Recensioni per
A mano a mano
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/08/20, ore 12:09

Seconda Recensione Premio per il contest “3 Drabble, solo 3 Drabble per parlarti di me (e dirsi addio)

Ciao, stavolta mi butto in questa raccolta.
Non ricordo di aver letto molte storie sulla nuova generazione, anzi direi che sono proprio pochissime, ma il prompt delle mani mi affascina sempre troppo, e poi ho letto l’introduzione di questa drabble e le ho dato una possibilità. E ho fatto benissimo.
Amo quando l’autore è talmente abile da creare un rapporto speculare come in questo caso tra le due parti del componimento. In questo preciso caso, è stato come leggere un scritta riflessa sullo specchio: le stesse lettere, ma in sequenza contraria. È stata questa l’impressione leggendo le due parti: mentre Teddy si sorprende di avere le mani sporche d’inchiostro, come se la pittura appartenesse a un’altra vita, forse perché una volta era associata a fogli bianchi, mentre adesso la sua tela è Victoire; su Victoire quell’inchiostro esplode, così come se la pittura fosse diventata la fonte primaria della sua vita, su di lei la pittura non è soltanto un colore, ma è una carezza (bellissima quest’immagine, “dipingere una carezza”) è un carattere, una sfumatura della personalità e dell’amore di Teddy. Sembrano andare in direzioni opposte, i loro pensieri, eppure hanno origine dal medesimo punto, legati a filo doppio, ormai inscindibili.
Lo stile è semplice, così come l’ho conosciuto io con la raccolta di Cedric/Cho, incantevole lì come qui. C’è qualcosa di affascinante nella semplicità del tuo stile: chiunque può essere semplice, e a volte quella semplicità si rispecchia in uno stile poco coinvolgente; ma è usare quella semplicità con naturalezza e fascino che è molto raro.
La metafora metafisica dell’inchiostro e dei colori soprattutto è bellissima, assume un senso profondo e sfaccettato proprio sul finale, con Victoire, dove il colore non è solo quello che è fisicamente impresso sulla sua pelle, ma quello che è impresso nelle sue iridi e nel suo cuore, nei suoi ricordi.
Sembra che prima di conoscere Teddy, Victoire fosse una tela bianca, pura, candida, inviolata. Ma anche qualcosa di spento, banale, omologato al resto. È grazie a Teddy che la “sporca” che Victoire conosce i colori, le emozioni, le esplosioni di gioia e piacere e vita. Mi piace questo loro modo di influenzarsi a vicenda: entrambi in qualche modo sono cambiati grazie alla presenza e alla vicinanza dell’altro, si sono arricchiti.
Allo stesso tempo, la vita di Teddy, prima di Victoire, era piena di ombre (ombre sui fogli). anche la sua vita era spenta, in quest'espressione ho letto tanto angst, una caratterizzazione di Teddy molto malinconica, solitaria, ombre come fantasmi del passato, ombre come un'assenza su un foglio bianco che tocca a lui riempire. Dipingere un corpo è qualcosa che lo stranisce e lo incanta ancora, incredulo di aver visto davvero finalmente i colori. Lui è rinato con Victoire.
Inoltre amo l’analogia delle “mamme”, quel comando premuroso che le madri rivolgono ai loro “bambini”. E poco importa che siano i nipoti, l’amore incondizionato è lo stesso, semmai più dolce, affettuoso e complice in un certo senso. Mi piace anche la diversità che le caratterizza, il loro diverso modo di provare davanti a quell’inchiostro.
Molly sembra un po’ più cosciente di ciò che quell’inchiostro significa, mentre Andromeda è abituata a vedere le mani di suo nipote sporche di tempera (l’idea di Teddy pittore mi piace un casino) e così forse non nota che dietro a quel segno conosciuto si nasconde qualcos’altro; oppure è proprio la consapevolezza del grande amore di Teddy per Victoire che la fa sorridere rassegnata, perché conosce la testardaggine che si eredita in famiglia (lei, sua figlia Tonks…) e quindi sa che Teddy ormai appartiene a Victoire.
Forse il sospiro di Molly è un po’ esasperato, tenero anche e certo, ma chissà se si preoccupa per la nipote, o forse si esaspera divertita e finge di ignorare mentre in realtà vorrebbe che Victoire si aprisse con lei. Fatto sta che forse, dopo aver cresciuto tanti figli, un po’ si sorprende rassegnata a quel gioco d’innamorati che lei conosce bene. Ecco, in queste due diverse espressioni io vi leggo anche la differenza vita che le due donne hanno fatto: Molly abituata ad avere una famiglia numerosa, affronta il tutto con pazienza; Andromeda, che ha soltanto suo nipote ormai, s’intenerisce di più e vive appieno e con un dolore struggente questo suo innamoramento.
Ho parlato più delle nonne che dei ragazzi, ma credo che sia merito tuo, perché i protagonisti sono quattro e non due, e non parli sono di amore tra ragazzi ma anche dell’amore di madri, di nonne, caratterizzando benissimo anche le due diverse realtà. Siamo tutti diversi eppure tutti uguali, perché passiamo tutti dallo stesso sentiero, che è la vita. Complimenti.
E complimenti anche per lo stile, e in particolare per il lessico. Mi ha colpito anche il fatto che la tempera che sporca le gote di Victoire sia "tempera scura", perché è stato come se diventasse metafora del fatto che lei in qualche modo si sia fatta carico delle ombre di Teddy, che le abbia prese sulla sua pelle, e che in questo modo abbia lenito il suo dolore. Victoire è partecipe del dolore sordo che prova Teddy e lo cura, lasciando che lui lo passi un po' a lei. E questo è amore profondo, complice, maturo, che si mischia alla parte più gioiosa e "infantile" dell'amore, in una miscela di giochi d'ombra.
A presto!
(Recensione modificata il 14/08/2020 - 12:12 pm)
(Recensione modificata il 14/08/2020 - 12:16 pm)

Recensore Master
05/03/20, ore 10:02

Ciao!
Eccomi per lo scambio a catena :)
Aprendo il tuo profilo, questa raccolta mi è saltata subito all'occhio, perchè adoro Rino Gaetano e "A mano a mano" è una delle mie sue canzoni preferite (un'altra è Aida che ogni volta mi fa piangere) e anche perchè ho partecipato anch'io a questa challenge e sono una ciacciona (vedi toscano per Curiosa) incredibile.
Non sono, ma questo non capita mai con le tue storie, sorpresa di essermi emozionata nel trovare un ottimo lavoro.
Le drabbles sono complicate perchè non è facile concentrare una storia comprensibile in 110 parole al massimo, ma tu sei riuscita in 100 parole a disegnare una scena dolcissima che ti fa dire soltanto "Owww" con gli occhi a cuoricino.
Mi piace la struttura a specchio che hai dato a questa prima drabble: due nonne e due nipoti, un sorriso e un sospiro, mani sporche d'inchiostro in entrambi i casi.
Mi piace anche come sei riuscita a delineare il rapporto già quasi romantico tra Teddy e Victoire (che io ho immaginato bambini anche piuttosto piccoli).
Ecco, in conclusione, avvertendoti già che tornerò a leggerti e a commentarti, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro!
Dolce, romantica, con una vena comica anche (bambini impiastricciati e nonne che devono lavarli: adorabile), questa prima drabble mi è piaciuta tantissimo!
Complimenti quindi, mia cara :)
Un bacio grande e a presto,
Lagertha

Recensore Master
31/01/20, ore 16:00

Ciao cara ^^
Non appena hai pubblicato questa raccolta l’ho messa subito fra le seguite (nota a margine: quest’estate anch’io ho partecipato alla challenge, indovina un po’ con chi? XD), e ora colgo al balzo l’occasione per lasciarti un commento si spera un minimo decente.
Devi sapere che io nutro una passione folle per le drabble, adoro leggerle e adoro scriverle. Per me la capacità di sintesi è un pregio, e il saper emozionare anche attraverso l’uso di poche parole è un’abilità che, quando mi ci imbatto, mi lascia ogni volta a bocca aperta. Paragono sempre questo tipo di componimento ad un’istantanea, che cattura un momento particolare e lo cristallizza nel tempo.
Qui addirittura la sfida è doppia, perché ci presenti due istanti diversi e separati, ma uniti da un filo conduttore fortissimo. Innanzitutto mi piace il parallelismo iniziale, le stesse parole pronunciate da due donne – due nonne – profondamente innamorate dei loro nipotini, ma che si portano addosso i segni della guerra cui hanno pagato un tributo altissimo. Mi immagino il cuore di Andromeda che scoppia di orgoglio e dolore nel guardare Teddy, che tanto gli deve ricordare la figlia tragicamente – ma eroicamente – scomparsa; anche Tonks poteva essere appassionata di disegno, perché no? E allora guardare il nipote disegnare dev’essere per la più piccola delle sorelle Black fonte di gioia e tormento continui, perché un dolore come quello che ha subìto lei non scompare mai dal cuore di una madre.
Dall’altra parte c’è Molly, la cui esperienza è speculare rispetto a quella di Andromeda: anche lei ha perso un figlio durante la Battaglia di Hogwarts. Victoire è la prima dei suoi nipoti, e io credo che sia stata proprio la sua nascita (avvenuta durante il primo anniversario della battaglia, oltretutto), ad aver restituito un po’ di colore alla sua esistenza (e anche a quella di Arthur, naturalmente). La vita prende, senza pietà, ma a volte restituisce, e io non oso nemmeno pensare quale groviglio di emozioni contrastanti questa famiglia debba provare ad ogni 2 maggio, quando nello stesso giorno si trova a commemorare la scomparsa di Fred, ma anche a festeggiare la nascita di Victoire.
Mi rendo conto di essere andata un po’ fuori tema, perdonami, mi sono lasciata un po’ prendere la mano ^^
Ciò che fa da trait d’union tra le due drabble è la passione per i colori che unisce Teddy a Victoire – preludio a qualcosa di ben più profondo e intenso. L’amore, per certi versi, rende tutto più nitido e vibrante, e Victoire non può che lasciarsi incantare da un mondo che ora gli appare luminoso e coloratissimo, grazie a Teddy e a ciò che prova per lui.
I due ragazzi sembrano illuminati da una luce speciale, come se il sole entrasse dalla finestra e si posasse quieto sul loro capo chino sui disegni. Non posso far altro che ringraziarti per avermi permesso di sbirciare in questi momenti così intimi e intensi.
Complimenti davvero!
Alla prossima, un bacio :*

padme

Recensore Veterano
30/01/20, ore 17:40

Cara!
Come sempre, dinnanzi alla tua prolificità, mi assale un leggero senso di ansia; ansia di non riuscire a starti dietro e farti sapere, per quel che può valere, che leggo e apprezzo ciò che generosamente condividi con noi.
In questi giorni però sono più tranquilla, qui on the beach; e se non posso avere R.R.D.A., mi gusto quanto ho a disposizione.
Teddy e Victoire, quindi.
Coppia annunciata nei famosi "19 anni dopo", se ne sa poco poco, cosicché gli HC più personali hanno il via libera. Mi piace questa associazione Teddy-colori, data dal suo amore per la pittura, che forse è la manifestazione più pratica e genuina del suo tratto più caratteristico. Gli stessi colori che rendono più vivace il mondo di Victoire: quasi che, sulle sue mani che accarezzano i capelli cangianti di Teddy, restassero le tracce tangibili del sentimento che li lega.
Molto evocativo!
Un bacio, passo alla n°2
Ale

Recensore Master
26/01/20, ore 16:12

Ciao Blackjessamine!
Ho parecchie cose tue da recensire, ma siccome questa è l’ultima in ordine temporale, eccomi qui. Bello come hai utilizzato il prompt delle mani per creare una specie di piccolo inno all’arte e ai colori. In Teddy e Victoire sono uniti dall’amore per i colori, ma la seconda sembra aver appreso dal primo l’importanza delle tempere e la bellezza di un mondo che muta. E Teddy, a sua volta, lo ha ereditato dalla coloratissima Tonks, che è riuscita a riportare la luce (e quindi i colori) anche nella buia vita di Lupin. In poche parole sei riuscita a creare una rete di connessioni romantiche e molto dolci (come, del resto, anche il fatto che la challenge riguardi non la mano, ma le mani, suggerendo implicitamente che possano toccarsi e che rappresentino un modo di sfiorare, comunicare, creare o rinnovare un contatto. Non è facile emozionare con cento parole sole a disposizione, ma ho trovato tanta dolcezza in queste tue righe, oltre che uno stile sempre piacevolissimo e pulitissimo. Quindi, brava e a presto, attendimi e abbi pazienza, ché piano piano recupererò il più possibile!
Shilyss :)