Recensioni per
Ruprecht
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/09/20, ore 00:13
Cap. 1:

Qualche volta ritornano! ^^' Era davvero troppo che non passavo da qui. Sorry. >.<
Questa storia mi aveva incuriosita, ma poi spulciando trovavo qualcosa di più canonico. Questa volta ho deciso di non andare oltre e leggere una fiaba di Natale.
Confesso di essere stata attenta e interessata come Daren e Johel mentre Krystel raccontava l'evoluzione della storia di Santa Claus.
Da un punto di vista di tradizioni popolari e nascita dei miti è un racconto davvero ben strutturato. Non so se tu ti sia basata su qualche fonte particolare, ma è davvero un'ottima analisi.
Oltre a questo, per me è un bel balzo avanti nelle vite di Krystel e Daren e sono felice di averlo fatto, di scoprire che c'è un 'poi' alle storie che ho già letto su di loro.
Oltre a ciò, ho trovato delizioso il modo in cui Daren si preoccupa per Luel, il suo modo pragmatico di vedere nel ragazzino il germe di una malizia che Krystel non riesce a vedere e che, unito al suo aspetto, sembra davvero irresistibile.
Le lacrime di Luel fanno venire voglia di stringerlo. È davvero un piccolo mascalzone (e quando hai tirato in ballo i gattini, per un momento, ho sudato freddo), ma è anche un bambino, e non si può restare indifferenti alle lacrime sincere di un bambino.
Lui ha perso qualcosa, anche se Krystel ha agito per salvarlo dalla punizione di Ruprecht. Qui mi verrebbe da chiedere se non sarebbe stato meglio che il bambino venisse punito e acquistasse consapevolezza dei propri sbagli. In fondo, sarebbe stata una punizione meritata.
O, forse, l'essere punito da Ruprecht porta con sé delle conseguenze?
Una frustata non mi pare una punizione così tremenda nel contesto in cui si muovono questi personaggi...
A maggior ragione ho apprezzato Daren: lui che conosce la realtà Drow e dovrebbe considerare la frusta come un normale mezzo educativo, non vuole che suo nipote sia frustato perché... è un maschio Drow, e come tale è debole. Insomma, è un atteggiamento molto Drow.
Anche questa OS è decisamente bella, ben scritta come di consueto, e grazie al tuo link a fondo pagina ho scoperto che la Wizards ha fatto la sua parte anche in questo caso. Lol.
Non so quando tornerò la prossima volta, ma spero presto. ^^

Recensore Junior
28/04/20, ore 12:25
Cap. 1:

Eccomi qui, finalmente!

Allora, innanzitutto devo fare una premessa: non conosco bene il fandom - ho visto che la maggior parte delle tue store (almeno quelle recenti) attingono ad esso, quindi ho basato la mia scelta semplicemente sulla trama in descrizione ;) - ragion per cui, se ci fosse bisogno di conoscenze pregresse a riguardo, potrei non averle. Questo per dire che cercherò di leggere e interpretare il tuo racconto a prescindere, tenendo però conto del fatto che alcune informazioni - magari date per scontate - potrebbero sfuggirmi proprio in virtù di quanto detto sopra.

In particolare, quindi, ho scelto questo racconto perché mi piaceva l'idea dal quale esso si sviluppa - che i bambini son tutti diversi e che ciascuno di loro ha delle peculiarità particolari e non generalizzabili che lo differenziano dagli altri e che, indipendentemente dall'istruzione ed educazione che una madre può dargli, non si può avere la sicurezza che diventino "buoni" o "cattivi". E' un presupposto, questo, col quale concordo solo in parte ed è proprio in virtù di ciò che sono rimasta incuriosita.

Ci viene subito presentato Luel, un bambino "esotico" che vantava i medesimi tratti della madre e, soprattutto, quelli fatati del padre; un bambino di quelli che non se ne vedevano molti in giro, dal fascino incalcolabile e un peculiare alone di mistero. Ci credo che le bambine fossero già cotte di lui nonostante la sua giovane età! Eppure, però, qualcuno è come immune alla sua tenerezza e al suo charme: lo zio credo di aver ben intuito le vere intenzioni del piccolo, che nasconde un falso pentimento delle proprie azioni dietro un'espressione dispiaciuta. Beh, c'è da dire che rientra perfettamente nella norma: i bambini paiono sì ingenui e meno capaci di trattenere o celare le proprie emozioni, ma proprio in virtù di ciò si pongono molti meno problemi a compiere piccole azioni che, alle volte, paiono quasi "immorali" rispetto agli standard.
Questo tipo di comportamento mi fa venire in mente quando io e una mia amichetta, alle elementari, ci forzammo a piangere all'unico scopo di convincere le nostre mamme a farci pranzare e farci passare il pomeriggio assieme. Ricordo il loro convincimento come una delle nostre più grandi conquiste: per noi le avevamo fregate bene bene.

Il discorso, poi, evolve in un modo che si allontana molto dalle mie conoscenze ed ideologie in merito. Studio, infatti, psicologia e la preoccupazione più grande sta nel fatto che un dialogo come quello a cui assistiamo sia, in effetti, troppo facilmente riscontrabile anche nella vita reale, e troppo spesso viene ignorato quanto l'avere una certa idea riguardo le cose faccia poi mutare e cambiare il proprio approccio a riguardo - prendendo l'esempio della tua storia, quindi, sarebbe il comportamento nei confronti del bambino.

Tornando a focalizzarmi sul racconto, mi è piaciuta molto la narrazione inerente "chi sia Santa Claus": l'ho trovata una visione molto attinente e precisa, un'interpretazione affascinante e che sposo io stessa molto volentieri. Proprio in questo frangente ci viene presentato Rusprecht, che dà anche il titolo al racconto, il cui compito lo trovo pressoché inutile, se non addirittura diseducante, ma, purtroppo, anche qui si tratta di bisogni e atteggiamenti facilmente riscontrabili (oggi come oggi, tendenzialmente più moderati - e meno male eheh).
A proposito della sua figura, visto che non so quali siano i tuoi personaggi originali - immagino sia la mamma che il bambino, ma è solo una mia deduzione -, Rusprecht, invece, fa parte delle figure presenti anche nell'universo di Forgotten Realms?

"Comincia a dargli un nome, a dargli un significato simbolico" questa affermazione mi è piaciuta molto: poiché restituisce al linguaggio un ruolo centrale in tutto ciò che ci riguarda in qualità di individui. Ciò che Krystel narra subito dopo discende proprio da questo tipo di costrutto: i significati che vengono date alle cose sono ciò che le mutano andando a creare, in questo caso, un mito nel quale le persone credono, rendendolo così dei fatti incomprensibili e incontrollabili, più vicini e chiari.
L'idea che questa dolce madre ha avuto per proteggere il figlio l'ho trovata profondamente intelligente: d'altronde, non puoi farti influenzare da qualcosa che non ritieni reale, no?
In virtù di questo, quindi, la conclusione mi è piaciuta molto, per quanto il piccolo Luel si sia trovato precocemente ad abbandonare la propria infanzia, per altro senza saperne il vero motivo.

Da un punto di vista della scrittura, ho notato alle volte qualche virgola che poteva esser gestita meglio, ma in generale il testo è corretto da un punto di vista sintattico-grammaticale. Come ho detto in precedenza, l'idea di base del racconto è un po' in contraddizione con ciò che studio - e quindi penso -, benché trovi senso all'interno della cornice narrativa che hai costruito, oltreché in quella legata ai miti e alle leggende antiche come quella di Santa Claus. In più, per quanto non abbia saputo distinguere (infatti ti ho chiesto) cosa attinge all'universo di Forgotten Realms e cosa invece no, non ho sentito il peso delle conoscenze mancanti, quindi di questo sono stata contente: presumo di aver fatto la scelta giusta nello scegliere questo racconto :P

A presto,
Bongi!

Recensore Master
17/03/20, ore 20:24
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui! Allora, parto dicendoti che la storia mi è piaciuta tantissimo. Pur non conoscendo il fandom non ho avuto problemi a comprenderla perché alla fine è stato un po' come leggere un racconto originale autoconclusivo e le spiegazioni varie mi hanno aiutata a capire molti punti. (Mi sto anche informando su Forgotten Realms e mi sembra molto interessante!) Sono sempre stata appassionata di fantasy anche se da molti anni ho cambiato il genere di letture. L'ambientazione della storia mi ha fatto venire un po' di nostalgia, mi ha fatto ricordare il fascino che provavo per quei racconti di elfi e streghe ambientati in mondi fantastici. Ho apprezzato molto l'idea di iniziare introducendo una locanda, non so perché ma ho un debole per alcuni tipi di ambientazioni come locande e taverne. Hai un bello stile di scrittura, semplice, molto fluido e coinvolgente, mi ha fatta subito entrare nella storia. Forse a volte ci sono delle spiegazioni un po' lunghe e raccontate che possono essere un po' limate (non so se conosci la tecnica dello show don't tell, ti consiglio di informarti a riguardo - possibilmente in inglese, se lo mastichi, e non sui nazi blog italiani) ma nulla di grave, come ti ho già detto queste spiegazioni mi sono state utili per comprendere meglio il contesto e a mio parere funzionano bene in un racconto breve. I dialoghi sono ben strutturati e li ho trovati efficaci nel far emergere le personalità dei personaggi. Sei riuscita a comunicarmi un'idea di come sono fatti e di come si comportano questi personaggi (che finora per me erano degli "sconosciuti") e a farmeli risultare simpatici. La cosa che ho apprezzato di più è stato il modo in cui hai trattato la leggenda di Santa Klaus che ho trovato estremamente originale, anche perché resa in modo realistico in questo contesto "medievale". A volte il fantasy tende a essere un po' semplicistico e non discostarsi molto da alcuni stereotipi del genere. Nella tua storia ho trovato una profondità e una maturità che mi hanno colpita. Il fatto che i due spiriti nascano letteralmente dalle paure e dalle speranze degli uomini, il loro fare parte della logica del mondo, la necessità della madre di combattere lo spirito distruggendo il simbolo che rappresenta, il suo modo di distruggere quel simbolo. Credo che la tua idea sia molto ben pensata e che da questa storia apparentemente semplice emerga una grandissima complessità di fondo che va a toccare tanti aspetti della nostra società, della nostra psicologia, e che ti spinge a riflettere. Un po' come le antiche favole da cui possiamo trarre infiniti significati, filosofie e lezioni di vita. Il finale mi ha lasciata piacevolmente stupita perché non mi aspettavo che la situazione si sarebbe risolta in quel modo (Ero lì che mi chiedevo "Sì, infatti, come si fa a distruggere un simbolo? Boh") ma penso che non potesse esserci una conclusione più perfetta. Ancora complimenti, grazie per questa bella lettura <3

Recensore Master
16/03/20, ore 10:03
Cap. 1:

Ciao!
Passo di qui perché ho un amore totale, insaziabile per le child!fic, le adoro proprio.
Luel è senz'altro un piccolo manipolatore, però devo essere sincera sono caduta anche io nella trappola di quegli occhi neri e l'ho trovato un adorabile marmocchio comunque.
Ho molto amato tutta l'interazione fra Krystel e Daren. In particolare questo zio più severo ma protettivo mi è piaciuto molto, la sua figura mi è rimasta impressa, non so perché, l'ho trovato alquanto adorabile.
Ho trovato interessante come hai giocato con la tradizione folkoristica del Natale: avevo già sentito una leggenda simile a quella di Ruprecht in Alto Adige - mi sembra lo chiamassero Krampus o qualcosa del genere -, mi piace come hai descritto le due facce delle medaglie ed è risultato davvero realistico in un contesto fantasy.
Inoltre, devo dire che nel finale, nonostante Luel meritasse probabilmente una punizione, devo dire che mi è comunque dispiaciuto per il marmocchietto.
Non conosco il fandom, ma ho apprezzato molto questa storia, forse perché di per sé nelle mie corde e credo che l'aggiungerò alle ricordate.
Lo stile mi è sembrato semplice ed in linea con i contenuti della storia.
Alla prossima!
Desy
(Recensione modificata il 16/03/2020 - 10:06 am)

Recensore Junior
07/03/20, ore 13:55
Cap. 1:

Ciao! Sono qui per l’ABC delle recensioni del giardino di EFP!  ^^
Premetto di non conoscere l’ambientazione di Forgotten Realms, nonostante ciò non ho avuto grandi problemi nel comprendere la storia. Poiché non hai indicato nessuna storia in particolare ho cercato fra le più recenti e tra quelle meno recensite.
(Nel rileggere tutta la recensione potrebbe sembrare che ti sto demolendo la storia, volevo solo porre la tua attenzione su alcuni sbagli, non abbatterti, mi sentire super in colpa!)
Ho scelto Ruprecht non conoscendo la leggenda natalizia che vi era dietro, infatti dopo ho provveduto a documentarmi.
Ho iniziato la lettura prendendo alcuni appunti per la recensione, quindi, diciamo, darò un’impressione a caldo.
Il tuo stile di narrazione è abbastanza fluido, solo alcune volte s’intoppa, per così dire, in lunghe spiegazione che andrebbero fatte dai personaggi. Infatti, un problema del genere fantasy è quello di dover spiegare al lettore le varie sfumature del mondo in cui sono stati catapultati, e le spiegazioni sono noiose, si sa.
Per esempio, per quanto abbia apprezzato il dialogo fra Johel, Krystel, e Daren, la spiegazione di Santa Claus mi è parsa un po' troppo lunga. Va bene, essendo una OS, tuttavia ti consiglierei,  volendo creare dialoghi prolifici, di alternare con azioni o emozioni fatte/provate dai personaggi stessi.
Stessa problematica l’ho riscontrata in questo pezzetto:  
 
“Luel se ne stava fregando delle regole, ma non era tutta colpa sua. Suo padre era un danzatore del crepuscolo, una rarissima specie di fate che non aveva bisogno di dormire. I danzatori del crepuscolo erano capaci di suonare e danzare anche tutta la notte senza mai doversi fermare e senza stancarsi, quindi il bambino, anche se era solo mezzo-fata, era iperattivo. Poteva correre tutto il giorno senza stancarsi, aveva continuamente bisogno di stimoli e sentiva il peso della stanchezza solo ogni due o tre giorni. Sua madre l’aveva tenuto sveglio negli ultimi giorni nella speranza che per quella notte sacra fosse stremato dalla stanchezza e si arrendesse a dormire un po’, o almeno a fare la reverie come gli aveva insegnato lei.”
 
Mhm…non saprei…dato che si tratta di una OS una spiegazione simile è passabile ma in una long, per esempio, mi farebbe storcere il naso. Resto dell’opinione che le spiegazione vadano fatte dai personaggi, in questo caso, Krystel non ne avrebbe potuto parlare con Daren?
 
Ho riscontrato, poi, altri sbagli, cosette banali, nulla di davvero catastrofico, quindi:
 
“Era una tradizione del posto, che i bambini venissero mandati a svernare alla Locanda dell’orso. La proprietaria, Krystel, era una strega ed era la persona più qualificata per tenere a bada i malanni stagionali e scongiurare la fame. “
 
Per correttezza, togliere la virgola vicino a “posto” e userei la maiuscola per Orso poiché è il nome della locanda. Poi non so, magari sono solo io ad essere troppo puntigliosa XD
 
“Sì! Sì, maledizione, non hai abbastanza figli da sapere che iniziano a mentire già a tre anni? Alcuni anche prima! Se non cominci ad educarlo diventerà un mascalzone convinto di poterla sempre fare franca grazie al suo bel faccino.” S’infervoró.
 
Qui, invece,  sarebbe più giusto, grammaticalmente parlando, elimandare la d da “ad educarlo”.
Inoltre, anche se potrebbe essere una scelta di stile, quindi non lo giudico errore, sarebbe meglio evitare il punto alla fine.
Tipo:
“Sì! Sì, maledizione, non hai abbastanza figli da sapere che iniziano a mentire già a tre anni? Alcuni anche prima! Se non cominci a educarlo diventerà un mascalzone convinto di poterla sempre fare franca grazie al suo bel faccino”,  s’infervorò.
 
BENE, concludiamo con le dolenti note.
 
Devo dire che la storia, nel complesso, mi è piaciuta davvero, l’ho trovata dolce e simpatica, e se dovessi scegliere un personaggio in particolare sarebbe Daren. I tipi duri e ma gentili sono i miei prediletti ; )
Di base, ogni storia che si basi sulla mitologia mi intriga molto.  
Ho davvero apprezzato la conclusione, un finale severo ma giusto!
Ah…è stata una dura prova, spero tanto che i miei consigli possano esserti utili per le tue prossime storie!
A presto!
 
 
 
 
 

Recensore Master
13/01/20, ore 18:49
Cap. 1:

Ciao ^^
Questa tua storia mi è piaciuta molto. Le origini di Santa Claus e la sua controparte sono molto interessanti, così come la spiegazione di Krystel sul perché gli adulti non credono più a questa favola.
A proposito, lei mi è piaciuta molto e mi dispiace che alla fine abbia dovuto infrnagere i sogni di suo figlio. Da quello che ho capito, Luel è un bambino dispettoso, ma non cattivo. Tuttavia, deve comunque ricevere una punizione e trovo interessante questo fatto: se non si occupano i genitori di educare il figlio, facendogli chiaramente capire cosa è giusto e cosa no, dev'essere qualcos'altro a farlo.
Il finale è stato triste, anche se Luel si è salvato dalle frustate, ma a prezzo di perdere la fede in Santa Claus, ed è interessante vedere come basti un niente per far crollare tutte le convinzioni di una persona, specie di un bambino.
È stata una lettura molto piacevole e i Forgotten Realms ora mi hanno incuriosita. Ho sempre provato a entrare in questo mondo, ma non sono mai riuscita a restarci più di tanto ^^"
Spero di poter leggere altro di tuo ^0^
Baci, pampa

Recensore Master
13/01/20, ore 00:01
Cap. 1:

L’idea di una storia fantasy ambientata a Natale è tenerissima, e mi sono subito incuriosita. Sono decisamente soddisfatta, anzi. L’ho adorata.
L’atmosfera è il mio elemento preferito di questa shot. Sembra veramente di immergersi in un mondo fantasy – soprattutto il bambino con le ali, Luel, fa veramente tenerezza. Allo stesso tempo è agghiacciante il pregiudizio che subisce, e l’inquietudine che scatena. L’idea che un bambino possa essere considerato bugiardo in questa maniera è triste, agghiacciante addirittura.
Il modo con cui la figura di Babbo Natale (giustamente chiamato Santa Claus) è integrata nel setting mi piace molto. Penso che il personaggio che preferisco sia Krystel, è forte e sicura di sé ma senza risultare irritante come molti altri personaggi del genere. Poi oh, è una strega. Come potrei non adorarla da subito?
Si sente l’atmosfera di leggenda che circonda Santa Claus, il fascino del misterioso. Le tradizioni che i personaggi portano avanti sono molto dettagliate e mi è piaciuto leggerle e scoprirle. Un po’ un gioco dell’infanzia, immaginarsi una figura del genere e il suo ruolo nel mondo, ma allo stesso tempo si capisce come possa risultare confortante. Tutto il senso di comunità del villaggio dà un grande senso di calore, come di un focolare in una notte fredda. Tanto che pare di sentire il fumo dei biscotti, del vino…
Invece a presentarsi è il Servo, che mi ha subito inquietata dal momento in cui è comparso. Quello che ne emerge, però, è un messaggio molto forte sull’innocenza. Ruprecht agisce solamente per dovere, ma la decisione della mamma di fermarlo e di come fermarlo è inevitabile e devastante.
E giacché siamo qui… il finale mi ha onestamente devastata. Proprio l’immagine di questo turpe vecchio che sferza un bambino, anche se per dovere, è terrificante. Mi sono trovata onestamente coinvolta nella vicenda, al punto da voler entrare là dentro per consolarlo,e sentire un po’ mie le lacrime di Krystel.
Non avrei mai immaginato di trovarmi a leggere di questo fandom, ma sono onestamente soddisfatta. Anzi, commossa addirittura. I personaggi sono realistici nonostante l’ambientazione fantastica, e l’uso della mitologia natalizia in modo così maturo è geniale.
Complimenti. Ora scusa, vado a raccattare i pezzi del mio corazon.
Lady R

Recensore Master
29/12/19, ore 17:13
Cap. 1:

Credo che una delle cose che preferisco delle tue storie sia il fatto che spesso IMPARO qualcosa: in questo caso, le vere origini del Natale, per quanto romanzate ed adattate ad un contesto fantasy come D&D
Personalmente è una cosa che adoro, e che fa uscire arricchita dalla lettura. Quindi KUDOS. (cioè cuoricini in qualche linguaggio internettiano che non mi ricordo)
Questo detto, la storia in sé mi è piaciuta molto perché E' SENSATO che in un contesto fantasy gli archetipi legati al Natale siano talmente tangibili da poter punire fisicamente un monello.
Luel è il classico bambino che sciaquerei nel cesso dopo due minuti: perché SA di essere adorabile e lo usa per manipolare ... e anche se ammetto che da scrivere sia divertente (ne ho avuto uno once upon a time ago) di fatto sono quei marmocchietti che l'hanno sempre sfangata e tu, che non l'hai mai sfangata per il cazzo nell'infanzia, li odi un po'.
Comunque cuore di mamma Krystel preferisce rompere l'incanto che far frustare il figlio ed è una reazione assolutamente comprensibile e IC per lei.
Io due scudisciate gliele avrei date.
But still, Krystel ha ragione a difenderlo e Daren ha ragione a montare la guardia.
Comunque Luel ... che pedate nel culo gli darei.
Gran bella storia, e decisamente natalizia: l'ho letta i giorni giusti, ma come ben sai, a volte bisogna attendere per aver tempo di scrivere le proprie impressioni. :'(

Recensore Junior
24/12/19, ore 19:17
Cap. 1:

WOOOOOOOOOOOOOOOOOW, dire che questa storia è stata , toccante, profonda , bella e soprattutto unica è dire poco.
Forse una delle migliori storie che abbia mai letto online su questo sito o su altri.
E' di una profondità pazzesca e allo stesso tempo dolcissima oltre che profonda come poche storie.
Mi è dispiaciuto molto per il piccolo Luel però ho apprezzato tantissimo tutto l'ambiente, tutta la magica atmosfera natalizia.
La capacità con la quale sei riuscita a rendere cosi bene il clima natalizio mantenendo l'atmosfera fantasy del mondo e spiegando il tutto in chiave fantasy ed in maniera cosi convincente e teatrale è stato qualcosa di superbo.
Ho ovviamente adorato il ruolo di Krystel in tutto questo e come ha agito pur di proteggere il figlio, e allo stesso tempo ho adorato il comportamento di Daren e anche il breve "scontro" verificatosi.
Se si potessero assegnare voti alle storie questa prenderebbe un 10/10 con tanto di lode.
E' cosi bella che ho provveduto pure a condividerla ovunque =)
Comunque infine io ti ringrazio per questo stupendo racconto e ti auguro un BUON NATALE e delle BUONE FESTE.

Ps: spero di poter rileggere di Luel da grande e anche altre storie con Krystell.

Alla prossima Recensione =)