QUARTA CLASSIFICATA (PARIMERITO) e vincitrice del premio speciale “Vera Fobia”
“You make my skin burn” di evelyn80
Grammatica e stile: 9/10
Evelyn! Tranquilla, non c’è problema: se mai ci dovessimo incontrare, lo faremo di giorno ^^
Chiusa questa parentesi idiota… benvenuta al mio contest! E passiamo subito a parlare di questo parametro!
La prima cosa che voglio dirti è che, per assegnarti questo punteggio, sono stata attenta a ogni singolo dettaglio, in quanto la storia era molto breve. Quindi non “spaventarti” se vedi un punto in meno, la storia è scritta benissimo e il tuo stile è sempre pulito e scorrevole, solo si sono sentite di più alcune sbavature ^^
Per esempio, in alcuni casi non mi sono trovata d’accordo con la punteggiatura, ho trovato che ci fossero troppe virgole o che si potessero utilizzare altri segni di punteggiatura per rendere meglio certi periodi. Ti faccio due esempi!
“Non accendo la lampada. Mio figlio e mio marito dormono pacificamente, e io non voglio disturbarli.”
In questo caso avrei evitato quel punto fermo, sostituendolo con i due punti (in quanto ciò che segue è l’esplicazione del motivo per cui non accendi la lampada) e avrei evitato quella virgola prima della ‘e’, sia perché la frase è molto breve e non ha bisogno di essere frammentata, sia perché raramente la virgola e la ‘e’ congiunzione vengono inserite insieme, soprattutto in periodi brevi. Quindi, riassumendo, avrei scritto così:
“Non accendo la lampada: mio figlio e mio marito dormono pacificamente e io non voglio disturbarli.”
Altro esempio:
“Ma, allora, perché adoro i fuochi d'artificio?”
Anche qui, trattandosi di un periodo molto breve, le virgole che ‘circondano’ la parola “allora” mi sembrano in eccesso, appesantiscono una frase che altrimenti avrebbe un’incredibile fluidità ^^
Ti segnalo anche un’altra svista, che è solo una e quindi non avrebbe senso mandarti in privato:
“ma è così da quando sono bambina”
Molte persone non lo sanno, perché ormai è una forma usatissima, ma dire “da quando sono bambino/a” è sbagliato, a meno che non sia un bambino a parlare. Per esprimere qualcosa che abbia un senso equivalente a “fin da quando…”, si dovrebbe utilizzare la forma “da quando ero bambino”. Al passato, dal momento che colui che parla non lo è più.
Spero di essere riuscita a spiegarmi e non aver fatto confusione XD
A parte queste piccolezze che ho notato, il testo è scritto davvero bene e in particolare ho apprezzato lo stile piuttosto frammentato che hai utilizzato, utile a esprimere alla perfezione le sensazioni provate, la paura e anche le scene e i pensieri che si susseguono in maniera frenetica e fuggevole.
Allo stesso tempo non hai tolto nulla alla parte descrittiva, che è stata assolutamente divina, mai troppo pesante ma calibrata quel tanto che serve per creare la giusta atmosfera, suggestiva e coinvolgente. Poi penso che in uno scritto del genere, dove il principale obiettivo è trasmettere sensazioni, l’atmosfera sia una cosa fondamentale e tu hai fatto davvero un ottimo lavoro!
Trama e personaggi: 9/10
Per quanto la storia sia molto molto breve, non la si può definire un flusso di pensieri fine a se stesso, anzi c’è una mini-trama: racconti un episodio realmente accaduto e che accade spesso, si svolge sempre allo stesso modo.
Mi è piaciuto come hai introdotto la fobia, la consapevolezza di dover passare sotto il lucernario senza poterne fare a meno, la “corsa” verso il bagno che poi si tramuta nella frustrazione, quasi nella vergogna, per ciò che si è appena vissuto. E, nel tornare indietro, c’è poi il provare ad affrontare questa paura, rivolgendo lo sguardo alla luna e cercando di resistere, per quanto sia possibile. Infine ho trovato perfetto il finale, col ritorno a letto e la consapevolezza di non riuscire a prendere sonno – perché un sentimento di paura è in grado di risvegliare totalmente i sensi – ma anche il rannicchiarsi sotto le coperte, nella speranza di scacciare tutto ciò che è accaduto.
È una trama molto più ricca e piena di tanti significati impliciti, mi piace come l’hai sviluppata e l’ho trovata molto coerente, brava!
Dal punto di vista dei personaggi, abbiamo solo una protagonista (tu, come ci spieghi nelle NdA), lei che è sola con la sua paura.
Il modo in cui la affronta e le sensazioni che prova (in particolare quando sente la luce della luna bruciarle la pelle) ci raccontano parecchio di lei, perché ho visto qualcosa di molto “personale” in tutto ciò, anche nel modo stesso di interpretare la fobia. Sicuramente il fatto che tu la viva ti ha aiutato molto nell’immedesimazione e quindi nella trattazione di tutte le sensazioni, facendo empatizzare il lettore con lo scritto.
Tuttavia non me la sono sentita di assegnarti il punteggio pieno perché non conosciamo tanto di questa protagonista, la vediamo solo e unicamente in relazione alla sua paura. Lo so, il tuo intento era proprio questo, ma io dovendo valutare questo parametro, e tenendo conto anche delle altre storie partecipanti al contest, non posso ignorare questo fattore.
Ma nulla da rimproverarti, penso che la storia vada benissimo così com’è, sei stata essenziale ma concisa!
Utilizzo del pacchetto: 10/10
La Selenofobia è praticamente l’unico argomento presente nella storia, dunque direi che è super centrale!
Ma non è solo questo il motivo per cui ti ho assegnato il punteggio pieno! Come diceva negli altri parametri, sei riuscita a creare innanzitutto la giusta atmosfera, poi hai raccontato egregiamente le sensazioni che la protagonista ha provato mentre passava sotto il lucernario. Tramite i suoi gesti (come per esempio correre per raggiungere il bagno, serrare le palpebre) si percepisce l’agitazione e la vera e propria paura che la luna scatena.
Ma ci sono state due cose in particolare che mi hanno colpito.
La prima è il concetto della luce della luna che brucia la pelle. La trovo un’immagine molto forte e che descrive in maniera vivida cosa prova una persona che soffre di Selenofobia, sei riuscita a far arrivare tutto ciò anche a me, che non riuscivo proprio a capire cosa si provasse. È stato un colpo di genio, davvero!
Per questo ti faccio i complimenti anche per il titolo, perfetto riassunto di ciò che racconti in questo testo (a parte che sembra il titolo di una qualsiasi canzone di Myles AHAHAHAHAH XD ok, fine del delirio)!
L’altra cosa che mi ha particolarmente colpito è l’aspetto che hai deciso di conferire alla luna, anche questo incredibilmente d’impatto. Il fatto che tu l’abbia “personificata” mi ha intrigato e messo i brividi allo stesso tempo, perché l’idea di un volto sopra la testa, che ci osserva e monitora, in effetti fa proprio inquietudine. E forse anche questo mi ha aiutato a capire veramente cosa intendi e cosa si prova.
Poi quando scrivi che sostieni il suo sguardo… quella parte l’ho amata alla follia!
Insomma, mi hai descritto in tutto e per tutto una fobia, mi hai parlato di tutto ciò che questa ti fa provare e l’hai fatto utilizzando delle meravigliose metafore, che molte volte sono più efficaci di migliaia di giri di parole. Brava, punteggio pieno e meritatissimo!
Gradimento personale: 5/5
La storia, nella sua disarmante semplicità, mi è piaciuta da matti! Credo che raccontare un momento del genere, al posto di concentrarsi su chissà quale complessa trama, sia stata la scelta più azzeccata: mi sono immedesimata come se stessi vedendo e vivendo quello che hai raccontato, e già il coinvolgimento è una cosa fondamentale affinché una storia mi rimanga nel cuore!
Non l’ho trovata per nulla banale, non l’ho trovata striminzita, l’ho adorata dalla prima all’ultima parola così com’è e, continuerò a dirlo, le metafore che hai scelto mi sono rimaste nel cuore!
Bravissima, complimenti davvero! *-*
Totale: 33/35 |