Recensioni per
Caro Babbo Natale
di John Spangler

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/03/20, ore 20:20

Ciao John, da quanto tempo che non ci si vede!
Una volta ho ricevuto una tua recensione, qualche secolo fa (XD), poi da poco un'autrice che abbiamo in comune mi ha fatto il tuo nome e mi è venuta la curiosità di sbirciare da queste parti ;)
Il titolo e l'intro mi hanno attirato subito, senza un vero motivo in realtà, dato che il Natale è ormai passato e dimenticato XD però volevo assolutamente scoprire cosa questa bambina nascondesse e mi sono fiondata a leggere!
Fin dall'inizio mi è sembrato strano che questa bambina vivesse solamente con la sorella, che avrà al massimo quattordici anni, e ho subito pensato a qualche risvolto tragico (del tipo che hanno ucciso i genitori e sono scappate o cose del genere), ma la verità mi ha lasciato ancora più sconcertata: gli adulti sono spariti!!
In effetti fa davvero strano pensare a un mondo senza adulti, quelli che mandano avanti il mondo e si occupano appunto dei più piccoli. Come se la caverebbero i bambini? In che modo si arrangerebbero e che soluzioni troverebbero per tirare avanti? Come si organizzerebbero e secondo quali schemi?
Chissà, magari saprebbero gestire questo mondo meglio di noi, forse troverebbero delle soluzioni a cui normalmente non si pensa, vedrebbero le cose da un'altra prospettiva.
Come vedi, questo scritto leggermente inquietante mi ha portato a riflettere parecchio ed è sempre positivo quando succede, vuol dire che un testo mi ha colpito in maniera particolare ^^
Complimenti per l'idea e per il modo in cui l'hai gestita, costruendo una suspense e svelando pian piano la situazione! Questa flashfic mi è piaciuta davvero tanto! *-*
Alla prossima, potrei tornare ancora da queste parti prossimamente, le tue storie sono davvero interessanti!!! ^^

Recensore Master
22/09/19, ore 19:41

Ciao John!
Inquietante davvero, questa piccola lettera. Ricorda il tempo in cui da bambini gli adulti erano un po' degli antagonisti e magari, anche solo per un attimo, ci si augurava che potessero sparire tutti. Ma chissà se poi un mondo governato dai bambini sarebbe così spassoso e sicuro... la sorella della piccola protagonista ha già compreso i pericoli di un mondo senza regole né legge, e "Il Signore delle mosche", dal canto suo, ci ha già mostrato dove si rischierebbe di andare a parare...
Cerco di immaginarmi una possibile atmosfera: strade deserte, percorse solo da bande di ragazzini, i negozi vuoti con le mercanzie a disposizione di chiunque le voglia. Un paese dei balocchi, un luna park senza limiti di tempo o, alla fin fine, un film dell'orrore? E cosa ha determinato la scomparsa di tutti gli adulti? Il lettore non sa, s'immagina. Diventa a sua volta protagonista, entra in scena con le sue domande destinate a rimanere senza risposta. e l'inquietudine cresce. Personalmente, amo molto le storie che dicono in parte e il resto lo lasciano intuire, o addirittura creare ex novo al lettore. Con questa piccola e strana lettera a Babbo Natale, ci sei riuscito in pieno e mille domande affollano la testa del lettore, dalle più banali - dove avrà trovato il palloncino, la bambina? In uno di quei negozi abbandonati a se stessi? - a quelle che aprono lo spazio a tutte le possibili ipotesi: cosa succederà ora o soltanto tra poco alle due sorelle? In che senso sono "spariti" tutti gli adulti?
E la storia continua nella testa di chi legge, a smuovere tante rotelline strane. Azzeccatissima, complimenti!

Recensore Master
16/09/19, ore 14:53

Ciao carissimo^^
che lettera inquietante. Parte come una banale letterina per Babbo Natale, ma man mano che la bambina parla si comincia a capire che c'è qualcosa di stonato, qualcosa che non è come dovrebbe essere...
E poi si scopre cos'è successo: sono scomparsi gli adulti. Morti? Rapiti? Uccisi da una neanche tanto improbabile rivolta dei bambini? Non si sa. Fatto sta che la bambina ha già capito che senza adulti si sta molto male, e chiede a Babbo Natale di farli tornare...
La tua breve storia mi ha fatto venire in mente "Il signore delle mosche", di Golding, non so se l'hai letto.
Complimenti, perché riesci sempre a creare in poche righe degli scenari perfettamente definiti, ma con quel tanto di strano che disorienta il lettore e lo lascia con la voglia di sapere di più.
Alla prossima!

Recensore Master
04/09/19, ore 19:33

Era da una vita che non aggiornavi niente e appena vista questa storia mi sono fiondata subito a leggere. Sarà che è un momento di fragilità ma mi sono commossa davvero, ho dovuto trattenermi per non piangere, poi avrei dovuto dare spiegazioni. :P
Se anche stanotte dormo un paio d'ore, sono sicura che mi ritroverò a pensare a questa bambina che, come regalo natalizio, prega Babbo Natale di riportarle gli adulti. Lei è una bambina buona, anche la sorella maggiore - che da adolescente non crede più né in Babbo Natale né nell'altruismo del prossimo - è buona, eppure quel mezzo avvertimento che la bambina non comprende e quella richiesta suggeriscono tante possibilità...
Hai seminato indizi senza svelare niente e ogni lettore può immaginare una verità diversa.

Questi bambini sono fuggiti da qualcosa? Non è che sono fuggiti proprio dagli adulti? Da un lato mi fa pensare a un film di zombie visto un paio d'anni fa, mi sembra s'intitolasse "ventotto giorni dopo", dove c'erano fratello e sorella che assieme ad altri erano costretti a nascondersi perché il mondo si era riempito di non-morti, uno dei film più brutti mai visti. Poi si potevano salvare tutti ma proprio per colpa loro l'infezione si diffonde e sono cazzi amari per tutti, ma finalmente ero arrivata a fine film. ^^

Questa letterina che hai scritto a Babbo Natale (per niente fuori stagione: che ci scommettiamo che tra una settimana in edicola tirano fuori di nuovo la raccolta di pupi del presepe?) mi ha trasmesso le stesse sensazioni di quel film, però senza le parti che non mi era piaciuto vedere.
E mi ha fatto pensare in parte anche ai fumetti di un autore che yonoi e io adoriamo e sosteniamo, si chiama JiokE. Disegna a penna colorando come se fossero tutte retinature, le sue storie sono così semplici e sconvolgenti, capaci di scuotere l'inconscio (cerca su facebook, scommetto che farai come me e leggerai il più possibile tutto in una volta). O forse ho pensato a lui perché hai nominato Bologna e se non sbaglio si era trasferito lì.

Insomma sto andando fuori tema come le vecchiette. Passo e chiudo.
Il fatto che hai scritto tutto in blocco senza mai andare a capo rende meglio l'idea dell'inquietudine nascosta dietro quella letterina innocente.