Recensioni per
Plaisir D'Amour
di Ellie_x3

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/12/19, ore 13:40
Cap. 9:

Cara Ellie,

Mi pizzicano un po’ gli occhi nel leggere questo finale che è semplicemente incantevole. Amo tanto anche io questo periodo storico tanto da averlo approfondito ai tempi della triennale e quindi posso dirlo con cognizione di causa: è accuratissima, tutta. Ma vediamo perché e cosa mi è piaciuto di più. Anzitutto, sei stata coraggiosa nel rovinare Rossignol e renderlo infelice. Il cherubino, il ragazzo efebico che poteva essere scambiato per una ragazza, crescendo perde la sua bellezza sia perché diventa più uomo che per la disperazione che lo attanaglia. Il senso di colpa per la morte dell’unico grande amore, il principe di T., l’amante con cui c’è stata una relazione carnale mai divenuta sentimento e la perdita dell’amatissima sorella e della nipote ancora bambina si legano a uno dei più grandi eventi che chiudono idealmente la storia moderna per dare via alla storia contemporanea. Poi ci sono gli ottocentisti, ma sono una specie a parte!

Rossignol non è mai stato un personaggio positivo e fin dal primo capitolo lo hai descritto nella sua spietata umanità carica di difetti. Anche se durante il Terrore mostra una particolare lealtà alla monarchia e all’amore perduto, la sua fine non viene mitigata dall’intervento della divina provvidenza, tutt’altro. La sua fine è meschina ed è troppo codardo per leggere le ultime parole di T., che rimanendo celate acquisiscono un valore ancora maggiore. Indicativo come col peggiorare della condizione della nobiltà francese il putto incantevole lasci anche il soprannome vizioso a favore del nome vero, così come altri nobili hanno scelto di fuggire o di togliere i titoli onorifici. Nella disperazione del giovane uomo che ha dovuto ridimensionare velleità e abitudini e che cerca, coraggiosamente, di salvare la tomba dell’amato nascosta sotto altro nome, c’è un’analogia con la potente figura femminile della madre di Rossignol. Il suo non volersi affezionare alla figlia di Josephine quasi presentendo la sua fine rapida è un po’ il medesimo comportamento di Rossignol stesso, che non ha il coraggio di leggere le ultime parole del suo grande amore tradito.

La fine di Rossignol è terribilmente ingiusta, ma da un punto di vista letterario bellissima. Muore in catene, espiando le colpe personali e di un’intera classe sociale particolarmente miope. Muore e i suoi resti sono cibo per cani, la sua bellezza fisica che non si era mai accostata alla cosiddetta bellezza spirituale svanisce. C’è, in lui, una redenzione che però non serve a salvargli la vita: mi riferisco alla lettera con cui onestamente dice ad Alain di non averlo mai davvero amato, intimandogli di andarsene e di non tornare per avere salva la vita.

La fine è struggente e bellissima: Rossignol rimpiange di non essere stato davvero Charlotte. Tutto sarebbe stato più facile e lui e T. avrebbero avuto una possibilità, forse. Le rimostranze personali, il timore di violare norme e precetti che nel XVIII secolo erano sentiti con maggiore forza fanno in modo da problematizzare un rapporto slash che spesso nelle fanfiction anche di ambiente storico risulta privo di un contesto che invece va trattato per realtà e giustizia storica. Ecco perché la tua storia è così bella: l’amore non è stato sempre considerato uguale agli altri e quando ci si imbatte in opere ambientate in luoghi e tempi diversi dai nostri occorre adeguarsi alle mentalità, anche se queste sono lontane da noi (e nel Settecento c’era lo schiavismo, tanto per dirne una). D’Ovigny che dopo trent’anni torna a Parigi per Rossignol è qualcosa di crudelmente bello. Ho amato il suo destino, perché è meschino. Ama un uomo e ha sposato un’adolescente che assomigliava a Rossignol, ingannandola. Non c’è niente di peggio che promettere l’amore a qualcuno per altri fini, che cercare altri volti nel nostro. Non ha felicità e vive col senso di colpa. Un triangolo così feroce, in un tempo così difficile, non poteva che concludere così, tra la stella luminosissima e pura del principe di T., la cui morte ha risparmiato il dolore di una decadenza e che risulta, col senno di poi, particolarmente buona, il senso di colpa e le ombre cupe di D’Ovigny con i suoi inganni e le sue delusioni e la figura così ben resa e umana, troppo umana, di Rossignol.

Grazie per averla scritta e condivisa. Se non l’avessi preferita dal primo capitolo, la ri-preferirei. ♥
Buon Natale,
Shilyss

Nuovo recensore
17/10/19, ore 18:22
Cap. 9:

Dear, dear, D E A R !
Finally ce l'ho fatta!
Nelle ultime settimane non ho quasi partecipato agli scambi perché ero rimasta stra indietro con le recensioni, mannaggia a me.
Infatti mi dispiace tantissimo passare solo ora, sono imperdonabile.
E credo che tu mi abbia già in parte punita, perché io tutto ciò NON ME LO ASPETTAVO PROPRIO.
Questo ultimo capitolo è stato un vero e proprio colpo al cuore, SALLO – ma certo che lo sai, lo immagino fin troppo bene.
Così come ben sai che io, purtroppo, non sono molto esperta di Storia in generale, o meglio, conosco le nozioni base, l'ho studiata, ma a parte il periodo Vittoriano e la Rivoluzione Russa non ho mai approfondito tanto – conto di rimediare presto, però, perché ci sono ancora tante cose che voglio scoprire.
Di conseguenza, questa Parigi di secoli addietro per me è stata un'ulteriore scoperta, perché mi hai completamente catapultata in queste giornate all'apparenza sfarzose e gloriose che poco per volta sono cadute, così come tutti i palazzi e le ricchezze.
Questa Francia che con la sua Parigi arranca giorno dopo giorno mi si è proiettata davanti agli occhi in un mosaico cupo e macchiato dal fango, lo stesso fango in cui Rossignol… lui… IO NON CE LA POSSO FARE.
Non avrei mai e poi mai pensato ad un finale del genere.
Certo, i generi della storia parlavano chiaro, quindi sicuramente non sarebbe stato un finale tutto rose e fiori, ma non avrei mai pensato arrivassimo a questo punto, ad un Rossignol che come ultimo gesto non solo decide di proteggere la tomba del principe T., ma anche di parlargli a cuore aperto, forse per la prima e unica volta prima di sparire per sempre.
Rossignol, che in quel momento ancora era vivo, mentre parte della sua famiglia già se ne era andata nel senso più triste del termine, mentre Parigi cadeva a pezzi giorno dopo giorno… ho provato davvero tanta angoscia leggendo della sua condizione.
Gli anni passano, le stagioni si susseguono una dopo l'altra e D'Artois e Alain si ritrovano.
Per un attimo ho sperato tantissimo che almeno loro potessero darmi una gioia, uno spiraglio di luce in mezzo alle tenebre, ma questo non accade.
Non accade perché D'Artois mi ha dato l'idea di essersi ormai perso, lasciato andare, l'ho trovato molto cambiato rispetto all'uomo che era una volta, come se indossasse una maschera; mentre Alain mi ha fatto tremare il cuore, c'era qualcosa di lui che mi faceva ricordare l'uomo che è stato, ma tutto ciò è andato a disintegrarsi con ciò che gli dice D'Artois.
Perché nell'esatto momento in cui gli ha chiesto di Rossignol e D'Artois gli ha risposto, credo che il mio cuore, per un breve attimo, si sia fermato.
È stato un momento che mi ha fatto crollare il mondo addosso, tra D'Artois che non voleva sentir parlare di Rossignol e Alain che voleva a tutti costi, invece, sapere di lui.
Il fatto che Rossignol sia morto solo, in mezzo alla strada e al fango, sbranato dagli animali, è stato un duro colpo.
Arrivata alla fine del capitolo ho pensato: non era forse prevedibile? Non è che, magari, anche nei capitoli precedenti vi era qualche indizio a riguardo?
La verità è che no, non l'avevo intuito. E credo non ci sarei mai e poi mai arrivata, lo ammetto.
Credo anche che, qualora ci fosse stato qualche indizio palese tra un capitolo e l'altro, l'avrei ignorato di mia spontanea volontà perché non ci avrei creduto e ancora adesso fatico a crederci. Perdere Rossignol è stato devastante, così come lo è stato aver concluso questa storia.
Da una parte perché non posso credere di essere arrivata alla fine, proprio non riesco a realizzarlo e vorrei leggere altri cento capitoli nonostante sappia che è tutto finito; dall'altra parte è proprio per come è finita perché mi hai sorpresa, è stato un colpo di scena assurdo e secondo me ti sei più che superata.
Con questa storia hai svolto un lavoro magistrale, SALLO.
Quindi sii fiera del tuo operato, perché sei stata bravissima.
Non vedo per quale motivo debba continuare a stare tra le seguite, infatti adesso la sposto subito tra le preferite perché sì, perché sicuramente è stata una tra le letture più piacevoli, avvincenti ed emozionanti di quest'anno.
Tantissimi complimenti, dear, scusami ancora tantissimo per questo imbarazzante ritardo e ricordati che da settimana prossima inizierò ad andare dalla psicologa perché avrò bisogno di tanto tempo per riprendermi da un bombardamento emotivo del genere!
BRAVISSIMA <3

Harriet;

Recensore Veterano
05/10/19, ore 15:51
Cap. 9:

Oddio, alla fine è successo davvero. Sarà che mi capita così raramente di seguire storie che vengono portate avanti fino al termine, perlomeno in un numero limitato di capitoli, eppure è sempre una sensazione terribilmente dolceamara, la consapevolezza di dover salutare un contesto e dei personaggi a cui ti eri affezionata particolarmente. Aggiungiamoci poi che questa è in assoluto una delle cose meglio scritte che io abbia mai letto in dodici anni che bazzico su EFP, come potrebbe non stringermisi il cuore? 
Sul serio, Ellie, quello che hai creato per me è stato piccolo ma immenso. Hai dipinto una ricostruzione storica con una precisione incredibile e niente affatto scontata e lo so che te l’ho ripetuto in praticamente ogni capitolo letto di questa storia, ma forse in questo Epilogo riesco a rendermene conto ancora maggiormente. Forse perché quel contesto è mutato, in fretta e violentemente, esattamente com’è stato tutto il periodo della Rivoluzione Francese e del Terrore che ne è conseguito. Gli sfarzi di Versailles e i suoi ori si sono trasformati nelle strade di una Parigi stanca e degradata. I vizi dei nobili, i balli e le feste sono ormai echi lontani di chi sperperava sulle spalle di una popolazione disperata e i nobili sono ormai o scheletri relegati nella Bastiglia o delle carcasse senza testa gettati in pile disordinate sulle strade sporche di sangue. 
E tu, lettore, non puoi fare altro che essere consapevole di come questo sia stato l’orribile prezzo da pagare per ribaltare la società, sai che è frutto di secoli di rabbia, oppressione e disperazione.... eppure, dopo tutto il tempo trascorso nei corridoi della Reggia insieme a questi nobili, a ridere dei loro giochi e delle loro relazioni, non puoi fare a meno di empatizzare, di dispiacerti e avere il cuore stracciato tanto quanto questo vecchio e smunto Alain ad apprendere la notizia della morte di Rossignol. 
I sopravvissuti sono spettri di sé stessi, di ciò che erano un tempo, e si nota in ogni parola la maturazione avuta soprattutto da Rossignol a seguito di tragici eventi come la morte di tutte le persone che amava (il principe, la nipotina, sua sorella). E quanto è bello il monologo su quella falsa lapide, l’ultimo regalo che Jehan Henri è riuscito a donare a T., la cancellazione della sua identità nobiliare per evitare che il suo luogo di riposo venga profanato. 
Boh, io non so se ha senso questa recensione, ma sono così tanto innamorata di questa storia che sto scrivendo parole che ho proprio bisogno di far uscire dal cuore e penso non ringrazierò mai abbastanza il gruppo del Giardino perché, conoscendomi, bazzicando così poco nelle sezioni non mi sarei mai imbattuta in un’autrice della tua bravura e mi sarei persa quella che è in assoluto una delle mie storie preferite su questo sito, ma proprio da top 3. 
E niente, sto così tanto a bocca aperta che evidentemente le parole mi sono scappate. Tutto ciò che desidero al momento è andare ad accendere un cero in memoria di Rossignol e i suoi riccioli. 
Amo. Amo alla follia, adoro <3 

Un baciones grande grandissimo cara, spero troppo di rileggerti in questa sezione perché si nota sempre meravigliosamente la passione che hai per la storia. Che sia francese, che sia giapponese o papuanese, io sarò comunque in prima linea a leggere. 

Un baciones grande grande <3 
Lion. 

Recensore Master
03/10/19, ore 18:40
Cap. 9:

Mia cara Ellie... che pezza. Sono ammaliata, commossa e innamorata. Come ti accennavo su fb, ho letto il capitolo stamattina, ma mi sono presa qualche ora per elaborare il tutto. E bada bene, non perché ci sia qualcosa che non mi sia piaciuto, al contrario, penso di trovarmi di fronte ad un'opera davvero di gran pregio, unica e originale, che per me meriterebbe non solo la pubblicazione ma anche una fedele trasposizione cinematografica.
E non esagero, dico davvero, questo epilogo è la perfezione, l'espressione più vera e cruda del declino post rivoluzione. Ovviamente tutta la storia è incentrata sulla nobiltà e sulla corte francese, perciò ci viene spontaneo empatizzare con la classe più alta, ed è ovvio che quei palazzi demoliti, quei corpi senza vita gettati in mezzo ad una strada, lo sfarzo e la bellezza ridotti ad un tetro scenario in pezzi, ci facciano stringere il cuore.
Lo splendore che caratterizzava la storia fino a qualche capitolo fa, la spensieratezza, la giovinezza dei personaggi, persi in frivoli affari di cuore, balli e pettegolezzi, ormai hanno lasciato il posto alla desolazione, alla rassegnazione e alla vecchiaia che affligge coloro che sono rimasti, mentre la morte ha portato via gli altri.
Ho appreso con non poco sgomento la morte della piccola nipote del protagonista e di Josephine, la morte di Rossignol stesso, trapelata dalle labbra del nuovo sovrano, invecchiato anch'egli, ai miei occhi quasi irriconoscibile, così come il povero Ovigny (ormai senza De).
Mi hai spezzato il cuore e questa è una cosa che ho amato, perché non mi succede spesso di soffrire in questo modo leggendo un libro, e invece tu hai toccato le corde giuste, hai fatto un lavoro eccelso e trovo davvero difficile scrivere una recensione che sia all'altezza di tanta bravura.
Leggevo e mi immaginavo le atmosfere di Barry Lyndon, le luci calde delle candele, le scene dipinte come tanti quadri in stile rococò, gli abiti sfarzosi, dai colori pastello, frusciante ed eleganti. Sì, lo so, sto divagando, ma io una trasposizione me la immagino proprio così, in quello stile! ;)
E sai qual è la cosa che ho amato di più? Il fatto che non sapremo mai cosa c'era scritto in quella lettera d'addio.
Trovo che sia una scelta azzeccatissima, mi lasci con questo dubbio e aumenti ancor di più il realismo di tutto ciò, come se l'intera vicenda restasse sospesa in quell'epoca e noi non potessimo appropriarsene fino in fondo.
Bellissimo.
Cosi come il monologo sulla falsa lapide di T., che ho trovato straziante e meraviglioso allo stesso tempo.
Che altro dire, cara Ellie? Sono ammirata, davvero, per me questa cosa è un piccolo capolavoro e la rileggerò con estremo piacere!
Complimenti di cuore, anche per la correttezza dei dettagli storici, su cui hai sicuramente fatto un lavoro approfondito.
Ho amato tutto e i tuoi personaggi mi resteranno sempre nel cuore.
Grazie per questa meraviglia.
Bacioni
S.

Recensore Master
29/09/19, ore 18:20
Cap. 9:

Ma... ma...
NON CI POSSO CREDERE.
E' finita, e io mi sento un vuoto dentro, ma è una cosa buona, che è il vuoto che mi viene quando finisco qualcosa di bello. Un vuoto malinconico, ecco. Considerando il periodo storico in cui la storia è ambientata, ovviamente non è che mi aspettavo fosse tutto rosa e fiori, ma leggere certe cose mi ha comunque tanto stravolta (sempre in senso buono). E credimi, credimi quando ti dico che questa storia i complimenti se li merita tutte, il genere storico è un genere che odio scrivere ma che amo leggere, e la tua mi è proprio entrata nel cuore, così come i personaggi, ma più di tutti i personaggi. E più di tutti Rossignol, di cui fai benissimo ad essere fiera, e di cui sono fiera anche io, che ha un vissuto tragico, ma ahimé... non è il solo. d'Artrois e Alain li ho proprio amati. Non lo so, quando si sono incontrati alla fine mi ha dato l'impressione di essere proprio l'atto finale (e difatti lo è lol) prima che il sipario si chiuda. E credimi, leggere di Alain che pensa a Rossignol, ai bei tempi che furono e quasi non può immaginarselo morto, senza vita, nel fango, senza neanche una degna sepoltura, non lo so, mi ha fatto sclerare, perchè a me l'angst fa tanto, tanto sclerare. E' stato un finale dolce-amaro? Sì. Ma è stato anche il finale più giusto, non penso avrei potuto immaginarmi uno diverso per questi personaggi che mi mancheranno... tanto. Sinceramente mi sento come se avessi visto uno di quei bei film storici-drammatici-sentimentali dove non c'è mai il lieto fine ed io puntualmente mi struggo. Ma se Plaisir D'Amour diventa un film, io lo vado a guardare, anzi, aiuto pure a scegliere il cast, che dico!
Scherzi a parte, questa storia mi è entrata nel cuore, e sono felice di aver letto la sua conclusione, anche se sono pure un po' triste. Quindi complimenti a te che ti sei lasciata guidare dall'ispirazione e per aver condiviso con noi <3
A presto,

Nao

Recensore Master
23/09/19, ore 07:15
Cap. 9:

Buongiorno.
Devo proprio dire che il finale è stato bellissimo ed esaustivo, mi ha preso un sacco... che poi mentre leggevo mi sono emozionato... sono anni di grandi cambiamenti e quello che era non fu più per un po', la Francia fu percossa dall'impeto di una rivoluzione che ne annientò la sua corte.
L'incontro finale poi è stato la ciliegina sulla torta.
Tutto scritto magistralmente. Complimenti.