E quindi finisce così ... con Jill che,imparata amaramente la sua lezione, sceglie di smettere di vivere. Niente speranza di migliorare in futuro, niente più musica a calmarla, niente possibilità di effettiva connessione con gli esseri umani che ha imparato ad apprezzare. Un finale improvviso e, in un certo senso, molto tragico. |
Bene, Litho ha ottenuto quello che desiderava ... anche se probabilmente le conseguenze non gli sono piaciute. Così come non sono piaciute a Jillkas, che sembra quasi schiava della propria natura che controlla il suo corpo indipendentemente dalla sua volontà. E ciao ciao ai genitori di Jill. |
Mi piace come hai reso la relazione tra Cosmath e Jillkas. Il demone ha un set di morali completamente diverso da quelle umane, che disprezza ... ma in pratica sta facendo proprio quello che nota Jill, preoccupandosi per sua madre. La ritiene in una condizione debole, e probabilmente teme quello che gli altri demoni potrebbero farle se lo scoprissero. Al tempo stesso, però, non è davvero capace di comprenderla, e nemmeno ci prova. |
"La situazione era simile a un campo di concentramento" |
Interessante il flashback alla vita demoniaca. |
La situazione qui è disagio puro. "Speravamo che lasciarti a te stessa ti avrebbe in qualche modo guarita ..." ma Paul si sente? L'isolamento di certo non ha aiutato la ragazza a sviluppare un senso della morale e dell'empatia, dal momenyo che sembra preoccuparsi di più dell'aver ricevuto una condanna che dell'aver ucciso una persona. Del resto, e rimasta chiusa senza altro da fare che preoccuparsi per sè stessa, perché adesso dovrebbe cambiare rotta? |
E quindi la situazione va definitivamente a meretrici. Jill aveva ragione che la scuola era una pessima idea, e a rimetterci è stata quella povera professoressa e, forse, Hiyv. Che insieme a Cosmath, devo dire mi fa un po' pena: amodo suo, sta cercando di fare quello che ritiene meglio per sua madre. |
Ma quanti figli ha fatto Jillkas? |
Molto interessante l'incontro con Cosmath. Jillkas non solo è sua madre, ma non è neanche un demone a caso, è la stracavolo di regina dei Demoni. Comunque, interessante come la protagonista descriva la sua situazione come una lotta costante per mantenere la propria umanità, ma la demone affermi di starsi trattenendo. |
Occhi rossi, zanne, sorriso demoniaco e la nostra protagonista è pronta a sfondare nelle cricche più popolari della scuola! No, il Demone si ritira facendola sembrare semplicemente reduce da una brutta malattia, peccato. |
La situazione si fa sempre più deleteria man mano che si avvicina il momento della scuola, la protagonista stessa sembra volersi lasciare andare. |
Susan mi fa un po'pena: ha commesso degli errori madornali e imperdonabili verso Jill, ma al contempo era lei stessa in una situazione in cui un genitore non dovrebbe mai trovarsi. |
Quindi la protagonista è in questa situazione allucinante e non può uscirne neanche col caro vecchio suicidio? Fa veramente pietà. |
Quindi la piccoletta ha fatto una vita di melma, con genitori e assistenti sociali che la sottopongono alla notoriamente efficace terapia dell'isolamento assoluto, toccasana sicuro per la salute mentale di chicchessia e formativo per qualcuno che dovrebbe, prima o poi, interagire con gli altri. Certo, anche i genitori si sono tricati a far fronte a un trauma atroce, la morte di uno dei figli per mano di un altro; in generale questa è una situazione in cui soffrono tutti. |
Okay, quindi questa è la storia di una bambina demoniaca, ma dal punto di vista della stessa? Interessante, così come la descrizione delle sue sensazioni. |