Ciao!
Ho letto questa storia ieri e, che dire, mi ha letteralmente rapita. Faccio benissimo a non perdermi nessun appuntamento con i tuoi Percy e Penelope!
Anche se non è totalmente coerente con Love, walk the Autumn, love, non ho potuto fare a meno di fare dei parallelismi, uno su tutti la lenta evoluzione di Percy, che qui a stento rinuncia ad allontanarsi dal tavolo per salutare Penny, mentre sappiamo che la sua controparte post-guerra sarà disponibile a prendersi un giorno di ferie (addirittura!) per non lasciarla sola – certo, neanche quella Penny lì è la Penny di questa storia, ma mi è piaciuto molto fare questo confronto.
La parte iniziale mi ha intenerita tantissimo, anche perché ho rivisto un po' la me stessa di anni fa, con quelle aspettative che Penny ha nei propri confronti e che pesano come fardelli su spalle ancora troppo fragili e ingenue. Il piccolo approfondimento sul rapporto con Leda mi è piaciuto tantissimo, soprattutto gli auguri in rima!, e devo dire che ora mi è più chiara anche la differenza di età tra le due.
Hai descritto con estrema veridicità tutti gli stati d'animo che si avvicendano nella tua protagonista, a partire dall'indecisione sul cosa regalare sino alle aspettative per la serata che avrebbero dovuto trascorrere insieme. Penelope è giovane, piena di vita, ma ha già capito che il loro amore sbiadisce a poco a poco, che forse è già un affetto, come la runa di Percy le suggerisce indelicata – e temo che Percy neanche abbia pensato a questa sfumatura, preso com'è dalle sue ambizioni.
Il momento del regalo, il loro amplesso che sfocia in una passione inedita per loro due, è stato quasi doloroso da leggere. È proprio vero che un rapporto, prima di finire sul serio, finisce dentro, nella testa e nel cuore, in silenzio. Lo sanno entrambi, in quei non detti e in quelle parole definitive, che la loro storia non avrà un futuro, ma nessuno dei due ha ancora il coraggio di dirlo a voce alta, si limitano a un'ultima notte, mi mancherai, frasi che dicono tutto senza aver bisogno di spiegazioni. Ed è tristissimo, angoscioso, perché su un momento così intimo e bello cala l'ombra della fine, di un mai più che li condurrà su due strade diverse.
Percy riesce sempre a destabilizzarmi, da un lato lo prenderei a sberle, lui e la sua smania di arrivare in cima mettendo tutto e tutti da parte, dall'altro lo capisco e mi intenerisce quando tenta di rimediare alle proprie mancanze – o quando scrive in codice e impacchetta il regalo alla fidanzata come se fosse un pacco per l'ufficio! –; insomma, sono sempre in bilico con lui. Tu, poi, lo caratterizzi alla perfezione, non gli fai nessuno sconto e metti in mostra tutti i suoi spigoli, è fantastico come lo giostri.
Ultimo ma non ultimo, Roger Davies XD. Certo che la vicinanza di Fleur fa davvero male, povero Capitano!, il timore di doversi presentare sudicio in presenza della sua regina lo ha mandato in tilt (per quanto io concordi con Penny: non sembra proprio aver mai avuto un cervello!).
Ormai sono ripetitiva, ma complimenti come sempre, questo racconto mi ha coinvolta tanto. Ho visto che hai aggiornato la long e quindi a breve ci risentiamo lì!
A presto!
Rosmary |