Ciao!
Questa tua raccolta di drabble mi intriga molto e anche questo secondo aggiornamento ha in sé degli elementi oserei dire devastanti quanto il primo.
Abbiamo una narrazione diversa, qui, una prima persona che a fatica riflette su se stessa, che ripete due volte il nome dell'amica – Alice –, ma mai una volta pensa al proprio, né Alice crede di doverla chiamare, neanche quando appare preoccupata per lei. Ecco, il dettaglio del nome – non so se casuale o meno –, mi ha colpita molto, perché il fatto che la protagonista trincerata in bugie, in un dolore che non riesce a esternare, sia senza nome, e che per contrasto l'amica che chiede senza volere davvero una risposta lo abbia e sia ripetuto per ben due volte mi è parso un modo incisivo, e a suo modo impietoso, di sottolineare l'annichilimento in cui annega la tua protagonista, che rifiuta se stessa ma non la superficialità che la circonda.
Passando al significato che mi ha trasmesso il tuo breve racconto, anche in questo caso vi ho rintracciato uno spaccato di vita reale, per quanto buio. Non sappiamo nulla di questa voce narrante: quanti anni abbia, cosa la faccia soffrire... Non sappiamo né il chi né il perché. Tuttavia, il suo dolore muto, che anziché chiedere aiuto offre consolazione, è purtroppo specchio di uno spaccato di realtà, dove troppe volte accade che per proteggere gli altri ci si dimentica di se stessi. E gli altri, che qui figurano nelle vesti di Alice, a volte non capiscono davvero, altri forse si crogionalo un po' nella realtà illusoria, accettando bugie di buon grado come sembra fare qui Alice.
Trovo tu sia davvero bravissima nel tratteggiare in poche parole spaccati di mondo così complessi, senza mai banalizzare; la sensazione che mi danno i tuoi testi è che non giudicano, ma si limitano a raccontare. Mi piace molto questa maniera di raccontare.
Complimenti, al prossimo aggiornamento!
Rosmary |