Ciao mia cara!
Appena ho visto che avevi pubblicato questa prima drabble, sono corsa immediatamente a leggerla perché la curiosità era tanta.
Come stavamo dicendo prima, questo è un genere di storia davvero difficile da scrivere perché, in un numero davvero esiguo di parole, si deve creare una narrazione che sia la più completa possibile, ma devo ammettere che tu hai fatto un bellissimo lavoro.
Penso che la scena che qui descrivi sia adattissima al prompt “Mani che si stringono”, come il suo titolo “Speranza”: Jaime e Brienne sono sopravvissuti alla Lunga Notte, cosa non del tutto scontata, e si trovano, appunto, davanti alla celebrazione funebre in onore di tutti i loro compagni caduti. Non posso nemmeno immaginare come ci si possa sentire dopo un evento simile, dopo che si è sopravvissuti a una battaglia così dura e cruenta, una battaglia davvero che significava la salvezza o la morte di tutti gli abitanti del regno.
Jaime non sente il bisogno di parlare, ma solo di sentire che Brienne c’è, che è lì accanto a lui, che sta bene ed è viva, quindi fa un gesto che per molti può essere scontato, ma non per loro: le stringe la mano. Un gesto che può sembrare quasi banale, ma che qui non lo è perché porta con sé un significato più grande: la speranza per un nuovo futuro, un nuovo inizio insieme.
Adoro come hai dimostrato che, quando due persone si vogliono davvero bene e ci tengono l’una all’altra, non c’è bisogno di grandi paroloni, ma anche di gesti semplici.
È stata una drabble di una dolcezza assurda.
Sono curiosa davvero di leggere le prossime che ci proporrai, che sono certa saranno altrettanto belle ed emozionanti
Alla prossima mia cara,
Jodie |