Recensioni per
La foresta degli orrori
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/11/19, ore 20:39
Cap. 2:

Carissima, qui mi sembra di essere di fronte alle migliori pagine di Remarque. Vi è lo stesso afflato struggente, la stessa amara riflessione da parte di chi la guerra l'ha vissuta e sofferta sulla propria pelle dopo essere stato spinto ad arruolarsi dalla propaganda imperialista del suo Paese, proprio come è capitato al tuo Charles e ai tanti rimasti senza nome, sepoltura e ricordo. Quello che i nostri tre protagonisti, così uguali nel loro sentire e soffrire, si trovano di fronte è la stessa agghiacciante constatazione che turbò il giovane Remarque e lo rese convinto assertore della necessità della pace per il resto della sua vita: la guerra non è che un'inutile strage, ben raffigurata in quell'ammasso di "gambe, braccia e teste sfigurate" che il soldato Edwin, in avanscoperta, si trova di fronte. Significa scendere un passo dopo l'altro attraverso una serie di gironi infernali e visioni dantesche, dove i corpi dei soldati sono impilati come cataste o irrisi da un destino che li vuole spogliati e appesi ai rami di un albero come macabre marionette. Ovunque, l'odore della morte, e questa è l'altra novità che i nostri tre pellegrini nei luoghi dell'incubo si trovano a scoprire loro malgrado: la guerra ha un odore che non è certo quello della vittoria, come vorrebbe il fanatico colonnello Kilgore di "Apocalypse Now". La guerra ha l'odore della decomposizione dei corpi e delle anime, sfibrate dalla paura, dagli incubi di quelle visioni che tornano anche durante il sonno.
In questa oscurità che opprime, in questa foresta che pare sempre più un labirinto senza via d'uscita, una luce di speranza è offerta dalla solidarietà che - per amore o per forza - si sviluppa tra questi tre "superstiti". La compassione sincera (e forse sì, un po' ingenua) che Charles prova per Jurgen, l'atteggiamento più guardingo e sospettoso di Edwin, l'incertezza del tedesco se considerarsi realmente un alleato oppure un semplice prigioniero: il legame che li unisce, in maniera più o meno convincente, è la consapevolezza di dover unire le forze per riuscire a trovare una via di scampo.
Capitolo magistrale che fa decollare la storia ed è carico di spunti di riflessione importanti: la storia finisce di pieno diritto tra le preferite e ti esorto a continuarla perché stai facendo un lavoro davvero ottimo, carico di suggestione, dotato di una forte carica visiva e a tratti commovente. Ci si affeziona a questi tre "bisnonni", le loro vicende si seguono con partecipazione proprio perché si ha l'impressione di leggere di nostri parenti "remoti" ma non dimenticati.

Recensore Master
16/11/19, ore 13:54
Cap. 2:

Buon pomeriggio.
Anche questo capitolo è molto umano, mentre leggevo più volte ho socchiuso gli occhi, poiché certe scene le avverti proprio...
A fine capitolo, come alcune altre volte, mi è rimasto il classico interrogativo; a cosa è servito tutto questo, alla fine? La guerra dei potenti che ha visto lo sterminio e il patimento dei popoli.

Recensore Junior
15/11/19, ore 22:12
Cap. 2:

Buonasera!
Per me è quasi surreale pensare che gente della mia età o poco più vecchia, trasportati dall’eccitazione, abbiano affrontato veramente una guerra così atroce. Sembra un tempo così lontano ormai da noi quando, in realtà, parliamo di poco più di 100 anni fa. Sarà che ormai non c’è più nessuno che possa raccontarci l’orrore di quel periodo quindi spesso non ci si fa caso più di tanto.
La tacita solidarietà di Charles è commovente, penso che sia stato più coraggioso di Edwin nel prendersi con sé il “nemico”. Ed è come se vivessero in una sorta di bolla, che permette loro di vedere come non esistono vinti e vincitori in realtà ma soltanto un mucchio di cadaveri. Questa storia continua a piacermi, sento tanta umanità. All prossima!
AF

Recensore Master
15/11/19, ore 15:08

Ciao e ben ritrovata con questa nuova storia ambientata al tempo della Grande Guerra, la guerra dei nostri bisnonni. La guerra di posizione che mostra più che mai il suo volto logorante, uno stillicidio di attacchi, tregue, ancora attacchi e vite che di volta in volta scorrono via, se ne vanno come le foglie che cadono, tutte diverse eppure uguali, in autunno.
"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", scriveva non a caso, proprio in quegli anni, il nostro Ungaretti.
Come foglie sospese sono le vite di questi giovani, che diventano voci corali perché rappresentano il destino di tanti, umili fantaccini di tutti i fronti, anime anonime e destinate a rimanere sconosciute. Proprio come il giovane Remarque di "Niente di nuovo sul fronte occidentale ", Charles si lascia conquistare dall'ideale patriottico e dalla propria sete di avventura. Quello che troverà sarà un inferno in cui perdersi, come effettivamente si perde, nella terra di nessuno tra amici e nemici.
Insieme a lui, su fronti uguali e opposti, lo scozzese Erwin e il tedesco Jurgen si perdono anch'essi in quella foresta che ben rappresenta il labirinto del male, della perdita di se stessi e di ogni punto di riferimento, l'insidia per eccellenza. Spline, circondati dai cadaveri dei loro compagni che affiorano qua e là, chissà se si incontreranno e riusciranno a trovare una via d'uscita in quello strazio di corpi, arbusti, sentieri che apparentemente portano sempre più lontano, nel cuore stesso delle postazioni nemiche. Mi piace ricordare a questo punto un'altra poesia del grande Ungaretti, "Fratelli": "Di che reggimento siete, fratelli? Parola tremante nella notte/foglia appena nata..."
E ancora: "In nessuna parte di terra mi posso accasare... Cerco un paese innocente."

Recensore Junior
03/11/19, ore 13:40

Incipit molto intenso per una storia che promette bene!
Mi piace la precisione con cui descrivi il campo di battaglia e come hai saputo ricreare l’atmosfera che uno si immagina pensando alla trincea: gente che ce la fa e chi, purtroppo, no.
Vorrei tanto sapere come se la caveranno i nostri tre protagonisti, in particolare Jürgen.
Aspetto con ansia il seguito.

Ancient Flower

Recensore Master
02/11/19, ore 07:21

Buongiorno.
Hai davvero la passione per questa parte di Storia, noto che molti argomenti li riprendi spesso, li affronti e li riaffronti.
Ancora il primo conflitto mondiale a ricordarci quanta sofferenza l'umanità ha dovuto e ahimè dovrà ancora affrontare. Anche se spero vivamente di no. Ma non dipenderà da me.

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