Shame on me!
Non ho idea di come sia successo... ero convinta di aver recensito anche questa e invece temo di aver solo iniziato a farlo, tempo fa, e di essere stata interrotta da qualcosa di urgente, per poi dimenticarmene completamente. Chiedo perdono, tu sai forse meglio di chiunque altro che è un periodo in cui non ci sto tanto con la testa e dimentico un sacco di cose. Fortuna che ogni tanto controllo se hai aggiornato qualcosa, così mi rendo conto di quello che mi sono persa (come l'ultima kid!vic!lock, che ora recupero prontamente).
Insomma, ora eccomi qui a recensire quella che secondo me è la "lettera" più bella di tutta la raccolta. Che poi lettera non è, perché sono frammenti del diario di bordo del capitano e c'è da dire che all'inizio non sembra nemmeno tanto "di bordo", perché Sherlock vi annota sentimenti ed emozioni che sono estremamente personali e che ad un certo punto dilagano tra le pagine come un fiume in piena.
C'è tutto: il suo amore per John, la mancanza, il senso di colpa, l'inadeguatezza che sente verso Victor, verso la ciurma, il dubbio che i suoi uomini si vogliano ancora affidare a lui, dopo quanto successo. Si sente oppresso da quella responsabilità che solo un uomo al comando può portare, soprattutto se si tratta di un capitano come Sherlock, dedito ai suoi uomini, alle sue convinzioni, che non smette mai di far lavorare la sua mente per trovare la soluzione più giusta ad ogni problema.
Non oso pensare come debba essersi sentito dopo aver mandato Victor da John, durante le vicende di Barbagialla, quando i due uomini che ama di più al mondo si sono trovati entrambi lontani da lui. Deve aver sofferto tantissimo ed essersi sentito molto solo e smarrito. Pero c'è da dire che lui aveva previsto tutto e sapeva bene ciò che John sarebbe diventato. Oddio, forse non completamente, perché quando lo rivede così cambiato anche il pirata bianco resta a bocca aperta per qualche istante! Sarà l'effetto barba?? ;)
In ogni caso, mi è piaciuto moltissimo il tono intimo con cui hai scritto questo diario, il flusso di pensieri che a tratti non ha filtri e che ci dice così tanto di Sherlock e dei suoi sentimenti, delle sue incertezze e delle sue paure.
È bellissimo vedere tutto dal suo pov, anche la caduta di John e Moriarty, non mi stupisce che il capitano avesse sperato di veder comparire John e Victor all'ultimo momento, è un essere umano come chiunque altro, nonostante attraverso gli occhi di Watson ci sembri un angelo in terra.
Sono contentissima di aver avuto occasione di rileggere questa parte e di averti finalmente lasciato qualche impressione.
Stai facendo un lavoro incredibile e non posso che farti i complimenti, per me questa saga potrebbe anche durare in eterno eh, non mi stancherei, te lo assicuro! ;)
Bacioni e a presto.
S. |