Recensioni per
L'angelo di Hürtgen
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/11/20, ore 11:35

Recensione premio "Un minuscolo assaggio del mio mondo" 3/4

Ciao Spoocky!

Non conoscevo la vicenda dell'angelo di Hürtgen, ma il modo in cui me l'hai fatta scoprire è più che gradevole. La storia spesso non parla di avvenimenti del genere, essendo molto rari, ma credo sia normale pensare che perfino in un mare di feccia ci siano elementi degni di memoria (in positivo) come Friedrich Lengfeld. E' un peccato che molti come lui, per un motivo o un altro, siano finiti nel dimenticatoio.

Frenz

Recensore Master
15/01/20, ore 14:38

Ciao carissima!!
Mi fa piacere leggere una tua storia dopo così tanto tempo, in particolare questa l'avevo inserita tra le seguite da molto e ne ho approfittato stamattina in un'ora buca.
Prima di tutto volevo complimentarmi con te per il modo in cui hai deciso di scrivere la vicenda, cambiando i punti di vista ma non alternandoli, lasciando il tutto "in divenire". Hai raccontato un atto di rara umanità, moltissime persone non rischierebbero così la vita nemmeno per chi hanno di più caro al mondo, mentre "l'Angelo di Hurtgen" l'ha fatto per un suo nemico, pur fallendo nello scopo e rimanendoci ucciso. Credo che una persona così meriti davvero di essere presa come esempio da chiunque.
La scena che a mio parere ti è riuscita meglio è stata l'ultima, quella in cui il tenente muore circondato dagli altri compagni feriti che provano in tutti i modi ad alleviare il suo dolore. La storia è stata davvero bellissima, sia per le descrizioni (sempre giuste e pertinenti, anche quelle un po' più crude), sia per la tematica trattata sconosciuta ai più.
Davvero complimenti, alla prossima!
mystery_koopa
 

Recensore Master
04/09/19, ore 16:24

Ciao!
Ho letto con vero piacere questa storia e mi sono anche commossa.
Alcuni soldati, nei loro diari al fronte, scrivono che ad un certo punto non riuscivano più a sentire gli avversari come nemici, perchè erano esattamente nelle stesse condizioni, solo con un'uniforme diversa. E, se il colore della pelle non conta, figurati quello dei vestiti.
Forse è anche ciò che ha pensato il coraggioso Lengfeld, quando ha tentato di prestare soccorso all'americano ferito.
Chissà quanti episodi simili, passati sotto silenzio, ma che schiaffeggiano l'odio del conflitto con la loro umanità schietta e che noi non sappiamo.
E' facile correre in aiuto di un amico, direi quasi "normale" se mi passi il termine. E' quando c'è un nemico che ha bisogno del tuo aiuto che si vede se esiste ancora l'uomo nel senso più nobile del termine.
Davvero intensa la tua descrizione dell'ambiente, del freddo, della notte, della paura. Realistica e terrificante.
Ti faccio i miei sinceri complimenti per questa one-shot tanto significativa.
Un abbraccio. ^^

Recensore Master
17/08/19, ore 07:42

Buongiorno.
E' stata una storia fortissima, anche a livello emotivo.
Credo che non sia possibile, in molti casi, cancellare l'umanità che è dentro di noi... nemmeno i regimi più spietati ci riescono...

Recensore Master
15/08/19, ore 18:49

Ciao carissima,
finalmente arrivo a commentare questo bellissimo racconto: e dire bellissimo è ancora poco...
Ho sorbito ogni singola riga di questa vicenda col fiato sospeso, dalle descrizioni del paesaggio ai momenti sospesi tra i due schieramenti, fino alla magistrale scena H/C, trattata con una tale delicatezza che, anche nel momento del dolore più estremo, non lede mai la dignità di questo ufficiale.
E che dire delle citazioni musicali? Mi fa piacere che alla fine tu abbia deciso di inserirle^^
E, last but not least, grazie infinite per avermi fatto conoscere questa vicenda perlopiù dimenticata: è qualcosa che invece merita di essere celebrato e ricordato, in nome di quel "cameratismo interculturale" a noi tanto caro. È bella così come me l'hai presentata, ma la resa letteraria è ancora più bella, perché va oltre la memoria e ci restituisce gli esseri umani: non solo figure di cui si apprende tramite qualche aneddoto, ma persone in carne e ossa, che hanno vissuto, gioito e sofferto come tutti gli altri.
Potrei dire ancora tante cose, ma mi limito a farti i complimenti.
Alla prossima!

Recensore Veterano
15/08/19, ore 17:50

La prima cosa che colpisce nel tuo modo di scrivere è la tua capacità di creare ambienti e atmosfera. Fin dalle prime righe ci mostri un ambiente cupo, dove persino la natura tace attonita di fronte al sentore di morte e violenza che si respira. Quelle macchie scure, dall'odore ferroso, fanno correre un brivido lungo la schiena. 

Poi ci fai udire le grida... E sì sentono, eccome se si sentono... E la disperazione degli altri soldati. La tua capacità di immedesimarti in questa situazione e la tua sensibilità nel mostrarcela è tale che trasmetti tutto ciò anche a noi che leggiamo. 
Che bella persona Lengfeld, un leader da seguire con naturalezza e non perché bisogna averne paura. L'affetto che gli mostrano quando viene colto dall'esplosione è toccante, ma lui stesso è una figura toccante, rapisce l'anima e la sua giovanile bellezza è resa struggente da ciò che gli è accaduto. Fa venire in mente gli eroi dell'epica, descritti bellissimi nel momento del dolore, un aspetto che mi ha sempre fatto amare le storie drammatiche.
Il finale è straziante e ho ancora il cuore in gola per tutte le emozioni che mi hai trasmesso. Grazie di cuore per come hai interpretato il mio prompt, non avrei potuto sperare in nulla di meglio e tu scrivi in maniera divina.

Recensore Master
15/08/19, ore 16:51

Ciao carissima^^
La cosa che colpisce di più, in questa storia, è sapere che si tratta di un fatto realmente accaduto. Ne ricordo uno analogo durante la guerra di secessione, quando un sergente confederato sfidò il fuoco nemico per addentrarsi nella terra di nessuno a portare soccorso ai feriti unionisti. Lui però non morì: quando gli unionisti si resero conto della faccenda cessarono il fuoco e gli permisero di aiutare i feriti.
Qui non c'è modo di far cessare il fuoco, perché abbiamo a che fare con un impersonale campo minato, ma il tenente Lengfeld vi si addentra comunque, per portare soccorso a un nemico ferito. Un soccorso che peraltro gli costerà la vita, ma anche uno di quei momenti che fanno capire come onore e umanità rimangano comunque valori anche in situazioni come quella che descrivi, ovvero la tua nazione sull'orlo del baratro e orde nemiche che la invadono.
Il tutto è descritto mirabilmente, con l'alternarsi dei punti di vista e con una natutra silente, quasi ancestrale, che assiste immota a tutto quanto, dando un tono di solenntià grave a tutta la scena.
Come smepre bravissima, nell'H/C non ti batte nessuno!^^

Recensore Master
15/08/19, ore 16:12

Non conoscevo questa particolare storia e ti ringrazio infinitamente per avermi dato l'opportunità di scoprire che anche in guerra ci sono uomini che restano uomini e non vengono trasformati in bestie, mantenendo i loro valori e agendo di conseguenza, predicando con le azioni più che con le parole. La frase incisa nel Sacrario Militare di Hürtgen richiama e trascende le parole del Vangelo di Giovanni. Non mi vergogno di dire che a fine lettura avevo le lacrime agli occhi.
Detto questo, ci hai messo del tuo descrivendo una situazione ai limiti della sopravvivenza in cui un sorso d'acqua e alcune tavole di legno possono fare la differenza tra la vita e la morte. Gli uomini sono paralizzati più dalla paura di morire che dal gelo, riuscire a farsi forza in una situazione del genere è un atto che va oltre l'eroismo. I gesti di vicinanza dei soldati, la canzone...tutti piccoli particolari molto toccanti.
Straordinaria!