Recensioni per
Neach-gaoil
di karter

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/10/19, ore 20:07
Cap. 1:

Ciao!
Sono stata attratta dal titolo, mi sono subito chiesta cosa potesse significare, devo dire che definirla una parola quasi intraducibile è stata un'intuizione più che corretta! Ma partendo proprio da questo titolo traducibile solo attraverso un'espressione, arrivata a fine lettura l'ho trovato giusto per la tua storia, in grado di richiamarne l'atmosfera romantica che nonostante tutto abbraccia le tue righe.
È un racconto molto particolare, devo dire che emerge più la struttura stilistica che la trama in sé, complice il fatto che abbiamo un flusso di coscienza portante e dei ricordi in terza persona che sono il lato narrato, sì, ma in un certo senso accessorio del racconto. È un'impostazione che trovo molto interessante e originale, perché non è un semplice oscillare tra presente e passato, ma tra mondo interiore del protagonista e fatti che sono accaduti nel passato, quelli che completano il suo stato d'animo, che consentono a noi lettori di capire cosa gli sia accaduto e da cosa derivi il suo evidente sconforto.
Ho apprezzato molto la caratterizzazione di Ron. Non è mai semplice scrivere una Draco/Hermione, ed è ancora più complicato scriverne una che non declassi Ron a nemico di turno e personaggio più detestabile della saga. Tu sei stata brava nello sfruttare una sua debolezza, vale a dire l'insicurezza e il conseguente desiderio di conferme, per giustificare l'allontanamento da Hermione. Il suo darla per scontata e non capirla, che in fondo abbiamo visto comparire a più riprese durante la saga, è qui motivo di rottura, perché una Hermione ormai adulta e reduce da una guerra non ha più la forza né la voglia di tollerare l'attesa – ha voglia di vivere, di esserci, e come darle torto. Il flusso di coscienza di Ron è ben costruito, tocca i punti salienti dell'allontanamento, sino ad arrivare alla scoperta che lei sia andata avanti e che tutto ciò che gli resta da fare è farsi da parte, accettare che lei abbia scelto di amare qualcuno che non sparisce, che probabilmente condivide con lei quel desiderio di esserci tanto giusto.
Anche la caratterizzazione di Hermione mi ha convinta, seppure compaia a un secondo livello, quasi sullo sfondo, però è intuibile sia attraverso le parole di Ron che i flashback che abbiamo dinanzi la Hermione che siamo abituati a conoscere: pragmatica, sincera, a sua volta in cerca di qualcuno da amare. Ho trovato molto realistico, e l'ho apprezzato tanto!, che quando lei apre la porta e si ritrova Ron dinanzi sia travolta dalla voglia che lui vada via, preoccupata a causa delle sensazioni che ancora la sorprendono nel vederlo – perché, come scrivi tu, aveva bisogno di tempo per sanare tutte le ferite che le aveva procurato, una frase che denota un'evoluzione lenta, una crescita interiore del personaggio, persino una lotta con se stessa per accettare una realtà che non la rende felice.
Gli altri personaggi sono poco più che comparse, ma anche quelli risultano convincenti nel relazionarsi con questa inaspettata coppia (tra l'altro, molto particolare la costante presenza di George nella vita di Hermione che si intuisce tra le righe). Forse, Draco resta un po' troppo sullo sfondo se devo considerare la storia come un triangolo, ma visto che la struttura stilistica pone in primo piano il mondo interiore di Ron credo invece sia giusto il poco spazio dedicatogli, perché in fondo il fulcro del racconto sono le emozioni e le sensazioni di Ron, la sua crescita avvenuta con uno scossone non richiesto, il suo dolore che tramuta in lenta accettazione.
Se posso permettermi di darti qualche consiglio, gli unici elementi che mi hanno convinta un po' meno riguardano alcuni dettagli dell'impostazione stilistica e alcune scelte lessicali. Quanto alle seconde, consiglio sempre di evitare diminutivi come serpe, Mione e simili, perché nella saga non compaiono mai, e quindi è come se creassero una piccola distanza con l'atmosfera costruita dalla Rowling (però, me ne rendo conto, in fin dei conti sono gusti!). Riguardo alla prima, allineare a destra una porzione così corposa di testo, per giunta in corsivo, temo affatichi un po' troppo la lettura – considerando che non leggiamo su supporto cartaceo – e questo potrebbe scoraggiare possibili lettori, il che è un vero peccato, il mio consiglio è sempre quello di cercare escamotage alternativi (elementi divisori come l'asterisco, ad esempio) quando è necessario inserire flashback corposi; l'ultima piccolissima nota riguarda la conclusione: dato che il fulcro del racconto in realtà è il flusso di coscienza Ron, mi ha un po' stranita trovare in una posizione di rilievo, cioè in conclusione e centrata, una parte dedicata solo a Hermione e Draco, è molto tenera, ma mi ha dato l'idea di essere un momento quasi estraneo alla storia, anche perché la presenza di Ron che osserva non si avverte tra le righe. Le mie ovviamente non sono critiche, ma semplici osservazioni fatte sulla base del mio gusto, spero non ti abbiano infastidita!
Tornando alla storia, i miei complimenti vanno soprattutto all'aver sperimentato una struttura stilistica così articolata con un triangolo complicatissimo (davvero, per me la Draco/Hermione è forse la coppia più complessa da trattare, figurarsi se trattata nell'ambito di un triangolo!). È un racconto innovativo, che per una volta pone in evidenza il mondo interiore di Ron e il suo punto di vista in presenza di una Hermione che sceglie un altro, e in questo caso l'altro è decisamente un duro colpo. In più, ha il pregio di relazionarsi e confrontarsi con le caratterizzazioni originali, senza stravolgerle, da questo punto di vista a mio parere hai fatto un ottimo lavoro.
È stato un piacere leggerti, alla prossima!

Rosmary