Ciao carissima,
non mi sono dimenticato della tua bellissima storia, è solo che ultimamente ho avuto un po' di cose da fare.
Una cosa che mi piace moltissimo di questa lettura è come tu riesca a rendere il mondo di cui parli: è tutto preciso, tutto perfetto. La ricostruzione storica è davvero mirabile. Peraltro, incuriosito da alcune delle vicende che descrivi, sono andato a cercare in giro più notizie, scoprendo una serie di personaggi che sono veramente da romanzo.
Del resto, credo che in quel periodo nelle principali città europee si fosse creata una situazione a dir poco inconsueta: esuli russi che cercavano di ricostruirsi un'esistenza, ma che ovviamente non ci riuscivano, sradicati dal loro mondo, privati dei loro averi, spesso con uccisioni indiscriminate di parenti alle spalle (ho letto ad esempio della fuga di Natalia e sua sorella attraverso un lago ghiacciato in Finlandia).
Queste erano persone che di punto in bianco si sono trovate perseguitate e uccise: chi ha avuto la fortuna di fuggire, come Natalia, ne ha poi portato per sempre i segni.
Nei tuoi capitoli ci presenti perfettamente questa situazione, e sì: i diamanti sono pietre magnifiche, ma sono anche taglienti. Sono il materiale più duro che si conosca, in effetti.
Lo si vede negli scambia apparentemente leggeri, che però nascondono ffondi sanguinosi, e lo si vede in questo generale clima apparentemente sonnolento e svagato, gravato dall'oppio e dall'alcol, che fa da paravento ad abissi di dolore e violernza.
Come sempre bravissima, a presto! |