Orbene, dove eravamo rimasti?
Ma ovviamente, al "ritorno" di Hanan a palazzo.
Il capitolo si apre subito con quel buffo ciclone di Portia che irrompe nella stanza dell'apprendista; l'ho trovata adorabile e perfetta nella sua caratterizzazione e, mi dispiace per Faust, ma immaginarla che insegue il serpentello per i corridoi mi fa sempre ridere. 
Ora, veniamo a noi: Asra. Finalmente questo zingaro impunito è tornato a casa, facendo oltretutto un'entrata in grande stile. Quanto mi piace questo mago volpino, che riesce, tra le altre cose, a buttare nel discorso degli indizi sulla sua precedente conoscenza con Nadia.
E finalmente lui e Hanan rimangono da soli. Aspettavo questa cosa sin da quando si erano baciati nell'oasi. Insieme sono incredibilmente teneri; adoro come si tengano per mano, come si cerchino in continuazione, quasi a volersi assicurare l'uno della presenza dell'altra.
Bellissimo il momento in cui incontrano l'indovino, con la sua predizione così calzante per il loro futuro più prossimo - e anche quello più lontano, volendo ben guardare.
Niente, questa coppia Asra/Hanan mi piace proprio, e non vedo l'ora di seguirli nel prossimo capitolo