Cara *__*
Devi sapere che, a suo tempo, sono stata una grande fan di Death Note e, sì, esatto, shippavo come una fangirl impazzita Light e L. Quindi non solo sono stata veramente felice di aver avuto la possibilità di leggere ancora di loro dopo tanto tempo, ma anche di ritrovarli così fedeli e in un contesto così ben descritto.
Vediamo di capirci: hai ambientato la storia in una delle mie città preferite, e la scintilla d'amore mi è partita quando Light pensa che, dopotutto, non è così diversa dal posto dove vive. Questo denota tantissimo la caratterizzazione che dai del ragazzo, perché pur trattandosi di una AU, lui rimane lui: distaccato, calcolatore, troppo osservatore, incapace di godersi le cose che ha intorno senza cercare l'inghippo; senza riuscire a essere come tutti; un termine di paragone che, messo a confronto con sua sorella, funziona ancora di più. Sì, perché Sayu è completamente l'opposto, si delizia della visione della città, prende le cose con più scioltezza e osserva con meraviglia e stupore, non con quell'apatia che sempre contraddistingue Light ma che, attenzione, non lo rende mai un personaggio piatto o noioso.
Tu sei riuscita a ricreare quelle stesse atmosfere che il fumetto originale mi dava, specie nei primissimi volumi, quando nei rari casi in cui si vede Light comportarsi quasi come una persona normale, si scopre sempre un secondo fine. Qui poi, con il fidanzamento di Misa, la cosa è ancora più accentuata. Sta con lei per un mero bisogno egoistico e con fini totalmente distaccati da quelli amorosi e sciocchi, come quello di crearsi un futuro, per esempio.
Ma è con la comparsa di L che le cose si sono fatte più interessanti. Non hai prima di tutto snaturato il personaggio, pur trattandosi di una AU, dove si incappa con facilità nel OOC. Poi gli hai dato le sue tipiche caratteristiche: il suo bisogno impellente di zuccheri e l'osservazione arguta che lo rende in linea con Light – circondato spesso da persone ordinarie, e che riesce a catturare la sua attenzione. Infine, altra cosa che ho apprezzato, è quel senso di sfida che Light sente bruciare dentro quando Sayu prova anche solo a insinuare che, in tre giorni, non possa imparare a ballare. Light è un personaggio che, fondamentalmente non sa perdere e, ancora di più, è consapevole – forse troppo, della sua intelligenza e la sua bravura nell'assimilare e fingersi ciò che non è. Questo è davvero notevole, perché in questa storia tutto questo è presente, grazie anche a una introspezione davvero ben curata che mi ha conquistata e fatta tornare indietro nel tempo con immensa dolcezza.
Ora attendo di leggere il seguito, di scoprire se davvero sarà in grado di imparare a ballare in tre giorni e il ruolo di L in questa storia. Per ora, complimenti davvero.
A presto,
Miry |