Recensioni per
Dalla tua parte
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 127 recensioni.
Positive : 127
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/12/19, ore 18:14

Ma tu sei un genio: hai trasformato The Lying Detective in un incubo di Sherlock e The Final Problem in un incubo di John. Azzeccatissimo! E poi, davvero, ma questa storia dei gemelli/fratelli segreti che spuntano fuori nei libri e nelle serie televisive fa un po’ pena. Mi chiedo perché continuino ad insistere.
Sherlock è palesemente innamorato ai miei occhi. Si sente in colpa per tutto quello che è successo negli anni e ancora di più forse per non aver saputo prevedere le mosse di Mary. L’unica colpa in realtà è quella di non aver ragionato mai come se si trovasse in una coppia; capisco che la sua intelligenza possa portarlo a pensare alla velocità della luce, ma le decisione le avrebbe dovute sempre prendere di comune accordo con John. Tanto poi, nemmeno a dirlo, Watson lo avrebbe sempre e comunque assecondato, ma almeno non si sarebbe sentito escluso e messo da parte, e i guai li avrebbero potuti gestire assieme.
 
Finalmente Harriet ha la possibilità di raccontarsi un po’ a John. Ci sono dettagli della sua vita inediti per noi lettori, anche se a grandi linee già sapevamo che era stata reclutata una volta finito il liceo, che è un’informatica e un cecchino abile; così come siamo a conoscenza di tutti i dietro le quinte. Il bello, se così vogliamo dire, è vedere la reazione che ha John quando entra in possesso di tutta questa serie di notizie.
Secondo me, per John, non è tanto aver scoperto che lavoro fa sua sorella, bensì il non essere mai stato in grado di capirla e di parlarle. Rendiamoci conto, lui era convinto che lei fosse un’alcolizzata e basta, una ragazza sulla quale non fare affidamento che non c’è mai stata per lui. Sapere invece che è in salute e che per tutto il tempo è stata la sua ombra deve essere scioccante.
La parte più succulenta probabilmente riguarda il doppiogioco che l’ha portata a lavorare accanto a Moriarty e a conoscere Mary. Conoscere questa parte della storia, se fossi nei panni di Watson, potrebbe far andare in tilt parecchi macchinari ospedalieri.
Sarà che mi sono affezionata alla protagonista non più tanto misteriosa, ma la capisco. Ho imparato ad accettare le scelte che ha compiuto, per cui mi sembra più che giusto che John alla fine la perdoni. Già il semplice fatto che non abbia mai agito con cattiveria, ma solo per proteggere la differenzia da Mary e la rende molto simile a Sherlock. E John ama vuole bene a Sherlock, quindi ricucirà il rapporto con Harry.
 
Purtroppo devo fermarmi qui. Ti auguro ancora un sereno Natale. Spero di aver fatto cosa gradita… ti ho lasciato spesso emoji e gif o due paroline su Facebook man mano che pubblicavi i capitoli, ma lasciarti un commentino più serio qui sopra, per ogni capitolo, è l’unico modo che conosco per farti capire quanto mi sia piaciuta questa storia e ringraziarti per averla scritta!
A prestissimo,
K.

Recensore Master
18/11/19, ore 23:26

Chiaro è che si doveva arrivare all’incontro tra i fratelli Watson, anche se Harriett è sempre stata una presenza costante ed attenta nella vita di John, senza che lui ne sapesse qualcosa.
E lei ha conosciuto anche Sh, avendolo osservato bene per anni, accanto a John, a parte i due anni di finta morte. Per questo sa che, ora, accanto al letto d’ospedale in cui c’è il “conduttore di luce”, perso in un sonno che sembra non finire, Sh è preoccupato, spaventato e più provato di quanto abbia sofferto durante il violento trattamento subito nel suo “esilio”.
Qui inserisci il sogno del consulting in cui egli si vede vittima del pestaggio da parte di un John inviperito ed irriconoscibile.
Ci tornano in mente le terribili immagini di TLD, in cui, all’obitorio dell’ospedale di Culverton Smith, Sh subisce, vinto ed annientato, la rabbia di chi gli attribuisce le colpe di un grande dolore e di una sconfitta esistenziale. Qui mi è piaciuto molto che tu abbia interpretato quella scena, purtroppo memorabile, in tutto il suo impatto che ha avuto su Sh, e ne hai condensato la forza distruttiva nell’odio che ha incendiato gli occhi di John. Ed è stato questo che è rimasto impresso nel cuore di Holmes, più di cicatrici fisiche il cui dolore, poi, si attenua e scompare. Ma, ciò che ha visto nello sguardo di John, rimane dolorosamente.
Una mossa originale, la tua, questa di relegare nel mondo onirico la scena che, invece, nella sceneggiatura dei Mofftiss, è ben reale e concreta. Così, ciò che lega i due di Baker Street, perde un sapore amaro di sconfitta e di rimpianto.
Ma, andando avanti nella lettura, ecco che spunta un altro tuo “ritocco” alla trama del canone BBC. Si tratta di un altro sogno e cioè quello che si riferisce alla scena angosciante di John finito in fondo al pozzo di Musgrave, con accanto le ossa di Victor e, su di lui, l’odio e la follia di Eurus.
Quindi si possono senz’altro considerare ben riusciti questi tuoi cambiamenti come qualcosa che rende meno pesante l’atmosfera della terribile S4, cancellando elementi di “disturbo” davvero tremendi come la presenza inquietante della sorella di Sh e di Mycroft e la rabbia implacabile di John, travolto dai sensi di colpa nei confronti sia del consulting che della moglie.
Un altro dei punti di forza di questo capitolo, piuttosto denso di contenuti importanti, è l’incontro tra John ed Harriett, preceduto dall’atteggiamento disorientato di Sh che non sa come rivelare al suo “conduttore di luce” l’identità di chi sta aspettando, assieme a lui, ovviamente, il suo risveglio.
Trovo molto IC la reazione di Watson alla scoperta del rapporto tra sua sorella e Mycroft e, soprattutto, alla particolare natura della loro collaborazione professionale e cioè i Servizi segreti. Ritrai un John che sembra sul punto di esplodere, dopo aver cocciutamente preteso ulteriori informazioni. Del resto il suo comportamento è comprensibile se si pensa che si trova di fronte alla sorella, di cui non ha più saputo niente da anni.
Devo dire che hai gestito in modo efficace e credibile il dialogo, o meglio, l’esplosione di John nei confronti dei cambiamenti che la sorella ha operato nella sua vita. Ma credo che, per lui, l’elemento più destabilizzante sia lo scoprire che lei l’ha sempre seguito e protetto, in silenzio e nell’ombra. Intensa quella frase che gli fai dire riguardo alle prerogative che dovrebbero far sì che sia il fratello maggiore ad occuparsi della sorella più piccola (“…dovevo essere io a proteggerti…”).
Un personaggio secondario, che ho trovato ben caratterizzato, anche se l’intervento sulla scena è breve e probabilmente non ripetuto in seguito, è il medico che interviene, riuscendo persino ad averla vinta su uno Sh che è quasi comico nel suo lasciarsi sospingere fuori dalla camera di John senza avere nemmeno il tempo di dire qualcosa di acido o tentare di opporre resistenza.
Naturalmente, non ultimo, c’è Mycroft che vigila su Harriett con una costante attenzione che rasenta l’affetto ed assume veramente il ruolo di coprotagonista con la ragazza. Infatti ci sono sì Sh e John ma, a proposito di questa storia, ho la netta impressione che tu ti sia occupata di lui con una cura ed un’attenzione davvero particolari, con esiti molto positivi. In effetti, pur nell’umanizzazione con cui l’hai ritratto, a causa del suo rapporto con Harriett, rimane sempre IC, perché nel personaggio dei Mofftiss, S4, si possono scorgere dei barlumi di quella che è un’apertura ai sentimenti ed alle relazioni umane. Non hai forzato la mano, a questo proposito, in quanto hai saputo renderci un Mycroft sempre simbolo ed espressione di un grande potere, sicuramente dotato di un’intelligenza superiore a quella del fratello, freddo e calcolatore, ma qui sensibile alla vicinanza di una ragazza in gamba, e portato ad atteggiamenti di attenzione nei suoi confronti.
Un capitolo, questo, impegnativo e ricco di spunti nuovi ed originali. Brava.

Recensore Master
09/11/19, ore 09:42

Finalmente arrivano le spiegazioni e non soltanto per John e Sherlock, ma anche per noi che in effetti le avventure di Harriet le vediamo fin dall'inizio. Ci sono tante cose che già sappiamo, come tutta la parte legata a Moriarty e Mary, ma tante altre che invece ignoriamo. E questo capitolo è stato esplicativo sotto questo punto di vista. La storia di Harry che per forza di cose si lega al passato di John, un passato che hanno trascorso insieme uno accanto all'altro ma fino a un certo punto e che da un dato momento in avanti hanno vissuto separati. Ho notato subito, e questa è la prima cosa che faccio notare, che in questa storia Harriet è più piccola di John. Non so perché, ma io mi sono sempre immaginata che fosse lei la sorella più grande (non so nemmeno se è stato mai specificato dai Moffits, anche se conoscendoli credo proprio di no). Qui comunque non lo è, e c'è una dinamica molto interessante che si sviluppa tra i due e di cui John si rende conto soltanto ora. John che deve assimilare già molte informazioni, forse persino troppe per uno che si è appena svegliato dopo un'operazione rischiosa e soprattutto dopo il sogno che ha fatto, ma a questo ci arriverò poi. Intanto ti dico che mi è piaciuto molto il passato dei due fratelli Watson, per certi versi ho trovato alcune similitudini con quello dei fratelli Holmes nella serie. Qua è leggermente diverso, e lo è specie il ruolo di Mycroft. Non esistendo Eurus (e poi arriverò anche a questo), le bugie e i segreti che Mycroft tiene per sé sono di gran lunga minori rispetto a quelli della serie. Il che alleggerisce e sgrava Mycroft in maniera abbastanza importante, rendendo il rapporto leggermente diverso rispetto a quello che conosciamo. Ho trovato comunque una certa somiglianza con quanto hai descritto su Harry e John. Il loro esser vicini ma sino a un certo momento, qui rappresentato dalla morte della madre, e poi la distanza soprattutto emotiva. L'incapacità di parlarsi, il tenersi dei segreti e il non trovar più un motivo solo per cui stare insieme. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai parlato di tutto questo, come ho detto c'è qualche similitudine tra Sherlock e Mycroft. Anche se qui prende una strada ben definita. John l'ho trovato molto IC nel modo in cui reagisce alla confessione di Harry. Il suo rendersi conto di cosa è stata sua sorella per tutto questo tempo e il non aver capito invece un bel nulla, sono in realtà un peso che dovrà portare e del quale dovrà liberarsi. Non penso gli abbia fatto piacere, ma non per le bugie in sé, che è vero John non tollera ma che qua hanno un peso differente rispetto, per esempio, a quelle di Mary. Qua erano giustificate, Harriet non poteva dire la verità e questo John lo sa bene. Sa che lo ha fatto per proteggerlo, oltre che per dovere verso i servizi segreti. E infatti io penso che ciò che infastidisce John è il non aver capito niente, l'essere rimasto indietro che sappiamo essere uno dei suoi punti deboli, ciò che anche con Sherlock gli ha sempre dato fastidio. Forse è questo il punto che faticherà ad accettare più di tutti. Su Mary, beh, forse sarà inorridito e sconvolto ma io credo che, ora come ora, il capitolo "Mary" sia bello che chiuso per John, di certo lo è dal punto di vista sentimentale. Anche se è vero che quanto sappiamo su di lei, quanto è capace di fare, potrebbero sconvolgere sia lui che Sherlock e infatti non vedo l'ora dell'aggiornamento per scoprire come reagiranno tutti e due alla vera identità di Mary. Per intanto abbiamo scoperto già un sacco di cose e va bene così.

Una delle cose che più mi sono piaciute, sono i due riferimenti alle teorie Johnlock. Io non sono un'esperta in materia, perché non credo alla Johnlock cospiracy, però qualcosa la so. So che c'era una teoria che diceva che The Final Problem e The Lying Detective erano un sogno di qualcuno. E so anche che si era ipotizzato che potesse essere John, che si era interposto tra il proiettile che Mary indirizza a Sherlock, alla fine di The Six Thatcher. So tutto questo, anche se conosco soltanto le basi e non ho mai approfondito i dettagli tecnici, per questo motivo ho colto il riferimento. John sogna proprio The Final Problem, sogna la sorella pazza e il pozzo... mentre Sherlock sogna le botte e l'odio di John. Ognuno di loro cade in un incubo dal quale quasi faticano a svegliarsi, incubo che qui si rivela come tale ovvero un sogno che resta fra le paure dell'inconscio. Niente di cui preoccuparsi, perché qui non esiste nessuna sorella segreta e Mycroft dice la verità per una volta.

Altra cosa stupenda è il rapporto tra John e Sherlock, non c'è nulla di chiaro per il momento. Non è accaduto ancora nulla, ma io vedo che stanno sulla strada giusta. Come dicevo, io penso che John non provi ormai più niente per Mary se non paura che possa farsi viva e far loro del male. Credo invece che tutte le sue attenzioni siano per Sherlock, e per Rosie ovviamente. Quindi non mi resta che aspettare.
Koa

Recensore Junior
09/11/19, ore 01:15

Complimenti! Sei riuscita a eliminare tutta la 4a stagione di Sherlock trasformandola in un incubo di John. Come eliminare qualcosa che non si ha particolare apprezzato. 😄
Comunque, il capitolo è stato interessante. Finalmente qualcuno ha trattato John da persona adulta.
Mi è piaciuto il dottore che ha buttato fuori tutti. Non sa quanto abbia rischiato la vita!
Ora sistemiamo Moran e portiamo tutti a casa sani e salvi. Harry deve fare la brava zia e insegnare a Rosie come difendersi.

Recensore Master
08/11/19, ore 22:35

Ma aaaawwww! Tesoro io adoro tutto ciò!
The final problem era un incubo di John, un incubo e nient'altro! Non potevo chiedere di meglio!
Il sogno Sherlock invece è la scena di The lying detective... e niente, tanto di cappello per l'idea!
Ho trovato tutto estremamente geniale e o adorato il modo in cui Sherlock si prende cura di John, l'amore con cui lo guarda e gli parla... oddio, quanto sono belli!
E mi è piaciuto molto il confronto con Harriet, il modo in cui John la affronta, il loro dialogo, è davvero molto realistico.
John resta sconvolto ma non è arrabbiato al punto di non volerla più vedere. Si fa quasi venire un infarto all'inizio, è vero, ma poi basta il ricordo della mamma che lo sgridava da piccolo e capisce che deve calmarsi e ascoltarla.
Sherlock e John ora sono.spettatori silenziosi e curiosi, un po' come noi, e mi è piaciuto anche questo. I fratelli Watson sono i protagonisti di questo capitolo, dopotutto.
Bellissimo tesoro, ho adorato, davvero!
Complimenti sinceri e a venerdì prossimo!
Bacioni
S.