Cara Ellie,
prosegue questa quarantena infinita, che nel weekend diventa ancora più amara, ma almeno mi consolo con qualcosa di bello <3. Anzitutto, volevo complimentarmi per come hai gestito il personaggio di Michizou. Non è possibile tifare per lui, dato che Chuuya deve stare con Dazai, però nella sua tenerezza verso il ragazzo e nell’idea innocente di organizzare un qualcosa tutti insieme c’è il segno della rovina: com’è che si dice? La via verso l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Poi, come se non bastasse, c’è questo incontro che ha scatenato la mia fantasia: Dazai preda – in senso positivo, unendo l’aspetto ludico con quello più squisitamente romantico ed erotico – Chuuya bloccandolo e vincendo la partita. Non è un momento buttato a caso, ma coralmente costruito con attenzione e che ruota al concetto secondo cui Osamu non sa perdere. Mi ci soffermo perché questa caratteristica del personaggio fa scaturire l’idea di andare a giocare tutti insieme, serve a mostrare il gruppo e a vedere Dazai attraverso gli occhi di tutti, ma contribuisce anche all’aumento dell’angst. Lui, che non sa perdere, ha perso però Chuuya. Devo aggiungere altro? La scena del bacio è, ovviamente, bellissima ed è esattamente al punto giusto. Ho amato il dettaglio delle ciglia, dell’urgenza e dell’abbandono di Chuuya stesso, grazie a cui Dazai capisce che l’altro nutre da chissà quanto i medesimi sentimenti.
La parte assolutamente straziante, però, è il biglietto che Osamu teneva con sé all’incirca dal tempo delle medie. Mi sono commossa nel leggere di Chuuya che lo leggeva anche perché non è solamente un pezzo di carta tenuto per anni dentro a un diario: le frasi scritte e cancellate segnano un tormento interiore che Dazai ha nascosto sotto il suo atteggiamento strano che costringe Chuuya ad alzare quel maledetto telefono e a chiamarlo per recuperare il tempo perduto, le ore perdute. La metafora del giardino e della foresta risultano efficaci al punto giusto anche per capire lo stato d’animo di Chuuya di fronte a un bacio che risale al tempo in cui lui non ci poteva credere, di piacere in un senso romantico a Dazai – soprattutto perché lui usciva con una ragazza più grande e il chibi non è che avesse la celebre palla di vetro. Mi è piaciuto molto il finale della raccolta perché è incredibilmente scenico e cinematografico. Si chiude, ma si apre a un nuovo inizio che noi possiamo solo immaginare, ma dal punto di vista concettuale è esattamente così che doveva andare, dato che la storia si apre con Dazai e Chuuya che si incontrano, si separano e si ritrovano. Lo stile elegante e sempre preciso e fluido che ti caratterizza, poi, ha fatto il resto.
Un grande abbraccio a distanza e tanti, ma tanti complimenti,
Shilyss :* |