Buongiorno carissima!
Finalmente ci sono riuscita e un poco alla volta ho letto tutto il capitolo finale di “Ricominciamo da qui”. Ho notato una cosa che forse deriva dal fatto che questa è la tua prima long, come tu stessa dici: quando una storia termina, dovresti segnalarlo spuntando con il flag nell’editor quando chiede “La storia è completa?”. E’ un’operazione dolorosa da fare perché segna la fina di una meravigliosa avventura e tutte le volte che devo compiere quell’operazione è durissima per me.
Detto questo, anche se nel corso della storia ti ho già espresso le mie impressioni, credo sia meglio fare una recensione generale di questo racconto che ci ha fatto compagnia per quattro anni (mamma mia!).
E’ partita come una storia d’amore, con una giovane specializzanda alle prese con la difficile realtà di un reparto di pediatria, luogo che ospita bambini malati e proprio per questo carico di sentimenti contrastanti. E qui devo farti il primo dei complimenti perché hai descritto tale ambiente con delicatezza e rispetto, alternando momenti difficili (come gli attimi dell’operazione di Lucia) a momenti più distesi e piacevoli. E’ proprio in questo contesto che nasce il rapporto materno fra Anita e Lucia che è sempre amore, un amore che come abbiamo visto, va al di là dei legami di sangue. Altra cosa su cui meriti un applauso riguarda il mondo delle case famiglia, dei bambini soli e delle mille difficoltà che molte coppie incontrano quando desiderano adottare. Purtroppo la realtà è molto diversa da quella della storia, ma vale la pena ricordare che non tutte le case famiglia sono dei lager in cui i piccoli ospiti sono trattati con freddezza. Sarebbe opportuno che le istituzioni agevolassero le adozioni e gli affidi, senza considerare gli ospiti dei mezzi per ottenere finanziamenti e sbatterli fuori una volta raggiunta la maggiore età.
E poi c’è Luca. Che dire? Le storie che iniziano sui banchi di scuola e che sbocciano più avanti mi fanno letteralmente sciogliere. Il personaggio del fascinoso dottorino ha avuto una evoluzione tangibile, all’inizio sembrava quasi antipatico, saccente e presuntuoso scuipafemmine, poi l’arco di Cupido ha fatto mutare il suo comportamento e la sua persona, portandolo allo pseudo principe azzurro che chiede la mano della sua bella. Pseudo perché principe col camice bianco proprio non mi piaceva!!
Lucia: su di lei potremmo scrivere dieci poemi, come sul potere che hanno i bambini di far cambiare le persone, di dare amore incondizionato, di non fare nulla per ricevere qualcosa. I sorrisi dei bambini sono gratuiti, dicono tutto e il contrario di tutto: ti fanno capire quanto amore c’è nei loro cuori ed è un amore per il quale non chiedono niente in cambio, niente che sia qualcosa di materiale come giocattoli, oggetti e via dicendo. Magari chiedono un abbraccio: costa davvero tanto accontentarli? Lucia ha perso la famiglia, ha rischiato di perdere la vita lei stessa per la patologia cardiaca di cui soffre, insomma non si è fatta mancare nulla. Stava per perdere tutto e invece ha ritrovato tutto grazie alla sua dolcezza, alla sua spontaneità e grinta. Ha anche dato moltissimo alla sua nuova famiglia, magari inconsapevolmente, ha portato quella ventata di luminosità (plauso per il nome non casuale) che ci voleva per far capire a quei due testardi che erano fatti l’uno per l’altra.
Non voglio rischiare di scrivere una recensione senza fine, ci sarebbe molto altro da dire, ed onde evitare di annoiarti e rubarti altro tempo ti mando un bacione pieno zeppo di complimenti e non vedo l’ora di leggere quello che stai preparando. Scusa ancora per il mio ritardo, ma non sono riuscita a far di meglio.
Ti aspetto dalle mie parti, ovviamente se ti va e se puoi.
Un bacione e a presto!!
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