Recensioni per
Lettere
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
08/01/20, ore 16:59

Guardare le cose dal punto di vista di Sherlock Holmes fa sempre un certo effetto. È prima di tutto interessante perché tutti i piani architettati fin ora sono suoi, e nessuno è mai stato messo al corrente delle sue idee, le hanno dovute soltanto subire. Qui invece Sherlock esplicita la propria missione di uccidere Moriarty. Capiamo chiaramente che il Capitano non aveva nessunissimo intento suicida, ma quello che aveva progettato era l’unico modo per eliminare il nemico.
Il dolore di Holmes nei confronti di Victor e John è di due tipi: uno passionale, perché li ama, l’altro invece ha a che fare col suo ruolo di Capitano de La Norboury. Non vorrei essere ripetitiva, ma mi piacciono sempre molto i rimandi alla navigazione e ai codici e le leggi che vigono in mare.
Appunto, sul ruolo di Capitano si basa uno degli scritti del diario di bordo. Sherlock non mette in chiaro le cose, non parla con la ciurma esponendo i fatti, i progetti, ecc. Ed è anche un tipo piuttosto stravagante. Per cui è normale che i suoi sottoposti non sappiano sempre se è un bene obbedire a un comando. Ecco che Lestrade funge da mediatore. Spero che non accada ancora qualcosa di simile alla situazione che si era venuta a verificare con Anderson, ovvero che un uomo, o più di uno, dell’equipaggio si metta contro il Pirata Bianco.
 
A preoccuparmi di più in realtà non è la ciurma, ma sono John e Victor.
C’è un passaggio nel quale Sherlock dice di avere un pegno da pagare, credo intenda nei confronti di John, per avergli salvato la vita gettandosi al suo posto dalla scogliera. Mi domando, con molta curiosità, se vedremo Sherlock dover saldare questo debito, il che vorrebbe dire che Watson sarà in serio pericolo!
Su Victor Trevor non ho colto indizi che potrebbero far presagire guai all’orizzonte, semplicemente, come dice Sherlock, lui e John sono fin troppo disposti a sacrificarsi per salvare Sherlock stesso o l’altro. Il che è assai romantico ma anche esageratamente pericoloso.
Sull’aggiornamento riguardo Victor che prega ho poco da dire. Lo trovo sensato. È quello che la maggior parte della gente fa quando si trova a dover affrontare una difficoltà. Hai un’idea chiara del carattere di Victor Trevor e sei stata molto brava a costruirlo, infatti richiami un’esperienza passata per spiegare il suo atteggiamento: “ognuno affronta il dolore a modo proprio, […] Victor lo fece scrivendomi decine di lettere. Io lo feci col silenzio.”
 
Per concludere, ho notato degli accenni alla faccenda di Victor e John che sono l’eredità del Pirata Bianco. Potrei anche aver letto io tra le righe e in realtà questa cosa non c’è, ma mi fa impazzire (in maniera positiva) come sia tutto intrecciato e collegato, da “l’isola del tesoro” a “Barbagialla”, passando per queste lettere. Meraviglioso, complimenti. E grazie per questo lavoro e per la scrittura bellissima.
Non vedo l’ora di vedere altro e di scoprire quale possa essere in effetti la prossima minaccia. Tutte le proposte di Sherlock sono plausibili.
A presto,
K.

Recensore Master
22/10/19, ore 14:15

Shame on me!
Non ho idea di come sia successo... ero convinta di aver recensito anche questa e invece temo di aver solo iniziato a farlo, tempo fa, e di essere stata interrotta da qualcosa di urgente, per poi dimenticarmene completamente. Chiedo perdono, tu sai forse meglio di chiunque altro che è un periodo in cui non ci sto tanto con la testa e dimentico un sacco di cose. Fortuna che ogni tanto controllo se hai aggiornato qualcosa, così mi rendo conto di quello che mi sono persa (come l'ultima kid!vic!lock, che ora recupero prontamente).
Insomma, ora eccomi qui a recensire quella che secondo me è la "lettera" più bella di tutta la raccolta. Che poi lettera non è, perché sono frammenti del diario di bordo del capitano e c'è da dire che all'inizio non sembra nemmeno tanto "di bordo", perché Sherlock vi annota sentimenti ed emozioni che sono estremamente personali e che ad un certo punto dilagano tra le pagine come un fiume in piena.
C'è tutto: il suo amore per John, la mancanza, il senso di colpa, l'inadeguatezza che sente verso Victor, verso la ciurma, il dubbio che i suoi uomini si vogliano ancora affidare a lui, dopo quanto successo. Si sente oppresso da quella responsabilità che solo un uomo al comando può portare, soprattutto se si tratta di un capitano come Sherlock, dedito ai suoi uomini, alle sue convinzioni, che non smette mai di far lavorare la sua mente per trovare la soluzione più giusta ad ogni problema.
Non oso pensare come debba essersi sentito dopo aver mandato Victor da John, durante le vicende di Barbagialla, quando i due uomini che ama di più al mondo si sono trovati entrambi lontani da lui. Deve aver sofferto tantissimo ed essersi sentito molto solo e smarrito. Pero c'è da dire che lui aveva previsto tutto e sapeva bene ciò che John sarebbe diventato. Oddio, forse non completamente, perché quando lo rivede così cambiato anche il pirata bianco resta a bocca aperta per qualche istante! Sarà l'effetto barba?? ;)
In ogni caso, mi è piaciuto moltissimo il tono intimo con cui hai scritto questo diario, il flusso di pensieri che a tratti non ha filtri e che ci dice così tanto di Sherlock e dei suoi sentimenti, delle sue incertezze e delle sue paure.
È bellissimo vedere tutto dal suo pov, anche la caduta di John e Moriarty, non mi stupisce che il capitano avesse sperato di veder comparire John e Victor all'ultimo momento, è un essere umano come chiunque altro, nonostante attraverso gli occhi di Watson ci sembri un angelo in terra.
Sono contentissima di aver avuto occasione di rileggere questa parte e di averti finalmente lasciato qualche impressione.
Stai facendo un lavoro incredibile e non posso che farti i complimenti, per me questa saga potrebbe anche durare in eterno eh, non mi stancherei, te lo assicuro! ;)
Bacioni e a presto.
S.

Recensore Master
07/10/19, ore 16:52

Grazie alla mia proverbiale mancanza di memoria i riferimenti ai capitoli cadono nel vuoto che imperversa nella mia mente, ma per fortuna non ho avuto problemi ugualmente a godermi la lettera, e sì, anche seguendo il tutto visto che ho letto le due storie di pirati
Sono felice che questa raccolta vada avanti, e - caso unico - va benissimo che la sua pubbicazione sia sporadica altrimenti si rischia quache spoiler ^__^. No, lo so che non ti sbaglieresti, ma se alcune cose vuoi rivelarle man mano che iniziera la terza parte dovrai pure tenertele!
Qui assisitiamo alla controparte dal versante di Sherlock che ci racconta, con la confidenza che si può avere solo per il proprio diaro personale, la sua versione dei fatti sull'allontanamento di John e l'umore depresso di Victor. Lui lo sa come può calmarlo e farlo stare meglio, che il loro peculiare affetto è tutto per quel magnifico e un po' matto ragazzo che vive solo per lui quanto John, si può dire, anche se in modo diverso. Moriarty è un grande calcolatore, ma come al solito si perde i pezzi... se nella serie aveva sottovalutato l'aiuto di Molly qui la pericolosità di John gli era parsa poca e questo ha fatto sì che lui potesse gettarsi e salvare Sherlock. Che qui ammette un'umanissima debolezza, cioè che un pochino ci sperava che i "suoi amori" lo seguissero malgrado l'estremo pericolo. In effetti credere che non lo facessero era un po' strano, sarebbe servita dell'ingenuità, perchè va bene che la sua parola è sacra in quanto sono membri dell'equipaggio, ma certi sentimenti prevalgono...
Sherlock non è solo, Moran o la perla di Nassau non devono cantare vittoria in anticipo, questo è certo
questo credo sia il tuo più esteso e curato dei tuoi lavori , o sono sempre tutti, quindi parlo di una vera opera antologica,e se c'è qualcuno da cui posso aspettarmela sei tu
baci perlacei,
Setsy
ps ora mi ricorderò bene il tuo compleanno ^^

Recensore Master
27/09/19, ore 17:13

Ciao **
Aaaah, io lo so che tutto ciò un giorno finirà, ma preferisco non pensarci, visto che ti ho fatto una testa enorme sul fatto che mi sia affezionata a quest'universo da te creato. E ovviamente, dopo Victor, non poteva mancare Sherlock e il suo punto di vista, i suoi pensieri, tormenti e sensi di colpa. Inizialmente fa presente quanto una delle sue poche certezze sia il fatto che John sia vivo, questo lo rassicura, ma non lenisce del tutto il suo senso di colpa... perché comunque lì John avrebbe potuto morirci davvero, dubito se lo sarebbe mai perdonato. Penso che John e Victor siano gli unici abbastanza "folli" da potergli andare dietro e acconsentire ai suoi piani altrettanto folli, ma dopotutto questo Sherlock sembra saperlo molto bene... Poi adoro troppo Lestrade, ed il fatto che Sherlock effettivamente senta la sua mancanza, dal momento che potrebbe sollevarlo oda alcuni incarichi, invece no, e Sherlock si strugge perchè non può stare un solo momento senza John.
E' bello come lui ricordi (e fa presente a noi lettori), che amare Victor è qualcosa di talmente normale e radicale in lui che di lui fa proprio parte. John invece è stato un po' l'imprevisto che non si aspettava, che nessuno si aspettava, e che gli ha stravolto la vita. Anche Victor non se la passa bene, dato che il suo tempo lo passa a pregare, nonostante Sherlock stesso ricordi che sia troppo razionale per credere davvero in Dio (ed è proprio per queste sue contraddizioni che amiamo Victor). Alla fine Sherlock sa di essere responsabile della sua ciurma e di come quest'ultima si fida di lui, e fra tutti gli alleati ce n'è uno che una volta guarito sarà il più importante, nonché il più fidato, ovvero John. Ho amato tutto, il pensare di Sherlock riguardo la sua relazione con Victor, atipica, che forse non tutti capirebbero, con John, che per quanto mi riguarda è un pezzo perfetto della sua anima, e nulla, tutto ciò è molto bello. Come ben sai sono molto felice di seguirti in quest'avventura :*
A presto,

Nao