SESTA CLASSIFICATA e vincitrice del premio speciale “Razionalità”
“Occhi” di fiore di girasole
Grammatica e stile: 7,5/10
Ciao carissima, sono davvero contenta di averti anche stavolta a un mio contest, e con questi personaggi poi!
Ma passiamo subito a parlare di questo parametro ^^
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato nessun errore (complimenti!) e non mi è saltato all’occhio nemmeno un errore di battitura, e tutto ciò ha conferito al tuo testo un aspetto molto pulito e scorrevole!
Parlando invece dello stile, ho alcune cosette da evidenziare, ma sono comunque delle piccolezze – il motivo per cui ho abbassato un po’ il punteggio è che, essendo una storia molto molto breve, ogni piccolezza che ho notato ha avuto comunque il suo peso.
La prima cosa che vorrei dirti è che, a parte dove i paragrafi erano suddivisi o c’erano dei dialoghi, sei andata a capo di rado; questo ha conferito al testo un aspetto molto “attaccato” ed è il principale fattore che ha reso un po’ meno scorrevole la lettura, in quanto non ho avuto molto modo di “prendere fiato” (in maniera metaforica, dato che stavo leggendo con gli occhi XD). Non so se sia stata una scelta stilistica, ma trovo che gli a capo siano qualcosa di molto importante nei flussi di pensiero, aiutano a calibrarli e renderli più fluidi agli occhi del lettore ^^
Altri dettagli su cui mi sono trovata in disaccordo sono l’uso della punteggiatura e la formulazione di qualche frase. Per esempio ho trovato molti punti esclamativi che io personalmente non avrei inserito, perché non sempre si trattava di esclamazioni vere e proprie.
Per esempio qui:
“Non l'ultima volta, però!”
Se questa frase fosse stata pronunciata da un personaggio in un discorso diretto ci sarebbe stato bene, o al massimo se avesse fatto parte dei pensieri del personaggio in prima persona, ma in un discorso indiretto e peraltro in terza persona ho avuto l’impressione che stonasse. Ci sono vari esempi come questo nel corso del testo.
Ma, anche qui, potrebbe essere una tua scelta stilistica e non devi per forza essere d’accordo col mio punto di vista, io ovviamente ti faccio notare ciò che il testo suscita in me ^^
Un’altra cosa che ho trovato e che ho deciso di farti notare, anche se in realtà è molto soggettiva, si trova in questa frase:
“[…]il calore e l'odore del fuoco... E, dopo giorni[…]”
Io ho sempre saputo, e nei libri ho sempre visto, che dopo i puntini di sospensione ci vuole la lettera minuscola. Tuttavia molte persone sostengono che, se dopo i puntini comincia una nuova frase, si può utilizzare la maiuscola, e questa tesi è avvalorata anche da alcune case editrici, seppur una minoranza. Ora, io non voglio sottrarti punti per via di questa pignoleria, anche perché ancora non mi è chiaro se sia un errore effettivo oppure no, ma comunque te l’ho voluto dire e io personalmente ti consiglierei di utilizzare la minuscola dopo i puntini, perché è la versione più frequente ^^
Poi ci sono state due frasi in particolare che mi hanno lasciato perplessa per quanto riguarda la punteggiatura:
Piansero tutti e due, Eric colpito al cuore dall'ennesima consapevolezza che il suo uomo non sarebbe mai stato completamente suo; Chris dalla disperazione che quegli sguardi riaffiorati alla memoria sembravano volerlo dilaniare per vendicarsi.”
Qui penso che ci sarebbero stati meglio i due punti prima di ‘Eric’, in quanto vai a spiegare il motivo per cui entrambi piangono; utilizzando questa formula, sarebbe anche più azzeccato sostituire il punto e virgola con una semplice virgola. La frase risulterebbe in questo modo:
“Piansero tutti e due: Eric colpito al cuore dall'ennesima consapevolezza che il suo uomo non sarebbe mai stato completamente suo, Chris dalla disperazione che quegli sguardi riaffiorati alla memoria sembravano volerlo dilaniare per vendicarsi.”
Non trovi che abbia un andamento più scorrevole e sia più immediata? ;)
A riguardo di questa frase invece:
“un folle un assassino per hobby”
Tra ‘folle’ e ‘un’ ci vorrebbe una virgola (un folle, un assassino), in quanto è una sorta di elenco di ciò che Chris è. Questo è un vero e proprio errore.
Infine ti segnalo questa frase, perché credo abbia una formulazione un po’ confusionaria e ci ho messo un po’ a capirne il senso:
“Come quelli di sua madre, quelli di Alan, quelli che aveva strappato al farabutto che lo fece sentire una puttana, e non era bastato neanche staccargli il braccio che l'aveva toccato avidamente.”
Una cosa che ho capito, per esempio, è se il ‘farabutto’ sia riferito ad Alan e quindi se l’intera frase sia riferito a lui (forse anche perché non ho letto tutte le storie della serie e non so come siano andate le cose). Poi mi fa un po’ strano “il braccio che l’aveva toccato”, perché in genere sono le mani a toccare e non le braccia, a meno che tu non intendessi qualcosa che non sono riuscita a cogliere e in tal caso mi scuso!
Comunque, a parte queste piccolezze, il tuo stile mi è piaciuto moltissimo e trovo che, soprattutto in alcuni punti, tu sia stata incredibilmente d’impatto e, tramite le tue parole, sei riuscita a creare delle scene vivide e molto toccanti. Il testo scorre bene e il tuo stile è molto gradevole, quindi non ho altro da segnalarti ^^
Trama e personaggi: 9,5/10
È piuttosto difficile valutare una storia che fa parte di una serie perché, avendo già letto altro di quella serie, ho già il quadro ben chiaro in mente e non mi rendo conto di quelle che potrebbero essere le eventuali ‘lacune’ o i punti non chiari della trama.
In particolare qui ti riferisci ampiamente al prequel di questa storia, ovvero la serie di omicidi che Eric e Chris hanno commesso a Natale e di cui io ho letto. Ciò che mi è piaciuto è che, nonostante facesse parte di una storia a sé, hai fatto un sacco di riferimenti a ciò che è accaduto quella notte, riportando tutti i dettagli più importanti e che possano rendere la storia accessibile anche a chi non conosce la storia! Complimenti, non sei caduta nella classica trappola della serie – una trappola che temo tantissimo anch’io!
L’unico motivo per cui ti ho sottratto quel mezzo punto è che hai comunque inserito questi dettagli in maniera molto sparsa e confusionaria. Per quanto io abbia trovato astuto questo metodo (i ricordi frammentati di Chris rispecchiano la confusione che ha in testa), la comprensione di ciò che è accaduto la notte di Natale non è comunque troppo immediata, a meno che non si sia letta la storia precedente; quindi, anche se la trama e il ‘missing moment’ – come tu l’hai definito – si regge bene in piedi da solo, gli antefatti non sono altrettanto definiti, non nell’immediatezza almeno.
Parlando invece della trama in sé, e quindi della successione dei fatti e dei pensieri, hai costruito una scena piuttosto lineare e breve, ma incredibilmente intensa e calibrata in ogni sua parte. Vediamo Chris – un sadico assassino – che si risveglia in preda a qualcosa che lo tormenta, forse paura o forse sensi di colpa (o entrambi) e non riesce a scacciare questi pensieri, finché non risveglia il suo ragazzo che lo consola. La scena in cui si percuote da solo è davvero impressionante, quella e gli abbracci di Eric sono un punto centrale e davvero importante del testo, a cui tu hai saputo dare la giusta importanza e il giusto spazio, senza però trascurare l’introspezione.
Trama ben pensata e ben gestita, che potrebbe sembrare semplice ma presentava molti punti di possibile difficoltà. Brava!
Mi è piaciuto moltissimo, poi, il modo in cui hai caratterizzato i personaggi. Ci dici che Chris è sempre stato il dominante nella coppia, ma quando c’era da commettere degli omicidi a sangue freddo è stato Eric a prendere il controllo. Questa definizione dei personaggi rimane coerente per tutto il corso della narrazione, in base alle reazione che quella nottata suscita in loro.
Tra i due quello a essere stato trascinato è Chris, che infatti si rivela essere il più ‘debole’ tra i due e si porta dietro l’incubo degli omicidi, i sensi di colpa e quegli sguardi che in realtà non ha visto. Anche a tal proposito, si vede quanto Eric abbia protetto il suo ragazzo, impedendogli di guardare gli occhi delle loro vittime, forse consapevole che Chris non sarebbe riuscito a sopportarlo.
Ma poi, oltre alla parte più spregevole di questi personaggi, di questi due killer, ci mostri anche quanto sono affiatati, la loro voglia di proteggersi e amarsi nonostante tutto, la tenerezza che possono dimostrarsi a vicenda nonostante le loro menti malate. Si capisce quanto effettivamente sono legati dal modo in cui Chris parla degli occhi di Eric e dal modo in cui Eric abbraccia Chris per consolarlo, dal modo in cui piangono insieme e si consolano a vicenda, perché hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere e salvarsi da loro stessi, almeno in minima parte.
Hai fatto un lavoro mozzafiato, perché la tua storia aveva poco più di mille parole e nonostante ciò sei riuscita a dare un quadro assolutamente chiaro e completo del carattere dei personaggi e del loro rapporto. Complimenti davvero, caratterizzazione esemplare!
Utilizzo del pacchetto: 10/10
Sono davvero sbalordita dal modo assolutamente originale in cui hai sviluppato la fobia! Quando ho inserito l’Ommetafobia, non mi è affatto venuta in mente che qualcuno potesse usarla per parlare di omicidi e assassini, ma ora che ci penso il collegamento per te è stato immediato, visto i precedenti (penali XD) dei tuoi personaggi. Davvero, non so come spiegarti quanto ho profondamente AMATO come hai sviluppato questo prompt! All’inizio non avevo ben capito dove saresti andata a parare, ma quando l’ho capito ho trovato che fosse geniale!
Ma non solo ci hai reso partecipe dei pensieri di Chris, no, hai dato un quadro ancora più completo tramite la sua reazione, il suo andare fuori di testa con l’intento di scacciare quelli sguardi dalla sua mente, rendendo il suo terrore ancora più tangibile e vivo, mostrandoci come affronta questa cosa e quali sono le sue reazioni.
Insomma, hai trattato una fobia a tutto tondo, mostrandocela sia dall’interno che dall’esterno, ed era esattamente questo che chiedevo nel contest!
Poi io non sono un medico, una psicologa (spero di diventarlo, ma per il momento ancora no XD) né tanto meno un’esperta di Ommetafobia (di cui non soffro) e non so quante sfaccettature possa assumere, quali sono le più comuni, ma sicuramente il modo in cui l’hai sviluppata tu è insolito e molto particolare! Bravissima!
Gradimento personale: 5/5
Che altro aggiungere? La tua storia mi è piaciuta un sacco e, come al solito quando si parla di questi personaggi, mi ha confuso XD perché da una parte viene spontaneo disprezzarli e detestarli per ciò che sono e ciò che fanno, dall’altra parte si prova quasi tenerezza quando si mostrano in tutta la loro fragilità. Sicuramente loro due hanno a loro volta vissuto dei traumi non indifferenti che li hanno portati a essere ciò che sono (perché boh, non credo che uno nasca criminale, in genere c’è sempre qualcosa dietro) e quindi viene spontaneo domandarsi fino a che punto sono vittime e carnefici. Come al soliti mi hai dato tanto su cui riflettere.
Poi già conoscevo questi personaggi e leggere ancora una volta di questo ‘fandom’, conoscere ulteriori dettagli su di loro, la loro storia e i loro caratteri è sempre un enorme piacere *-*
E, fattore non di certo secondario, AMO le storie drammatiche e le tematiche delicate, non mi stancherò mai di leggerne!!
Grazie per questa lettura davvero intensa, che mi ha emozionato e profondamente colpito!
Totale: 32/35 |