o strambi come dici tu, è la cosa che ci rende unici e chi non lo capisce non sa ciò che perde. Tu sai il tuo valore, la tua morale, quindi tienitele strette! :)

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Buongiorno alessandroago_94!
La tua è un'altra poesia, bella, malinconica, introspettiva. Hai descritto bene la nostra epoca social e ciò che ne consegue, la solitudine che può provare una persona "diversa" dalla massa, che vuole vivere amicizie e sentimenti veri. Bravo, continua così... E non sentirti mai solo!
A presto,
Nadine

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Una volta su un calendario da parete di una tipologia lessi una massima che più o meno diceva così: Non si può dare agli altri ciò che non si ha per se stessi. Perché te l'ho proposta? Perché mi sembra di capire che nutri una totale sfiducia negli altri (e non posso darti torto) e pure in te stesso. Però riesci a dar vita a poesie come questa e le altre che ci hai proposto in passato, tutte con un buon riscontro da parte dei lettori mi pare. La fiducia in se stessi non si conquista in un paio di giorni e te lo dice una che ha un livello di fiducia e autostima pari al valore dello zero assoluto, però nel momento in cui arriva anche una sola persona il cui sorriso esplode non appena ti vede, ecco che la cosa inizia a cambiare. Questo purtroppo non vale nel mondo del lavoro, lì veramente siamo tutti solo dei numeri utili a crear profitto, una cosa che mi astengo dal commentare altrimenti mi bannano.
I social sono un'ottima soluzione per riallacciare rapporti magari con vecchi compagni di scuola o persone lontane, però aumentano la solitudine perché alla fine quando stai chattando tramite Facebook, ad esempio, sei da solo davanti ad uno schermo. Il rapporto umano non esiste e onestamente la cosa non mi fa saltare di gioia. Anche perché i social vanno usati con criterio, per non diventare un numero anche in tale ambiti. O oramai è troppo tardi? Forse ho divagato un po' troppo dalla poesia, ma come spesso accade riesci a farmi entrare in ragionamenti e riflessioni più o meno contorti.
Posso solo concludere dicendoti di tenere duro, ricorda che esiste un sacco di gente che apprezza le tue qualità di scrittore e di questo devi esserne fiero.
Buona giornata e alla prossima.

🌚

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Ciao =)
La struttura di questa poesia è molto dialogica: però quando più sembra vicina a una prosa, ecco piazzata lì un'assonanza che rende il testo leggermente melodico. E le parole risuonano nella mente perché spingono a riflettere... come un motivetto di sottosfondo, ma che si radica a fondo.
Baci,
Rita

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Ciao carissimo!
Sai, con questa tua lirica mi hai ricordato una canzone di Marco Masini di qualche (parecchi) anno fa, che si intitolava "Zero". Anche lui si paragonava ad un numero, allo zero appunto, che non conta nulla.
Ma se ci pensi bene, lo zero è importantissimo, invece, perché chi è che fa i milioni, se non tanti zeri messi insieme? E noi siamo tutti zeri, messi a confronto con la vita di oggi. E ti dirò che a me non dispiace affatto, essere uno zero :-)
Bacioni!

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Alessandro come mio figlio e come lui le stesse paturnie.Non c'e' cura per lo spettacolo.Solo il Quo vadis domine.Ti abbraccio.
Pasta 28/7/2019

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In un mondo dove l'importante è apparire, le persone che non attraggono l'attenzione rimangono dei Numeri...
È un atto di coraggio dedicare contemporaneamente una poesia a te, ferito, e agli autori della tua sofferenza.
Già questo, per me, non fa di te solo un Numero.

<3

Complimenti, buona giornata.

-Bigin

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Mi sento di scriverti solo una cosa in questa recensione...una cosa piccola piccola, ma che ha un'importanza grandissima, ed io lo so che Tu capirai...
ALESSANDRO.
Ecco quello che sei.
Per Me.

Ti Voglio Bene 💗!

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