Recensioni per
Cinque
di ONLYKORINE

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/03/20, ore 01:52
Cap. 1:

Ehi ciao! Sono qui per lo scambio de Il Giardino di una vita fa e ti chiedo scusa per il ritardo, ma chi non muore si rivede quindi ti comunico che al termine di una giornata per me molto impegnativa mi hai fatto ridere un casino con questa oneshot. MI piace molto il modo in cui scrivi, scorrevole, leggero e non impegnativo. Oddio, ora non intendo affatto dire che sei superficiale, ma semplicemente che anche alle due di notte circa si possono leggere le tue storie, anche quando si crolla dal sonno ma non si dorme e quindi non bisogna sforzarsi molto a ricordare cos’è scritto alla quarta frase del secondo paragrafo. Spero di essermi spiegata, è tardi anche per me. Devo dire che ora sono un attimo perplessa se non shockata, il tizio si è sentito male o è proprio morto per un quattro? Non vedrò mai questo numero con gli stessi occhi, sappilo!
Intanto davvero complimenti, siccome la fic è stata una piacevole lettura ed è scritta benissimo!
Alla prossima!

Recensore Master
04/02/20, ore 23:15
Cap. 1:

Ciao cara Mo!
Ero proprio curiosa di leggere questa storia che già dall’introduzione esercitava su di me una certa fascinazione e devo dire che mi complimento davvero con te perché non era facile entrare nella mente di una persona ossessionata dai numeri e dalle simmetrie. Tra l’altro è efficacissimo il modo in cui sei entrata nella sua mente presentandoci ognuna delle sue scelte come il frutto di una decisione assolutamente logica che, però – e qui mi hai proprio sorpresa – alla fine si rivela vincente. L’uomo che non crede e non rispetta il limite autoimposto dal protagonista finisce per essere colpito proprio da quella malasorte che l’altro cercava di evitare, spingendoci a domandare chi avesse ragione. La morte dello scettico è frutto del caso o lui ha scientemente violato un precetto? Quale che sia la soluzione, il protagonista ha una conferma della sua teoria che rafforza ogni sua tesi. Ho notato con piacere che nella tua poetica così variegata esistono dei punti fermi. La figura degli anziani è sempre bonaria, propositiva, conciliante.

Così era nella shot sulla ragazza costretta a trascorrere l’estate presso i nonni, così nella bella fiaba della Befana e così anche qui, dove la vecchina dal tabaccaio è colei che spiega e comprende le problematiche del giovane e che, difatti, non viene colpita da alcuna sciagura perché tollera il limite mentale del protagonista. Il limite, che tu hai intelligentemente rielaborato in questa shot, è quello del numero cinque che costringe il protagonista a muoversi in una perenne corsa a ostacoli fatta di attese e di frustrazioni, anche qui rese benissimo. Insomma, apprezzo tanto il modo in cui hai usato questo prompt e la fantasia che ti accompagna nel creare tante istantanee differenti. Ah, un’altra cosa che apprezzo è la scelta di ambientare storie e situazioni in Italia: non c’è in te il gusto per l’esotico, ma opti per nomi e luoghi nostrani e io, che apprezzo tanto la narrativa della penisola, non posso che apprezzare questa scelta “coraggiosa.” Un abbraccio e buona serata,
Shilyss

Recensore Master
03/02/20, ore 17:40
Cap. 1:

Carissima Mo,
non ho parole. Io adoro leggerti, ogni volta è una sorpresa nuova scoprire cosa ti è venuto in mente e come hai deciso di scriverlo. Mi lasci sempre senza parole e se la storia della Befana mi aveva a dir poco fuso il cervello – in modo ovviamente positivo, questa mi ha letteralmente uccisa – sempre in positivo.
Le psicosi ossessive compulsive o "fissazioni", sono di certo un bel problema, sia per chi la vive e per chi ci deve combattere ogni giorno. Avevo un amico che, prima di alzarsi dal letto, doveva mettere tre volte il piede a terra, e prima di uscire d casa doveva spegnere e accendere la luce tot volte o la giornata avrebbe preso pieghe troppo crudeli. Era una voce a dirglielo e lui è guarito con una cura, che credo debba ormai fare a vita. Perciò sapendo di cosa si tratta, non posso che farti i complimenti per come l'hai gestita.
Il numero cinque è simpatico, rotondo, diffonde pace e serenità, il quarto è il male. E alla fine della storia in effetti ci si domanda se il nostro protagonista non abbia effettivamente ragione o se sia un caso; in entrambi i casi è inquietante, perché avvalora la sua tesi, lo convince ancora di più che è così, che funziona esattamente così, che lui ha ragione a pensare mal del 4.
In più all'inizio la spiega con una leggerezza che mi ha fatto sorridere, con le goleador, con le mattonelle, con il biglietto numero 5 che, quando l'altro prende il quarto e gli succede quello che gli succede, quasi si ringrazia la tabaccaia per aver assecondato quella sua "fissa".
La storia inizia in modo spensierato e poi lascia l'amaro in bocca, e adoro come tu sia riuscita a trasmettere questa sensazione. I tuoi racconti non solo sono sempre molto coinvolgenti e scritti bene, ma sono una continua scoperta, mai scontati, mai uguali. Passare per questi lidi e un vero e proprio piacere ♥
A presto e complimenti,
Miry

Recensore Master
12/01/20, ore 21:47
Cap. 1:

Ciao :-)
Questa storia mi ha letteralmente impressionata. Sono rimasta quasi senza parole leggendola: credo tu sia stata capace di rendere perfettamente i pensieri e le sensazioni di chi soffre di queste 'manie' (non sono sicura che sia il termine giusto, perciò chiedo scusa), che credo siano comuni (non sempre) a chi soffre della sindrome d'Asperger (o almeno nei romanzi che ho letto avevano anche queste caratteristiche).
Il finale mi ha spiazziato completamente e non saprei dire se approvo o meno: da un lato, a prima lettura, ho pensato che il signore non avrevbe dovuto stare male perché in questo modo è come se il protagonista avesse ragione; dall'altro, riflettendoci, quanto accade è sempre filtrato dalla mente del protagonista, quindi è perfetto. In fondo le coincidenze accadono, quel signore era destinato a sentirsi male indipendetemente dal numero 4. E credo siano le coincidenze/imprevedibilità della vita che fanno più paura.
Complimenti la storia è molto ben scritta e bella (cioè nel suo insieme, naturalmente non mi riferisco a quanto accade);-)
A presto,
Carme93

Recensore Master
26/12/19, ore 18:17
Cap. 1:

Ciaooo cara, eccomi per lo scambio. Avevo messo glu occhi su questa da un po'...ha un'introduzione che cattura subito..e poi questo protagonista (anche se da grande probabilmente diventerà un serial killer) lo capisco 😅😅😅 io.sono amica del 9 e nemica del 7, ancora più di 17... c'è stato un periodo in cui non incrociavo mai lo sguardo con l orologio se segnava le 17🤣🤣😅😅 però no, non sono diventata una serial killer 🤣🤣
Io sono affascinata dalla quotidianità degli oggetti che hai descritto 🤩🤩 cioè... tu trai ispirazione da qualsiasi cosa 😍😍 sei un portento. Gli autobloccanti...ma chi ha mai scritto sugli autobloccanti? E le goleador (che buoneee le nere) il biglietto del bus...
E il finale? Agghiacciante...coincidenze? Maledizioni? Non lo sapremo mai😱😱
Sono sempre più felice di sceglierti 🖤

Recensore Master
24/12/19, ore 17:49
Cap. 1:

Ciao cara! Questa è un'altra tua piccola storia che mi è piaciuta molto. Il tema della fissazione con i numeri è spesso toccato da film e libri, ma fa parte di un universo più grande che è quello del disturbo ossessivo compulsivo, disturbo che mi ha sempre interessato molto e su cui mi sono parecchio documentata. Ecco, io trovo che l'introspezione del personaggio sia perfettamente in linea con quello che qualcuno affetto da tale disturbo dovrebbe provare e che si riassume benissimo nella scena in cui il protagonista non riesce neppure a guardare le caramelle allineate finchè restano quattro. Hai fatto davvero un bel lavoro, di cui il finale è stata una bella chicca, che lascia il lettore in bilico tra la fatalità dell'infarto del signore e la maledizione effettiva del numero quattro. Lo stile semplice e scorrevole, è sempre molto efficace - qui ancora più del solito. Davvero una bella storia per cui ti faccio i complimenti, e che inserisco tra le ricordate. Alla prossima!

Recensore Veterano
18/12/19, ore 18:56
Cap. 1:

Voglio spingermi un pochino più in là con l'interpretazione di questa storia. Dopo averla spilucchiata per bene mi ha ricordato un vecchio romanzo che lessi diversi anni fa: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Non so se lo conosci o meno, è una sorta di thriller il cui protagonista è autistico e questo racconto me l'ha ricordato indirettamente. Non so se l'avevi pensato così o se è stato un puro caso ma credo che il tuo personaggio principale rientri perfettamente nello spettro dell'autismo, ove ci sono regole ferree e infrangibili anche solo per la disposizione dei libri all'interno di una stanza.
Detto questo, mi sono approcciato alla tua storia perché attratto dal titolo, secco e diretto, e dalla breve descrizione che la introduce. In questo caso l'aver utilizzato così poche parole ha stuzzicato notevolmente la mia curiosità, ripagata notevolmente da una storia breve ma frizzante. Veramente ben scritta e descritta la profondità emotiva del protagonista, di cui seguiamo l'unico POV per tutta la narrazione, e di cui abbiamo un chiaro quadro psicologico grazie alla finestre che ci offri con diverse situazioni. Una in particolare mi ha colpito:
[...] Quando ne aggiunse un’altra e sul bancone ce ne furono quattro, io guardai da un’altra parte e, finché non sentii la quinta caramella raggiungere le altre, non posai lo sguardo sul bancone. Non volevo vederne quattro. [...].
Questa è stata la frase principale che mi ha fatto pensare all'autismo poiché fa ragionare su quanto il numero quattro sia disturbante per il protagonista.
Insomma, una bella chicchetta. Mi dispiace che finora tu abbia ricevuto pochi feedback in merito perché ne meriterebbe veramente molti in più, e soprattutto molto più positivi.
Non ho trovato errori di nessun tipo, né dal punto di vista grammaticale, lessicale o sintattico. Il che è veramente gratificante.
Grazie della piacevole lettura, è stato veramente tempo ben speso.

Ci leggiamo presto.

Recensore Master
18/12/19, ore 07:34
Cap. 1:

Buongiorno.
Io invece ho sempre odiato il numero sette, anche se dicono sia un portafortuna, soprattutto per il mio segno zodiacale...
xD
Ecco, il tuo racconto insegna che non bisogna mai farsi beffe di alcune fissazioni sensate xD
Scherzo, eh. In fondo non ci credo molto anche io. Ma... il sette, sai.. xD