Recensioni per
Il Miele sul Bicchiere
di _Frame_

Questa storia ha ottenuto 773 recensioni.
Positive : 773
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/09/19, ore 11:14

Ciao!
Non mi aspettavo che Romano avrebbe trattato Veneziano in modo così freddo al suo risveglio: mi avevi detto nella risposta a una recensione che non avrebbe superato bene questa separazione (e in particolare quello che gli ha detto Veneziano), e insomma, aveva anche ragione a trattarlo in questo modo dal suo punto di vista, ma davvero non me lo aspettavo, e ci sono rimasta male quando ha rifiutato di abbracciarlo e ha spinto il fratello fuori dalla tenda. All'inizio ero quasi intenerita: in fondo Romano lo ha assistito per tutto il tempo e poi si è curato di non fargli fare movimento bruschi, ma da come ne parlava sembrava che lo avesse fatto solo perché era obbligato. Lo so che si preoccupa ancora per lui, ma questo comportamento mi ha reso triste. Suppongo che io immaginassi che per ora Romano avrebbe ignorato la cosa, magari si sarebbe detto "Era sconvolto, non voleva dirlo davvero" e avrebbe risparmiato il risentimento per dopo; in fondo la scena non era differente da molte altre: Veneziano fa qualcosa di sbagliato non considerando Romano, poi prova a farsi perdonare a parole non cambiando il suo atteggiamento, e lui lo perdona oppure lascia correre. Invece sembra che per adesso non abbia intenzione di mandar giù quello che è successo. Quindi all'inizio ci sono rimasta male, ma a ripensarci adesso credo che potrebbe essere una cosa tutto sommato positiva: Veneziano sembra essersi reso conto che c'è un problema nel suo rapporto con Romano e con gli altri (anche se per ora ha parlato solo con Germania) e ha ammesso a se stesso che quello che gli ha detto Russia lo credeva davvero. Quindi se questo può aiutarlo a farlo crescere tanto meglio.
Sarà una mia impressione, ma nonostante Prussia lo abbia accolto meglio di Romano, anche lui sembrava non vedere l'ora di toglierselo di torno. Voleva fargli rivedere Germania, però io mi sarei sentita respinta, non so.
L'idea che Germania non sappia nulla di Sacro Romano Impero mi disturba un sacco. In fondo è una cosa del suo "passato" che forse dovrebbe comprendere per stare meglio con se stesso, credo.
I momenti in cui Italia e Germania non si parlavano, rimanendo in silenzio, mi mettevano davvero a disagio, poiché mi facevano pensare che ancora loro due non si siano capiti davvero. Capisco il non sentirsi completamente a proprio agio dopo tutti questi mesi separati e tutto quello che è successo, ma questa completa insicurezza su quello che pensa l'altro davvero non la comprendo. Quando Italia ha detto che avrebbe voluto tornare per un po' nel suo paese non ho potuto fare a meno di pensare per un attimo che desiderasse scappare dalla guerra in sé e dal freddo, come aveva desiderato durante l'arco in Grecia, poi mi è venuto in mente che vorrebbe nascondersi  dalle sue paure scappando via chiudendosi in un posto sicuro, come faceva quando era prigioniero di Russia. Prima provava a cancellare il disagio di sentirsi debole e inutile provando a diventare più forte e comportandosi come un soldato dovrebbe essere, secondo lui (e che impressione strana che faceva); adesso vuole scappare via. Sono contenta che al sentire quello che voleva fare Italia, Germania abbia iniziato a parlargli esponendogli quello che pensava veramente, permettendo così a tutti e due di parlarsi sinceramente, ma se nel giro di due settimane inizieranno a dubitare di tutto di nuovo davvero lancerò via il mio computer.
Credo che Italia e Germania siano arrivati davvero all'essenza della loro relazione: mi ha fatto pensare che spesso vedo il loro rapporto come più complicato di quello che è veramente, quando sono due nazioni che hanno bisogno l'uno dell'altro perché riescono a vedere l'altro nella propria interezza, non soffermandosi su quello che devono fare o quello che gli è stato insegnato, ma vedendo chi sono veramente. O almeno dovrebbe essere semplice, perché vanno incontro a infiniti problemi. 
La promessa di Italia suona come qualcosa che avrà una profonda eco anche in capitoli di molto successivi a questo. Proverò a ricordarmene.  
Quello che ha rivelato Germania sul suo passato e come è stato cresciuto, mi ha fatto pensare molto a Prussia. Dato che Germania parla di quali ideali gli siano stati insegnati e quale vita sia stato costretto a seguire, questi pensieri ti portano a domandarti che ruolo Prussia abbia avuto in questo e come Germania lo abbia percepito. Non intendo ovviamente dare a lui tutta la colpa dei problemi di Germania, ma in fin dei conti lui ha avuto una parte importante nella formazione di suo fratello, e se quest'ultimo giudica così la sua educazione, mi verrebbe da pensare che nutra del risentimento verso il fratello, anche se forse non se ne accorge. Abbiamo discusso precedentemente delle effettive responsabilità di Prussia nello sviluppo del conflitto e di come è gestito, ma questa è qualcosa che si collega a un passato più remoto dell'inizio della guerra. Però (come si capisce, credo) non sono ancora sicura di nulla, mi sento ancora molto confusa a proposito di questo tema.
Mi mancavano un sacco i diari! Mi è piaciuto molto soprattutto per il contrasto tra quello che Germania ha detto in questo capitolo a Italia, di non credere mai che la loro alleanza fosse stata un errore, e quello che il Germania del "futuro" afferma, ammettendo che la loro alleanza (anche quella con Giappone)  non sarebbe mai dovuta essere firmata poiché non si fidavano l'uno dell'altro. Sono curiosa di vedere come piano piano si renderà conto di questo, e se anche Italia e Giappone la penseranno allo stesso modo, alla fine. 
E fra poco Germania verrà a conoscenza di un'altra cosa che un suo alleato non avrebbe dovuto fare. Ma proprio no. E io non vedo l'ora di leggere e immergermi in questo nuovo arco narrativo e di complicarmi la vita con altra gente immaginaria!
A presto, 
MT


Recensore Veterano
28/09/19, ore 23:59

~~Capitolo intimo e che lascia ampio spazio ai sentimenti. Mi è piaciuto un sacco, un finale perfetto ed inaspettatamente dolce per l’arco della campagna in Russia. La scena iniziale tra Italia e Romano mi ha intenerita ed intristita allo stesso tempo. Romano non smette di prendersi cura del fratello, ma non riesce a non avercela con lui, e questo lo porta a mantenere una distanza che all’altro pesa molto. Feliciano intenerisce con il suo bisogno fisico di affetto e di vicinanza non ricambiato, ma in fondo è stato lui la causa del suo stesso male, e temo che questo sia solo l’inizio del deterioramento del rapporto tra i fratelli.
L’abbraccio con Prussia ha alleggerito un po’ l’alone di gelo che era sceso tra i due italiani. Noto che lui rappresenta un’ancora sicura per Italia, una persona di cui si fida a prescindere dai guai che combina (effettivamente è l’unico che non avrebbe mai il coraggio di sgridarlo), e da cui cerca conforto quando teme la reazione di Germania, questo loro rapporto di affetto e complicità reciproca mi intenerisce molto. E soprattutto adoro come Prussia sia il primo fanboy della Gerita, visto che non esita a spingerli costantemente l’uno verso l’altro (chissà se un giorno si pentirà o verrà rimproverato per aver, in qualche modo, contribuito ad alimentare il rapporto sempre più stretto e rischioso tra Italia e Germania).
Il percorso a piedi di Italia è un crescendo di tensione emotiva man mano che ci si avvicina alla tenda di Germania, e il parallelismo con l’angoscia del secondo incontro al Brennero era d’obbligo.
E dell’incontro tra i due, che dire? Promesse Geritose mantenute e il capitolo finisce dritto dritto nella mia lista dei momenti “epico-romantici” della fan fic (sappi che ne ho raccolti parecchi nonostante sia una storia di guerra e non di coppie ahaha). All’inizio intenerisce e lascia al contempo l’amaro in bocca vederli impacciati ed incapaci di esprimere le loro vere emozioni, che coincidono riguardando la voglia di non essere abbandonati dall’altro. La richiesta di Italia di tornare temporaneamente a casa (ma di lasciare lì Romano...che bravo fratello) ha spiazzato anche me oltre ad aver congelato Germania. Per non parlare di come ho trattenuto il fiato quando ha parlato della convenienza di interrompere l’alleanza prima dell’irreparabile. Lì mi sono detta, ok questo è un preludio del ’43, è la mia occasione di vedere la reazione di Germania davanti all’idea di tagliare i ponti. E la reazione di Germania non si è fatta attendere, istintiva, violenta e disperata, dimentica dell’orgoglio di poco prima che gli impediva di essere sincero. Mi ha davvero spiazzata, è stata inquietante quanto intrigante. Le parole che si scambiano sono meravigliose, pregne di amore, affetto, vicinanza, bisogno e stima reciproca, soprattutto è bello vedere Germania che per la prima volta manifesta liberamente i suoi sentimenti, le sue paure, il peso dell’aspettativa che su di lui hanno gli altri e il fardello rappresentato dallo scopo di conquista per cui è stato creato.  Finalmente i due chiariscono i motivi che li tengono legati e rinnovano la promessa immergendosi nel loro mondo di pace e completezza reciproca. Anche se ho adorato la scena tra i due, tuttavia, non posso non pensare a come il loro rapporto sia giunto ad una connessione talmente stretta da renderlo quasi un “possesso, esclusività, dipendenza” rischioso per una Nazione (e soprattutto chissà quale tremenda reazione avrà Germania più avanti al momento della vera separazione).  L’atmosfera intima del capitolo viene squarciata dalla notizia di Pearl Harbor, che ha sconvolto a tal punto il povero Prussia da non fargli nemmeno notare il momento di tenerezza interrotto per poi magari sfoderare tutto soddisfatto le sue solite frecciatine (del tipo, avete preso alla lettera il mio incoraggiamento a “fare altro” ahaha). E’ sempre un piacere, infine, leggere un diario. Nonostante Germania affronti lucidamente gli errori commessi, tuttavia rimane il “lieto fine” rappresentato dalla solidità della loro amicizia. Adesso per me arriva il momento più complicato, perché dovrai per ragioni di trama mettere da parte i miei personaggi preferiti, che erano tutti concentrati in quest’arco, per occuparti di altri che pur piacendomi non sono quelli che prediligo maggiormente, ma so che tu sarai talmente brava da farmi apprezzare anche un arco lontano dalle Italie e co. Ti faccio i miei consueti complimenti in attesa del prossimo capitolo^^
 
(Recensione modificata il 30/09/2019 - 11:29 pm)

Recensore Junior
16/09/19, ore 11:24

Capitolo dolce e triste allo stesso tempo. E' stato toccante vedere che il desiderio di Ita e Germania è lo stesso, non essere lasciato dall' altro, ed è stato bello vedere Germania mostrarsi debole solo con Ita, come anche il fatto che sia stato molto onesto a dirgli i motivi per cui ha bisogno di Ita. Loro due si completano alla perfezione! inoltre per tutto il capitolo ha aleggiato lo spettro di HRE sul loro rapporto, specie su Germania che non si spiega la sensazione di nostalgia che gli provoca stare tra le braccia di Ita. In ultimo ho adorato la frase di Prussia:"...fate anche altro !" ahahahah lui è sempre magnifico!!!