Recensioni per
Nameless
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/06/20, ore 22:20
Cap. 1:

Wow... che dire...
sicuramente scoprire che Draco abbia volontariamente fatto ammalare e poi abbia ucciso il figlio è... triste... molto triste.
Astoria è stata così tenera nel cercare di aiutare Draco ma a quanto pare non è bastato.
Daphne mi è parsa matta come un cavallo e Blaze uno stronzo da trovare morto in qualche vicolo di Nocturn Alley.
Davvero una bella storia. Triste ma molto bella.


P.s. Ma non sono i Guaritori che lavorano al San Murgo?

Recensore Master
29/10/19, ore 11:06
Cap. 1:

Nona classificata al contest "Pesca la coppia"

Grammatica e stile: 7,5/10
( 3,5 grammatica + 4 stile)

Di seguito, riporto gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

Ho notato che hai la tendenza a inserire il punto fermo quando la frase termina con un discorso diretto anche se all’interno dello stesso, per concluderlo, sono già presenti altri segni d’interpunzione, quali punti interrogativi, esclamativi o sospensivi. Questo è un errore, poiché, quando nel discorso diretto sono già presenti segni d’interpunzione, non occorre aggiungerne altri per terminare la frase. (-0,3 per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo tutto il testo)

”Rose Weasley sembra assorta nella contemplazione della carta da parati e continuava a sfiorare la bacchetta, appesa alla cintura, distrattamente.”---> Errore nella consecutio temporum. La frase avrebbe dovuto essere: ”Rose Weasley sembrava assorta nella contemplazione della carta da parati e continuava a sfiorare la bacchetta, appesa alla cintura, distrattamente.” (-0,3)

”«E ora, se vuoi farmi la cortesia di non privarmi anche di questo piccolo divertimento».---> Dato che la frase vuole sottintendere un concetto non totalmente espresso e lasciato in sospeso, sarebbe stato più corretto formularla in questo modo: «E ora, se vuoi farmi la cortesia di non privarmi anche di questo piccolo divertimento…» (-0,1)

”Silenziosamente, porse il braccio a Daphne, e lanciò a lei, Asteria, in uno sguardo pregno di scuse.”---> ”uno sguardo”, refuso.

”Ma non fece in tempo, rimanendo davanti la porta di casa, con il suono della Smaterializzazione a farle compagnia.”---> ”davanti alla porta di casa”, davanti regge il complemento di termine. (-0,1)

”«Ho il benestare di Daphne e, inoltre non hai di che preoccuparti: sapessi quante donne in déshabillé ho già visto».”---> La frase avrebbe dovuto essere: ”«Ho il benestare di Daphne e, inoltre, non hai di che preoccuparti: sapessi quante donne in déshabillé ho già visto»”; o, in alternativa: I]”«Ho il benestare di Daphne e inoltre non hai di che preoccuparti: sapessi quante donne in déshabillé ho già visto»”. (-0,1)

”Si ritrovò davanti a un Draco Malfoy in lacrime e, per la prima volta da quando lo conosceva, con la veste da Mago spiegazzata e sporca di residui di una qualche pozione.”---> ”Si ritrovò davanti un Draco Malfoy”. Il verbo ritrovare richiede il complemento oggetto. (-0,1)

”In quel momento, Draco Malfoy comprese che lei, Asteria Greengrass, era esattamente quello che avrebbe voluto avere dalla vita e che, essa, non gli aveva mai concesso.”---> Il verbo e il soggetto al quale si riferisce non devono mai essere separati da alcun segno d’interpunzione, a meno che non vi sia un inciso a separarli. La frase avrebbe dunque dovuto essere: ” In quel momento, Draco Malfoy comprese che lei, Asteria Greengrass, era esattamente quello che avrebbe voluto avere dalla vita e che essa non gli aveva mai concesso.” (-0,2)

”Si aspettava ancor meno che, sempre il suddetto Malfoy, avesse la presunzione di chiedergli la propria benedizione per poter domandare ad Asteria, che era ancora poco più che una bambina, di sposarlo.”---> Stesso discorso di sopra, pertanto la frase avrebbe dovuto essere: ” Si aspettava ancor meno che sempre il suddetto Malfoy avesse la presunzione di chiedergli la propria benedizione per poter domandare ad Asteria, che era ancora poco più che una bambina, di sposarlo.” (-0,2)

”«Ma sono abbastanza sicura che queste ferite non siano state dovute a una malattia. Devo chiamare i miei colleghi».”---> ”che queste ferite non siano state causate da una malattia”, o, in alternativa: ”che queste ferite non fossero dovute a una malattia”. (-0,1)

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere semplice e chiaro, lineare e pulito. Alterni un lessico più ricercato nella parte narrata a uno di uso più quotidiano nei discorsi diretti, com’è naturale che sia, rendendo realistici questi ultimi e creando un mix equilibrato e godibile. Le frasi sono brevi e concise, i periodi non sono mai troppo lunghi e risultano essenziali. Hai la tendenza a prediligere il discorso diretto, piuttosto che la narrazione, e questo sacrifica lo show, don’t tell, poiché veniamo a conoscenza dei pensieri e delle sensazioni dei personaggi direttamente da loro, piuttosto che intuirli dal loro modo di porsi, d comportarsi e di agire. La massiccia presenza di discorso diretto, inoltre, rende la narrazione molto statica e piatta, anche in parti del racconto in cui sarebbe stato opportuno soffermarsi maggiormente sull’analisi dell’interiorità dei personaggi.
Le descrizioni, anche per via di quanto detto sopra, sono ridotte al minimo e molto scarne, essenziali. Usi una grande varietà di aggettivi, il che mostra la tua buona padronanza della lingua italiana, e li accosti in maniera consona e opportuna ai sostantivi, ma non ti dilunghi mai troppo a dare dettagli, a dire qualcosa in più dei luoghi, dei personaggi e del loro modo di comportarsi. In generale, questa povertà descrittiva non ha dato fastidio, non ha creato confusione e non ha lasciato punti oscuri, proprio perché veniamo a sapere tutto quello che dobbiamo tramite i discorsi diretti, tuttavia proprio questi impediscono di immedesimarsi nelle situazioni, di trasmettere bene il pathos che naturalmente doveva esserci in determinate situazioni e, in generale, di rendere accattivante la narrazione. Dare maggiore spazio alla parte narrativa, creando un equilibrio con quella dialogata, ti avrebbe permesso di rendere il tuo racconto più dinamico; inoltre, una descrizione leggermente più approfondita di alcune scene avrebbe consentito al lettore di immedesimarvisi meglio. Inoltre, la tecnica dello show, don’t tell è sempre consigliata, poiché rende la lettura più interessante e coinvolgente: nel tuo caso è, invece, quasi del tutto assente.
In generale, hai un buono stile di scrittura e, pertanto, l’unica cosa che mi sento di consigliarti è di eliminare il parlato in favore di una maggiore narrazione, che sicuramente contribuirà a far immedesimare di più il lettore, anche perché il modo in cui descrivi, dove presente, mi è piaciuto molto.

IC e caratterizzazione personaggi: 8,5/10

I personaggi principali di questa vicenda sono Draco e Astoria (o Asteria, come hai preferito chiamarla), ma ci sono anche altre figure che popolano il tuo racconto e devo dire che hai fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione con tutti, anche con quelli che compaiono per poche battute e che sono più funzionali alla trama che altro.
Rose e Scorpius sono tra i personaggi di contorno, tuttavia hai reso bene il rapporto tra i due e il legame di Scorpius con i genitori, nonché le personalità della coppia. Ho molto apprezzato il modo in cui li hai fatti interagire tra loro e con Draco e Astoria e le caratteristiche che hai deciso di dare loro.
Per quanto riguarda gli altri personaggi secondari, hai trattato persone di cui nell’opera si sa poco, quindi è stato abbastanza difficile valutarne l’IC. Blaise, per quel poco che sappiamo, l’ho trovato abbastanza pertinente e somigliante all’originale, forse un po’ OOC in alcuni punti, ma dopotutto si sta parlando anche di persone più adulte rispetto a come le vediamo nella saga, quindi qualche cambiamento è anche plausibile. Per quanto riguarda Daphne, ho davvero amato il modo in cui l’hai tratteggiata e l’ho trovata molto coerente con se stessa: con lei hai fatto un lavoro di caratterizzazione davvero strepitoso e ho adorato il modo in cui si è comportata e ciò che le hai fatto dire. L’hai inserita in maniera fluida e naturale nella tua trama, dedicandoti anche a indagare il suo rapporto con la sorella minore e, più brevemente, con il padre. Davvero complimenti per lo spessore e l’importanza che sei riuscita a dare a questo personaggio.
Per quanto riguarda Astoria, anche di lei sappiamo davvero poco, ma mi è piaciuto il modo in cui l’hai dipinta, così differente dalla sorella e, in generale, ho apprezzato la sua caratterizzazione. Ella appare come una persona dolce e attenta, che dapprima prende a cuore Draco per la sua situazione con il figlio, ma poi se ne innamora, piano piano, conoscendolo poco a poco. Hai presentato un personaggio fragile ma determinato al contempo, di cui ho apprezzato il modo di agire e comportarsi, la maturità dimostrata. Ella è, in un certo senso, anche una vittima degli eventi e di Draco: si preoccupa per un bambino non suo e per la sofferenza che la sua condizione arreca al padre, senza sapere che si tratta invero di una farsa, di una messinscena. In un certo senso, Astoria s’innamora di un Draco che non è totalmente vero, sincero e che nasconde una parte della sua essenza, del suo essere. In tal senso, è triste e tragico come lei abbia sempre avuto fiducia in suo marito, nonostante tutto ciò che lui le ha nascosto.
Draco è il protagonista assoluto della vicenda, il motore che fa muovere la storia e la fa evolvere. In generale, l’hai reso molto bene e coerente con se stesso e con l’originale; in alcuni punti, tuttavia, mi è sembrato un po’ OOC: troppo emotivo e lascivo, ma in fin dei conti stiamo parlando di una persona con una malattia psichiatrica, quindi ne ho tenuto conto nella valutazione dell’IC (altrimenti il punteggio sarebbe stato più basso): le malattie psichiatriche cambiano profondamente le persone, il loro modo di essere e di agire. Quella da te descritta, in particolare, è una malattia che rinchiude dentro di sé la necessità di attenzioni, la ricerca morbosa di queste, pertanto è più che normale che Draco faccia del vittimismo. L’ho trovato, invece, molto più somigliante all’originale nella parte iniziale del racconto, quando sono passati ormai molti anni dalla vicenda da te narrata e lui sembra aver ritrovato la ragione. In generale, sei stata molto brava a trasmettere le sue sensazioni, il tormento che prova (che dice di provare) per il figlio malato e come si aggrappi ad Astoria per cercare un sostegno, innamorandosene. Ho molto apprezzato la visione che hai dato di questo personaggio: gli hai donato spessore, rendendolo davvero interessante.

Trama e originalità: 9,5/10

Per quanto riguarda la trama, la tua storia presenta un intreccio ben congegnato e realizzato, senza buchi o punti oscuri. Tutto è chiaro e si svolge in maniera fluida e naturale. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia deciso di iniziare descrivendo un momento presente, in cui la quiete familiare viene rotta da una terribile scoperta, una scoperta che muove curiosità nel lettore, il quale vuole assolutamente sapere di chi sia quel corpicino e che cosa gli sia accaduto. Si passa, quindi, al flashback, in cui ci vengono svelati pian piano gli avvenimenti che hanno condotto a un finale tragico e agghiacciante. Si torna, quindi, al momento presente, e la storia ha un finale in un certo senso aperto: Draco confessa ciò che ha fatto, ma non sappiamo cosa accadrà poi, se Astoria deciderà di rimanere con lui o meno, come reagirà il figlio e quali stravolgimenti questa realtà porterà nella vita dei convolti. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai strutturato il racconto, gestendolo in maniera ottimale e in modo che l’attenzione del lettore rimanesse sempre viva e non calasse mai, che in ogni momento avesse la curiosità di sapere che cosa sarebbe accaduto.
Quanto a originalità, non c’è dubbio che la tua storia sia molto innovativa. Amo il macabro e la psichiatria è il mio grande amore, e questo avrebbe potuto avvantaggiarti, ma in realtà sono molto pignola quando si tratta di racconti di questo genere. Ti faccio quindi i complimenti per il modo maturo, delicato e preciso con cui hai parlato di questa malattia e per come l’hai inserita nel contesto e nel racconto. Non credo ci siano dubbi suo fatto che la tua sia una storia molto originale, soprattutto se accostata al mondo di Harry Potter. Ho inoltre trovato molto pertinente questa malattia, associata a uno come Draco; innanzitutto, è plausibile che, dopo tutto ciò che gli è accaduto, possa aver avuto un tracollo emotivo che lo ha portato a sviluppare una psicosi, inoltre ho trovato la malattia da te scelta molto adatta a lui.
Il motivo per cui il punteggio della voce non è pieno, è che ti sei imbattuta in un’esperta nel campo (a causa dei miei studi) e quindi, come già detto, sono parecchio pignola. Nella tua storia, sottolinei più volte che Draco cura suo figlio da solo e che non lo fa mai uscire, mentre chi soffre della Sindrome di Münchhausen per procura sottopone il proprio figlio a continui controlli medici, richiedendo esami, analisi e quant’altro. Inoltre, Draco sembra, al tempo presente, guarito, e questa anche è una condizione abbastanza improbabile perché chi soffre di una malattia psichiatrica non guarisce mai veramente, ma può solo tenerla sotto controllo tramite psicofarmaci. Era quindi realistico che Draco avesse la stessa sindrome anche con Scorpius. Tolte queste sottigliezze, hai fatto davvero un ottimo lavoro.

Costruzione della coppia: 10/15

Di come Astoria e Draco si siano conosciuti non sappiamo nulla e io ho davvero amato il modo in cui hai costruito il loro rapporto, come esso sia nato e si sia consolidato. Sei stata davvero molto originale, poiché ti sei addentrata in un terreno poco esplorato e hai creato una situazione inusuale per la nascita di un amore, ma costruita talmente bene da risultare assolutamente plausibile. Essendoci il personaggio di Draco come uno degli elementi della coppia, mi aspettavo una storia torbida, piena di angst e dramma e così è stato. Mi è piaciuta l’idea che l’amore, per uno come Draco, avesse una connotazione amara come l’ha avuta anche il resto della sua vita. Ho adorato il fatto che tu abbia costruito la coppia intorno a questo bambino, che è stato pretesto e mezzo per la nascita di un sentimento sviluppatosi in mezzo alla sofferenza e alla menzogna. Ho trovato il modo in cui hai gestito il rapporto tra Astoria e Draco molto realistico e coerente, senza forzature. Complimenti per aver gestito una tematica delicata come quella da te trattata con tatto, rendendola al contempo funzionale per quello che era il fulcro del contest. Sei stata davvero impeccabile, in questo.
L’unico motivo per cui il punteggio non è pieno è che a volte l’attenzione si è spostata più sulla condizione del bambino che sulla coppia in sé e, in generale, si ha la sensazione che il rapporto tra Draco e Astoria sia più un contorno alla drammaticità di quanto sta accadendo in segreto, che il fulcro della narrazione. Tolto questo, hai costruito e gestito la coppia molto bene, mostrando l’evoluzione del rapporto tra i due in ogni sua fase. Mi è piaciuto anche il fatto che, più l’amore tra Draco e Astoria si consolidava, più il bambino si avvicinasse alla morte: egli viene infatti ucciso proprio quando Draco e Astoria decidono di sposarsi. In questo senso, hai creato davvero un ottimo parallelismo. Complimenti!

Punteggio totale: 35,5/45

Recensore Master
07/10/19, ore 08:17
Cap. 1:

Cavoli, sono veramente sconvolta! La coppia che hai scelto per il contest (al quale partecipo anche io) è una Canon, anche se non conosciamo bene i dettagli di come Astoria (o Asteria, come hai preferito tu) e Draco si sono innamorati; sarebbe stato facile cadere nel banale e invece tu sei riuscita a tirare fuori qualcosa di geniale! Già avevo apprezzato l'idea di un figlio precedente per Draco, un figlio destinato a morire, come motivo importante per cementare la relazione con Astoria, ma il finale è stato un tocco di classe! Ho apprezzato molto come hai strutturato la trama, inserendo il racconto in una cornice che serve a creare il mistero (e a spingere alla lettura) e poi a svelarlo. Mi è piaciuto anche come hai inserito anche coppie secondarie quali Rose e Scorpius o Daphne e Blaise... Forse ho trovato Blaise un po' OOC in base a quello che conosciamo, però conosciamo poco di lui in effetti quindi non è un problema. Mi ha fatto molto piacere leggere questa storia, è proprio originale! In bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
27/09/19, ore 12:49
Cap. 1:

Buonsalve!
Allora, non so se l'avrai notato, ma ho già almeno un paio di storie tue fra le preferite, perché adoro il tuo immaginario meravigliosamente macabro, in grado di partorire sempre scenari tanto originali quanto inquietanti, sia il tuo stile a metà fra il crudo e il fiabesco, che rende proprio l'idea di una fiaba di sangue narrata a bassa voce nel buio di una notte tempestosa (spero di aver reso l'idea). Ho deciso di recensire questa storia nel momento stesso in cui l'ho vista letta la prima volta, ma prima di adesso non ho potuto mettermi al computer, quindi eccomi qua;)
La prima cosa che ho apprezzato di questo scritto è la sua struttura simile a quella di un giallo: il brano si apre con una situazione apparentemente normale (un ragazzo che presenta la sua fidanzata a madre e padre non propriamente entusiasti) ribaltata all'improvviso dalla scoperta agghiacciante del cadaverino fatto evanescere anni prima in quella casa- l'assoluta noncuranza con cui Rose gestisce la cosa è un dettaglio che mi ha impressionato in maniera positiva, l'ho trovata stranamente comica. Poi, al paragrafo dopo, ci si ritrova bruscamente catapultati nel passato, e al mistero delle reclusione apparentemente senza motivo di Draco, si somma quello che al lettore è stato presentato nell'introduzione; la presenza del minuscolo morto aleggia in tutte le scene come un soffio di morte che getta una luce livida sul dipanarsi dell'amore fra Draco e Asteria, un amore che in apparenza nasce da un sentire comune, che si preannuncia puro e salvifico, ma che il lettore sa essere basato su un inganno atroce. In questa storia, non c'è uno spiraglio di luce: dalla mutilazione che reso Dafne tanto amareggiata e l'ha separata da Blaise, alla lenta consunzione del bimbo senza nome che si spegne lentamente sullo sfondo, alla storia stessa dietro la nascita del bambino. Poi, arriva la mazzata finale: lo stesso amore paterno di Draco, questo sentimento così disinteressato da aver smosso il cuore di Asteria, si rivela l'elemento più marcio e letale di tutta la storia, un tarlo che ha corroso Draco dall'interno molto prima che Asteria entrasse nella sua vita. Lei, poi, mi è piaciuta per il suo essere l'unico dettaglio pulito di tutta la storia, l'unica persona che ha conservato in sé qualcosa di buono che la spinge a fare da madre a un bambino morente e senza nome, ma anche questo le si ritorce contro: la sua istintiva bontà le impedisce di vedere quello che ha davanti agli occhi, la rende cieca alle storture di Draco (storture che Blaise e Dafne, invece, paiono intuire, sia pur vagamente). Dafne, che è il motore involontario della vicenda, risalta per la sua amarezza, il suo rancore verso Blaise che si è tramutato in rancore contro il mondo, e che viene affilato come un'arma per ferire chi le sta vicino, chi, come Asteria, osa ancora essere felice quando a lei non è concesso. Blaise, fra i comprimari, è quello che risulta un po' più pallido, ma è anche l'unico che sembra in grado di sommare i vari elementi, l'unico a percepire che in questa vicenda c'è qualcosa di strano: se non arriva alla giusta conclusione, è per l'opposizione di Asteria che si rifiuta di vedere crepe nell'immagine perfetta che si è creata di Draco.
Di Draco, ammetto, non so bene che pensare. L'unico vero appunto che mi sento di fare a tutta la storia è che la motivazione dietro le sue azioni non risulta chiarissima, a una prima lettura, tant'è che inizialmente mi ero convinta, come Asteria, che il suo spirito di sacrificio nei confronti del figlio fosse sincero, e che lui avesse soppresso il bambino perché non sopportava più di assistere le sue sofferenze. Mi ci sono voluti l'angolo d'autore e una seconda rilettura per comprendere che era Draco a danneggiare il bambino in modo da guadagnarsi affetto e considerazione per la sua abnegazione paterna. Qui, effettivamente, sarebbe stata necessaria un po' più di chiarezza, almeno a parere della sottoscritta.
"Poi, il piccolo era peggiorato all’improvviso. Si erano spaccate le ossa appena rinsaldate e, quando suo padre gliele aveva rotte con una pressione minima, come fossero fatte di zollette di zucchero, il bambino non era nemmeno riuscito a piangere.
Gli si erano congelate, le lacrime, e anche in quel momento Malfoy ne vide qualcuna che gli sporcava le ciglia inferiori.
«Non piangere» mormorò. «Sono sicuro che starai meglio, lassù».
Se esisteva davvero, un lassù. Ma questo non lo disse, mettendo una mano nella culla e carezzando il volto del bambino.
«Io ti verrò a trovare, presto o tardi, te lo prometto» continuò. «Ma tu non dimenticarti che tuo padre ti vuole bene e, tutto questo, l’ha fatto per evitarti una vita di sofferenze inutili»."
Questo pezzo mi ha fatto venire un magone che non ti dico... la cosa assurda, la cosa tragica, di questa vicenda, è che Draco non si rende minimamente conto di stare agendo sotto l'influenza di una malattia: il suo attaccamento nei confronti del figlio, per quanto distorto, è sincero. Il che mi porta a chiedermi come mai nonabbia replicato lo stesso comportamento con Scorpius...
Anche il nom voler dare un nome al piccolo è un dettaglio molto interessante, è come sottolineare che questo bambino non è importante, nel contesto della storia, in quanto tale, conta solo come figlio di Draco, come mezzo tramite il quale lui si guadagna l'ammirazione altrui e l'amore di Asteria.
In sostanza, un bellissimo lavoro, ben curato, originale, meravigliosamente angosciante. I miei complimenti!
Catcher
(Recensione modificata il 27/09/2019 - 12:57 pm)